telepatia il mio sub inconscio

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Forse si può pensare a storie fantasiose, ma vi giuro vi parlo della mia vita. Citerò l Ospedale San Filippo Neri, la storia e vera altrimenti non potrei scriverla, rischierei denuncia x calunnia, vado ai fatti:

collaboravo alla ristrutturazione della torre con sala a Castel Gandolfo, ai lavori x olimpiadi canoe era

l anno 1982? non ricordo, vabbè anno + anno -, mancavano solo 5 o 6 giorni eravamo in ritardo, si procedeva anche fuori orario , ma dovetti smettere x via di forti dolori addominali, non vi dico da

solo in macchina Castel Gandolfo e arrivare a Ottavia dove io abitavo ( Ottavia zona nord Roma) avevo

le allucinazioni da dolore, arrivato a casa in attesa mi passassero i dolori, ma non passarono, decido di

andare al Pronto Soccorso del San Filippo; alla visita vi e un cardiologo, dopo prime analisi crede in una appendicite ma deve chiamare il chirurgo di guardia, dopo visita con movimenti manuali esclude appendicite e non dice niente, si allontana e dialoga con il cardiologo, ma nostante non sentissi nulla mi venì da dire “EI NON SONO PAZZO MA CHE STATE A DI” come al solito avevo ragione di dire ciò, non lo negarono ci scherzarono su, finita la visita prima di dimettermi dal PS chiedevo perlomeno un calmante x i

dolori, il cardiologo mi fece una puntura e mi ricoveravano in astanteria, entrai di venerdì ore 15. Passa sabato ne visite ne medicinali domenica idem, e domenica sera cè la mia ragazza (e la stessa che a letto a visto la mia morte, vedi discussioni precedenti) non avevo più dolori ormai da venerdì sera, ma stranamente ansioso, stavo bene potevo firmare ed uscire, vedi x il lavoro, ero ragazzo pieno di vita un vero atleta nel corpo e nell’ anima, ma prima di uscire spingo la mia ragazza alla ricerca di un chirurgo, e dopo un po’ viene , mi sembra un po’ scocciato “ cosa ce” “ dottore mi dica cosa ho perché io esco” legge la cartella mi visita, propone manovra x appendicite, lanciai un urlo terribile, il dot “ maa ee un appendicite bisognerebbe operare” io non sapevo cosa rispondere il dot “ vabbe io ripasso” (durante la manovra il dolore si localizzava nell appendicite) dico alla mia ragazza

non a detto la verità io sono grave ora che viene gli dirò di si “ ma non credevo operazione immediata

ritorna “cosa a deciso” si do il consenso, accidenti avevano la barella dietro la porta si spalanca mi caricano elettrocardiogramma mentre si correva x i corridoi, entrata in sala operatoria, ( senza nessuna operazione; clistere, doccia, farmaci, depilazione ecc) l infermiere prepara la sala deponendo arnesi chirurgici, sento strillare una dottoressa “ ma che fai!!! stai deponendo i ferri sui drappi dell operazione precedente “ (drappi; stoffe tra il piano e arnesi sala non disinfettata ) cambio ecc, x sdrammatizzare l anestesista fa finta di chiamare colleghi nelle altre sale “ Robertooo quando andamo a fasse sta spaghettata” gli dico di lasciar perdere e aggiungo subito “quanti sono i casi di morte in queste circostanze” commenta l anestesista “ ma chi c…o e, e gia ragione io non opero più” furono testuali parole sue, io rispondo “se non mi operi muoio e poi ho già firmato x le responsabilità “ diagnosi dopo operato; appendicite flemmosa , se scoppiava morivo immediatamente, o una cicatrice di 12 cm stetti in anestesia x 2 giorni non riuscivo a svegliarmi.. io credo che il mio comportamento; azioni ,parole, decisioni, le piloti il mio sub inconscio, vagliando pensieri e decisioni dei miei interlocutori, sono vivo grazie alle decisioni

non compatibili con la mia personalità di allora un ragazzo di 26 anni , con la fretta del lavoro e la fidanzata

a dormire in una sedia accanto a me, lei era di Roma sud e non voleva dormire a casa mia se io non cero, così passava le notti accanto a me.con tutta la vitalità che avevo invece di andar via cercavo il chirurgo. continuazione

di discussioni;cosa e se esiste la telepatia, altra; dialogo tra menti. un saluto