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è possibile che un ricordo dell'infanzia riaffiori dopo anni? è possibile che sia falso?


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è possibile che ora, a 22 anni, mi sorgano dei ricordi di quando ero piccola (penso che andavo all'asilo) che avevo completamente dimenticato?

è possibile che adesso di colpo mi ricordo?

ero sul divano in dormiveglia davanti alla tv e di colpo mi sono ricordata di una cosa della mia infanzia.. una cosa scioccante

ma non sono sicura che sia vero, magari è un ricordo falso...

ho fatto un esaurimento nervoso abbastanza grave un anno e mezzo fa, mi sono ripresa del tutto, ma forse questo ricordo può dipendere da questo.. perchè è una cosa davvero "strana" e non so se credere che sia vero, potrebbe anche esserlo, ma sarebbe "strano"...

a qualcuno è capitato di ricordare?

esistono degli psicologi o simili che possono aiutarmi a capire se si tratta di un ricordo reale?

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se è stato reale o meno ormai non ha importnaza. quello che conta ed è veramente e sicuramente reale, sono le tue emozioni e reazioni ad esso, quindi su quello ti dovresti concentrare :ola (4):

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se è stato reale o meno ormai non ha importnaza. quello che conta ed è veramente e sicuramente reale, sono le tue emozioni e reazioni ad esso, quindi su quello ti dovresti concentrare :ola (4):

Sì, ovviamente la cosa più importante è l'influenza che questo ricordo può avere sulla mia emotività ecc... sono una persona che ci riflette e ci lavora molto sulle prorie emozioni, sono sempre stata così...

ma ora per me diventa fondamentale sapere se è vero o meno, ho un chiodo fisso.

Alla fine è una cosa che ho superato, sapere che è vero non danneggerebbe la mia sfera psichica, anzi giustificherebbe molte reazioni e comportamenti strani che ho avuto in passato che non ho mai capito fino in fondo.. che ho superato con molta fatica, ma ora li ho superati, sapere che questo episodio potrebbe esserne la causa... mi farebbe sentire come sollevata e in un certo senso "orgogliosa"..

faccio fatica a spiegarmi.. se questo fosse successo sul serio, i comportamenti "strani" infantili e adolescenziali (che qualche volta ho pure adesso) diverrebbero “normali”; parlo di atteggiamenti evitanti che da piccola erano molto evidenti, non parlavo con nessuno ed evitavo tutti, giocavo da sola sognando invece che con gli altri.. quella certa rabbia che ho sempre avuto verso mia madre e non verso mio padre, nonostante era mio padre che da piccola mi trattava male, mia madre mi difendeva.. ma ho sempre giustificato le “cattiverie”mio padre, mia madre invece l’ho sempre come “giudicata”.. si spiegherebbe l’aggressività nei confronti di un parente in particolare, che ho sempre tollerato poco, ma senza darlo a vedere.. spiegherebbe certi attacchi ingiustificati che ho avuto verso di lui... come quando morì mia nonna, mia mamma stava male ma si faceva carico comunque di consolare questo parente perchè “fragile” (anche furbo).. ho visto che un po’ ne approfittava, era normale che mi arrabbiassi, ma sono addirittura arrivata a dirgli che io lo avrei ammazzato se osava fare qualcosa di male alla mia famiglia, anche la più piccola virgola, soprattutto a mia madre...

dopo avere detto certe cose mi sono domandata da dove cavolo mi venissero fuori, io che non toccherei una mosca... sono rimasta scioccata di come mi comporto con lui, ma non mi contengo, sono spinta da una forza interiore...

anche prima di esaurirmi ho avuto un attacco aggressivo verso di lui... che poi non è il parente che la mia famiglia vede più spesso, ma io ho questo profondo odio verso di lui... a volte si è tramutato in pena, ma ho sempre avuto un costante odio ingiustificato nei suoi confronti...

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In clinica si riscontrano sia episodi rimossi che emergono dopo molto tempo, sia ricordi "costruiti".

Sono d'accordo con Egocentrum: non é importante ricostruire una verità storica degli avvenimenti - e quindi distinguere se ciò che si ricorda sia realmente accaduto - anche perché il ricordo é già mediato dalla tua sensibilità attuale.

Ciò che conta é quello che questa situazione significa per te.

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Vedo adesso il tuo ultimo intervento.

Non cambia nulla, nella tua storia personale, sapere se certi eventi siano accaduti realmente oppure no.

Un trauma é tale non per la sua consistenza in sé ma per il significato che assume nel tuo psichico.

Le dinamiche familiari che racconti non hanno maggiore fondamento se vengono ricostruiti i fatti reali. Ciò che hai vissuto ha avuto un motivo in quel preciso momento e quello che é stato assume adesso in te un altro significato ancora.

Potresti chiederti perché proprio in questo momento affiora alla tua mente l'idea di quel ricordo. Perché hai necessità adesso di comprendere questa situazione? Da cosa nasce questa tua esigenza ora e non prima?

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Vedo adesso il tuo ultimo intervento.

Non cambia nulla, nella tua storia personale, sapere se certi eventi siano accaduti realmente oppure no.

Un trauma é tale non per la sua consistenza in sé ma per il significato che assume nel tuo psichico.

Le dinamiche familiari che racconti non hanno maggiore fondamento se vengono ricostruiti i fatti reali. Ciò che hai vissuto ha avuto un motivo in quel preciso momento e quello che é stato assume adesso in te un altro significato ancora.

Potresti chiederti perché proprio in questo momento affiora alla tua mente l'idea di quel ricordo. Perché hai necessità adesso di comprendere questa situazione? Da cosa nasce questa tua esigenza ora e non prima?

perdona tutte le virgolette che ho messo, ma faccio fatica a spiegarmi bene..

Non so se sia veritiero, ma credo se avessi ricordato “prima” non avrei “sopportato la cosa.. adesso ho 22 anni,sono appena diventata adulta, prima durante l’adolescenza la mia personalità e il mio carattere si stavano ancora formando e credo che prendere atto di questa cosa mi avrebbe condizionato troppo, in senso negativo, non sarebbe stata gestibile, non ero ancora abbastanza “forte”...

anche prima dell’esaurimento giravo intorno a questo pensiero senza inquadrarlo, in verità da anni, penso di aver cominciato a pensarci già intorno ai 12-13..

ma non inquadravo la scena o i personaggi, anche se sentivo come il presentimento era una supposizione giusta anche se “nella salsa sbagliata”... qualcosa non mi tornava e puntualmente avevo la sensazione di esagerare che forse mi impressionavo da sola.. che so, magari avevo visto qualcosa alla tele e l’avevo fatto mio... mi dicevo di non fantasticare troppo...

nei mesi prima dell’esaurimento una scena in particolare, successa la sera o il giorno dopo della “vicenda”era diventata più vivida... e ero quasi sicura che fosse corretta, ma non ne capivo le motivazioni, le cause.. ho anche chiesto senza far notare il motivo degli indizia alla mia famiglia, certe cose le affermavano, altre mi dissero che non si ricordavano...

forse anche lo stress che mi procurava la foga di “rimettere insieme i pezzi del puzzle” a contribuito in parte all’esaurimento che ho avuto...

poi appunto ho avuto un esaurimento, dopo l’esaurimento ho avuto una forte depressione che mi rendeva incapace di fare praticamente qualunque cosa, era tutto uno sforzo enorme, per non perdere il posto di lavoro sono ritornata al lavoro al 50% ma mi sfiniva e non producevo, andavo di nascosto in bagno a sdraiarmi per riposare e il resto della giornata dormivo tutto il tempo, anche 18 ore al giorno,e lì non ci ho proprio pensato a queste cose.. le ho archiviate per un po’.. il solo pensarci mi faceva sembrare di impazzire o di essere pazza....

ora che mi sono ristabilita completamente, che ci ho messo quasi un anno e mezzo a tornare al livello di prima, ci pensavo raramente e senza dare peso alla cosa, perchè comunque pensarci non mi fa stare bene... e ho preso molto più in considerazione il mio benessere, ho molto più rispetto di me, e non mi porto più allo stremo come prima...

e anche questo pensiero lo evitavo..

poi è successo quello che ho scritto prima, ero in dormiveglia sul divano con tv e luci accese e mi sono come svegliata con un sussulto, con mani gambe e braccia che mi tremavano .. all’improvviso era tutto chiaro e mi tornava tutto..

anche le “supposizioni” sfocate e incomplete che ho fatto fin da piccola, si sovrappongono molto bene alla versione “chiara” che ho ora, e la scena che stavo mettendo a fuoco prima dell’esaurimento si collega “perfettamente”...

è come se ho rimesso insieme i pezzi del puzzle, ora che posso sopportare la “verità”...

subito dopo il riaffioramento del ricordo, che tremavo, ho pensato di smettere di pensarci che stavo degenerando...

poi mi sono detta, se questa cosa è successa o meno, dove sono adesso ci sono arrivata comunque... gli obbiettivi che mi ero prefissata (per quanto riguarda me) li ho raggiunti, e che nulla può cambiare se “il ricordo” è vero o meno... “non” mi ha segnata prima e non può farlo ora....

e mi è venuto il fortissimo impulso di sapere se è vero o no, perchè se è vero, tantissime mie vecchie debolezze e timori, comportamenti strani che ho avuto (che ora ho superato) e che non mi sono mai spiegata bene, sarebbero giustificate...

anche il mio “odio” nei momenti di stress nei confronti di questo mio parente sarebbe motivato... tornerebbero i conti di molte cose che mi riguardano..

sapere che è davvero come credo io, poterlo provare, per me vorrebbe dire provare a me stessa che non sono poi così “pessima” come penso... mi farebbe smettere di giudicarmi (credo).... la mia autostima ne giovierebbe e anche la sicurezza in me stessa farebbe un grande passo in avanti (credo)....

non so esattamente perchè, ma sento dentro di me che sarei sollevata a sapere che è vero, anche se è una cosa brutta... mi toglierei un peso... sento che lo devo fare...

ho anche visto che “non c’è” un modo sicuro per accertarsene, nemmeno attraverso la psicologia... e io non posso parlarne in famiglia, non mi darebbero risposte sufficienti perchè non direttamente coinvolti, e gli farei molto male per niente,

potrei andare da questo parente che “non tollero” a vedere se è vero, ma una parte della mia famiglia lo protegge, perchè ha dei problemi, è psicotico e paranoico per via di abuso di sostanze da giovane... ma se lui andasse a dirlo al resto della famiglia, mi prenderebbero per pazza o cattiva, e creerei dei dolori a chi non voglio, la vicenda che ricordo è difficile da credere... e quando ho avuto questi scatti d’ira e aggressività con lui, ho deluso molto la ma famiglia, ho dovuto chiedergli scusa e gli faccio la bella faccia...

vorrei sapere se i miei ricordi sono veri o no, se ne avessi la certezza andrei di corsa dalla persona interessata a dire che SO.. e la sua paura che la cosa venga allo scoperto, sarebbe la mia vendetta.. ho l’impulso fortissimo di doverlo fare... penso che mi farebbe stare benissimo.

ieri ho preso appuntamento da una psicologa che tratta con bambini, adolescenti e adulti. si dice che sia molto brava...

Dalla voce mi è piaciuta... spero che serva a qualcosa..

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e se invece non fosse mai accaduto quello che pensi? come ti sentiresti? e in che ottica vedresti la tua vita fino ad ora?

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e se invece non fosse mai accaduto quello che pensi? come ti sentiresti? e in che ottica vedresti la tua vita fino ad ora?

la vedrei come l'ho sempre vista fin'ora. non mi cambierebbe nulla. Rimarrebbe tutto come è ora.

Se invece fosse vero, non so esattamente che cambierebbe, forse nulla, ma ho un impulso fortissimo di scoprire la verità.

Ci penso tutti i giorni, anche più volte al giorno.

Sono andata al primo appuntamento dalla psicologa e.... non sto nella pelle di andare al secondo appuntamento :-)`

Già ora, semplicemente sapendo che potrò parlarne con lei, sono un po' sollevata.. mi sento meno peso addosso, non so come spiegarlo.

Non le ho ancora parlato del "ricordo"; ho raccontato a grandi-grandi linee tutta la mia vita.

Quando ho telefonato per prendere appuntamento, le ho detto che è stato questo "ricordo" tornato a spingermi a chiamarla. Mi ha chiesto a riguardo.. ma mi sono bloccata, non riuscivo più a fare uscire le parole... MA LEI, dal tono di voce, l'espressione e i gesti che ho fatto, ecc. HA CAPITO! mi ha detto che pensava di aver capito e mi ha chiesto se il mio ricordo riguardava un certo argomento... ED ERA PROPRIO COSÌ!

mi ha detto che ci arriveremo pian piano, che per il momento cominciamo ad analizzare tutto il resto, e quando sarà il momento arriveremo al punto.

Non sai quanto mi ha fatto bene.. mentre ero da lei ho pianto tutto il tempo (a parte i primi 5 min), era parecchio che non piangevo. e anche quando sono uscita, sono rimasta più di mezz'ora nell'atrio a sfogarmi piangendo, e anche tornata al lavoro mi venivano gli attacchi di pianto appena avevo la possibilità di stare sola.. non era un pianto triste però, un po' si, ma era più che altro un pianto di foga.. difficile da spiegare...

E anche per il resto, ho sempre cercato di non compatirmi troppo, di non farmi crisi di vittimismo, che ormai sono adulta e non me lo posso permettere di frignare, se no non vado più avanti (mentre da adolescente piangevo sempre appena nessuno mi vedeva, non perdevo un occasione per farmi pena da sola)...

Invece lei mi ha prorio chiesto dove ho trovato la forza di andare avanti, e soprattutto come ho fatto ad eccellere quasi in tutto, con tutti i problemi che ho avuto... Che più o meno in 20 anni di vita, ho vissuto i drammi che una pesona normale vive nel corso di una vita intera, forse neanche.. che è normale che sono provata! che è già una grande fortuna che non sono finita molto peggio...

Non sai quanto mi ha fatto star bene sentirmi dire questo. Sentirmelo dire tipo dal mio ex ragazzo, non ha la stessa valenza, sentirselo dire da lei che è una psicologa, mi ha dato come "sicurezza".. non sono brava a spiegarmi... in poche parole mi ha fatto BENE sentirmelo dire :-)

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... Che più o meno in 20 anni di vita, ho vissuto i drammi che una pesona normale vive nel corso di una vita intera, forse neanche..

Mmm... !!! Un po' azzardata come affermazione, non credi?... Specie se guardi un po' più in là dei nostri confini...

Già è una grossa fortuna avere la possibilità di una psico...

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Ciao senzapadroni,

sì, forse l'ho marcata un po' troppo usando il termine "drammi", non trovavo il vocabolo adatto, era dire in poche parole ciò che mi ha detto la psicologa, che mi ha confortata con questa affermazione, mi ha fatta sentire forte.. in parole povere mi ha detto che "ne ho passate tante..." forse è più adeguato questo termine.

ovviamente la frase che hai evidensiato è riferita al contesto in cui vivo io...

Sì sicuramente al di la dei nostri confini (e anche all'interno dei confini)c'è gente che ne ha passate molte più di me.. che soffre più di me, che ha una vita più difficile della mia... non sto assolutamente dicendo il contrario...

secondo me però è giusto che io cerchi di risolvere i miei problemi, se ne ho la possibilità.. come dici tu ho anche la fortuna di poter andare da una psicologa...

non capisco che volevi dire con la tua risposta.. che visto che c'è gente che è più sfortunata è un affronto che io mi "lamenti"?

si oggettivamente hai ragione, ma soggettivamente io mi confronto con il contesto in cui vivo, non posso confrontarmi col mondo intero...

secondo il tuo ragionamento, visto che c'è la fame nel mondo, io dovrei smettere di nutrirmi..

scusami, ma non ho compreso bene il tuo commento, o l'ho interpretato male... ma non l'ho trovata una critica costruttiva....

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Volevo dire semplicemente quello che ho detto: che la tua è un'affermazione un po' forte. Ma l'hai capito anche tu...

Vedi di riprenderti e di rafforzarti, avvalendoti anche della psicologa, 'ché hai ancora molto da vivere...

I conti poi, li farai più in là, negli anni... Adesso è presto per farli... Tutto qui.

Ciao!

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Io purtroppo me lo ricordo molto bene l'asilo...

Ricordo che la suora mi trattava male e mi isolava da tutti, forse è per questo che da allora guardo tutti con diffidenza.

Perché la suora ti isolava da tutti? E cosa intendi quando dici che ti trattava male?

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Io avevo dei comportamenti diciamo "non perfetti" e per questo che quella dannata suora non mi sopportava: bastava che facessi anche un piccolo errore come per esempio consumare la pagina di un quaderno con la gomma che subito erano botte e insulti oppure mi isolava dagli altri bambini facendomi sentire sempre sola.

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Io avevo dei comportamenti diciamo "non perfetti" e per questo che quella dannata suora non mi sopportava: bastava che facessi anche un piccolo errore come per esempio consumare la pagina di un quaderno con la gomma che subito erano botte e insulti oppure mi isolava dagli altri bambini facendomi sentire sempre sola.

"Consumare la pagina di un quaderno con la gomma" significa che facevi il buco sulla pagina perché insistevi troppo con la gomma? Non sapevi usare correttamente la gomma o bucavi la pagina apposta?

Ieri, al supermercato, reparto frutta e verdura, una bambina di forse 4 anni palpava tutto, spostava tutto, e schiacciava tutto quello che toccava. La mamma, che teneva per mano anche un'altra piccola creatura, la sgridava in continuazione, la staccava dal banco delle verdure, ma inutilmente, 'ché alla prima distrazione la piccola si riavvicinava e ripeteva costantemente quel "gioco". La madre, sempre più imbarazzata, cominciava a tradire un fremito nella voce di chi sta perdendo la pazienza... La bambina, a quel punto, prende di mira i pomodori e uno alla volta lo lancia in aria, come fossero palle... Decido di intervenire. Mi accuccio vicino "ti piace giocare a palla?" e lei, dopo avermi fulminato con lo sguardo scoppia a piangere aggrappata alle gambe di sua madre!

Questa storia per intendere che il comportamento dei piccoli è di per sè un linguaggio che noi adulti, imparati alla comunicazione verbale non ricordiamo più.

E tu, Lady, ricordi cosa volevi trasmettere bucando la pagina con la gomma?

E quando la suora ti isolava ti sentivi sola perché tu non potevi partecipare ai giochi con gli altri bambini o perché gli altri bambini, di conseguenza, non ti permettevano di parteciparvi?

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Innanzitutto che io non bucavo apposta la pagina con la gomma è stato uno dei piccoli incidenti che mi costavano cari. E poi quella suora aveva trasmesso a tutti i bambini della classe che era meglio che io stessi sola, ed è per questo che ne soffrivo!

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Innanzitutto che io non bucavo apposta la pagina con la gomma è stato uno dei piccoli incidenti che mi costavano cari. E poi quella suora aveva trasmesso a tutti i bambini della classe che era meglio che io stessi sola, ed è per questo che ne soffrivo!

Ho capito! Conosco questo tipo di suore: ho vissuto più in collegio che in famiglia! Sono donne acide, perché represse nella loro femminilità.

Per fortuna oggi, negli asili, viene richiesto personale più qualificato!

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Ho capito! Conosco questo tipo di suore: ho vissuto più in collegio che in famiglia!

...Anche io sono stata in collegio dalle suore! :(:

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...Anche io sono stata in collegio dalle suore! :(:

Sarebbe fantastico per me incontrare oggi qualche compagna di collegio! Purtroppo non riesco ricordare nessun nome...

Quanto mi manca ..." l'infanzia ", con i giochi e le amicizie dentro...

E tu Evaluna, ricordi i nomi? Hai mai rivisto qualcuna?

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Sarebbe fantastico per me incontrare oggi qualche compagna di collegio! Purtroppo non riesco ricordare nessun nome...

Quanto mi manca ..." l'infanzia ", con i giochi e le amicizie dentro...

E tu Evaluna, ricordi i nomi? Hai mai rivisto qualcuna?

Sì... ricordo qualche nome e ne ho trovate un paio su facebook che sono state lì, ma non nello stesso periodo...loro non ne vogliono parlare, sono stati momenti bui...

Poi ce n'era una che uscì poco dopo me e, casualmente, venne ad abitare nel mio stesso paese, nessuna di noi due parlava mai di quel periodo, ora ci siamo perse di vista...

A te manca, a me non tanto o meglio, come può mancare ad un prigioniero la sua prigione... quella strana sicurezza che ti danno le sbarre. La libertà può fare molta paura!:(:

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