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mio padre rovina la famiglia ma si sente la vittima


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Può un padre fare di tutto per rovinare l'armonia familiare?

Ciao a tutti, sono Alice una ragazza di 22 anni. Oggi ho saputo da mia mamma che mio padre non le parla da una settimana perchè lui aveva cacciato mio fratello (16 anni) di casa perchè lo aveva sorpreso a fumare con amici, e lei dopo qualche ora lo ha richiamato.

Mia mamma già lo sapeva, e stava cercando il modo di convincere mio fratello a smettere, ma non ne aveva parlato con mio padre, perchè sapeva la sua reazione. E questo è solo l'ennesimo episodio.

Con me non parla da una settimana perchè gli ho detto che ospitavo a casa il mio ragazzo con cui ho una relazione a distanza (sono studentessa fuori sede).

Urla e insulta in continuazione mia nonna più che 90enne che vive con noi perchè è affetta da demenza senile, oltre altri problemi dovuti all'età, giustificando il fatto dicendo che in realtà lei finge e fa apposta danni.

Insulta costantemente mia mamma che considera la causa di tutti i mali del mondo, ma a cui ha sempre dato piena autonomia decisionale su ogni fronte, così da poterla incolpare e non avere nessuna responsabilità.(questo ovviamente anche nell'educazione dei figli, che fosse per lui dovremmo essere soldatini a comando).

Inoltre obbliga indirettamente mia sorella a non rivelare il fatto di essere omosessuale, perchè dichiaratamente omofobico.

Non istaura mai un dialogo, e se ci proviamo non è mai un dialogo, ma una dichiarazione unilaterale di verità assoluta che tutti ovviamente devono accettare senza obiezioni o dubbi. Ma poichè alla fine si trova in una famiglia di persone intelligenti e con una propria coscienza, credo che sia lui a sentirsi la vittima, l'escluso e quello mai capito. Non ha nemmeno amici con cui uscire e divertirsi, perchè reputa tutti deficienti. E non esce con mia mamma, se non per visite ai parenti, perchè non sopporta la folla o il viaggiare in macchina.

In più beve molto durante i pasti, e questo lo porta a diventare irrascibile e fare odiare a tutti il sedersi a tavola insieme a mangiare. Ovviamente lui non lo ammette di ubriacarsi anche se glielo faciamo notare. ne è convinto non sia così. Anzi il dirglielo sembra sia una cospirazione architettata da mia madre. Ma perchè è così insoddisfatto?? Ha un lavoro che gli permette di mantenere la propria famiglia. Una moglie sempre presente (che però lui crede lo tradisca per dicerie a lavoro risalenti a più di 20 anni fa... ovviamente non vere, ma dovute all'invidia dei colleghi), due figle universitarie, che ok al momento nn lavoriamo ma cerchiamo sempre di aiutare. E un figlio che lo aiuta sempre, e che trova lavoretti quando non va a scuola (vista la poca voglia di studiare). Ora mia mamma inizia a pensare di separarsi da lui. Fossi stata io ci avrei onestamente pensato molto trempo fa. Ma questa è una scelata in cui non mi posso intromettere.(con mia mamma ho un buon rapporto, le racconto le mie cose e le chiedo consigli).

Penso che come figli siamo sempre stati educati e rispettosi, ovviamente con qualche scappatella (secondo me normale come un brutto voto o un ritardo al rientro la sera).

Quando sono a casa temo l'orario del suo rientro, perchè è il momento da cui partono le urla. Urla in continuazione, e lo odio quando dice una cosa che non facciamo e lui sbatte le cose e urla. (es. lui:"sposta questo piatto", io o chi altro nn lo fa in tempo o semplicemente non aveva capito, prende il piatto e lo rompe per terra.)

Penso che abbia causato lui più danni a me con il suo comportamento, che vice versa, e che cerco di affrontare col tempo da sola, come il timore reverenziale verso le figure autoritarie, la timidezza, la reazione a piangere se qualcuno urla...

Ormai sto o ho già sviluppato una fredda apatia quando ci sono problemi relazionali, mi sento impotente e incapace di cambiare le cose. E me ne sono resa conto nel rapporto col mio ragazzo per cui invece il dialogo è la base di ogni rapporto, tanto più del nostro, ma mi rendo conto che a volte faccio molta fatica ad esprimere cio che provo, e prima a capirlo.

Fin ora lo avevo sempre considerato un buon padre, affettuoso e disponibile. Ma credo perchè non avevo ancora formato un mio pensiero individuale, o provato necessità che lui non condividesse.

Voi che ne pensate. cosa posso fare?

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Può un padre fare di tutto per rovinare l'armonia familiare?

Ciao a tutti, sono Alice una ragazza di 22 anni. Oggi ho saputo da mia mamma che mio padre non le parla da una settimana perchè lui aveva cacciato mio fratello (16 anni) di casa perchè lo aveva sorpreso a fumare con amici, e lei dopo qualche ora lo ha richiamato.

Mia mamma già lo sapeva, e stava cercando il modo di convincere mio fratello a smettere, ma non ne aveva parlato con mio padre, perchè sapeva la sua reazione. E questo è solo l'ennesimo episodio.

Con me non parla da una settimana perchè gli ho detto che ospitavo a casa il mio ragazzo con cui ho una relazione a distanza (sono studentessa fuori sede).

Urla e insulta in continuazione mia nonna più che 90enne che vive con noi perchè è affetta da demenza senile, oltre altri problemi dovuti all'età, giustificando il fatto dicendo che in realtà lei finge e fa apposta danni.

Insulta costantemente mia mamma che considera la causa di tutti i mali del mondo, ma a cui ha sempre dato piena autonomia decisionale su ogni fronte, così da poterla incolpare e non avere nessuna responsabilità.(questo ovviamente anche nell'educazione dei figli, che fosse per lui dovremmo essere soldatini a comando).

Inoltre obbliga indirettamente mia sorella a non rivelare il fatto di essere omosessuale, perchè dichiaratamente omofobico.

Non istaura mai un dialogo, e se ci proviamo non è mai un dialogo, ma una dichiarazione unilaterale di verità assoluta che tutti ovviamente devono accettare senza obiezioni o dubbi. Ma poichè alla fine si trova in una famiglia di persone intelligenti e con una propria coscienza, credo che sia lui a sentirsi la vittima, l'escluso e quello mai capito. Non ha nemmeno amici con cui uscire e divertirsi, perchè reputa tutti deficienti. E non esce con mia mamma, se non per visite ai parenti, perchè non sopporta la folla o il viaggiare in macchina.

In più beve molto durante i pasti, e questo lo porta a diventare irrascibile e fare odiare a tutti il sedersi a tavola insieme a mangiare. Ovviamente lui non lo ammette di ubriacarsi anche se glielo faciamo notare. ne è convinto non sia così. Anzi il dirglielo sembra sia una cospirazione architettata da mia madre. Ma perchè è così insoddisfatto?? Ha un lavoro che gli permette di mantenere la propria famiglia. Una moglie sempre presente (che però lui crede lo tradisca per dicerie a lavoro risalenti a più di 20 anni fa... ovviamente non vere, ma dovute all'invidia dei colleghi), due figle universitarie, che ok al momento nn lavoriamo ma cerchiamo sempre di aiutare. E un figlio che lo aiuta sempre, e che trova lavoretti quando non va a scuola (vista la poca voglia di studiare). Ora mia mamma inizia a pensare di separarsi da lui. Fossi stata io ci avrei onestamente pensato molto trempo fa. Ma questa è una scelata in cui non mi posso intromettere.(con mia mamma ho un buon rapporto, le racconto le mie cose e le chiedo consigli).

Penso che come figli siamo sempre stati educati e rispettosi, ovviamente con qualche scappatella (secondo me normale come un brutto voto o un ritardo al rientro la sera).

Quando sono a casa temo l'orario del suo rientro, perchè è il momento da cui partono le urla. Urla in continuazione, e lo odio quando dice una cosa che non facciamo e lui sbatte le cose e urla. (es. lui:"sposta questo piatto", io o chi altro nn lo fa in tempo o semplicemente non aveva capito, prende il piatto e lo rompe per terra.)

Penso che abbia causato lui più danni a me con il suo comportamento, che vice versa, e che cerco di affrontare col tempo da sola, come il timore reverenziale verso le figure autoritarie, la timidezza, la reazione a piangere se qualcuno urla...

Ormai sto o ho già sviluppato una fredda apatia quando ci sono problemi relazionali, mi sento impotente e incapace di cambiare le cose. E me ne sono resa conto nel rapporto col mio ragazzo per cui invece il dialogo è la base di ogni rapporto, tanto più del nostro, ma mi rendo conto che a volte faccio molta fatica ad esprimere cio che provo, e prima a capirlo.

Fin ora lo avevo sempre considerato un buon padre, affettuoso e disponibile. Ma credo perchè non avevo ancora formato un mio pensiero individuale, o provato necessità che lui non condividesse.

Voi che ne pensate. cosa posso fare?

istintivamente ti consiglierei, anzi VI consiglierei un calcio nel di dietro ma so che non è saggio data la tua di età e la mia.

ma una cosa vera e ragionata te la dico: stagli lontano. e quando rompe i piatti e grida, gridate voi più forte di lui.

una cosa ho imparato nella vita: a non essere buona.

ti abbraccio.

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Fin ora lo avevo sempre considerato un buon padre, affettuoso e disponibile. Ma credo perchè non avevo ancora formato un mio pensiero individuale, o provato necessità che lui non condividesse.

Puoi spiegare meglio questa frase?

Come può l'opinione verso una persona cambiare in modo così radicale? Come è accaduto esattamente?

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Penso che abbia causato lui più danni a me con il suo comportamento, che vice versa, e che cerco di affrontare col tempo da sola, come il timore reverenziale verso le figure autoritarie, la timidezza, la reazione a piangere se qualcuno urla...

Temo che sia vero ciò che dici. Mio padre era esattamente così e anche io vivevo la cosa come la vivi tu, finchè non ho cominciato a combatterlo e a odiarlo.

Anche per questo me ne sono scappato via a 19 anni.

Tienti lontano il più possibile, è l'unico consiglio che mi sento di darti. Oltre quello di raggiungere una indipendenza di fatto appena possibile.

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ciao alice88

Se vuoi un consiglio trovati un posto x te e vai a vivere la tua vita

Io me ne sono andata di casa a 18 anni x che a casa mia le cose erano veramente brutta

Mio padre era un st@@@@@@@@@ e la mia mamma dava la colpa a me

E cosi ho deciso di andare via

Ti posso dire che è la migliore cosa da fare

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