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Compiti a casa in prima elementare


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Mio figlio frequenta la prima elementare e trascorre in classe 36 ore la settimana.

Tutti i fine settimana, durante le vacanze di Natale e adesso, vacanze pasquali, io o mio marito ci troviamo costretti ad assisterlo nello svolgimento dei compiti per casa: tanti, davvero tanti, incluse le famigerate schede da ritagliare, incollare ecc. ecc. ecc.

Mio figlio non è un fulmine e non è ancora sufficientemente autonomo per sbrigarsela da solo: oggi pomeriggio abbiamo trascorso più di due ore per svolgere circa un quarto dei compiti assegnati, e addio faccende domestiche e lavoro mio personale. Senza contare la sorellina che reclama la sua dose di attenzione.

Io mi chiedo: è giusto condizionare pesantemente la vita di una famiglia che potrebbe anche desiderare qualche giorno di vacanza? Che ne è della scuola dell'obbligo se 36 ore di lezione non sono sufficienti a formare un bambino di 6 anni?

Ma soprattutto: quanto è diseducativa la mia ribellione nei confronti di questo metodo che condiziona pesantemente i ritmi della famiglia? Avrei voglia di gridare e di dire a mio figlio di lasciar perdere tutto che andiamo ai giardini, magari due giorni al mare o che so io. Ma intuisco che minare fin d'ora l'autorevolezza delle insegnanti non sia una grande idea...

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acciderba ma sono più di 5 ore al giorno, se non ho fatto male i calcoli...

Per un bambino della prima elementare sono tante, secondo me.

Povero cicciolo, ma quanto ci avete messo per sbrigare i compiti ?

Ai bimbi cmq, nel mio umile parere, mai far mancare la fiducia, l'incoraggiamento, e anche, purtroppo, una certa qual automatica fede negli insegnanti, che sono come i sottufficiali , davanti alla truppa non possono essere screditati..

Ma, cambiare per l'anno prossimo ?

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Cambiare non credo servirebbe a niente perché mi risulta che l'andazzo sia quello ovunque. Del resto non è che il ragazzino sia quella cima da non aver bisogno di un po' di esercizio, e tuttavia ha 6 anni e una gran voglia di giocare.

Il problema è più che altro mio: mi ribolle la rabbia perché le insegnanti (appena 5) facciano pure il loro mestiere, ma il tempo libero e la vita degli altri membri della famiglia mi piacerebbe fossero gestiti in casa. Un'amica svedese mi dice che là tutto il lavoro si svolge a scuola e che vacanze e weekend sono sacri.

Ricordo che in classe mia alle elementari c'erano due gemelli che venivano apertamente criticati dalla maestra perché il sabato erano spesso assenti e non si perdevano un ponte che fosse uno, perché i genitori li portavano a sciare, al mare, in gita qua e là ecc. ecc. A parte l'atteggiamento discutibile della maestra, io con questi due compagni sono ancora in contatto e hanno un rapporto invidiabile con i genitori e con i rispettivi figli e non mi sembra abbiano alcun bisogno di psicoterapia. Devo aggiungere altro?

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Scusa però, ho notato che a volte sembri un pò troppo negativa con tuo figlio, ma per forza un bambino deve essere valutato una cima o no per come rende a scuola? E poi ha 6 anni, su dagli tempo per mettersi alla prova :Four Leaf Clover:

Sul resto sono assolutamente d'accordo e poi come è che i 18 enni di oggi escono ignoranti peggio di noi che facevamo 4 ore al giorno con maestre che non si aggiornavano dai tempi dei tempi ?

Mah non so, credo che se avrò figli, credente o no, dai gesuiti lo mando, altro che scuola pubblica...

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Scusa però, ho notato che a volte sembri un pò troppo negativa con tuo figlio, ma per forza un bambino deve essere valutato una cima o no per come rende a scuola? E poi ha 6 anni, su dagli tempo per mettersi alla prova :Four Leaf Clover:

Il problema non è quello: sono io che mi innervosisco perché vorrei finire in fretta quella caterva di lavoro e lo incalzo e magari finisco per farlo sentire un incapace. Insomma, io con i bambini non ci so fare: perché devo farlo io il lavoro delle insegnanti??? :Straight Face:

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Il problema non è quello: sono io che mi innervosisco perché vorrei finire in fretta quella caterva di lavoro e lo incalzo e magari finisco per farlo sentire un incapace. Insomma, io con i bambini non ci so fare: perché devo farlo io il lavoro delle insegnanti??? :Straight Face:

Mucha, nessuno nasce genitore, questo almeno penso di poterlo dire, si imparerà pian piano... :Four Leaf Clover:

Io davvero ci penserei alla scuola privata, lo so non è bello a dirsi e ideologicamente sarei contrario ma di questi tempi...

Ma almeno è capace ad insegnare ? O se la sbriga scaricando una montagna di compiti ?

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Ah, e poi a me i sottufficiali mi fanno un baffo. Lo sai che sono insubordinata e insubordinabile :icon_twisted:

si ma che fai la xxxx davanti agli scolari? :Shame On You:

In privato...

ma tu come genitore sei una sorta di commander in chief :Straight Face: è lei che sta o dovrebbe stare sotto.

lo so che sei anarcoide nell'animo. E'anche per questo che ti apprezzo :Just Kidding::friends:

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Mucha, nessuno nasce genitore, questo almeno penso di poterlo dire, si imparerà pian piano... :Four Leaf Clover:

Io davvero ci penserei alla scuola privata, lo so non è bello a dirsi e ideologicamente sarei contrario ma di questi tempi...

Ma almeno è capace ad insegnare ? O se la sbriga scaricando una montagna di compiti ?

Sì imparerà pian piano ma io sono abbondantemente fuori corso e comunque non so niente di pedagogia, per cui certe mansioni che a me ispirano solo scappellotti preferirei le svolgesse chi di dovere.

Scuola privata, ti prego no, sto facendo le croci sul calendario per contare i giorni che mi separano dalla fine del nido della piccola che costa quanto un master alla Bocconi, figuriamoci se voglio ricominciare a pagar rette.

La maestra, per insegnare insegna ma suscita tanti dubbi su altri versanti. Secondo me è un'infiltrata della Gelmini per distruggere definitivamente la scuola pubblica.

Ma noi resisteremo fino alla fine :boxing:

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Io ho già deciso, lo/la manderò qui : massimo ottima scuola, per quell'epoca dovrei essere già in loco. Il guaiio è che dovrò fingermi cattolico per essere coerente come genitore :Just Kidding:

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lo ha frequentato l'attuale marito di mia madre e a quanto ho visto tutti gli allievi hanno fatto un ottima riuscita ...pazzi furiosi ma riusciti :Straight Face:

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al ritmo attuale di decadenza della scuola pubblica, di mezzacartucceria del personale docente, quando avrò figli io o all'estero o dai gesuiti :Straight Face:

certo un collegio inglese non sarebbe male....

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Il problema non è quello: sono io che mi innervosisco perché vorrei finire in fretta quella caterva di lavoro e lo incalzo e magari finisco per farlo sentire un incapace. Insomma, io con i bambini non ci so fare: perché devo farlo io il lavoro delle insegnanti??? :Straight Face:

ammappa quanto sei viziata ao! :Just Kidding:

da come lo descrivi, tu saresti al causa del problema che vai a lamentare.

i compiti a casa per definizione e funzione vanno svolti a casa, dal bambino, da solo (poichè dovrebbero essere proporzionali alle sue capacità in quel periodo dell'anno scolastico).

certo, vien da se che a volte vuoi perchè sono troppo difficili, vuoi perchè non ha voglia, o vuoi per stare un pò insieme in famiglia, ci si faccia aiutare dai genitori,

ma,

da come racconti te, ripeto, sembra che ogni volta li dobbiate fare voi (tu) al posto suo... per poi incazzarsi, lamentarsi e mortificare...

anzi, in questo particolare intervento che ho quotato sembra che li devi fare tu i compiti, che siano per te... quando hai iniziato ad aiutarlo a fare i compiti?

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Ego, l'ho detto quasi subito che il problema è più che altro mio.

Io i compiti glieli faccio fare da solo per quanto possibile, però un bambino di 6 anni si inceppa spesso e richiede una presenza costante. In quelle ore non posso: fare la spesa, pulire la casa, star dietro all'altra figlia, nutrire il marito, farmi gli affaracci miei (che includono anche una buona dose di lavoro che spesso e volentieri mi segue a casa). In pratica si tratta di una mansione in più che si aggiunge alle tante di cui una donna deve occuparsi nel tempo, uhm, libero.

Quello che mi turba è:

1) Il nervosismo con cui inevitabilmente affronto la missione, che certo non giova al bambino.

E soprattutto, per indole mia personale (e NON dico di aver ragione, anzi mi rendo conto di avere un problema a riguardo):

2) I compiti assegnati sono davvero tanti (20 pagine di italiano, 10 di matematica: oggi ne ha fatte 2 in più di un'ora) e per me questa propaggine di scuola che si insinua nella mia vita privata e la condiziona pesantemente (sarebbe stato lecito andarcene quattro giorni al mar a grattarci le balle?) è un'ingerenza che mi fa saltare i nervi. Avrei voglia di scrivere alla Signora Maestra che XY non ha finito i compiti a causa di impegni di famiglia. Mi frena solo la consapevolezza che così facendo gli insegnerei solo ad aggirare le responsabilità. (Ma intanto io mi rodo il fegato e tratto male suo padre)

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Ma, eeeh, anch'io sono d'accordo con Muchacha che i compiti per le vacanze dovrebbero essere ridotti a qualcosina di minimo,se non eliminati del tutto.

non so, magari l'invito a lggere un librino corto corto, una storia a piacere, ci sono in libreria librini da pochi giorni, bellini.:))magari li legge anche la mamma insieme al bimbo la sera..può essere piacevole:)

Ecco, io gli direi: "Noi al posto della lezione s'è fatto questa attività sostitutiva, può andar bene uguale?":))

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Ego, l'ho detto quasi subito che il problema è più che altro mio.

Io i compiti glieli faccio fare da solo per quanto possibile, però un bambino di 6 anni si inceppa spesso e richiede una presenza costante. In quelle ore non posso: fare la spesa, pulire la casa, star dietro all'altra figlia, nutrire il marito, farmi gli affaracci miei (che includono anche una buona dose di lavoro che spesso e volentieri mi segue a casa). In pratica si tratta di una mansione in più che si aggiunge alle tante di cui una donna deve occuparsi nel tempo, uhm, libero.

Quello che mi turba è:

1) Il nervosismo con cui inevitabilmente affronto la missione, che certo non giova al bambino.

E soprattutto, per indole mia personale (e NON dico di aver ragione, anzi mi rendo conto di avere un problema a riguardo):

2) I compiti assegnati sono davvero tanti (20 pagine di italiano, 10 di matematica: oggi ne ha fatte 2 in più di un'ora) e per me questa propaggine di scuola che si insinua nella mia vita privata e la condiziona pesantemente (sarebbe stato lecito andarcene quattro giorni al mar a grattarci le balle?) è un'ingerenza che mi fa saltare i nervi. Avrei voglia di scrivere alla Signora Maestra che XY non ha finito i compiti a causa di impegni di famiglia. Mi frena solo la consapevolezza che così facendo gli insegnerei solo ad aggirare le responsabilità. (Ma intanto io mi rodo il fegato e tratto male suo padre)

e che cosa pensi di insegnargli facendogli (fare) i compiti con l'atteggiamento che ritieni di avere invece?

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e che cosa pensi di insegnargli facendogli (fare) i compiti con l'atteggiamento che ritieni di avere invece?

E' giusto per questo che trovo deleterio assegnare i compiti per casa (so per certo di non essere l'unica ad affrontarli così).

Io sono d'accordo con Light ma non so quanto sarebbe apprezzata un'iniziativa simile: di solito chi ha la possibilità di esercitare un certo potere non ci rinuncia facilmente :Shame On You:

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E' giusto per questo che trovo deleterio assegnare i compiti per casa (so per certo di non essere l'unica ad affrontarli così).

Io sono d'accordo con Light ma non so quanto sarebbe apprezzata un'iniziativa simile: di solito chi ha la possibilità di esercitare un certo potere non ci rinuncia facilmente :Shame On You:

anche io ero d'accordo con te e con light (quando avevo 15 anni), e con la quasi totalità degli adolescenti...

fatto sta che non hai risposto... :Waiting:

non hai mai provato a vedere i compiti a casa come una possibilità in più per lo sviluppo cognitivo e personale di tuo figlio, invece che solo come qualcosa che ti sottrae del tempo libero (il tuo tempo libero)?

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anche io ero d'accordo con te e con light (quando avevo 15 anni), e con la quasi totalità degli adolescenti...

fatto sta che non hai risposto... :Waiting:

non hai mai provato a vedere i compiti a casa come una possibilità in più per lo sviluppo cognitivo e personale di tuo figlio, invece che solo come qualcosa che ti sottrae del tempo libero (il tuo tempo libero)?

No, perché a 6 anni lo sviluppo cognitivo di un bambino passa anche attraverso lo svago, da solo, con i coetanei e con la famiglia. A 15 anni la situazione è un po' diversa.

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No, perché a 6 anni lo sviluppo cognitivo di un bambino passa anche attraverso lo svago, da solo, con i coetanei e con la famiglia. A 15 anni la situazione è un po' diversa.

e vabbè, razionalizziamo pure.

ma quindi i compiti a casa farebbero più male a tuo figlio o a te?

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senti un po' ego, in inghilterra fanno delle vacanze più frequenti, cioè ne fanno meno, ma più spesso, da noi la scuola è più pesa.

Si chiamano VACANZE, servono per staccare e fare quel ch ci pare, te quando vai in ferie studi?

No, e allora perchè un bimbino di sei anni non dovrebbe staccare un pochino?

Per lo sviluppo cognitivo, come dice mucha, si può anche giocare a carte, scacchi, monopoli, a pallone, andare sul fiume a pescare, ecc.

Se poi la mamma riesce a far divertire il bimbo con venti pagine di italiano, è brava, per l'amor del cielo.

ma anche le mamme non sono onnipotentieh?

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