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poveri invidiosi?


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Premetto che non so se questa sia la sezione giusta per questo post (al limite lo tolgo), ma visto che ha a che fare con una (quasi) recente storia d'amore e di amicizia finite male, e un po' anche con i conflittuali rapporti con i miei genitori, ho pensato di postarlo qui.

mi sono iscritto da poco in questo forum ma digitando alcune parole chiave ho letto alcune discussioni sull'invidia e una cosa che ho visto molto spesso

(o cmq il senso che ne ho colto) è questa: poveri invidiosi perché non si godono la vita, poveri quelli che non si amano, che cercano di cambiare la gente perché si perdono la parte migliore della vita,ecc..

Forse quello che sto per dire è patetico, ma sembra che nessuno pensi a quelli che si sono visti la vita rovinata da delle persone nevrotiche e invidiose,

che ti dicono di avere bisogno di te, ti fanno credere di essere importante e dopo averti logorato e distrutto moralmente, si dileguano con il loro solito fare da vittime della situazione e magari poi fanno anche finta di non conoscerti.

Persone che si dichiarano tue amiche ma poi se le cose ti vanno bene o sei felice si intristiscono e ti evitano, oppure che con la scusa che si preoccupano per te e vogliono solo il tuo bene giustificano e i loro piccoli o grandi sabotaggi ai tuoi danni (spesso velati, così ti fanno pure passare per pazzo).

O magari che da un giorno all'altro, senza motivazioni apparenti, cercano di cambiarti per farti assomigliare a qualcunaltro (magari a qualcuno che gli piace di più), o che ti riversano addosso le loro insoddisfazioni, le loro paure, i loro problemi familiari per poi lamentarsi che non capisci, che sei una delusione e che non riesci a renderle felici come credevano. Insomma facevano tutto da soli e poi se la prendevano con me con la loro famiglia o con il mondo intero...e con la convinzione che quelli che soffrono e che hanno dei sentimenti sono solo loro, si sentono giustificati a maltrattarti e lamentarsi come gli pare...ma tu non gli puoi dire niente.

Che poi, un'altra cosa che non ho mai capito è perché cercare di cambiare una persona? se proprio ti non piace la sua mentalità o il suo modo di vivere o di essere, non è meglio lasciarla anziché torturarla e farle venire complessi di inferiorità e sensi di colpa? oppure per quale motivo cercare di far piacere\temere\disprezzare all'altro (in questo caso me) ciò che piace\fa paura\fa schifo a sé stessi? salvo poi accusare l'altro di essere grezzo, sbagliato, insensibile (di nuovo)...cioè delle esigenze,dei sogni e delle paure le hanno tutti non solo chi "soffre" (e fa soffrire). non ho ancora capito cosa stessi facendo di male a vivere la mia esistenza, mi comportavo con loro come facevo con tutti gli altri, ma non gli bastava volevano che a loro riservassi una specie di trattamento di favore, alla fine mi hanno trasformato quasi in un mostro, sembrava che fossi io la fonte dei loro problemi!...di sicuro c'è che alla fine mi sono trasformato in un nevrotico e infantile come loro.

Ed è brutto quando ti senti dire dagli amici "...perché ti comporti come quello lì? ...dici le stesse cose che diceva quella"...insomma quando ti rendi conto che sei diventato senza accorgertene come le persone che ti hanno distrutto.

Ma vabbè, il punto del messaggio non era questo; io non vedo affatto gli invidiosi come vittime di se stessi, ma anzi, vestiti da vittime molto spesso sono i carnefici di chi commette l'errore di fidarsi di loro e di dargli ascolto e importanza. e i carnefici alla fine vincono sempre, altro che poverini.

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Buongiorno e benvenuto.

Lei è mai stato invidioso?

Ha mai provato il sentimento dell'invidia verso un amico, un fratello, un genitore.. eccetera?

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il punto del messaggio non era questo; io non vedo affatto gli invidiosi come vittime di se stessi, ma anzi, vestiti da vittime molto spesso sono i carnefici di chi commette l'errore di fidarsi di loro e di dargli ascolto e importanza. e i carnefici alla fine vincono sempre, altro che poverini.

Sì ok... una cosa non esclude l'altra: si può essere carnefici inconsapevoli e inconsapevolmente vincenti, pur restando perfettamente (ed altrettanto inconsapevolmente) vittime di sè stessi. Ti pare?

Piccola curiosità personale, se posso.

Perchè associ "quelli che ti si affidano" agli "invidiosi"?

Nella mia esperienza personale (con tutti i limiti che posso vivere soprattutto quando leggo cose della mia vita) , sinceramente : sono sempre stata circondata da persone che hanno la tendenza ad "affidarsi" a me.

Però...giuro....nella stragrandissima maggioranza dei casi...io non posso dire di averle scoperte come "invidiose" o "voltafaccia".

Erano e sono persone che, quando io ottengo qualcosa di positivo.....loro sono contente. Come può esserlo (anche nella più riduttiva delle letture) chi è comunque lieto di aver scelto come "vincente" un "modello" che poi vince davvero....(qualche volta!)....

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  • 3 weeks later...

Buongiorno e benvenuto.

Lei è mai stato invidioso?

Ha mai provato il sentimento dell'invidia verso un amico, un fratello, un genitore.. eccetera?

innanzitutto chiedo scusa se rispondo solo ora ma l'influenza mi ha tenute una settimana a letto.

sì, certo mi è capitato

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Sì ok... una cosa non esclude l'altra: si può essere carnefici inconsapevoli e inconsapevolmente vincenti, pur restando perfettamente (ed altrettanto inconsapevolmente) vittime di sè stessi. Ti pare?

Piccola curiosità personale, se posso.

Perchè associ "quelli che ti si affidano" agli "invidiosi"?

Nella mia esperienza personale (con tutti i limiti che posso vivere soprattutto quando leggo cose della mia vita) , sinceramente : sono sempre stata circondata da persone che hanno la tendenza ad "affidarsi" a me.

Però...giuro....nella stragrandissima maggioranza dei casi...io non posso dire di averle scoperte come "invidiose" o "voltafaccia".

Erano e sono persone che, quando io ottengo qualcosa di positivo.....loro sono contente. Come può esserlo (anche nella più riduttiva delle letture) chi è comunque lieto di aver scelto come "vincente" un "modello" che poi vince davvero....(qualche volta!)....

uhm...non capisco bene come si possa essere entrambi...

non so, io ricordo che ogni volta che mi andava bene qualcosa sentivo o domande scocciate (del tipo: uff ma pensi solo a quello?non ti stufi mai?) o battutine acide o fastidio per quanto fosse ingiusto il mondo, dipende da quanto fossero grandi le mie "vittorie". e poi il brutto era vedere che la mia ragazza, anzichè "essere dalla mia parte", sembrava appoggiare i miei detrattori, quelli che si lamentavano di me o delle mie piccole manie (perchè dovevano aggrapparsi a qualcosa). è una cosa davvero brutta...in fondo io l'avevo sempre difesa da mia madre ad esempio, cosa di cui non si è nemmeno accorta forse. insomma il brutto è quando ho visto tradita la mia fiducia e le mie speranze...in fondo io non facevo del male a nessuno, volevo solo fare del bene a me non far sentire inferiore qualcuno. e speravo che i miei affetti fossero una specie di protezione nei confronti di quelle situazioni che mettevano in crisi la mia autostima, invece ne diventarono la fonte. e io sono stato decisdamente poco forte. "quelli che ti si affidano"...cercano di tenerti nella tristezza, nella mediocrità, nell'insoddisfazione e nell'odio per paura che diventi troppo meglio e più felice di loro, per paura che cresci e segui la tua strada lasciandoli soli nel loro brodo...almeno credo, poi ovviamente io non sono nella testa di nessuno; ho potuto avvertire quello che mi succedeva ma non ne posso sapere il perchè. e questa è stata la mia esperienza...e aggiungo che anche l'amore in fondo (quello che ho conosciuto) è solo una scusa per incatenare le persone e fargli fare ciò che vuoi...fino a quando l'altro non dice "chissenefrega!" e se ne va, libero di tornare a vivere la sua vita. quello che non sono riuscito a fare io, perchè volevo essere "buono" o perhè avevo paura della solitudine o del fallimento o di passare per il cattivo della situazione...adesso non voglio divagare, perciò mi fermo

grazie per la risposta ciao

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