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Uno, nessuno, centomila


Gabiz

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Ciao a tutti

vorrei qualche consiglio su un problema che ormai mi porto dietro da qualche anno.

Non riesco a instaurare repporti sociali consistenti al di fuori della famiglia e quei pochi amici intimi che conosco dal tempo delle medie.

All'inizio la cosa non mi preoccupava, sono sempre stato timido, poi ho cominciato a riflettere su me stesso dato che da qualche anno faccio l'università in un altra città e mi sento parecchio solo.

Non ho problemi a trovare qualcuno con cui uscire la sera, tramite qualche conoscente o coinquilino, ma non riesco mai ad instaurare un rapporto di un minimo valore del tipo "esco con te perchè mi fa piacere stare con te".

In pratica non riesco a risultare simpatico o di piacevole compagnia anche se ho un certo umorismo (a parte come dico sopra famiglia o amici intimi).

Ho dato questo titolo al post perchè non riesco a vedermi totalmente dal di fuori, io vorrei capire cosa sbaglio per cercare di migliorarmi. Penso di risultare da fuori totalmente diverso da come sono. Soprattutto in quei comportamenti spontanei che non sono facilmente controllabili. Credo di aver capito ormai che uno dei miei problemi sia che dimostro sempre poco entuasiasmo il che unito ad un tono di voce piuttosto basso può risultare smonante/noioso.

Inoltre questi atteggiamenti fanno si che spesso le persone mi giudicano insicuro, cosa che non sono, anche se a furia di venire giudicato cosi comincio ad esserlo :D. Senza modestia dico che sono un bel ragazzo e ho una certa testa.

La cosa che mi fa incazzare è che sono aspetti esteriori, o meglio sensazioni a pelle, che purtroppo contano molto e su cui posso farci poco. Ho provato a "pilotarmi" cercando di ridere di più anche per cose che non mi farebbero ridere, di essere più gioviale, o per esempio di tenere un tono di voce più marcato, insomma di mettermi una maschera.

Questo a parte che funziona relativamente perchè secondo me risulto forzato, è anche psicologicamente pesante. Sicuramente non sono la persona che apre la bocca per dire la xxxxxxx per cercare per forza di far ridere qualcuno, e posso essere serio, ma cmq mi piace ridere e divertirmi.

Con le persone che mi conoscono bene non ho problemi, con gli altri il rapporto rimane sempre in superficie per la loro poca voglia di approfondire e ormai ogni volta che

conosco qualcuno di nuovo mi faccio un sacco di paranoie su cosa devo dire e come comportarmi per andarli a genio.

Ora se questa mancanza di rapporti di amicizia mi pesa, la cosa che più mi fa star male è la mancanza totale di un rapporto sentimentale. Qualcuno con cui condividere tutto totalmente.

Ed in questi casi tutti sanno quanto conti la sensazione a pelle, la chimica. Dato che penso che "aspettare l'amore" sia una cavolata, non esito a provare ad instaurare un rapporto

con una ragazza ma ogni volta è come andare a sbattere contro un muro.

Ho considerato il fatto che magari sono uno di quei lupi solitari che stanno bene solo da soli, ma purtroppo anche se la solitudine non mi dispiace, sento il bisogno di rapporti sociali e in questi

anni per questa mancanza gli studi vanno a rotoli e la mattina mi alzo svogliatamente.

A costo di sembrare arrogante penso sempre: ma possibile che gente molto più stupida e banale di me riesca cosi bene nella socializzazione mentre io sembro un vero disabile.

Probabilmente la risposta più giusta è semplicemente: "ragazzo stai sulle palle a tutti e non puoi farci niente".

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Certo, quello che attira più facilmente sono i modi spigliati, la risata facile, la falsa estroversione...le persone invece più riflessive e sensibili spesso non sono comprese. Un'idea ce l'avrei, perfino banale. Non è che ami particolarmente internet, che presenta anche lati negativi, però delle amicizie che partono dalla tastiera possono evolvere in modo soddisfacente e bello poi conoscendosi di persona. Scrivere dà modo di riflettere meglio, di parlare più liberamente, scoprire punti in comune che non si noterebbero da contatti veloci. Poi ovviamente rimangono cose da verificare di persona, ma mi sembra un approccio morbido, un qualcosa che può andare per gradi. Non so cosa puoi pensarne tu e gli altri... Un caro saluto Maurizio

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Ciao,

sai, a tratti mi riconosco in pieno in quello che hai scritto!

Provo a risponderti per quello che posso.

Non riesco a instaurare repporti sociali consistenti al di fuori della famiglia e quei pochi amici intimi che conosco dal tempo delle medie.

All'inizio la cosa non mi preoccupava, sono sempre stato timido, poi ho cominciato a riflettere su me stesso dato che da qualche anno faccio l'università in un altra città e mi sento parecchio solo.

Per me è uguale. Un po' peggio in realtà, perché non sono riuscito ad instaurare buoni rapporti con molti dei miei familiari, e ho perso i contatti con quasi tutti gli amici di vecchia data. Ma capisco perfettamente cosa intendi. Anch'io non davo peso alla situazione, dando la colpa alla mia timidezza e altre cose. Finché, a un certo punto, ne ho preso coscienza all'improvviso. E la solidutine forzata non è facile da sopportare.

Non ho problemi a trovare qualcuno con cui uscire la sera, tramite qualche conoscente o coinquilino, ma non riesco mai ad instaurare un rapporto di un minimo valore del tipo "esco con te perchè mi fa piacere stare con te".

Anche qui ti capisco alla grande. Io non ho nessun problema a uscire con gente nuova, anzi cerco di cogliere le occasioni nell'illusione di poter socializzare un po'. Ma, come succede per te, oltre a due o tre persone al massimo, non c'è nessuno con cui ho un vero rapporto di amicizia.

In pratica non riesco a risultare simpatico o di piacevole compagnia anche se ho un certo umorismo (a parte come dico sopra famiglia o amici intimi).

Ho dato questo titolo al post perchè non riesco a vedermi totalmente dal di fuori, io vorrei capire cosa sbaglio per cercare di migliorarmi. Penso di risultare da fuori totalmente diverso da come sono. Soprattutto in quei comportamenti spontanei che non sono facilmente controllabili. Credo di aver capito ormai che uno dei miei problemi sia che dimostro sempre poco entuasiasmo il che unito ad un tono di voce piuttosto basso può risultare smonante/noioso.

Inoltre questi atteggiamenti fanno si che spesso le persone mi giudicano insicuro, cosa che non sono, anche se a furia di venire giudicato cosi comincio ad esserlo :D. Senza modestia dico che sono un bel ragazzo e ho una certa testa.

La cosa che mi fa incazzare è che sono aspetti esteriori, o meglio sensazioni a pelle, che purtroppo contano molto e su cui posso farci poco. Ho provato a "pilotarmi" cercando di ridere di più anche per cose che non mi farebbero ridere, di essere più gioviale, o per esempio di tenere un tono di voce più marcato, insomma di mettermi una maschera.

Questo a parte che funziona relativamente perchè secondo me risulto forzato, è anche psicologicamente pesante. Sicuramente non sono la persona che apre la bocca per dire la xxxxxxx per cercare per forza di far ridere qualcuno, e posso essere serio, ma cmq mi piace ridere e divertirmi.

Con le persone che mi conoscono bene non ho problemi, con gli altri il rapporto rimane sempre in superficie per la loro poca voglia di approfondire e ormai ogni volta che

conosco qualcuno di nuovo mi faccio un sacco di paranoie su cosa devo dire e come comportarmi per andarli a genio.

wow, qui davvero mi sembra di leggere me stesso! Per me è la stessa cosa. E, mi dispiace, ma ancora non ci ho capito nulla. Sai quante volte mi sono chiesto dove sbaglio, cosa ho di così diverso da tutti gli altri... boh! Ho provato e provato ad andare incontro a quello che la società chiede, forzandomi in comportamenti superficiali, cercando di essere allegro nonostante le sofferenze interne, correggendo i miei difetti che riconosco, ecc. E non è servito a molto. Un po' sì, ma sempre e solo per risultati superficiali.

Inoltre, come dici tu, io sono sicuro di apparire molto diverso da come sono. Nessuno mi ascolta quando parlo, tutti mi giudicano per delle stupidaggini quando basterebbe parlare con me in modo un po' più serio per capire che genere di persona sono. Il risultato è che l'unico che mi capisce, sono io stesso. E non poi così tanto :)

Ora se questa mancanza di rapporti di amicizia mi pesa, la cosa che più mi fa star male è la mancanza totale di un rapporto sentimentale. Qualcuno con cui condividere tutto totalmente.

Ed in questi casi tutti sanno quanto conti la sensazione a pelle, la chimica. Dato che penso che "aspettare l'amore" sia una cavolata, non esito a provare ad instaurare un rapporto

con una ragazza ma ogni volta è come andare a sbattere contro un muro.

Su questo invece siamo diversi quindi evito di dileguarmi.

Ho considerato il fatto che magari sono uno di quei lupi solitari che stanno bene solo da soli, ma purtroppo anche se la solitudine non mi dispiace, sento il bisogno di rapporti sociali e in questi

anni per questa mancanza gli studi vanno a rotoli e la mattina mi alzo svogliatamente.

A costo di sembrare arrogante penso sempre: ma possibile che gente molto più stupida e banale di me riesca cosi bene nella socializzazione mentre io sembro un vero disabile.

Probabilmente la risposta più giusta è semplicemente: "ragazzo stai sulle palle a tutti e non puoi farci niente".

Anche a me non dispiace la solitudine, ma nel mio caso, la quasi totale mancanza di rapporti umani e il fatto che nessuno abbia un reale bisogno di me, in pratica mi ha costretto a cambiare totalmente atteggiamento verso la vita. La cosa che veramente mi irrita, è che gente come dici tu più stupida e banale ottiene tutto dalla vita. Gente a cui non frega nulla dei sentimenti, li ottiene e spesso causa sofferenze alla persona che invece dovrebbe amare.

Ora che abbiamo capito le nostre similitudini, se ti va possiamo discuterne. Ti avverto però che io non ho trovato soluzione, e dato che (soprattutto per cause sentimentali) ero giunto al limite della sopportazione, ho dovuto rinunciare praticamente a ogni aspettativa e oramai vivo in isolamento psicologico. Perché se c'è una cosa peggiore della solitudine, è il vedere cosa potresti avere e sapere che non lo avrai mai. A questo punto è molto meglio mettersi l'anima in pace e far passare il tempo, senza aspirare a nulla.

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