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Sono solo capricci?


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Buongiorno a tutti, sono nuova di questo forum. Vorrei un consiglio un parere o comunque un "conforto". Sono la mamma di una bambina di 4 anni e mezzo. E' scolarizzata dall'età di 10 mesi, non ha mai dato nessun tipo di problema, non è mai capitato che non volesse andare al nido a scuola o al centro estivo. A detta degli insegnanti è una bambina con molta voglia di fare, socievole (diciamo nella norma), testarda ma comunque ubbidiente. E' figlia unica, io le dedico tempo avendo un lavoro part-time, riesce comunque a giocare anche da sola anche per lungo.

C'è un problema che ci sta rendendo la vita difficile. Ciclicamente trova dei pretesti assurdi (per noi), tipo non volersi vestire, non voler lavare le mani ecc. per cominciare dei capricci che non finiscono mai, letteralmente. Per fare un esempio è riusciuta a non bere per 4 ore perchè pretendeva che le portassi io il bicchiere! quando poi io arrivo all'esasperazione (perchè urla, ripete ossessivamente la sua richiesta) continua l'opera con un ritornello infinito: mamma dammi un bacio, mamma facciamo pace. Questo atteggiamento lo ha con me, molto raramente con il padre mai con gli altri. Non so se sono riuscita a rendere l'idea comunque in quei momenti mi sembra di avere a che fare con una posseduta! Io vorrei intervenire con un parere specialistico ma mio marito è contrario. Cosa dobbiamo fare?

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Ciao Popia,

si, sei riuscita a farti capire benissimo: hai parlato della tua bimba con la chiarezza espositiva di un terapeuta che illustra un caso clinico.

La tua bambina è in un passaggio evolutivo molto delicato, di formazione della propria personalità e poco importa se è scolarizzata dai 10 mesi o che non abbia difficoltà nel gruppo dei pari.

Credo che stia portando alla tua attenzione la sua presenza, fatta dei suoi tempi e delle sue volontà.

E la richiede soprattutto a te sia perché sei il suo riferimento cardine sia per l'accudimento sia per il modellamento e l'identificazione della sua personalità.

Ammetti tu stessa di avere problemi nel riconoscere e nell'entrare in contatto con le sue esigenze ("a tratti mi sembra di avere a che fare con una posseduta"), forse proprio perché non é solamente lei a dover crescere, ma anche tu come madre e donna con e per lei.

Personalmente - per ciò che può valere - mi trovo d'accordo con tuo marito nel non vedere le motivazioni per ricorrere ad una psicoterapia per la bambina, ricordando, come diceva Winnicott (psicoterapeuta e pedagogista), che una madre sufficientemente buona conosce di gran lunga molto meglio la sua bambina rispetto a cento luminari.

La vita a volte ci impone ritmi che non vanno al passo dei bambini ed i genitori si trovano in difficoltà nel gestire queste discrepanze: tante volte chiedono ai figli di "risolvere" per loro tale conflitto, assecondando i ritmi dei sistemi di vita scelti dagli adulti e così dimenticano che per loro è una gran faticaccia.

Comunque, esistono dei counselor psicologici che non si occupano di psicoterapia e che possono magari darti qualche informazione generica sulla crescita dei bimbi. Molte volte vengono organizzati degli incontri tra educatori e psicologi in collaborazione con la scuola che trattano temi sul rapporto genitori-figli. Altre volte ci sono dei progetti ben strutturati organizzati dai comitati genitori con la scuola. Magari puoi trovare degli spunti interessanti lì.

Ma a mio avviso è importantissimo che tu ti senta serena ed adeguata a comprendere tua figlia e che tu lo sia come madre ma, soprattutto, come donna.

Un abbraccio

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Grazie per l'incoraggiamento, effettivamente mi sento inadeguata quando succedono queste crisi perchè, pur avendo provato diverse strategie, non riesco a capire qual'è il comportamento migliore da seguire; forse l'indifferenze anche se non sempre è possibile dati i ritmi di vita.

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Tanto per far due chiacchiere così su di un forum...

Non ti sentire inadeguata perchè a volte non riesci a capirla, cerca di considerare che si sta prendendo i suoi spazi come, ovviamente, un bambino può fare. Ti sta portando verso un nuovo rapporto con lei, che ha sempre bisogno della tua opera di contenimento, ma allo stesso tempo vuole sperimentare cosa può riuscire a fare da sola. E' importante riuscire a non frustrare troppo il suo senso di onnipotenza, strettamente connesso all'autostima e alla creatività.

Non ti sta sfidando con i suoi capricci e se qualche volta ti chiede di prenderle tu un bicchier d'acqua non lo fa per vincere su di te, ma per sentire che tu ci sei ancora con lei in un momento della crescita in cui guarda (e forse anche con paura, com'è normale che sia) ad altro oltre a voi due.

Sii serena e vedrai che vi verrà naturale capirvi, capirla e capire quando e come farle sperimentare le giuste frustrazioni, i giusti no, un po' per volta a seconda della sua età.

Ciao

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