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Grossi problemi, a periodi!


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Ciao a tutti, sono una mamma da un anno e sto insieme a mio marito dal 2004. Per lui ho lasciato la mia città e il mio lavoro sicuro, la mia famiglia alla quale sono molto legata e i miei pochi amici. Quando l'ho conosciuto ho pensato subito che era divertente, interessante, che sapeva divertirsi e che era molto dolce, tutte qualità che sono rimaste nel tempo. Era pieno di amici, uscivamo spesso e parlavamo tantissimo, e questo da anni è cambiato, ma penso sia normale routine di coppia, no? Fatto sta che pensavo di stare bene, fino a che non sono rimasta incinta, e le paure, come la solitudine sono comparse come un fantasma nascosto da anni. Ho perso il lavoro (precario) e ho passato metà della gravidanza chiusa in casa. Ho frequentato anche un corso preparto ma mi sono resa conto di non essere più in grado di mantenere i rapporti, negli ultimi anni mi sono chiusa sempre più nel mio mondo. Ho perso anche una delle mie uniche amiche in questa città e ho scoperto che gli altri non erano che figure di passaggio, non ci siamo più cercati.

Penso di aver addossato tutta la colpa a Lui, che si è chiuso in casa con la sua pigrizia e non ha più coltivato le amicizie, Lui che ha un modo di scherzare un po' pesante, e poco comprensibile alle persone appena conosciute, Lui che se non ha la macchina non esce, se si deve camminare o prendere i mezzi non se ne parla. E intanto siamo ingrassati, io ho preso 10 chili in 6 anni, lui partiva già da un peso considerevole, e ora è probabilmente 40 chili in più di quando l'ho conosciuto.

Di problemi ce ne sono sempre stati, ma Lui ha sempre minimizzato imputando le mie "paturnie" agli ormoni del ciclo, visto che, effettivamente, l'ira funesta mi scattava ad ogni merà mese.

Sono convinta di soffrire di scoppi d'ira incontrollata, ma dare tutta la colpa agli ormoni non so, mi sembra riduttivo.

Insomma, dopo il parto (sofferto, perché avrei voluto parto naturale e invece dopo 48 ore di sofferenze mi hanno operato) mi è stata imposta mia suocera in casa tutte le mattine (mia suocera non è poi così male, se chiudesse la bocca, ma comunque avrò avuto voglia di stare da sola con la mia bambina?) e non ho avuto la forza di dissentire, anche se mi sono sentita quasi incapace di intendere e volere. Ho avuto anche problemi con l'allattamento che ho tanto desiderato, e per tutto questo anno mi sono sentita SOLA. Come se tutto fosse sulle mie spalle. Non solo non sono dimagrita dopo il parto, ma sono anche ingrassata, e non ho più perso un etto in tutto l'anno. Colpa mia, che ogni volta che sono stressata mangio compulsivamente, per poi essere più triste di prima. Abbiamoanche due gatti, che prima di avere la bimba amavo alla follia, ora invece in certi giorni vorrei che morissero, mi sporcano e mi rovinano tutto, sento di non avere più nulla di mio, che hanno preso possesso diquesta casa e non me ne libererò mai. Lui mi dice solamente "non ti preoccupare" "non ti arrabbiare" " non devi piangere per queste cose" come se lui avesse già tutte le risposte e io mi sento come se fossi una mosca chiusa in un barattolo, che gira a vuoto senza trovare la via d'uscita.

A volte lo odio, lo guardo e vedo quanto sia facile per lui tutto quanto, quasi provo piacere quando litighiamo, mi sembra di scorgere la sua umanità. Per Lui non è cambiato nulla, continua ad andare al lavoro, torna a casa e si mette al computer, è sempre disordinato e sporco come prima e troppo permissivo con i gatti, non li rimprovera mai. Molte volte ho pensato di non amarlo più, di averlo idealizzato in passato, di non essere mai stata felice se non il primo anno, quando era tuto così fresco e divertente. Ora siamo soli, pigri, asociali e sciatti. Il sesso è stato difficile da reintegrare, io mi faccio schifo fisicamente, Lui non mi fa nessun effetto, sono totalmente presa dalla mia bimba, se lo facciamo è solo perchè mi sento in colpa di non compiacerlo, lui comunque rimane sempre mio marito, e dai racconti di altre donne, pure uno dei migliori, visto che in casa mi aiuta, di tanto in tanto e a modo suo. Con tutti questi brutti pensieri Ho pensato di lasciarlo, di tornare nella mia città, dalla mia famiglia dove mi sentirei amata.

Non voglio che la mia bambina cresca in questo stato familiare, ma ancora non riesco a capire se il problema è solo mio che sono depressa e non accetto più queste cose che forse ci sono sempre state, oppure è giunta l'ora che anche lui si alzi da questo terpore e inizi a vivere la nostra nuova vita.

Come faccio a tornare felice? Ne ho bisogno per la mia bambina, non voglio che la sua venuta al mondo venga ricordato come anche il periodo più brutto per noi. Cosa devo fare?

Grazie per la pazienza.

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Ciao a tutti, sono una mamma da un anno e sto insieme a mio marito dal 2004. Per lui ho lasciato la mia città e il mio lavoro sicuro, la mia famiglia alla quale sono molto legata e i miei pochi amici. Quando l'ho conosciuto ho pensato subito che era divertente, interessante, che sapeva divertirsi e che era molto dolce, tutte qualità che sono rimaste nel tempo. Era pieno di amici, uscivamo spesso e parlavamo tantissimo, e questo da anni è cambiato, ma penso sia normale routine di coppia, no? Fatto sta che pensavo di stare bene, fino a che non sono rimasta incinta, e le paure, come la solitudine sono comparse come un fantasma nascosto da anni. Ho perso il lavoro (precario) e ho passato metà della gravidanza chiusa in casa. Ho frequentato anche un corso preparto ma mi sono resa conto di non essere più in grado di mantenere i rapporti, negli ultimi anni mi sono chiusa sempre più nel mio mondo. Ho perso anche una delle mie uniche amiche in questa città e ho scoperto che gli altri non erano che figure di passaggio, non ci siamo più cercati.

Penso di aver addossato tutta la colpa a Lui, che si è chiuso in casa con la sua pigrizia e non ha più coltivato le amicizie, Lui che ha un modo di scherzare un po' pesante, e poco comprensibile alle persone appena conosciute, Lui che se non ha la macchina non esce, se si deve camminare o prendere i mezzi non se ne parla. E intanto siamo ingrassati, io ho preso 10 chili in 6 anni, lui partiva già da un peso considerevole, e ora è probabilmente 40 chili in più di quando l'ho conosciuto.

Di problemi ce ne sono sempre stati, ma Lui ha sempre minimizzato imputando le mie "paturnie" agli ormoni del ciclo, visto che, effettivamente, l'ira funesta mi scattava ad ogni merà mese.

Sono convinta di soffrire di scoppi d'ira incontrollata, ma dare tutta la colpa agli ormoni non so, mi sembra riduttivo.

Insomma, dopo il parto (sofferto, perché avrei voluto parto naturale e invece dopo 48 ore di sofferenze mi hanno operato) mi è stata imposta mia suocera in casa tutte le mattine (mia suocera non è poi così male, se chiudesse la bocca, ma comunque avrò avuto voglia di stare da sola con la mia bambina?) e non ho avuto la forza di dissentire, anche se mi sono sentita quasi incapace di intendere e volere. Ho avuto anche problemi con l'allattamento che ho tanto desiderato, e per tutto questo anno mi sono sentita SOLA. Come se tutto fosse sulle mie spalle. Non solo non sono dimagrita dopo il parto, ma sono anche ingrassata, e non ho più perso un etto in tutto l'anno. Colpa mia, che ogni volta che sono stressata mangio compulsivamente, per poi essere più triste di prima. Abbiamoanche due gatti, che prima di avere la bimba amavo alla follia, ora invece in certi giorni vorrei che morissero, mi sporcano e mi rovinano tutto, sento di non avere più nulla di mio, che hanno preso possesso diquesta casa e non me ne libererò mai. Lui mi dice solamente "non ti preoccupare" "non ti arrabbiare" " non devi piangere per queste cose" come se lui avesse già tutte le risposte e io mi sento come se fossi una mosca chiusa in un barattolo, che gira a vuoto senza trovare la via d'uscita.

A volte lo odio, lo guardo e vedo quanto sia facile per lui tutto quanto, quasi provo piacere quando litighiamo, mi sembra di scorgere la sua umanità. Per Lui non è cambiato nulla, continua ad andare al lavoro, torna a casa e si mette al computer, è sempre disordinato e sporco come prima e troppo permissivo con i gatti, non li rimprovera mai. Molte volte ho pensato di non amarlo più, di averlo idealizzato in passato, di non essere mai stata felice se non il primo anno, quando era tuto così fresco e divertente. Ora siamo soli, pigri, asociali e sciatti. Il sesso è stato difficile da reintegrare, io mi faccio schifo fisicamente, Lui non mi fa nessun effetto, sono totalmente presa dalla mia bimba, se lo facciamo è solo perchè mi sento in colpa di non compiacerlo, lui comunque rimane sempre mio marito, e dai racconti di altre donne, pure uno dei migliori, visto che in casa mi aiuta, di tanto in tanto e a modo suo. Con tutti questi brutti pensieri Ho pensato di lasciarlo, di tornare nella mia città, dalla mia famiglia dove mi sentirei amata.

Non voglio che la mia bambina cresca in questo stato familiare, ma ancora non riesco a capire se il problema è solo mio che sono depressa e non accetto più queste cose che forse ci sono sempre state, oppure è giunta l'ora che anche lui si alzi da questo terpore e inizi a vivere la nostra nuova vita.

Come faccio a tornare felice? Ne ho bisogno per la mia bambina, non voglio che la sua venuta al mondo venga ricordato come anche il periodo più brutto per noi. Cosa devo fare?

Grazie per la pazienza.

Cara kimagure, cosa devi fare non lo so, ma sono tornata indietro di qualche anno leggendoti. Ho avuto anche io per anni le stesse sensazioni, senso di inadeguatezza e pensare che nulla era mio , che facevo le cose solo per compiacere chi mi aveva succhiato la vita fino a logorarmi dentro una perfetta vita fatta di cristallo.Quindi fuori tutto bello, fortunata per il marito che avevo ( mi aiutava in casa hahahha, capirai) anche io non lavoravo, anche io ero soggiogata dai miei suoceri e volevo godermi mio figlio da sola, ma loro erano pronti per tutto. Ho lasciato mio marito per la disperazione e siamo stati separati due anni, poi ci sono tornata , sinceramente per mio figlio e anche perchè non mi pesava più di tanto perchè è un brav'uomo. E poi io non sono fattaper vivere da sola. Anche se pretendo la mia privacy. Gli anni sono passati ,ho trovato lavoro , ho riacquistato un pò di stima in me stessa,abbsatanza per non logorarmi.Ma ormai il carattere è formato più che formato e le esperienze, il vissuto si è cucito ADDOSSO di un vestito che a vederlo sembra un'armatura. Io non so cosa dirti, solo una cosa , cerca un lavoro e torna a stimarti come donna, non dico fisicamente ma mentalmente e tutto il resto verrà da sè. Ovvio non è facile . Hai mai provato a prlarne con tuo marito?. Io l'ho fatto tante di quelle volte, ma non capisce è buono ma non capisce . Ma va bene cosi, non fa nulla. Almeno lui una parvenza di famiglia me l'ha data :Batting Eyelashes::Batting Eyelashes:

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Immaginavo di non essere l'unica a cui è capitato un brutto periodo, dopo l'arrivo di un figlio, la vita cambia così radicalmente che è impossibile non fare i conti con certi problemi. Abbiamo parlato notti intere, ci ho provato in tutti i modi a farlo mettere nei miei panni, ma sembra che non ci riesca, non fa altro che farmi notare come io non riesca a gestire le mie emozioni, e che quindi dovrei andare da uno specialista per risolvere i miei problemi prima di tutto. Io non riesco ad ammettere di aver bisogno di addirittura uno psicologo, mi vergogno troppo a chiedere aiuto a qualcun'altro. Senza dubbio ho un problema di autostima, penso che dovrei prima lavorare su me stessa per gestire tutto, ma al tempo stesso vorrei che Lui mi stesse più vicino, mi aiutasse a superare i nostri problemi senza farmi sprofondare nello sconforto e nell'oppressione.

Tuo marito hai provato a lasciarlo, ma poi sei ritornata sui tuoi passi, io probabilmente farei lo stesso, primo perchè non voglio negare a mia figlia di avere un bravo papà, poi perchè ho sempre pensato che se non dovesse funzionare con Lui non avrebbe potuto funzionare con nessun'altro, anche io temo troppo la solitudine.

Dimenticavo: da un paio di mesi ho un lavoro part-time, che senza alcun dubbio mi ha salvato dalla suocera tutti i giorni e dall'imbruttirmi ulteriormente (c'erano giorni che neppure mi lavavo i denti e davo la colpa al fatto che avevo troppo da fare per stare dietro alla bambina e alla casa). Ora esco ogni mattina, mi vesto e mi trucco, la bimba va al nido e ne è contenta, sento che non mi sto più annullando del tutto, e non tutti i giorni sono così bui. I problemi spesso riaffiorano e li sento ancora irrisolvibili, non vedo via di uscita nel nostro rapporto.

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Immaginavo di non essere l'unica a cui è capitato un brutto periodo, dopo l'arrivo di un figlio, la vita cambia così radicalmente che è impossibile non fare i conti con certi problemi. Abbiamo parlato notti intere, ci ho provato in tutti i modi a farlo mettere nei miei panni, ma sembra che non ci riesca, non fa altro che farmi notare come io non riesca a gestire le mie emozioni, e che quindi dovrei andare da uno specialista per risolvere i miei problemi prima di tutto. Io non riesco ad ammettere di aver bisogno di addirittura uno psicologo, mi vergogno troppo a chiedere aiuto a qualcun'altro. Senza dubbio ho un problema di autostima, penso che dovrei prima lavorare su me stessa per gestire tutto, ma al tempo stesso vorrei che Lui mi stesse più vicino, mi aiutasse a superare i nostri problemi senza farmi sprofondare nello sconforto e nell'oppressione.

Tuo marito hai provato a lasciarlo, ma poi sei ritornata sui tuoi passi, io probabilmente farei lo stesso, primo perchè non voglio negare a mia figlia di avere un bravo papà, poi perchè ho sempre pensato che se non dovesse funzionare con Lui non avrebbe potuto funzionare con nessun'altro, anche io temo troppo la solitudine.

Dimenticavo: da un paio di mesi ho un lavoro part-time, che senza alcun dubbio mi ha salvato dalla suocera tutti i giorni e dall'imbruttirmi ulteriormente (c'erano giorni che neppure mi lavavo i denti e davo la colpa al fatto che avevo troppo da fare per stare dietro alla bambina e alla casa). Ora esco ogni mattina, mi vesto e mi trucco, la bimba va al nido e ne è contenta, sento che non mi sto più annullando del tutto, e non tutti i giorni sono così bui. I problemi spesso riaffiorano e li sento ancora irrisolvibili, non vedo via di uscita nel nostro rapporto.

Un consiglio , se ne hai la forza vacci dallo psicologo.Tuo marito te lo consiglia perchè sa di non essere in grado di aiutarti.dALLO PSICOLOGO NON CI VANNO solo coloro che hanno problemi gravi.Io ci andrei di corsa , ma mi sento bloccata , perchè mio marito snobba molto questo mondo fatto di psicologi e quindi non capirebbe e non chiederebbe neanche . Vacci ,ascoltami vacci.Visto che al momento non hai un'amica del cuore, che non hai un marito che ti capisce,vacci.E' un'alternativa all'amica come quando si viene qui e si parla. Ma loro sono più esperti per cui individuano meglio e più velocemente la strada per iscirne.Un'abbraccio ......P.s per il lavoro, meno male è già un gran traguardo.

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