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transfert retroattivo???


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Ciao a tutti, ho fatto una breve terapia con uno psicologo per il quale durante il percorso ho "solo" (in realtà è una cosa importantissima per me) maturato un senso di stima personale per il modo di aiutarmi ad affrontare i miei problemi.

Concluso il percorso positivamente ed effettuati i saluti di rito ho cominciato ad avere una gran voglia di rivedere il mio terapeuta al di fuori della terapia.

Come faccio a capire se questo è transfert o un normale interessamento ad una persona? C'è un periodo di "incubazione" dopo il quale posso capir se l'interessamento è reale o fittizzio?

Grazie per i pareri

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Ciao Stellaraphael, io non sono in grado di dirti se quello che stai provando è un transfert retroattivo o un normale interessamento per una persona che, attraverso il suo lavoro, ti ha fatto del bene. Posso però raccontarti la mia esperienza.

Ho fatto una terapia durata circa 3 anni, che si è conclusa parecchi mesi fa con buoni risultati. Durante la terapia, in pieno transfert, avevo già provato il desiderio, una volta terminata la terapia, di mantenere un rapporto di amicizia con la psi, gliene avevo parlato e lei mi aveva risposto che non era possibile. A fatica avevo accettato la situazione, che mi è comunque servita perchè analizzandola ho compreso che questo mio desiderio era dettato dal fatto di avere scoperto quanto fosse piacevole la vicinanza emotiva nei rapporti interpersonali e mi ha permesso di dare un nuovo significato e profondità all'amicizia, che finora avevo vissuto in modo superficiale perchè non mi era mai successo di sperimentarla in maniera diversa... la sensazione più vicina a quella che stavo provando era nei rapporti di coppia, a cui ovviamente davo un significato diverso, legato al contesto del tipo di rapporto. Era perciò più che plausibile che desiderassi prolungare, anche se coi dovuti cambiamenti, il rapporto con la psi. Poi ho scoperto che questa vicinanza emotiva potevo provarla anche con altre persone, che non era prerogativa della psi in quanto tale, ma che dipendeva in gran parte da me e da come vivevo le relazioni con le persone.

Nel frattempo la terapia si è conclusa, quando ci siamo salutate però la psi non mi ha salutata con quelli che tu chiami i saluti di rito... mi ha semplicemente detto che tanto poi magari ci saremmo riviste, magari ai corsi che ogni tanto lei tiene e a cui spesso ho partecipato, e che comunque se poi avessi ancora avuto bisogno di lei la porta sarebbe stata sempre aperta. Secondo me questo è stato un errore non da poco da parte sua. Comunque ho proseguito per la mia strada, portando con me con affetto il ricordo di questa esperienza. Per Pasqua le ho scritto un sms con gli auguri e la rassicurazione che procedeva tutto bene (mi sembrava un gesto carino nei suoi confronti, svolgo una professione di aiuto e mi fa sempre molto piacere avere notizie dei ragazzi che ho seguito). Lei mi ha risposto dicendo che le aveva fatto molto piacere il mio sms. Ora... sicuramente peccando di presunzione ho pensato che: 1- saluto non definitivo a fine terapia + 2- risposta con entusiasmo al mio sms = eventuale possibilità di sentirsi o vedersi qualche volta. Così le ho scritto un altro sms dicendole appunto che mi avrebbe fatto piacere poterci sentire o vedere qualche volta. Risposta: non si può per mia tutela e per la possibilità di eventualmente riprendere la terapia qualora ne avessi ancora bisogno. :Straight Face::Broken Heart::Frustrated: Ma che vuol dire per mia tutela?? Boh!! E comunque non credo che anche se ne avessi bisogno tornerei da lei... la relazione terapeutica che la psi vuole tanto tutelare si è evoluta enormemente nel corso della terapia tanto che nelle ultime sedute avevo davvero l'impressione di parlare con un'amica piuttosto che con la mia terapeuta... lo aveva detto anche la psi che il suo apporto era praticamente nullo...

Scusami la lungaggine e il racconto di una situazione che probabilmente tu vedi distante dalla tua... mi sono fatta prendere la mano e ho approfittato della tua storia per sfogarmi un pò... :redface:

Non lo so, quello che ti posso dire è che sicuramente rimaniamo legati a loro perchè si sono occupati di noi quando ne avevamo bisogno e ci hanno aiutato ad uscire da situazioni in cui da sole non ce l'avremmo fatta... Più che di transfert retroattivo credo si tratti appunto di riconoscenza e della sensazione di vuoto che inevitabilmente lascia la conclusione di un percorso così intimo e particolare come quello terapeutico.

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Ciao apemaya, grazie per la risposta ed anche per il tuo "sfogo", in questo modo mi hai fornito molti punti su cui riflettere.

Nelle nostre due esperienze ci sono punti di grande diversità, ma altri invece li trovo molto simili.

Il mio percorso è stato di 1 seduta al mese (e nemmeno tutti i mesi) per pochi mesi, quindi non ho sicuramente raggiunto il rapporto di profonda confidenza che avrai maturato tu con il tuo terapeuta. Inoltre il supporto era correlato ad una questione medica, ma inevitabilmente durante gli appuntamenti ho parlato molto di me. I temi più personali non li ho affrontati anche se erano chiarissimi e sicuramente li aveva capiti anche lo psicologo, non essendo in un contesto di una analisi che sarebbe durata nel tempo ma nell'ambito di un breve ciclo mi sarebbe sembrato fuori luogo. Devo dire anche che in questo momento non avrei scelto di fare un percorso più lungo perchè non sento di avere l'energia sufficiente.

Il punto in comune con il tuo racconto sono i saluti di rito... è lì che è scattato il mio interesse.

Mi è stata fatta una semplice battuta sulla possibilità di rivederci in altri ambiti e io sono partita per la tangente.

Il terapeuta mi ascoltava e i piccoli apprezzamenti che faceva per me erano volti ad accrescere la mia fiducia, ma con il senno di poi non ne sono più sicura, dopo i saluti appunto ho dato una diversa lettura ai dialoghi passati.

Mi piacerebbe ricevere pareri e consigli anche su questo punto, uno psicologo può o rivolgere degli apprezzamenti di carattere estetico al suo paziente?

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ma certo che può fare complimenti...

secondo me trattandosi di poche sedute di supporto nel tuo caso non credo nemmeno che si possa parlare di transfert. può essere benissimo che questa persona ti abbia colpito...

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Risposta: non si può per mia tutela e per la possibilità di eventualmente riprendere la terapia qualora ne avessi ancora bisogno. :Straight Face::Broken Heart::Frustrated: Ma che vuol dire per mia tutela??

in effetti le è uscita una frase davvero infelice... come dici tu, tutela de che???

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in effetti le è uscita una frase davvero infelice... come dici tu, tutela de che???

Ma infatti!! Poi potrei capire se fossi ancora in pieno transfert o nella fase acuta di attaccamento, ci potrebbe stare... potrebbe rischiare di influenzarmi pesantemente o di ferirmi senza rendersene conto, ma ora... dal piedistallo è da mo' che è scesa!!! Poi la mia richiesta era semplicemente una telefonata o un caffè ogni tanto, non ci vedo tutto sto rischio da cui tutelarmi... tra l'altro il messaggio di auguri pasquali con annesso aggiornamento del mio stato, che ha detto di aver gradito molto, come lo consideriamo?? Non so', ripensandoci bene sta storia della tutela l'aveva già tirata fuori quando avevamo affrontato l'argomento nel pieno della terapia, ma lì gli avevo dato tutto un altro significato... anche se già allora mi suonava strano e, come mio solito, ci avevo ricamato sopra... sembrava talmente decisa e determinata ad evitare questa eventualità che mi ero chiesta se non l'avesse sperimentata di persona, magari come paziente, e magari con un terapeuta uomo col quale si fosse spinta un pò più in là che una semplice amicizia... così quadrerebbe molto di più... (anche se in tal caso quella che si vuole tutelare non sarei io...).

...E' che ci sono rimasta un pò male... mi sono sentita come se avessi voluto imporre la mia presenza a qualcuno che non la gradisce affatto, proprio io che ho sempre avuto il terrore di dar fastidio... :sorry:

Comunque, se non altro l'argomento stavolta è decisamente chiuso, per sempre.

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ti capisco perchè anch'io ci sarei rimasta male... c'è di buono che tu mi sembri molto equilibrata e stai prendendo la cosa con filosofia, in questo ti aiuta parecchio l'averla vista più come amica verso la fine della terapia, non c'era più quell'idealizzazione selvaggia.

io non so come sarà per me, so che lui ha una posizione diversa... non se ne uscirebbe mai con una frase sulla "sua tutela"... di sicuro non mi ci vedo a prendere un caffè, però c'è qualche situazione pubblica a cui penso potrebbe invitarmi, come io tempo fa gli feci sapere che c'era un concerto che lo avrebbe interessato. poi non ha potuto per motivi di salute altrimenti sarebbe venuto (con la moglie probabilmente, non era un "invito" a un'uscita a due!).

quindi credo che potrebbe esserci qualche occasione sporadica di incontro di questo tipo...

per dirla tutta, ora come ora l'idea di non vederlo più mi fa questo effetto: :Broken Heart:

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Judy, ti ringrazio per l'equilibrata... non è esattamente così che mi definirei in questo momento... ma almeno sembrarlo mi conforta parecchio!! ^_^

Hai ragione, già da un pò avevo smesso di idealizzarla, ma sia chiaro, non per questo la stimavo o apprezzavo di meno, anzi! Vederle commettere qualche piccolo errore, qualche goffaggine, l'ha resa ai miei occhi semplicemente più umana... e ha aiutato anche me ad accettare con affetto la mia imbranataggine cronica... se capitava a lei di commettere qualche piccolo sbaglio e la mia stima, il mio affetto nei suoi confronti restava immutato, allora forse lo stesso discorso poteva valere anche verso me stessa...

Le ultime sedute poi davvero si svolgevano come se andassi a trovare un'amica... certo, un'amica con cui ero molto in confidenza e molto interessata esclusivamente a me, a come stavo io, che non interrompeva mai con un ...a me invece...

Le raccontavo se c'erano stati dei problemi, come li avevo affrontati, quali ragionamenti e considerazioni avevo fatto... Certo, aspettavo sempre con trepidazione la seduta (ultimamente molto distanziate tra loro) ma non tanto per il supporto psicologico quanto per rivedere una persona per me importante alla quale ero particolarmente affezionata.

Non ti angosciare prima del tempo, Judy! Vedrai che quando sarà il momento ti accompagnerà gradualmente... e poi almeno non ti stroncherà per "la tua tutela".... :Shame On You:

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Io che ho avuto un transfert "a rilascio lento" che si è esaurito solo diversi mesi dopo l'interruzione della terapia (per stellaraphael che non mi conosce: l'ho interrotta io di mia volontà), mi chiedo spesso se non sarebbe il caso di ricominciare: mi frena la consapevolezza che ricominciare con lui significherebbe rinunciare a priori a qualsiasi tipo di contatto extra-terapia e al tempo stesso non ho la benché minima intenzione di sviluppare un attaccamento simile nei confronti di altri.

Nel mio caso le gentilezze nei miei confronti e le dichiarazioni di amicizia nei confronti di alcuni ex-pazienti, anziché infondermi sicurezza e fiducia come era sicuramente nelle sue intenzioni, hanno sortito l'effetto opposto e adesso mi sento completamente bloccata nei confronti della psicoterapia.

Ma tu, Stella, non puoi riavvicinarti per qualche ulteriore seduta in modo da capire cosa ti succede? Potrebbe trattarsi di interesse effettivo per la persona come pure della necessità di colmare un vuoto che potrebbe essere interessante identificare.

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certo che tu muchacha ogni giorno cambi idea... :Just Kidding:

Io che ho avuto un transfert "a rilascio lento" che si è esaurito solo diversi mesi dopo l'interruzione della terapia (per stellaraphael che non mi conosce: l'ho interrotta io di mia volontà), mi chiedo spesso se non sarebbe il caso di ricominciare: mi frena la consapevolezza che ricominciare con lui significherebbe rinunciare a priori a qualsiasi tipo di contatto extra-terapia

ma scusa perchè adesso invece c'è la prospettiva di avere contatti extra terapia?

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certo che tu muchacha ogni giorno cambi idea... :Just Kidding:

ma scusa perchè adesso invece c'è la prospettiva di avere contatti extra terapia?

Non c'è questa prospettiva, non realisticamente. Di sicuro (ri)cominciare una terapia con lui o con chiunque altro significa per me rinunciare alla persona a cui immancabilmente finirei per (ri)attaccarmi.

Perché dici che cambio idea ogni giorno? Penso spesso a quanto ho lasciato in sospeso, questo sì, e magari mi vengono nuovi dubbi e nuove paure ma non mi sembra di essere così proteiforme...

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secondo me qui ci sta l'Inghippo tuo... nella paura di lasciarsi andare a vivere l'attaccamento.

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Ma infatti!! Poi potrei capire se fossi ancora in pieno transfert o nella fase acuta di attaccamento, ci potrebbe stare... potrebbe rischiare di influenzarmi pesantemente o di ferirmi senza rendersene conto, ma ora... dal piedistallo è da mo' che è scesa!!! Poi la mia richiesta era semplicemente una telefonata o un caffè ogni tanto, non ci vedo tutto sto rischio da cui tutelarmi... tra l'altro il messaggio di auguri pasquali con annesso aggiornamento del mio stato, che ha detto di aver gradito molto, come lo consideriamo?? Non so', ripensandoci bene sta storia della tutela l'aveva già tirata fuori quando avevamo affrontato l'argomento nel pieno della terapia, ma lì gli avevo dato tutto un altro significato... anche se già allora mi suonava strano e, come mio solito, ci avevo ricamato sopra... sembrava talmente decisa e determinata ad evitare questa eventualità che mi ero chiesta se non l'avesse sperimentata di persona, magari come paziente, e magari con un terapeuta uomo col quale si fosse spinta un pò più in là che una semplice amicizia... così quadrerebbe molto di più... (anche se in tal caso quella che si vuole tutelare non sarei io...).

...E' che ci sono rimasta un pò male... mi sono sentita come se avessi voluto imporre la mia presenza a qualcuno che non la gradisce affatto, proprio io che ho sempre avuto il terrore di dar fastidio... :sorry:

Comunque, se non altro l'argomento stavolta è decisamente chiuso, per sempre.

ciao ape mi fa piacere leggerti ogni tanto, ti dico la mia relativamente a quel "tutelarti" che intendeva la psi!

Io credo che alcuni psi (la mia compresa) si pongono dei paletti con i propri pazienti, e uno fra questi è quello di vederli solo in terapia, anche quando finisce l'analisi, tengono questo limite proprio per evitare che un domani che il paziente dovesse avere di nuovo bisogno abbia difficoltà a causa di un rapporto che si è evoluto in amicizia!

Quindi lei credo che per tutelarti intendeva questo, cioè evitare che la vostra eventuale amicizia (anche se limitate a un caffè) possa essere un problema nel momento in cui per qualsiasi motivo tu decidessi di riprendere l'analisi...

Mi spiazza però molto il fatto che tu dici che se dovessi avere bisogno non torneresti da lei... :Thinking:

Ti posso chiedere se ora a distanza di mesi senti che ci sono delle cose irrisolte? O se a volte ti ritrovi con i soliti problemi per cui sei andata in terapia? Sentendoti sconfortata per questo. O nonostante difficoltà quotidiane senti di essere veramente cambiata... ?

Io comincio davvero a vacillare...sto pensando che forse è tutto un bluff .....ma tenete conto che è il periodo più nero da tre anni a questa parte....

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Io che ho avuto un transfert "a rilascio lento" che si è esaurito solo diversi mesi dopo l'interruzione della terapia (per stellaraphael che non mi conosce: l'ho interrotta io di mia volontà), mi chiedo spesso se non sarebbe il caso di ricominciare: mi frena la consapevolezza che ricominciare con lui significherebbe rinunciare a priori a qualsiasi tipo di contatto extra-terapia e al tempo stesso non ho la benché minima intenzione di sviluppare un attaccamento simile nei confronti di altri.

Nel mio caso le gentilezze nei miei confronti e le dichiarazioni di amicizia nei confronti di alcuni ex-pazienti, anziché infondermi sicurezza e fiducia come era sicuramente nelle sue intenzioni, hanno sortito l'effetto opposto e adesso mi sento completamente bloccata nei confronti della psicoterapia.

Ma tu, Stella, non puoi riavvicinarti per qualche ulteriore seduta in modo da capire cosa ti succede? Potrebbe trattarsi di interesse effettivo per la persona come pure della necessità di colmare un vuoto che potrebbe essere interessante identificare.

Mi è stato suggerito un incontro quest autunno per vedere come sto ed io ho accettato. Se devo essere sincera una seduta prima non mi interessa perchè mi troverei in una posizione di inferiorità, mi piacerebbe un inncontro allo stesso livello :-).

La cosa che più mi crea disagio non è la cotta in se, ma un grande stato di agitazione che sento dall'ultimo incontro, come un branco di animali che scalpita perchè sta per arrivare un terremoto... solo che non ho ancora capito se questa agitazione è negativa o positiva. Ho accantonato questi pensieri per affrontare l'intervento serenamente, è andato a buon fine ed il giorno dopo ero già di nuovo con la testa a viole.

Che confusione che ho in testa :-/ non so se illudermi di essere più serena e quindi propensa a conoscere un uomo oppure crogiolarmi nelle mie paranoie pensado che è "solo" un transfert.

Adesso leggendo il tuo caso che si è risolto in diversi mesi mi spavento, come faccio a star diversi mesi in queste condizioni?

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ma certo che può fare complimenti...

secondo me trattandosi di poche sedute di supporto nel tuo caso non credo nemmeno che si possa parlare di transfert. può essere benissimo che questa persona ti abbia colpito...

Uff però i complimenti estetici non dovrebbero essere permessi, poi una si illude!

Incrocio le dita perchè non sia transfert ma solo una persona che mi ha colpita, anche se ora scrivendo mi sono resa conto da sola che da parte sua non c'è nessun interessamento. Se avesse avuto un interesse personale nei miei confronti non mi avrebbe proposto una visita per vedere come stò tra un po' di mesi, mi avrebbe contattata al di fuori del rapporto paziente-medico. Invece così ha creato un "prolungamento" della terapia anche se in effetti non la sto facendo.

Cavoli mi sono presa e mollata da sola

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ciao ape mi fa piacere leggerti ogni tanto, ti dico la mia relativamente a quel "tutelarti" che intendeva la psi!

Io credo che alcuni psi (la mia compresa) si pongono dei paletti con i propri pazienti, e uno fra questi è quello di vederli solo in terapia, anche quando finisce l'analisi, tengono questo limite proprio per evitare che un domani che il paziente dovesse avere di nuovo bisogno abbia difficoltà a causa di un rapporto che si è evoluto in amicizia!

Quindi lei credo che per tutelarti intendeva questo, cioè evitare che la vostra eventuale amicizia (anche se limitate a un caffè) possa essere un problema nel momento in cui per qualsiasi motivo tu decidessi di riprendere l'analisi...

Mi spiazza però molto il fatto che tu dici che se dovessi avere bisogno non torneresti da lei... :Thinking:

Ti posso chiedere se ora a distanza di mesi senti che ci sono delle cose irrisolte? O se a volte ti ritrovi con i soliti problemi per cui sei andata in terapia? Sentendoti sconfortata per questo. O nonostante difficoltà quotidiane senti di essere veramente cambiata... ?

Io comincio davvero a vacillare...sto pensando che forse è tutto un bluff .....ma tenete conto che è il periodo più nero da tre anni a questa parte....

ciao digi, grazie per il tuo parere... dunque, sì, sicuramente intende preservarmi la possibilità di riprendere la terapia qualora ne sentissi la necessità, però non solo... infatti ha specificato che si comportava così sia per tutelarmi che per permettermi di poter riprendere la terapia, specificando inoltre che le relazioni terapeutiche è bene che rimangano tali perché sono nate con caratteristiche particolari. :Nerd:

Se poi fosse stato esclusivamente per darmi la possibilità di riprendere la terapia in futuro, avrebbe potuto (ovviamente, particolare non da poco, se avesse gradito la suddetta possibile amicizia, sia chiaro!!!) mettermi in guardia ed eventualmente permettendo a me di scegliere quale delle due opzioni preferissi... cosa che qualcuno qui aveva raccontato che il proprio psi aveva fatto (ma non ricordo assolutamente chi).

Ho detto che molto probabilmente in futuro non tornerò da lei perchè credo che la relazione terapeutica che si era creata sia stata fondamentale per me e per il successo della mia terapia, ma è anche vero che questa relazione è cambiata profondamente nel corso della terapia, al punto tale da indurmi a credere che non possa darmi molto altro a livello terapeutico... certo, mi capitasse qualche tragedia improvvisa ('spe che tocco ferro!!!) tipo un lutto in famiglia o qualcosa del genere potrebbe essere utile, ma mi rivolgerei a lei come mi potrei rivolgere ad una carissima amica molto saggia e comprensiva, non so se mi spiego...

Non escluso invece di intraprendere in futuro una nuova terapia, ma sicuramente con un terapeuta diverso, che possa aiutarmi a scandagliare parti di me che con l'attuale ex-psi per varie ragioni non sono riuscita ad affrontare.

Si, perchè sicuramente ci sono delle parti ancora fragili, qualcosa di non ancora del tutto risolto, sicuramente sì. E poi si, a volte mi capita di ritrovarmi a che fare coi soliti problemi ma, cosa importante, riesco a riconoscerli, affrontarli e in qualche modo venirne fuori in tempi ragionevoli e con le ossa non completamente a pezzi.. come dice qualcuno "ammaccato e non distrutto, basterà una settimana a letto..."

Poi certo, i momenti di sconforto, anche profondo, ci sono e temo che continueranno ad esserci... ci sono anche momenti nei quali mi chiedo se davvero sia servito a qualcosa, se davvero sono cambiata o se è stata solo un'illusione, magari x compiacere la psi a cui ero tanto affezionata (sarebbe nel mio stile...), ma alla fine il bilancio rimane positivo... aveva ragione la psi, ora arriva l'onda lunga della terapia... in qualche modo la terapia continua anche una volta finita, tant'è che mi ha assicurato che i cambiamenti più rilevanti di solito si hanno anche anni dopo la fine della terapia... speriamo!!! :Praying:

Digi mi dispiace molto sentirti così sconfortata... :(: mi raccomando, tieni duro e non mollare mai, vedrai che supererai anche questo, ne sono sicura! :give_rose: Un abbraccio :abbr:

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Uff però i complimenti estetici non dovrebbero essere permessi, poi una si illude!

però forse questo è un modo tuo di leggere un complimento... in fin dei conti un complimento può essere detto in maniera genuina, senza secondi fini di corteggiamento!

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però forse questo è un modo tuo di leggere un complimento... in fin dei conti un complimento può essere detto in maniera genuina, senza secondi fini di corteggiamento!

Mi sa che hai proprio ragione tu.

Fare la terapia e mettermi in una situazione di richiesta d'aiuto e di fragilità, un po' la primavera ed il periodo di mutamento per tante cose nella mia vita, mi sa che mi son fatta un po' di castelli in aria.

Oltretutto è passato quasi un mese dall'ultimo incontro e se avesse voluto cercarmi l'avrebbe già fatto.

:Broken Heart: :Broken Heart: :Broken Heart:

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