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accettare il figlio di un'altra


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salve a tutti. sono entrata in questo forum per caso, xchè non riesco a trovare da sola la soluzione al mio problema. spero che nessuno mi giudichi male, xchè lo faccio già da sola. vorrei solo che mi venissero dati dei consigli. vivo da 3 anni con il mio compagno che ha un figlio di 19 anni. vivve con suo padre da quando aveva 13 anni, prima con un'altra donna,poi due anni con me, ma a 18 anni ha deciso di tornare con la madre. con lei è tutto più facile: non gli dà regole, non lo controlla. passa le vacanze e qualche weekend con noi ed è sempre la stessa storia: io non sopporto la sua presenza. ma soprattutto non sopporto che sia sporco e mi fa schifo tutto quello che tocca e dove si appoggia. è sempre stato così nei 2 anni di convivenza, e suo padre non è mai riuscito a seguirlo; non si accorge di niente, a volte x lui sembra quasi non esista e delega tutto a me. adesso che dopo un anno con la madre, sembra voglia tornare con noi, io sono in panico. è qui da 4 giorni e ho già litigato col mio compagno x le stesse ragioni: lui non lo controlla mai, non gli fa mai un'osservazione e a me tocca pulire tutte le sue sporcizie. è più forte di me: mi disgusta. poi io sono un po' maniaca dell'igiene, anche xchè ho una malattia che un po' me lo impone. non voglio lasciare il mio uomo, ma a volte ho paura che sia l'unica soluzione.

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parlare in questi termindi un ragazzo nn è molto correttoShame%20On%20You.gif

certo vivere con un ragazzo di 19 anni nn è facile ,ma se ami il tuo compagno ....devi cercare di instaurare un rapporto con suo figlio!

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salve a tutti. sono entrata in questo forum per caso, xchè non riesco a trovare da sola la soluzione al mio problema. spero che nessuno mi giudichi male, xchè lo faccio già da sola. vorrei solo che mi venissero dati dei consigli. vivo da 3 anni con il mio compagno che ha un figlio di 19 anni. vivve con suo padre da quando aveva 13 anni, prima con un'altra donna,poi due anni con me, ma a 18 anni ha deciso di tornare con la madre. con lei è tutto più facile: non gli dà regole, non lo controlla. passa le vacanze e qualche weekend con noi ed è sempre la stessa storia: io non sopporto la sua presenza. ma soprattutto non sopporto che sia sporco e mi fa schifo tutto quello che tocca e dove si appoggia. è sempre stato così nei 2 anni di convivenza, e suo padre non è mai riuscito a seguirlo; non si accorge di niente, a volte x lui sembra quasi non esista e delega tutto a me. adesso che dopo un anno con la madre, sembra voglia tornare con noi, io sono in panico. è qui da 4 giorni e ho già litigato col mio compagno x le stesse ragioni: lui non lo controlla mai, non gli fa mai un'osservazione e a me tocca pulire tutte le sue sporcizie. è più forte di me: mi disgusta. poi io sono un po' maniaca dell'igiene, anche xchè ho una malattia che un po' me lo impone. non voglio lasciare il mio uomo, ma a volte ho paura che sia l'unica soluzione.

Ti sei mai espressa col tuo compagno in questi termini, riferendoti a suo figlio? Chiedo perchè magari la soluzione potrebbe essere un' altra... così, per suggerire un' alternativa.

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è più facile indurre e manipolare il padre a vedere negativamente il figlio e ad isolarsi da lui...è la tattica più seguita, costa poco, ci si sbarazza in fretta dell'odiato fardello biologicamente nemico.. :Straight Face:

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Mi incuriosisce il titolo: il figlio di un'altra.

Perchè proprio questa scelta invece che "il figlio del mio compagno"?

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salve a tutti. sono entrata in questo forum per caso, xchè non riesco a trovare da sola la soluzione al mio problema. spero che nessuno mi giudichi male, xchè lo faccio già da sola. vorrei solo che mi venissero dati dei consigli. vivo da 3 anni con il mio compagno che ha un figlio di 19 anni. vivve con suo padre da quando aveva 13 anni, prima con un'altra donna,poi due anni con me, ma a 18 anni ha deciso di tornare con la madre. con lei è tutto più facile: non gli dà regole, non lo controlla. passa le vacanze e qualche weekend con noi ed è sempre la stessa storia: io non sopporto la sua presenza. ma soprattutto non sopporto che sia sporco e mi fa schifo tutto quello che tocca e dove si appoggia. è sempre stato così nei 2 anni di convivenza, e suo padre non è mai riuscito a seguirlo; non si accorge di niente, a volte x lui sembra quasi non esista e delega tutto a me. adesso che dopo un anno con la madre, sembra voglia tornare con noi, io sono in panico. è qui da 4 giorni e ho già litigato col mio compagno x le stesse ragioni: lui non lo controlla mai, non gli fa mai un'osservazione e a me tocca pulire tutte le sue sporcizie. è più forte di me: mi disgusta. poi io sono un po' maniaca dell'igiene, anche xchè ho una malattia che un po' me lo impone. non voglio lasciare il mio uomo, ma a volte ho paura che sia l'unica soluzione.

Per esperienza ti posso dire che l'odio ceh si nutre verso il figlio del proprio compagno in realtà è l'odio verso la madre che l'ha procreato..ecco perchè ci accaniamo di più verso il figlio..e poi niente che il figlio sia come lo descrivi tu, allora diventa ancor più difficile se non impossibile pensare di volergli bene..è un'intruso nella tua vita, non c'è niente da fare, è così punto e basta e non puoi pretendere che la gente ti capisca perchè sarà difficile..troverai quelle come me che sà di cosa stai parlando, ma il resto delle persone si riempirà la bocca di frasi di circostanza o di verità in tasca, ma loro non possono saper di quale tipo di violenza significhi affrontare il figlio del tuo compagno..ti senti rispondere che quando ti sei messa insieme lo sapevi che lui aveva un figlio e che se non eri in grado di accettarlo dovevi lasciar perdere dall'inizio..a me viene da risponder che come tutte le cose si devono provare per capire..io se non avessi provato avrei avuto il rimpianto di lasciare andare una storia senza provarci..una volta che ci sei dentro ti rendi conto veramente di cosa si tratta..solo in quel momento realizzi quanto sia difficile..io ti capisco e ti sono vicina.. :friends:
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viene da risponder che come tutte le cose si devono provare per capire

magari provare anche l' esperienza di avere 19 anni e doversi sentire un intruso in casa propria.

Scusate però, se il problema è solo di carattere pratico, basterebbe mettersi d' accordo su qualche regola "igienica"... magari si risolverebbe la questione, sempre che si tratti solo di questo anche se, spero di sbaglliarmi, a me pare che il ragazzo venga visto solo come un ingombro spargigermi e molesto seminatore di rifiuti. Una specie di sacchetto della spazzatura da tenere in bella mostra nei giorni di festa e di cui non ci si può disfare... che peraltro deambula pure. Just%20Kidding.gif

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magari provare anche l' esperienza di avere 19 anni e doversi sentire un intruso in casa propria.

Scusate però, se il problema è solo di carattere pratico, basterebbe mettersi d' accordo su qualche regola "igienica"... magari si risolverebbe la questione, sempre che si tratti solo di questo anche se, spero di sbaglliarmi, a me pare che il ragazzo venga visto solo come un ingombro spargigermi e molesto seminatore di rifiuti. Una specie di sacchetto della spazzatura da tenere in bella mostra nei giorni di festa e di cui non ci si può disfare... che peraltro deambula pure. Just%20Kidding.gif

:LOL:

anche i miei figli sono dei seminatori di rifiuti......devo sbatterli fuori di casa?:unsure:

cmq la mia impressione è che anche fosse un'angelo nn lo vuole tra i piedi

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:LOL:

anche i miei figli sono dei seminatori di rifiuti......devo sbatterli fuori di casa?:unsure:

cmq la mia impressione è che anche fosse un'angelo nn lo vuole tra i piedi

ma no, una volta a settimana, basta metterli a bagno nell' amuchina... :D:

Non so se sia così, c' è da dire che in una casa è giusto che ognuno abbia dei compiti e rispetto nei confronti degli altri... ed è una cosa a cui magari, con un po' di pazienza ed impegno si può rimediare, assegnando qualche mansione e facendo in modo che i componenti della famiglia vengano educati al rispetto reciproco. Detto ciò, c' è un' altra questione che invece è un po' più complicata... non si può obbligare nessuno a voler bene a qualcuno, nè a superare una sorta di gelosia retroattiva che si riflette inevitabilmente sul fardello, una prova biologica inconfutabile... In questo caso, la signora diavola, credo abbia già espresso una buona soluzione, se non l' unica, giustamente come diceva. Del resto, il padre ha delle responsabilità nei confronti del figlio che non vengono meno al compimento della maggiore età ed è una condizione che, salvo degenerazioni, si protrarrà vita natural durante. Si è figli e genitori per tutta la vita ma se per i primi non è dato scegliere, per i secondi sì.

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.. non voglio lasciare il mio uomo, ma a volte ho paura che sia l'unica soluzione.

L'elemento scardinante in quel nucleo, sei tu...

Se non riesci a trovare un accordo puoi sempre uscire di casa ma... non necessariamente di scena

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avendo sperimentato la situazione descritta nelle vesti di figliolo , anche se più sanitizzato ^^, quel che posso aggiungere è che accasarsi con un partner con figli di quell'età è scelta su cui bisogna ponderare 100 volte almeno...e bisogna essere dei santi ad accettare consapevolmente una condizione del genere, non c'è dubbio. Il problema è per quelle o quelli che non sono in realtà affatto disposti a pagare dazio.

A parole son di solito tutti eroi della cd famiglia allargata, nei fatti la stragarnde maggioranza si comporta come il cuculo, è più forte di loro. :Straight Face:

Senza rimproverare nessuno, che tanto è inutile, almeno si potrebbe pretendere che ponderino molto in profondità la loro scelta, prima di innescare, consapevoli o meno, delle dinamiche terribili che danneggiano tutti, perfino e sopratutto un ragazzino che non ha nessuna colpa...

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  • 1 month later...

Un saluto a tutti sul forum. Mi sono iscritta stasera dopo aver letto la mail inviata da Shedevil e le varie risposte che ha ricevuto. Premesso che ognuno è libero di avere la propria opinione, mi sono iscritta apposta per dirti di non dare retta a chi ti dice che sei l'elemento scardinante della situazione, a chi ti dice che il tuo obiettivo è di scaricare un fardello che non vuoi tra i piedi e che in realtà (anche se non l'hanno espressamente detto si legge bene tra le righe) saresti tu quella da buttare fuori casa.

Ti parlo per esperienza vissuta da entrambi i lati: sono figlia di separati e ho convissuto con il nuovo compagno di mia madre per più di 15 anni, e ora convivo con un uomo che ha un figlio adolescente. Purtroppo nessuna persona che non abbia vissuto o che viva la stessa situazione può capire come ci si sente.

C'è chi ha detto che non è giusto che il figlio del compagno di Shedevil si senta un estraneo in casa sua. Nessuno pensa però che anche per Shedevil, che di fatto è la "nuova" famiglia del suo compagno, questo ragazzo è un estraneo, proprio come lo è lei per lui? In più, almeno da quanto capiamo dal messaggio, anche poco educato; non ha 5-6 anni, ne ha 19, dovrebbe essere più rispettoso verso chi tiene pulita una casa.

Ha ragione Free, chi non sa non ha idea di quanto ci si senta messi sempre e solo al secondo posto nella vita del proprio compagno, di quello che si sopporta a denti stretti per amore suo, di quanto ci si renda conto che la situazione a volte ti sembra disperata perché davvero vedi come unica soluzione quella di lasciar perdere una storia con una persona di cui sei innamorata. E queste cose non le sai prima di metterti insieme ad una persona che ha dei figli, le impari, come si fa per tutte le cose nella vita, solo vivendole.

In genere quando dico di avere anch'io questo problema, mi sento risponedere come se fossi una strega cattiva, solamente per aver detto la verità, cosa che magari altre donne non fanno e sopportano col sorriso sulle labbra. Però loro sì che sono brave, non ammettono niente e allora sono proprio delle sante ad aver accettato così facilmente un figlio non loro, proprio brave! E intanto dentro di loro ne pensano di ogni! Io ho fatto 8 anni di volontariato con i bambini e lo faccio tutt'ora con gli animali e gli anziani, in tutto sono 12 anni, quindi credo di potermi definire una persona dolce e sensibile, eppure se ammetto di avere difficoltà nell'accettare il figlio del mio compagno improvvisamente sono la strega cattiva delle favole.

Nessuno dice che i figli dei propri compagni sono diavoli, ma bisognerebbe ricordarsi sempre che la medaglia ha due facce, ci sono due aspetti, due lati dai quali vedere la situazione: la parte dei figli sì, ma anche quella dei nuovi compagni. Che per essere delle brave persone devono accettare tutto e subito senza esitazione, perché se ammettono di avere difficoltà possono essere i diretti discendenti di Madre Teresa di Calcutta ma si trasformano subito in mostri!

Tieni duro Shedevil, il fatto di avere queste difficoltà non fa di te un cattivo essere umano. Solo un essere umano. :friends:

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mah, io ho detto e ripeto che prima di fare un passo in certe relazioni devi rifletterci sopra tanto, ma tanto. Il fatto di essersi innamorati non significa che non devi tenere presente la situazione prima di costruire ad esempio una convivenza. Questo credo che sia elementare.....

Nessuno pensa di te o di shed in termini di una strega cattiva, non ne sappiamo nulla. Però ciò non toglie che i vincoli tra genitore e figlio sono prioritari e non trovo affatto giusto che un bambino o adolescente debba fare le spese dei fallimenti e o delle frizioni sentimentali del genitore con altri adulti, tutto qui.E' stato già abbastanza colpito, credo. :Straight Face:

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E' proprio questo che è sbagliato secondo me: il rapporto tra padre e figlio non deve essere prioritario rispetto al rapporto che ha con la nuova compagna, perché non è giusto fare primi e secondi in situazioni del genere! Sono due affetti diversi e per questo non in competizione, non è giusto che uno sia più importante dell'altro, devono avere la stessa identica importanza. Finché i genitori che hanno figli e che vogliono rifarsi una vita non capiranno questa cosa (anche se non voglio fare di tutta l'erba un fascio, spero che alcuni già lo abbiano capito), metteranno sempre in difficoltà i nuovi compagni , che si sentiranno gli eterni secondi.

E non è una sensazione piacevole. :Shame On You:

Io per prima ad esempio ho sempre spinto mia madre a fare questa cosa col suo nuovo (all'epoca) compagno, da quando avevo solo 15 anni!

Inoltre, come ho detto, si può riflettere anche molto prima di imbarcarsi in una storia così, ma non si possono sapere a priori certe cose finché non si vivono. Nessuno ha una sfera di cristallo, certe cose si imparano standoci dentro.

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Mah, secondo me invece le problematiche sono molto prevedibili. Il punto è essere profondamente in contatto con se stessi nel fare certe scelte....mi renod conto che è un requisito che non tutti hanno.

Quanto ai rapporti, la vediamo diversamente, non sono decisamente sullo stesso piano. Un compagno viene e va, un figlio resta figlio per tutta la vita. questo fa una certa differenza. :Straight Face:

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Certo che si deve fare distinzione tra compagno e compagno: una storiella di quelle leggere è doveroso che sia meno importante di un figlio, ma quando ci si innamora e si sceglie di rifarsi una famiglia, allora se è amore vero un compagno non viene e va, ma resta per sempre, proprio come un figlio. E il rapporto ha quindi un'altra importanza, un altro sentimento fortissimo diverso da quello paterno, ma non meno forte, quindi non meno importante! Semmai tanto forte e tanto importante quanto quello che si ha col proprio figlio, non ci deve essere una seria A e una serie B!!!

E certo che i problemi sono prevedibili, ma ri-ripeto, finché non si vivono non si sa se si riuscirà ad affrontarli e a vincerli se non ci si prova. Quante cose che sono ritenute dovute dai nuovi compagni! Devono saper prevedere con esattezza cose che nessuno riuscirebbe a prevedere, le devono riuscire ad affrontare ed accettare subito, devono immediatamente accettare ed amare dei figli non loro, come è capitato a Shedevil devono aver rispetto quando spesso loro non sono rispettati da questi figli e devono subire anche il fatto che il loro padre li lascia fare, devono, devono, devono!!!! Un po' di comprensione ed aiuto oltre che doveri e basta no? Nessuno è perfetto!

E se decidono per amore di provare ad affrontare queste situazioni grandi e difficili vengono alla fine accusati di aver preso con leggerezza una decisione....che magari non hanno preso con leggerezza! Hanno solo provato per amore ad affrontarla. E se non ci riescono non sono da colpevolizzare, non tutti sono capaci di amare un figlio non proprio. Anzi, io credo che non si possa proprio amare un figlio non proprio come se fosse il nostro, si può riuscire ad accettarlo, a trattarlo con l'ovvio rispetto che ci vuole, a volergli bene, ma non credo a quelle persone che sostengono questa cosa. Per me è solo perbenismo gratuito.

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io non sopporto la sua presenza. ma soprattutto non sopporto che sia sporco e mi fa schifo tutto quello che tocca e dove si appoggia. è sempre stato così nei 2 anni di convivenza, e suo padre non è mai riuscito a seguirlo; non si accorge di niente, a volte x lui sembra quasi non esista e delega tutto a me. adesso che dopo un anno con la madre, sembra voglia tornare con noi, io sono in panico. è qui da 4 giorni e ho già litigato col mio compagno x le stesse ragioni: lui non lo controlla mai, non gli fa mai un'osservazione e a me tocca pulire tutte le sue sporcizie. è più forte di me: mi disgusta. poi io sono un po' maniaca dell'igiene, anche xchè ho una malattia che un po' me lo impone.

Mia modestissima opinione, ma da quello che leggo qui io dovrebbe cercare di dare una regolata al figlio che non è più un bambino ma un adulto oramai e come tale dovrebbe capire suo padre ed essere contento per lui se ha trovato una donna che ama con cui rifarsi una vita ed essere felice. Dovrebbe chiedergli di rispettarla, e questo include anche il rispetto a livello igienico, soprattutto se si tratta per lei anche di un problema di salute. Non è detto che un figlio si comporti sempre nella maniera giusta ed abbia ragione a prescindere solo perché è un figlio! In questa situazione sembra proprio che sia più il padre ad avere delle mancanze verso la sua compagna, mi viene da chiedermi se lui la ami davvero. Se dopo questi accorgimenti il figlio comincerà ad essere più rispettoso e a cambiare atteggiamento in positivo verso Shedevil anche lei magari riuscirà ad accettarlo più facilmente. Ma se non ci riesce non è perché è un essere umano disgustoso! Ad ogni modo Shedevil, hai parlato di queste cose con il tuo compagno? Gli hai chiesto perché non ti sostiene in questa situazione?!!!

Il figlio quindicenne del mio compagno si è permesso una sola volta di rispondermi male (circa 2 anni fa, perché sua madre era gelosa del fatto che eravamo andati a vivere insieme e aveva cominciato a metterlo contro me e il mio compagno) e lui lo ha subito ripreso dicendogli che se si comporta bene può venire da noi quando vuole, altrimenti può stare a casa con sua madre. E il mio compagno adora suo figlio, però capisce che certi comportamenti non vanno per niente bene se si vuole creare armonia in una famiglia ricostruita.

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  • 1 month later...

Sono arrivata a questa discussione per caso ... non so neppure io come... ma leggere le cose scritte in un certo senso mi ha "rassicurata"... Anche io sono una "strega cattiva" ovvero una donna con un compagno separato accompagnato da un figlio di 12 anni che vive con noi un giorno si e un altro no ( hanno un affido congiunto). Nonostante io sapessi che aveva un figlio poi, viverci è tutta un'altra storia..e lo si può comprendere vivendolo solo in prima persona. Io non amo moltissimo il mio compagno ma non sopporto questo "intruso" che tra l'altro essendo figlio unico è straviziato dai genitori e dai nonni. Non sopporto di sentirmi sempre e comunque seconda, perchè se è vero che i figli vengono prima di tutto allora è anche vero che forse prima di formare una nuova famiglia bisognerebbe pensarci un miliardo di volte. Io tra l'altro per lui mi sono trasferita da Roma a Milano,e mi piacerebbe che nei suoi discorsi non pensi solo e sempre a "suo figlio" . che giustamente è il suo non il nostro. Io non riesco a volergli bene, non credo ci riuscirò mai, e non perchè sono "cattiva". La mia speranza è che crescendo si allontani spontaneamente. Anche io come baby77 faccio volontariato in ospedale,sono in prima linea quando le persone che amo hanno bisogno ma l'amore, l'affetto non sono cose che si possono comprare o le senti oppure no... e io per suo figlio non riesco a sentirle... non credo che ci sia una "via di uscita" di certo se all'inizio era sempre sorridente x farlo contenta ora cerco di essere me stessa, esigere il rispetto che merito, sia da lui che dal mio compagno ...

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  • 2 weeks later...

Ciao Stefola, spero che il tuo sia stato un errore di battitura...intendo quando hai detto "io non amo moltissimo il mio compagno"...vero? :LOL: Te lo chiedo perché se non lo ami nessuno ti fa sopportare questa situazione difficile e così elimini il problema!

Se invece hai scritto male e lo ami moltissimo, allora benvenuta nel clan delle non comprese!

Come ti sarai infatti resa conto, è davvero difficile che chi non viva in prima persona una situazione del genere ti capisca, di solito critica e basta dantoti della incosciente e dell'irresponsabile per esserti imbarcata in una storia con un partner con figlio/a/i e per non aver saputo prevedere le difficoltà insite in un rapporto del genere. Mannaggia a noi, ma perché alla nostra età non abbiamo ancora imparato a leggere nella sfera di cristallo???!!! Per me hai perfettamente ragione quando dici che l'amore e il bene non si fanno scattare con uno schiocco di dita, ma nascono spontaneamente verso qualcuno. E non c'è niente e nessuno, nemmeno tu in prima persona che può farci qualcosa! Essere poi sempre messa in secondo piano quando tu per lui hai addirittura cambiato città è a dir poco ingiusto e superficiale nei tuoi confronti.

La cosa però che posso dirti è che di certo suo figlio non sparirà mai dalla sua vita, credimi. Non sarebbe giusto che lo facesse prima di tutto, ma poi più crescerà più avrà bisogno di lui, specialmente durante l'età adolescenziale. Per questo mettiti l'anima in pace; ti dico che se arriverai a trattare suo figlio con rispetto (ovviamente senza trascurare l'essere trattata anche tu con rispetto!) sarà già un gran bel passo...

Quando vuoi parlare io sono qui, so quanto significa riuscire a confidarsi con qualcuno che ti capisce e non ti giudica su una cosa che rende la vita molto difficile. :friends:

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l'affetto non sono cose che si possono comprare o le senti oppure no... e io per suo figlio non riesco a sentirle... non credo che ci sia una "via di uscita" di certo se all'inizio era sempre sorridente x farlo contenta ora cerco di essere me stessa, esigere il rispetto che merito, sia da lui che dal mio compagno ...

anche qui c'è un errore di battitura? "era" o "ero"?

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Si effettivamente ho fatto errori di battitura... dati dalla fretta di scrivere, perchè per la prima volta in un anno mi sono sentita compresa nel mio disagio... Nel mio caso suo figlio ha un affido congiunto e vive con noi a giorni alterni.. è un pò come dire "sono felice un giorno si e un altro no"... il brutto di tutta questa strana situazione è che suo figlio si trova benissimo con me, e ha preso la mia presenza in casa molto meglio di me, si è adattato a questa nuova realtà molto prima di me. Non ho nulla contro di lui, che tra l'altro è un bambino educato, gentile, ma soffro di una sorta di "gelosia" atavica e quando lui è qui con noi sembra tolga un pò al mio rapporto con il mio compagno( ergo suo padre) che ha per lui delle piccole attenzioni che per me invece non ha. E' qualcosa di totalmente irrazionale che fa stare male proprio perchè difficile da gestire. So che lui esisterà sempre, che crescerà ed è proprio questa la speranza che crescendo diventi più autonomo. per me poi la situazione è ancora più difficile perchè ho cambiato città, e qui ancora non sono riuscita a trovare un lavoro, delle amicizie, il che secondo me rende ancora più pesante questa situazione che mi costringe a "dover" fare la casalinga a tutti i costi...che disastro.... ma nonostante tutto io continuo ad amare il mio compagno e desiderare una vita felice assieme a lui. Un sogno??? forse... o forse no ...

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