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suicidio


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Il mio è anche un problema di libertà, ma soprattutto di nonsenso e pena. Il suidicio non è, a mio avviso, l'ultimo gesto libero, ma può rappresentare il più estremo atto di rivendicazione dell'autodeterminazione.

Interessante. Leggiti 'I dolori del giovane Werther' di Goethe, e' un bel romanzo, e tratta proprio questa visione del suicidio. Goethe evidentemente aveva una parte ultrasensibile come te. L'ha lasciata suicidarsi nel romanzo... e' un romanzo ottocentesco ma e' terribilmente attuale.

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Anche ora se si ripresentassero quelle condizioni probabilmente penserei al suicidio e mi darebbe fastidio se le persone accanto a me pensassero che sono malata oppure allucinata e perché no assatanata, indegna di apprezzare il dono della vita e chi più ne ha più ne metta...

Scusami Lis, non intendevo offendere ne te, ne le persone che ho definito malate o allucinate. Quello che voglio dire e' che persone piu' forti, come probabilmente sei te, in condizioni di forte sofferenza psichica magari al suicidio ci pensano, e anche molto seriamente, ma non lo fanno. Ci sono persone invece 'malate', nel senso che sono piu' deboli psichicamente e non tollerano degli stress forti, e possono andare letteralmente fuori di testa, possono cadere in crisi psicotiche, in depressioni senza fondo... queste allora probabilmente piu' che pensarci al suicidio, lo fanno e basta.

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Confermi appunto il mio pensiero sulla differenza fra l'atteggiamento laico e quello religioso.... che è un pò come la differenza fra chi possiede un proprio pensiero e concepisce ed accetta che anche altri ne abbiano da quelli che invece conoscono un solo modo: quello delle sacre scritture.

Che rapporti hai con la religione e con i preti? Pessimi direi, da quello che scrivi. Perche'? Hai ricevuto una educazione religiosa troppo costrittiva forse? Sei riuscito, adesso che sei adulto, a liberartene o ne subisci ancora le conseguenze?

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Che rapporti hai con la religione e con i preti? Pessimi direi, da quello che scrivi. Perche'? Hai ricevuto una educazione religiosa troppo costrittiva forse? Sei riuscito, adesso che sei adulto, a liberartene o ne subisci ancora le conseguenze?

Tutti noi subiamo le conseguenze di un potere religioso che non si limita a professare dogmi ed a non rispettarli ma anche a dettare pesanti condizionamenti sociali, politici ed economici. Non volerli vedere è un'esplicita e diretta scelta personale. Vengo da un papà ateo ed una madre cristiana. Ho fatto catechismo a scuola fino a più o meno 12 anni circa, dopodichè ho scelto di allontanarmi dalla religione cattolica e poi di essere completamente e convintamente ateo. Non sono solo gli eventi violenti che ci fanno cambiare idea, a volte basta una profonda convinzione. E dico profonda perchè in qs paese essere ateo non è semplice.

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Scusami Lis, non intendevo offendere ne te, ne le persone che ho definito malate o allucinate. Quello che voglio dire e' che persone piu' forti, come probabilmente sei te, in condizioni di forte sofferenza psichica magari al suicidio ci pensano, e anche molto seriamente, ma non lo fanno. Ci sono persone invece 'malate', nel senso che sono piu' deboli psichicamente e non tollerano degli stress forti, e possono andare letteralmente fuori di testa, possono cadere in crisi psicotiche, in depressioni senza fondo... queste allora probabilmente piu' che pensarci al suicidio, lo fanno e basta.

Non mi sono offesa, tu hai espresso un modo di pensare che è comune e sicuramente tante persone che si suicidano soffrono di malattie psichiche, alcune hanno fatto o fanno uso di sostanze stupefacenti ma ce ne sono anche altre che ragionando lucidamente sulla propria condizione purtroppo non vedono altra alternativa...

Riguardo a me non si è trattato affatto di forza ma di paura e ora come ora ci sono persino dei giorni in cui mi rallegro di ciò...

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No, ovviamente non l'ho sempre avuta. Ho avuto un'infanzia felice ed un'adolescenza un pò tormentata ma ancora non così "nera". Diciamo che da quando sono in piena età adulta ho una consapevolezza che mi porta a non nutrire più speranze ed a raccogliere le macerie di una vita di delusioni.

Per me è stato il contrario, ho vissuto molto male la mia infanzia e la mia adolescenza e adesso mi sono persino accorta non ricordare certi periodi della mia vita, credo non sia normale ma meglio così, non è comunque una gran perdita...

Riguardo la consapevolezza per certi versi è deleteria.

Su una cosa hanno ragione le sacre scritture "beati i poveri di spirito"...

Sei una persona intelligente e critica e anche questo può avere dei risvolti al tempo stesso positivi e negativi nel modo di vedere la vita.

Riguardo le speranze come ho già detto ora ho trovato un minimo di pace e per questo mi permetto di incoraggiarti ad andare avanti.

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ho scelto di allontanarmi dalla religione cattolica e poi di essere completamente e convintamente ateo.

:o: Ma allora perche' sei cosi' interessato a quello che dice la dottrina cattolica riguardo al suicidio??? Forse lavori in Vaticano, in una Curia, in una struttura religiosa?? O forse ci sono ancora dei dubbi da ex-credente dentro di te che non riesci a superare? Sinceramente non capisco.

E dico profonda perchè in qs paese essere ateo non è semplice.

Ma, veramente conosco un mucchio di persone atee che in questo paese ci vivono benissimo. Rifaccio la domanda in altri termini: cosa ti impedisce di vivere il tuo essere ateo in santa pace? Motivi interni o esterni?

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Riguardo a me non si è trattato affatto di forza ma di paura e ora come ora ci sono persino dei giorni in cui mi rallegro di ciò...

E' un pensiero bello ed incoraggiante. Anche per me che non sono mai stata un'aspirante suicida. Grazie.

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Il mio è anche un problema di libertà, ma soprattutto di nonsenso e pena. Il suidicio non è, a mio avviso, l'ultimo gesto libero, ma può rappresentare il più estremo atto di rivendicazione dell'autodeterminazione.

I genitori non si scelgono, tutto il resto dipende da noi, almeno da me. Non mi vedo il tuo Dio cliccare su edreams per prenotarti la vacanza e magari pagare con la VISA Celestion; ne tantomeno costringerti a stare in compagnia di "Franco" che ti sta sul culo, o non credo che una qualunque divinità si preoccupi della tua iscrizione al corso di taglio e cucito. Se poi ti riferisci all'oggettiva impossibilità di comprarmi una ferrari - cosa a cui non aspiro - o a giacere con una stragnocca non stiamo parlando di libertà ma di fantasia. Se invece ti riferisci alla nostra situazione politica per la quale esistono condizionamenti tali per cui si è privati fattivamente della libertà di scelta beh..., allora concordi con me che forse non vale la pena vivere.

Che intendi con "il resto dipende da noi"? E' volontà, per esempio preferire il cioccolato alla panna o innamorarsi di Patrizia piuttosto che di Maria?

Nella tuo pensarti libero di scegliere o di autodeterminarti quanto influisce la tua capacità fisica e psichica di formulare quel tal pensiero?

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  • 2 years later...

Il bis non lo potrebbero comunque chiedere :Just Kidding: , personalmente non me ne importa nulla della chiesa però mi sembra un controsenso che una dottrina basata sul perdono attui una così meschina minaccia nei confronti di chi sopraffatto dal male di vivere alla fine si uccide.

Non tutti coloro che si tolgono la vita lo fanno per disprezzo nei confronti della vita stessa, i meccanismi che intervengono sono tanti, paura, rabbia, frustrazione...

si cara amica i meccanismi sono moltissimi ma tutti sono accomunati dall'ego

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si cara amica i meccanismi sono moltissimi ma tutti sono accomunati dall'ego

Ciao,

si è vero ma in fin dei conti la pena o la gioia di vivere alla fine sono le nostre.

Le perone intorno a noi possono dispiacersi (chi per davvero chi per finta) ma altro non possono fare...

Per esperienza poi ti dico che a meditare sul suicidio mi hanno spinto proprio le persone che avevo vicine quindi il mio ego altro non faceva che cercare di liberarsi...

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Non ho mai pensato di suicidarmi, ma se ci penserei il mio unico pensiero andrebbe a chi resta e so che mi vuole bene, sono consapevole che chi soffre e chi resta, non chi se ne va, per il resto trovo questo gesto accettabile se vengono meno i valori della vita, vita che c'è stata donata ma che non abbiamo scelto di riceverla, l'unica scelta che abbiamo è viverla, ma è anche vero che abbiamo la possibilità di porre finequando vogliamo e se tale scelta rientra in natura, per me è accettabile sotto tutti i punti di vista..certo gli ultimi studi non sono confortevoli per chi vorrebbe porre fine, perché hanno scoperto che la coscienza continua ad esistere fuori dal corpo, mi sa che forse in realtà non possiamo neanche decidere di porre fine in tutti i senzi, possiamo interrompere solo la vita corporea..fortunatamente li nel dopo morte non esiste tempo e spazio, altrimenti sarebbe un agonia infinita..

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