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accettare il figlio di un'altra


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Stefola non sentirti in colpa, davvero. Cerca di fare del tuo meglio in buona fede e sarai sempre in pace con te stessa. Io sto facendo lo stesso. E anche io come te mi sto chiedendo se avrò mai un futuro felice col mio compagno. Fino a poco tempo fa volevo dei figli con lui, ma ora sto pensando se non sia il caso di lasciar perdere tutta la storia. A malincuore, credimi, lui è tutta la mia vita, ma non posso fare a meno di pensare che io sono solo la secona persona che gli darebbe un figlio, lui la gioia di condividere questa esperienza per la prima volta l'ha già vissuta con qualcun'altra. Che non sarò mai io. E questo è solamente uno dei tanti dolorosi grossi rospi da buttare giù. Diciamo la goccia che fa traboccare il vaso. E non so se ce la faccio ancora... :cray:

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  • 1 year later...

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Mi sono sentita rassicurata anch'io. Perchè anch'io ho temuto di essere un mostro.

Sono la moglie di un uomo che ha un figlio di quasi 15 anni, avuto da una lunga convivenza. Sono insegnante e mai avrei pensato di avere problemi nel rapporto con un adolescente. Invece li ho. Il ragazzo mi dà sui nervi. Probabilmente i suo sentimenti sono lo specchio di quelli che nutro x la ex di mio marito, cmq sia il risultato non cambia. A peggiorare le cose sta il fatto che mio marito non sembra tenere particolarmente ad avere dei figli da me. X lui esiste solo quel figlio, punto e basta.

Figlio unico, è anche lui straviziato da mamma e da nonno. Da circa un anno ha iniziato a fumare erba coi compagni di gruppo, e la cosa sta causando alcuni problemi. Quando ho azzardato qualche consiglio, mi è stato risposto che non sono affari miei. Già, non sono affari miei. Cio' nonostante, in quel frangente, mio marito aveva pensato di farlo venire a vivere con noi (attualmente è con la madre). Sono, come detto, insegnante, sicchè in qualche modo le mie esperienze coi ragazzi hanno valore fondante, ma questo non mi è riconosciuto, se solo dico la mia, mio marito dice che la sua ex è una madre modello, che loro sono sempre stati genitori affiatati e talvolta mi trovo a chiedermi x quale motivo lui ha lasciato lei x sposarsi con me. Mi rimprovero da sola x cio' che sento, malgrado cio' vorrei che quel ragazzo non esistesse.

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  • 2 weeks later...

Ciao.

Volevo dirti che anch'io capisco le difficoltà che provi. Trovo in parte criticabile l'atteggiamento di tuo marito, che non affrontando la situazione scarica, in pratica, ogni responsabilità su di te. Probabilmente farebbe così anche se fossi tu la madre biologica del ragazzo.

credo anch'io che sarebbe necessario:

a)fare presente al ragazzo le difficoltà "igieniche" della situazione, chiedendogli di tenere presente anche i tuoi problemi di salute.

b)stabilire alcune regole.

Secondo me tutto questo lo farà sentire più responsabilizzato, il che significa più adulto, e gli darà anche dei limiti. In realtà i ragazzi, se non vengono loro posti limiti di alcun tipo, si sentono anche un po' persi. L'affetto significa, in fondo, stabilire dei legami, e quindi anche dei limiti. E solo con dei limiti sarà possibile costruire un affetto. Non dico che le cose si risolveranno in un attimo, ma col tempo potrebbero notevolmente migliorare. Ed è doveroso anche da parte di tuo marito tenere conto delle tue difficoltà, delle tue sofferenze, e affrontarle.

Vista l'attuale situazione, e il comportamento deresponsabilizzato di tuo marito, mi sembra molto normale il tuo rigetto nei confronti del ragazzo. mi sembra molto comprensibile anche il tuo titolo "il figlio di un'altra", che non fa altro che rivelare candidamente le tue difficoltà ad accettare la permanente traccia di questa donna nella vita del tuo uomo. Per me è una cosa normalissima, che vivo in prima persona, come racconterò tra poco in questo forum. La "mistica della maternità" è ancora considerato un valore molto forte nella nostra società, e per una donna essere esclusa da ciò che è ritenuto "normale" (la classica famiglia mononucleare) è ancore molto doloroso, proprio perchè pone in conflitto con quella che è stata insegnata come "via maestra" dell'affettività.

Chi non ha visto nel viso di un bambino, o di un ragazzo,i lineamenti del proprio uomo mischiati a quelli di un'altra donna, non può giudicare: non sa che razza di dolore lancinante si provi. Può, certo, dare consigli, ma deve sbarazzarsi di ogni inutile atteggiamento giudicante. Non vi sembra che le donne, se madri perchè sono madri, se non madri perchè non lo sono, siano già abbastanza colpevolizzate?

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Mi sono sentita rassicurata anch'io. Perchè anch'io ho temuto di essere un mostro.

Sono la moglie di un uomo che ha un figlio di quasi 15 anni, avuto da una lunga convivenza. Sono insegnante e mai avrei pensato di avere problemi nel rapporto con un adolescente. Invece li ho. Il ragazzo mi dà sui nervi. Probabilmente i suo sentimenti sono lo specchio di quelli che nutro x la ex di mio marito, cmq sia il risultato non cambia. A peggiorare le cose sta il fatto che mio marito non sembra tenere particolarmente ad avere dei figli da me. X lui esiste solo quel figlio, punto e basta.

Figlio unico, è anche lui straviziato da mamma e da nonno. Da circa un anno ha iniziato a fumare erba coi compagni di gruppo, e la cosa sta causando alcuni problemi. Quando ho azzardato qualche consiglio, mi è stato risposto che non sono affari miei. Già, non sono affari miei. Cio' nonostante, in quel frangente, mio marito aveva pensato di farlo venire a vivere con noi (attualmente è con la madre). Sono, come detto, insegnante, sicchè in qualche modo le mie esperienze coi ragazzi hanno valore fondante, ma questo non mi è riconosciuto, se solo dico la mia, mio marito dice che la sua ex è una madre modello, che loro sono sempre stati genitori affiatati e talvolta mi trovo a chiedermi x quale motivo lui ha lasciato lei x sposarsi con me. Mi rimprovero da sola x cio' che sento, malgrado cio' vorrei che quel ragazzo non esistesse.

Ciao, cara. Vedo tanta sofferenza nelle tue parole e secondo me non è giusto quello che stai subendo in primis da parte di tuo marito. Non vorresti provare a mettere le cose in chiaro con lui? Le tue preoccupazioni mi sembrano legittime e giuste, ingiusto mi sembra che tu venga esplicitamente messa da parte in ogni decisione che riguarda il ragazzo. Almeno tuo marito potrebbe tener conto delle tue opinioni, anche se tu non avessi le competenze che hai in campo educativo, ma perchè sei la sua compagna, e quindi non puoi essere esclusa da una parte così importante della sua vita. Giusto?

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  • 1 month later...

Dopo tante discussioni (alcune tranquille, altre vere e proprie liti), sono forse riuscita almeno a spiegare la mia posizione. Risultato: se il ragazzo sarà d'accordo, se sua madre sarà d'accordo, ci sentiremo e ci vedremo dapprima su skype (mio marito ed io ci troviamo all'estero), tanto x "abbozzare un rapporto". Tutto questo dopo essermi sentita ripetere all'infinito che non è facile x il ragazzo, che non è facile x sua madre (x me, invece, tutto dev'essere liscio come l'olio).

Riguardo ai figli, potrebbe esserci qualche problema mio, soffrendo di un'anemia importante, ad averne di nostri. Ovviamente si potrebbe provare, ma io non avrei preclusioni rispetto all'adozione. Mio marito "ci penserà".

Cosa ne pensate? Come mi devo comportare?

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  • 2 months later...

ciao a tutti, io vivo la situazione esattamente opposta, e cioè ho una figlia da un precedente matrimonio ed ora ho un nuovo compagno che non riesce ad andare d'accordo con mia figlia. o meglio: inizialmente i primi anni andavano d'accordissimo, giocavano sempre insieme e mia figlia preferiva stare con lui piuttosto che col suo padre biologico (anche perchè il mio ex è uno str@nzo e non si è mai preoccupato più tanto della figlia, tranne usarla per ricattare me..) quando mi sono separata mia figlia aveva 2 anni.. quando ne aveva 3 mi sono messa con quest'altro uomo col quale sto tuttora assieme, ora mia figlia è adolescente e siccome vive 28 giorni al mese con me, il mio compagno è per lei l'unica figura maschile di rilievo anche perchè come dicevo suo padre è totalmente assente.

da quando ha iniziato l'adolescenza.. anzi da un pò prima.. dai 7-8 anni circa... il rapporto fra lei e il mio compagno è andato via via deteriorandosi. mi spiego: se si tratta di giocare giocano ancora moltissimo assieme, lui le compra sempre regali, figurine, riviste, fumetti, la porta a fare sport, vanno a fare la spesa assieme, cucinano assieme perchè condividono la passione x la cucina (al contrario di me, che detesto cucinare) insomma lui si comporta in tutto e per tutto come un vero padre e dice di amarla come se fosse sua figlia. mia figlia invece ci va d'accordo solo x giocare o prendere regali ecc ma se lui le da un compito e la riprende per qualcosa, lei si mette ad urlare "tu non puoi dirmi niente perchè non sei mio padre" oppure non risponde ignorandolo o peggio lo guarda con aria di sfida come dire "tanto non puoi farmi niente"..io le ho spiegato tante volte che anche se non è il padre, deve comunque rispettarlo e ubbidirgli perchè è un membro della famiglia, per di più che la ama moltissimo e che se le dice qualcosa è solo per il suo bene, come potrei fare io. Mia figlia ogni volta dice di aver capito, chiede scusa e dice che non succederà più, invece puntualmente ogni giorno è la stessa storia...

inoltre il protrarsi di questa situazione ha inevitabilmente portato alla conseguenza che il mio compagno è abbastanza insofferente verso di lei, ovvero quando lei si comporta male e si rivolge male a me o a lui mancandoci di rispetto, il mio compagno va subito su di giri, inizia ad urlare e dice che è tutta colpa mia che non sono in grado di educare una ragazzina, che sono troppo blanda nei rimproveri, che le permetto di fare e dire qualsiasi cosa, che gliele do tutte vinte ecc ecc... mi dice che non sono mai solidale con lui ma invece io sono sempre solidale con lui nei rimproveri e nel tipo di educazione.. non capisco perchè lui dica così, non capisco cosa vorrebbe che io facessi più di quel che già faccio.. non posso mica tenere una ragazzina costantemente in punizione... io a volte le do delle punizioni ma non serve a niente... la sgrido e non serve a niente, le parlo e cerco di spiegarle quanto è importante che la nostra famiglia vada d'accordo, che potremmo essere tutti più felici e fare tante cose belle.. lì per lì lei sembra capire ma forse è ancora troppo piccola per capire veramente... a volte do la colpa di tutto al mio compagno, perchè lui è molto rigido nella disciplina mentre io sarei per essere un pochino più tollerante... e a volte ha un brutto modo di dire le cose.. molte volte gli ho detto: senti facciamo così, dato che la bambina reagisce male quando la sgridi tu.. facciamo che la rimprovero solo io.. ma lui dice che non può essere questa la soluzione in quanto da un lato io non la sgriderei a sufficienza perchè secondo lui sono troppo permissiva, e dall'altro lato sarebbe come inviare il messaggio a mia figlia che ha vinto lei, ovvero che il mio compagno in casa non comanda più nulla e che lei deve ubbidire solo a me e non a lui.. io non so che fare.. boh aiutatemi per favore.. come vedete i problemi non li avete solo voi a rapportarvi col figlio di un'altra, ma anche noi che stiamo dall'altra parte della situazione.

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  • 2 years later...

Anche io sono capitata in questo forum sperando di poter confrontarmi e cercare qualche risposta a una serie di dubbi che mi seguono ormai da due anni. Anche io rientro nella schiera delle "streghe cattive" :evil: che frequentano uomini separati con un figlio in casa. Nello specifico esco con una persona da 2 anni che ha una figlia di 17 anni e mezzo che vive 24hsu24 con lui da quando ne ha 12. La madre da quello che so non l'ha mai voluta veramente e quindi da quando ha potuto scegliere lei è andata con suo padre. SI lo so a qs punto qualcuno puo' dire: "LO sapevi dall'inizio, oppure povera ragazza chissà che traumi ha subito etc..:" Tutte considerazione giuste, ma spesso quello che dall'esterno non si sa o non si capisce sono i comportamenti che questi ragazzi ( con più o meno disagi) mettono in atto, un po per abitudini sbagliate e un po per l'età. All'inizio pensavo fosse tutto più semplice, con il passare del tempo mi rendo conto che ho enormi difficoltà ad approcciarmi a qs ragazza. Viviamo in due appartamenti separati e se devo essere sincera questo un po' mi solleva perché in qs momento pensare a una convivenza a 3 è assurdo. Abbiamo spesso discussioni, o meglio io dico la mia in modo netto, su come lui educhi sua figlia e sui permessi che le da. Rientra da ballare domenica mattina alle 10, dal sabato notte prima, esce tutte le sere anche solo per andare al bar con gli amici in settimana e ultimamente ha il ragazzo sempre a casa ( a vedere un film, a mangiare o simili) So che questo non è affar mio, ma come possono le persone che nn vivono qs storie pensare che cmq ci sono delle difficoltà....?! Se un giorno io dovessi andare a vivere con loro, non potrei sicuramente dire a lei: " Senti non portare il tuo ragazzo tutte le sere perché stasera vorrei stare tranquilla a casa mia a rilassarmi".....mi sentirei io l'ospite....perché lei è a casa sua...sono io che nn lo sono. Tutte le volte, pero', che lo faccio presente a lui scoppiano immense litigate e lui mi dice che non sono problemi miei, che io devo pensare a lui e non a sua figlia e che per lui non c'è nulla di male né negli orari che fa, ne se ha il ragazzo sempre di mezzo per casa....Ora allora mi chiedo....quanto vale la compagna nuova...deve essere sempre qlc che viene dopo??? :34:

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Per esperienza ti posso dire che l'odio ceh si nutre verso il figlio del proprio compagno in realtà è l'odio verso la madre che l'ha procreato..ecco perchè ci accaniamo di più verso il figlio..e poi niente che il figlio sia come lo descrivi tu, allora diventa ancor più difficile se non impossibile pensare di volergli bene..è un'intruso nella tua vita, non c'è niente da fare, è così punto e basta e non puoi pretendere che la gente ti capisca perchè sarà difficile..troverai quelle come me che sà di cosa stai parlando, ma il resto delle persone si riempirà la bocca di frasi di circostanza o di verità in tasca, ma loro non possono saper di quale tipo di violenza significhi affrontare il figlio del tuo compagno..ti senti rispondere che quando ti sei messa insieme lo sapevi che lui aveva un figlio e che se non eri in grado di accettarlo dovevi lasciar perdere dall'inizio..a me viene da risponder che come tutte le cose si devono provare per capire..io se non avessi provato avrei avuto il rimpianto di lasciare andare una storia senza provarci..una volta che ci sei dentro ti rendi conto veramente di cosa si tratta..solo in quel momento realizzi quanto sia difficile..io ti capisco e ti sono vicina.. :friends:

cara free (termine riferito ad una persona indica mentalità aperta).....non ne hai azzeccata una!

L.

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  • 1 year later...

Anch'io vivo una situazione del genere ma sto lasciando il mio compagno che adoravo. Sono stata anche da diversi psicoterapeuti ma niente da fare. Qualcuna ha risolto?

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  • 9 months later...

Ciao a tutti, sono capitata qua perchè vivo situazioni vagamente simili, ma temo il peggio. Più nello specifico, io i figli del mio compagno li ho accettati e non mi disturbano (se non per il tempo di "coppia" che portano via e le pulizie extra, ma quello lo sapevo dall'inizio).

Nel caso specifico, di figli ce ne sono 3, tutti di età diverse. I due più piccoli più o meno hanno stabilito un rapporto di reciproco affetto e rispetto, il problema si presenta con quella un po' più grande, di 9 anni. 

La bambina, per ovvi motivi, e anche per via della madre che ha tantissima influenza su di lei (e mi odia, ma che ve lo dico a fare?)spesso è combattuta e si vede. Con me, il più delle volte, sta bene ed è contenta. Gioca con me, si fa aiutare coi compiti, fa cose spericolate, chiacchiera tantissimo. Altre volte invece se ne esce con parole orribili. L'altro giorno, giocando in macchina ad obbligo e verità, ha detto al padre di abbandonarmi in mezzo alla strada per la mia via. Mi ha ferita tantissimo, perchè dopo tutti i sacrifici che ho fatto in prima persona, dopo tutto quello che ho sopportato da sua madre, e dopo tutti gli sforzi che ho fatto per farla felice (ed essere pure complice in qualche marachella non dicendo nulla al padre), mi sento dire cose simili. Il padre, dopo, mi ha riferito che ci ha parlato da solo e lei ha risposto che "non vuole obbedirmi". Obbedirmi in cosa? Se al massimo sgrido lei e i fratelli quando bisticciano e rischiano di farsi male... 

Io, in quanto non madre o padre, vado bene solo per il gioco o quando torno comodo? Solo quando scelgo la borsa giusta o il vestito carino che le piace? La trovo un'ingiustizia. Anche perchè risponderle, da parte di padre, che sono un'adulta e in assenza sua sono responsabile per lei e i fratelli, mi pare davvero poco oltre che riduttivo. Non mi ritengo una matrigna cattiva, anzi. Il 90% delle cose nuove che fanno le trovo io, e spesso lo sanno perfettamente. Sono io a permettere esperienze totalmente nuove, le piccole deviazioni dalle regole. Perchè non mi merito alcun rispetto? Perchè non vengo mai difesa? 

Mi sento sempre peggio, perennemente logorata dal disagio. Con tutto che, grazie a tutta questa situazione, ho anche dovuto abortire (anche se lo sa solo il padre). Quindi oltre alla beffa, pure il danno. E poi altre beffe ancora. Non so davvero che fare. 

Discutere col padre non funziona, finisce sempre in discussioni sempre più pesanti. Quindi mi ritrovo spesso che nemmeno posso esprimerlo questo disagio, nemmeno col mio compagno che amo tantissimo. Mi sembra che il più delle volte devo subire e accettare, in un circolo vizioso infinito, dove la mia persona invece viene annullata, ferita e calpestata di continuo. Con l'aggiunta dei figli che, quasi tiranni, decidono quando servo e quando no. Quando va bene e quando no. Quando posso servire e quando posso essere lasciata in mezzo alla strada in mezzo al nulla.

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