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la solitudine è una condizione interiore


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Ragazzi mi viene un dubbio da qualche giorno.Sento sempre più spesso parlare di solitudine e ho sempre pensato che la solitudine fosse una condizione interiore. Ora commincio a scrollarmi questa idea,anche se vedo sempre più gente che esce la sera ma si sente cmq sola. Sto facendo confusione.è vero si può essere in mezzo a 40 persone ed essere cmq solo.Come ad esempio puoi stare a casa davanti un bel libro e sentirti appagata. La società ci gioca un brutto scherzo, perchè ci impone socievolezza , brillantezza nei rapporti, leggerezza , ma tutto questo rimane sulla superficie, per cui come fai a sentirti appagato se alla fine vivi dei surrogati del divertimento.Sadness dove sei? mi piacerebbe anche un tuo parrere.

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Eccomi...

mah, se la solitudine è una scelta o una condizione che accetti serenamente puoi goderne o comunque viverla bene, se invece è una costrizione, senza via di uscita, diventa un peso insopportabile.

Io, nel giro di due anni, sono passato da una all'altra condizione, senza che cambiasse nulla attorno a me.

E' vero, puoi trovarti in mezzo a tanta gente (che non conosci), che parla, che scherza, che ride e sentirti solo come un cane.

Nel mio caso i canoni di "socievolezza, brillantezza nei rapporti e leggerezza" non li ho mai seguiti, perchè stavo bene anche da solo e non sentivo il bisogno di un'intensa vita sociale. Ora invece sento il bisogno di seguirli e quando mi riesce sto meglio, anche se rimangono delle sensazioni superficiali.

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Buongiorno sadness :drinks:

Credo che la solitudine la si può accettare quando hai un momento di privacy,nel senso che la cerchi quando sei stressato e hai centomila cose da fare.Ecco che vuoi staccare la spina e pretendi solitudine. Anche io in questo periodo sento la voglia di aver una vita più sociale, però quando faccio cene di P.R torno sempre a csa insoddisfatta.Forse sono le persone che frequento che non vanno? non saprei.Forse sono io che cerco persone ''ricercate'' cioè non persone che parlino di capelli, di unghia, di vestiti.Ma di persone che parlino di amicizia, di lavoro, di ingiustizie e di giustizie .....ecc. Qualcosa che abbia un livello più umano. Credo molto nella canzone di vasco '' siamo soli''. Dovuto ad una condizione che ci creato una società che va di fretta.Ma non dovuto all'essere interiore di base.

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Ciao Vi@letta,

preso dal dubbio sono andato a vedermi (dizionario Garzanti di fine anni '70, una volta tanto ho lasciato stare il web e Wikipedia...) il significato di solitudine e ho trovato questa semplice definizione: "lo stare, il vivere soli", evidentemente a prescindere dalle motivazioni. Io invece davo a questa parola un significato negativo, quasi di costrizione...

Io rispetto a te sono ad un livello "inferiore", nel senso che la solitudine di prima, quella che accettavo serenamente e talvolta la cercavo, ora si è tramutata in una condizione penalizzante. Quando dico a qualcuno che mi sento solo mi sento dire che non è vero, che c'è mio figlio, ci sono i miei genitori, i parenti della mia povera moglie, qualche famiglia di amici...Però poi quando capitano i sabato sera, le domeniche, le feste in genere, ma anche le lunghe serate estive, è lì che mi sento solo, perché non mi bastano quelle persone per farmi sentire "in compagnia" (preferirei avere un gruppo di amici, single e non, con cui divertirmi e distrarmi).

Tu invece, mi pare di capire, ce l'hai la possibilità di stare assieme agli altri, di passare una serata assieme ad amici e conoscenti (anch'io, ma molto raramente) ma, come dici te, non sempre torni a casa soddisfatta. Io a questo "livello" devo ancora arrivarci...

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:Just Kidding: ahahha sadness vedi che non è un livello interessante.Io a differenza tua non ho parenti, per cui mi sento costretta ad accettare questo tipo di uscite. Anche io per le feste non è che abbia chissà dove andare.I miei famigliari abitano in un'altro paese e ho solo i miei suoceri anziami e un cognato single che non ha mai rispettato le tradiezioni. è vero ho filio,marito.......ma non è questo il punto.Mi manca proprio le persone che non siano delle emerite oche , ti lascia un vuoto dentro e ti sentire insoddisfatta sempre. Ho letto,sempre qui, la storia di una ragazza di 21 ,tosta cavolo, molto tosta. Ha tanto da racconare .E sono queste le persone che mi piacciono, sanno essere umani,non importa se uno ha problemi dell'esprimersi ma è bello sentire gente sana di mente. A prescindere da tutto/i.Una domanda il tuo garzanti anni 70'' forse è un pò retrò come significato :teasin1125tc::teasin1125tc: anche perchè con tutte le persone single che ci sono ormai in giro ed abitano da soli, non credo che soffrano per forza di solitudine.
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Attenzione Vi@letta, anch'io pensavo che le parole "soffrire" e "solitudine" andassero a braccetto, ma sia il mio Garzanti che dizionari online più moderni affermano che la solitudine è una condizione umana dello "stare soli", ma può essere sia per scelta che per costrizione.

Un amico (single, 45enne) mi diceva l'altro giorno che lui sta vivendo un esperienza contraria alla mia, cioè sta passando da una vita sociale abbastanza intensa, collegata anche al suo lavoro, con frequenti aperitivi con gli amici, cene e dopo cene il sabato o la domenica, ad un tipo di vita più tranquilla, scoprendo quanto sta bene anche da solo a casa, rilassato.

Naturalmente continuano a chiamarlo per uscire ma lui spesso si prende il lusso di dire "No, grazie". Nel suo caso si può dire che ultimamente cerca la solitudine (io comunque continuo ad assegnare alla parola solitudine un significato di tristezza).

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è vero si può essere in mezzo a 40 persone ed essere cmq solo.Come ad esempio puoi stare a casa davanti un bel libro e sentirti appagata.

il significato di solitudine e ho trovato questa semplice definizione: "lo stare, il vivere soli", evidentemente a prescindere dalle motivazioni. Io invece davo a questa parola un significato negativo, quasi di costrizione...

La solitudine di per se non è affatto una cosa negativa, come appunto dice il vocabolario significa "stare soli con se stessi" e di noi stessi non dovremmo avere timore.

Quello di cui invece dovremmo aver timore è l'isolamento, quel senso di vuoto intorno a noi che ci porta a sentirci soli in mezzo agli altri come diceva Violetta.

Quello è molto più deleterio che la solitudine della propria casa perché non c'è rimedio.

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E quindi Lis è una condizione interiore dovuto al tuo essere naturale e a ciò che hai vissuto? o è una condizione obbligata , proprio perchè attorno non c'è nessuno?. Sembrerà una domanda stupida, ma guardate che è seria, almeno che io sia davvero in uno grande stato confusionale, in che non mi stupisce affatto sinceramente :Batting Eyelashes: A forza di pensare troppo sto facendo fumo.

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E quindi Lis è una condizione interiore dovuto al tuo essere naturale e a ciò che hai vissuto? o è una condizione obbligata , proprio perchè attorno non c'è nessuno?. Sembrerà una domanda stupida, ma guardate che è seria, almeno che io sia davvero in uno grande stato confusionale, in che non mi stupisce affatto sinceramente :Batting Eyelashes: A forza di pensare troppo sto facendo fumo.

Credo che al giorno d'oggi sia difficile parlare della solitudine come condizione obbligata, si vive in condomini, si esce per fare la spesa e si sta in mezzo alla gente, si lavora insieme ad altra gente...quindi non possiamo dire di essere realmente soli ma piuttosto di sentirci soli o, meglio ancora, isolati dagli altri, incapaci di comunicare, almeno per me è così. :):

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Credo che al giorno d'oggi sia difficile parlare della solitudine come condizione obbligata, si vive in condomini, si esce per fare la spesa e si sta in mezzo alla gente, si lavora insieme ad altra gente...quindi non possiamo dire di essere realmente soli ma piuttosto di sentirci soli o, meglio ancora, isolati dagli altri, incapaci di comunicare, almeno per me è così. :):

concordo con te Lis,ahimé,perchè ciò vuol dire che non c'è scampo :Shame On You: e quindi vivrò sempre cosi :=@: boommmmm . Avrei voluto qualcuno che mi contradicesse Lis uffi, almeno avrei avuto il dubbio che qualcosa sarebbe cambiato in me :8P: e va bene ,pazienza , per fortuna mi giostro bene.Si vede che quando avrò due minuti di paranoie perchè non sopporto la mia condizone, vi chiamerò a te e sadness e tutti coloro che leggeranno e cercheret di sopportare le mie angoscie e le mie depressioni? :Batting Eyelashes:

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concordo con te Lis,ahimé,perchè ciò vuol dire che non c'è scampo :Shame On You: e quindi vivrò sempre cosi :=@: boommmmm . Avrei voluto qualcuno che mi contradicesse Lis uffi, almeno avrei avuto il dubbio che qualcosa sarebbe cambiato in me :8P: e va bene ,pazienza , per fortuna mi giostro bene.

Ma non è detto che non possa cambiare e non è detto che dipenda solo da te...se non ti senti bene con le persone che frequenti potrebbero anche essere loro la causa del tuo malessere.

Purtroppo alle volte ci troviamo in un ambiente che non è il nostro.

Non lo dico affatto con senso di superiorità, anzi, semplicemente non è il nostro "terreno" sul quale crescere. :Four Leaf Clover:

Si vede che quando avrò due minuti di paranoie perchè non sopporto la mia condizone, vi chiamerò a te e sadness e tutti coloro che leggeranno e cercheret di sopportare le mie angoscie e le mie depressioni? :Batting Eyelashes:

Sempre a disposizione cara ^_^

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Quello di cui invece dovremmo aver timore è l'isolamento, quel senso di vuoto intorno a noi che ci porta a sentirci soli in mezzo agli altri come diceva Violetta.

Quello è molto più deleterio che la solitudine della propria casa perché non c'è rimedio.

Ecco, brava, è proprio quel senso di vuoto intorno a noi che ci fa star male.

Nel mio caso non posso dire che sono solo (ho un figlio, genitori, parenti, famiglie o coppie di amici, qualche amico/conoscente single) ma quando serve mi sento maledettamente solo...

Prendiamo ad esempio domani, giornata di festa. Vorrei evitare di stare a casa e farmi prendere dalle solite paranoie, vorrei andare da qualche parte, un giro in macchina, una passeggiata, una visita ad amici o parenti, qualsiasi altra cosa, MA NON DA SOLO! Il rischio è che rimanga invece a casa, magari a sbrigare qualche faccenda domestica. Nessuno infatti mi chiamerà per invitarci (io e mio figlio), dovrei fare io un giro di telefonate e proporre di andare da qualche parte (ma lo sto facendo da più di un anno e sinceramente mi sono stufato) o, peggio ancora, autoinvitarmi a casa di qualcuno. E così mio figlio sarà contento di stare a casa, dormire fino a tardi e vedersi la partita dell'Inter nel pomeriggio. Io invece avvertirò quel dannato senso di vuoto attorno a me e non mi resterà di sperare che venga sera prima possibile.

Il guaio è che poi ci saranno altre situazioni simili: un sabato e una domenica di sole e caldo, di nuovo la festa del 1° maggio e poi di nuovo un altro maledetto weekend e poi un altro ancora e poi le ferieeeee, o mamma, non fatemici pensare!

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Se ti infastidisce chiamare è perchè probabilmente non hai davvero voglia di vedere quelle persone.

A questo punto perchè non organizzare qualcosa con tuo figlio?

Forse per domani è tardi però per i prossimi weekend potreste andare a pesca o a cavallo o a visitare città d'arte o a fare escursioni nei boschi, giri in bici, anche un campeggio in tenda sarebbe bello e istruttivo per tuo figlio.

Tu mi dirai che siete solo in due...ma alla fine se volete socializzare troverete modo di farlo e magari conoscerai gente con la quale stai meglio che con i parenti o i soliti amici. :):

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Mi sono stufato di chiamarli perchè fintanto sono io a chiamare va bene, forse riesco a convincere qualcuno e a organizzare qualcosa (spesso però ho la sensazione che dicano di si per farmi un piacere) poi però non li sento più per settimane...Mi pare di chiedere l'elemosina. Considera poi che sanno, chi più chi meno, che non sto bene e quindi mi aspetterei qualcosa di più, mah...

Con mio figlio non riesco a fare praticamente nulla, come capita con la maggior parte dei 17-18enni. Si stenta a dialogare anche in casa, tanto che, tornando all'argomento della discussione lanciata da Vi@letta, sento la solitudine, opss pardon, il senso di vuoto, anche rimanendo con mio figlio tra le quattro mure domestiche.

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Mi sono stufato di chiamarli perchè fintanto sono io a chiamare va bene, forse riesco a convincere qualcuno e a organizzare qualcosa (spesso però ho la sensazione che dicano di si per farmi un piacere) poi però non li sento più per settimane...Mi pare di chiedere l'elemosina. Considera poi che sanno, chi più chi meno, che non sto bene e quindi mi aspetterei qualcosa di più, mah...

Con mio figlio non riesco a fare praticamente nulla, come capita con la maggior parte dei 17-18enni. Si stenta a dialogare anche in casa, tanto che, tornando all'argomento della discussione lanciata da Vi@letta, sento la solitudine, opss pardon, il senso di vuoto, anche rimanendo con mio figlio tra le quattro mure domestiche.

sadness più ti leggo , più mi accorgo che la solitudine sia una condizione e non uno stato . Io se avessi una famiglia con cui stare a casa e chiacchierare cosi come per gli amici. Sarei felice, mi sentirei soddisfatta.

@LIs quello che hai detto è anche vero e mi ricorda uan frase che dice qualcosa del genere'' se sei depresso , assicuarti che siano i tuoi amici che non vanno, prima di andare dallo psicologo'' :teasin1125tc::teasin1125tc: io non l'avevo preso in considerazione su me stessa, ma sai che nel mio caso è sacrosanto ahahahhahahha. Dtesto le donne che mettono le pellicce, detesto le donnne che parlanmo solo di vestiti e di capelli, mi deprimono e umiliano anche (secondo me) la vera essere dell'essere donna.

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Considera poi che sanno, chi più chi meno, che non sto bene e quindi mi aspetterei qualcosa di più, mah...

Te lo dico per esperienza, la mia, se hai bisogno di aiuto la famiglia è l'ultimo posto dove lo trovi <_< per quanto riguarda gli amici...non mi sento di generalizzare in quanto anche io ne ho pochissimi...(li posso contare sulla mano di capitan uncino, e non quella sana :huh: )

Con mio figlio non riesco a fare praticamente nulla, come capita con la maggior parte dei 17-18enni. Si stenta a dialogare anche in casa, tanto che, tornando all'argomento della discussione lanciata da Vi@letta, sento la solitudine, opss pardon, il senso di vuoto, anche rimanendo con mio figlio tra le quattro mure domestiche.

Mi spiace non sapevo...ma sei sicuro che dipenda dall'età? Prima era diverso?

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@LIs quello che hai detto è anche vero e mi ricorda uan frase che dice qualcosa del genere'' se sei depresso , assicuarti che siano i tuoi amici che non vanno, prima di andare dallo psicologo'' :teasin1125tc::teasin1125tc: io non l'avevo preso in considerazione su me stessa, ma sai che nel mio caso è sacrosanto ahahahhahahha. Dtesto le donne che mettono le pellicce, detesto le donnne che parlanmo solo di vestiti e di capelli, mi deprimono e umiliano anche (secondo me) la vera essere dell'essere donna.

Anche a me capita di non trovarmi bene con le persone che frequento e non voglio dire che la colpa sia loro o mia o, che so, del buco dell'ozono :huh: semplicemente non abbiamo interessi comuni...è come se parlassimo lingue diverse...tanto vale che me ne stia a casa a parlare con persone che non ho mai visto ma con le quali almeno sento di avere qualcosa in comune di cui parlare :D:

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@Lis : quando è morta mia moglie mio figlio aveva 13 anni, doveva ancora entrare nella difficile età dell'adolescenza. Comunque, in generale, non è cambiato un granché da prima a dopo.

@Lis e Vi@letta: tutto vero quello che state dicendo, cioè che certe volte sono gli amici ad essere sbagliati o che non ci sono interessi comuni, che la famiglia non sempre ti dà l'aiuto giusto, ecc. ma nel mio caso ho il forte sospetto che sia io a non essere l'amico giusto per gli altri, a non essere abituato a stare in compagnia (a dire il vero negli ultimi due anni non ho quasi mai avuto occasione di uscire con più di una persona alla volta) a ridere e scherzare per ore. Se lasciamo da parte le famiglie, le coppie che conosco e i parenti, con i quali sono uscito qualche volta (ma è inevitabile che non possa essere uno svago reciproco sistematico) mi restano tre uomini single, un po' più giovani di me (non posso definirli proprio amici) che non si conoscono fra di loro. Ho notato che in effetti non c'è sintonia con loro, ma questo non è un problema per me (almeno per il momento) e aspetto sempre che mi chiamino, per capire se effettivamente fa piacere la mia compagnia.

Qualche volta capita, ma poi ho l'impressione che siano anche loro a non divertirsi, come il sottoscritto. A dire il vero ci sarebbe anche un'amica di mia moglie, che saltuariamente mi chiama per una pizza, ma mi sa che lo fa solo per farmi capire che mi è vicina.

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