Egocentrum 0 Share Inserita: 25 maggio 2012 comunque è utile,l'ho usata anche in classe:( imparata da Ego) e l'ho battezzata: la domanda spiazzante e come funzionerebbe? Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
zazà 0 Share Inserita: 26 maggio 2012 Perchè? la sindrome di ego ci contagia No, ma tutti gli psichi usano questa tattica... comunque è utile,l'ho usata anche in classe:( imparata da Ego) e l'ho battezzata: la domanda spiazzante .....anche se non so cosa ci trovate di spiazzante nelle domande di Ego. E poi non è che Ego sa gestirvi, no. Ego vi è comodo, ed è una cosa completamente diversa. Scherzi a parte, e ora mi rivolgo a Lis, aprendo il topic ho avuto una noiosissima impressione di dejà vu, considerazioni lette e rilette sui tipi di approcci e bla bla, invece di riportare ognuno le sensazioni personali, cosa molto più impegnativa. Ego non può farlo, perché secondo me non ha neanche lontanamente idea di cosa significhi mettersi in discussione (in discussioni invece sì, questo lo sa fare alla grande, da bravo anaffettivo), dubito che lui abbia fatto una seria psicanalisi o psicoterapia o nonsocomesichiama-cura. Ma di fatto il topic ha preso la piega che lui gli ha dato, aggiungi qualche invadente battibecco tra utenti e diventa una noia mortale leggere. Provo a dire certe cose perché in passato ho cercato di dare in questo forum, e l'ho fatto personalmente cercando di raccontare, filtrando il meno possibile, ciò che mi è accaduto e ciò che ho sentito e vissuto, non parlando genericamente di qualcosa che non conosco direttamente. C'è chi ha apprezzato e chi non se n'è fregato per niente, io non ero l'unica a procedere in questo modo, e credo che ne venivano fuori conversazioni molto più stimolanti. Per me si può e si deve pretendere di più da un forum e dalle persone che vi partecipano. Poi, fate voi, il mio è un post fra tanti. Ciao Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
zazà 0 Share Inserita: 26 maggio 2012 Situazione un po' mortificante, quella che capita quando si continua da una vita a recarsi da un analista pur rendendosi conto di non ricavarne particolari benefici. Perché lo si fa? Abitudine che è difficile spezzare, salto nel vuoto di cui si ha paura interrompendo, pia speranza che gira gira qualcosa di nuovo possa capitare...a me accadde tante volte, a voi? Capisco lo sconforto, anche se io certi benefici riesco a scorgerli, ma quando non ci riesco cerco di ricordarmi che se non lo avessi fatto (il percorso interminabile) probabilemente a quest'ora mi sarei suicidata o sarei imbottita di psicofarmaci. Ciao Turbo, in gamba Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Lis 0 Share Inserita: 26 maggio 2012 Ma di fatto il topic ha preso la piega che lui gli ha dato, aggiungi qualche invadente battibecco tra utenti e diventa una noia mortale leggere. Per quel che ho notato, in questo e in altri topic, all'inizio è come se ci si dovesse riscaldare prima di arrivare a parlare di qualcosa di più concreto, anche se io trovo interessante anche la fase iniziale. Non credo però che qualcuno che interviene decide che piega dare ad un topic, spesso si capisce una cosa mentre chi ha fatto la domanda ne intendeva un'altra (parlo per me in primis) oppure da un argomento ne nasce un altro. Se prendi per esempio il topic sulla depilazione alla fine siamo arrivati a parlare del tradimento Concordo che i battibecchi quando vanno sul personale sono senz'altro fastidiosi. Provo a dire certe cose perché in passato ho cercato di dare in questo forum, e l'ho fatto personalmente cercando di raccontare, filtrando il meno possibile, ciò che mi è accaduto e ciò che ho sentito e vissuto Perchè non farlo anche ora? Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Ospite pruillio Share Inserita: 26 maggio 2012 Diosanto, ma come e che cacchio scrivete?! Turbo ha aperto un topic con buone intenzioni e qualcuno lo ha per l'ennesima volta mandato in vacca, ma proprio in vacca. E questo sul serio non serve a nulla. E io che ero tornata a dare un'occhiata sul forum per vedere se c'era qualcosa d'interessante, di nutriente....bah.... Vabbé, un saluto alle care mezzepuzze di sempre, in fondo mi mancate!!! parole sante zaza'...ehm Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Egocentrum 0 Share Inserita: 26 maggio 2012 Ego non può farlo, perché secondo me non ha neanche lontanamente idea di cosa significhi mettersi in discussione (in discussioni invece sì, questo lo sa fare alla grande, da bravo anaffettivo), dubito che lui abbia fatto una seria psicanalisi o psicoterapia o nonsocomesichiama-cura. Ma di fatto il topic ha preso la piega che lui gli ha dato, aggiungi qualche invadente battibecco tra utenti e diventa una noia mortale leggere. cè qualche altra persona che conosci, oltre a me naturalmente, che è una "brava anaffettiva"? Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
juditta 0 Share Inserita: 26 maggio 2012 vabbè ego, non c'è mica bisogno di avere nel proprio privato qualche questione personale... per notare le tue modalità relazionali e comunicative! Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
juditta 0 Share Inserita: 26 maggio 2012 Provo a dire certe cose perché in passato ho cercato di dare in questo forum, e l'ho fatto personalmente cercando di raccontare, filtrando il meno possibile, ciò che mi è accaduto e ciò che ho sentito e vissuto, non parlando genericamente di qualcosa che non conosco direttamente. C'è chi ha apprezzato e chi non se n'è fregato per niente, io non ero l'unica a procedere in questo modo, e credo che ne venivano fuori conversazioni molto più stimolanti. eh zazà, anch'io apprezzavo questo, ma per vari motivi (...) ora non è più così. e non credo nemmeno si tornerà indietro. vecchi tempi, ormai! Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Egocentrum 0 Share Inserita: 26 maggio 2012 Perchè non farlo anche ora? se vuoi fare l'apprendista di Ego, comincia nel cercare di evitare, soprattutto in questi casi, domande con "perchè": inducono razionalizzazioni, e se zazà decide di risponderti, probabilmente lo farà a quel livello (quando invece è possibile che la decisione del fare o non fare una determinata cosa in certi momenti, venga presa a livello emotivo), magari dicendoti le stesse cose che ha già scritto: "eh perch cè Ego che monopolizza i topic" (il che non è nenache del tutto errato ) Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
sea 0 Share Inserita: 26 maggio 2012 e come funzionerebbe? Non lo so, veramente non ho idea, mi è venuto così, chissà perchè vedi tesoro mio, io quando scrivo vado per libere associazioni, per cui è chiaro che viene surreale, probabilmente la domanda spiazzante chissà cos'è. Comunque se volete mi attengo al thread, invece di seguire l'utenteprimadime. però di cosa si parlava, ho perso il filo, dell'utilità dell'analisi? Io ritengo che non sia vero che non serve a nulla, serve a capire cosa avviene tra me e quella persona in quel dato momento, che cosa accade. esempio, se io ti provoco e voglio litigare, magari voglio attenzione e affetto, voglio sentirmi notata, importante. Cerco conferme, magari facendoti incaxxare mi vedi di più! se te mi dai il nervoso, c'è qualche tua caratteristica simile alle mie, che non voglio accettare,ecc. Questi aspetti dell'analisi sono essenziali ai fini di capire cosa succede, eee, niente, servono, servono molto nella vita. Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Ospite pruillio Share Inserita: 26 maggio 2012 . Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
sea 0 Share Inserita: 26 maggio 2012 Non lo so, veramente non ho idea, mi è venuto così, chissà perchè vedi tesoro mio, io quando scrivo vado per libere associazioni, per cui è chiaro che viene surreale, probabilmente la domanda spiazzante chissà cos'è. Comunque se volete mi attengo al thread, invece di seguire l'utenteprimadime. però di cosa si parlava, ho perso il filo, dell'utilità dell'analisi? Io ritengo che non sia vero che non serve a nulla, serve a capire cosa avviene tra me e quella persona in quel dato momento, che cosa accade. esempio, se io ti provoco e voglio litigare, magari voglio attenzione e affetto, voglio sentirmi notata, importante. Cerco conferme, magari facendoti incaxxare mi vedi di più! se te mi dai il nervoso, c'è qualche tua caratteristica simile alle mie, che non voglio accettare,ecc. Questi aspetti dell'analisi sono essenziali ai fini di capire cosa succede, eee, niente, servono, servono molto nella vita. umpf, refrain Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Ospite pruillio Share Inserita: 26 maggio 2012 refrain=rifreno? Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Ospite pruillio Share Inserita: 26 maggio 2012 . Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Lis 0 Share Inserita: 26 maggio 2012 se vuoi fare l'apprendista di Ego, comincia nel cercare di evitare, soprattutto in questi casi, domande con "perchè": Eh ma allora come faccio a farle la domanda? Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
tex- 0 Share Inserita: 26 maggio 2012 Situazione un po' mortificante, quella che capita quando si continua da una vita a recarsi da un analista pur rendendosi conto di non ricavarne particolari benefici. Perché lo si fa? Abitudine che è difficile spezzare, salto nel vuoto di cui si ha paura interrompendo, pia speranza che gira gira qualcosa di nuovo possa capitare...a me accadde tante volte, a voi? di solito la speranza porta brutte notizie. io opterei per il pragmatismo. Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
sea 0 Share Inserita: 27 maggio 2012 l'analista è l'unico sguardo sulla realtà che abbiamo. E' l'approccio più pragmatico di tutti, perchè l'unica realtà esistente e tangibile, è quella della nostra mente. Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Ospite pruillio Share Inserita: 27 maggio 2012 . Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
tex- 0 Share Inserita: 30 maggio 2012 l'analista è l'unico sguardo sulla realtà che abbiamo. E' l'approccio più pragmatico di tutti, perchè l'unica realtà esistente e tangibile, è quella della nostra mente. io invece dell'analista preferirei degli occhi e la mente sana ...altro che tangibile. per il pragmastismo che dire, e' evidente che un soggetto dopo 20-25 anni da un commerciante di parole e senza risultati ,nn ne ha. vale anche per chi si piange addosso senza fare ne l'uno ne' l'altro. Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
juditta 0 Share Inserita: 1 giugno 2012 vediamo se si riesce a tornare al tema del topic... scrivo quello che viene spontaneo chiedermi, sperando che nessuno che fa analisi si risenta, perchè ho notato che succede quando si fanno questi discorsi...però io non scrivo con l'intento di far risentire nessuno, ma solo per esprimere la mia opinabilissima idea. non mi esprimo sulla questione durata della terapia, perchè alla fine anche la mia terapia dura da un tempo che già verrebbe ritenuto troppo lungo, da chi valuta in base a questi criteri. ci sono percorsi più lunghi, meno lunghi... ognuno fa le sue scelte... quello che mi chiedo, e che chiedo a Turbo, è : ma l'analista questa questione se la pone? non si arriva mai a un momento in cui si faccia un bilancio del percorso e si arrivi a parlare di conclusione? se tu turbo non poni il problema direttamente, il tuo analista come si pone, per lui il percorso può andare avanti all'infinito? insomma c'è un obiettivo finale? me lo chiedo perchè nel mio percorso ci sono stati questi momenti id verifica sul percorso fatto, sui cambiamenti, sulle aspettative, su cosa ci si può realisticamente aspettare di ottenere ancora. e fatico ad entrare nell'ottica di un percorso che non preveda una conclusione, anzi, per essere più esplicita :che non preveda che a un certo punto punto il paziente diventi indipendente. Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
sea 0 Share Inserita: 1 giugno 2012 certo, un paziente è indipendente quando si rende conto che l'analista è superfluo, non serve più a niente, perchè egli sente di essere in grado di camminare da solo. Cioè ha fatto luce dentro se stesso:)Luce, no obiettivi e verifiche, solo LUCE:) Niente aspettative e cambiamenti osservabili, i cambiamenti di cui parliamo noi analizzati, NON SI POSSONO VERIFICARE:)) Noi non siamo soggetti alla scienza, ma ad altro.:)) Anzi, non siamo soggetti a niente, siamo liberi:) Il paziente lo percepisce, e lo comunica all'analista, dopodichè lo saluta con affetto:) Il distacco avviene in modo graduale, a seconda delle esigenze del paziente. Ziaooo Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
juditta 0 Share Inserita: 2 giugno 2012 ma le verifiche le fai tu, nel tuo quotidiano, nel tuo sentire, nel tuo modo di relazionarti! chi ha parlato di scienza? che ti credi che nella mia terapia vengo attaccata a una macchinetta che mi analizza scientificamente i miei cambiamenti? o mi si fanno fare dei test per valutarli ?(anche se esistono test diagnostici che soprattutto nei contesti pubblici vengono usati, ma non è il mio caso) ma se dopo una vita di analisi... perchè E' di questo che si sta parlando, visto che questa è l'esperienza di Turbo... non si sente che l'analista è superfluo, ne l'esigenza di camminare da soli, e soprattutto non si sente l'utilità di quello che si fa... boh io credo che eticamente spetterebbe anche all'analista affrontare la questione. certo narcisismo permettendo... e ho come la sensazione che il narcisismo sia la bestia nera di molti analisti. Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Egocentrum 0 Share Inserita: 2 giugno 2012 Eh ma allora come faccio a farle la domanda? dipende da quello che ti interessa/serve sapere. se vuoi capire cosa è successo affinchè una certa persona abbia "scelto" di fare o meno na certa cosa, un alternatia molto più valida del perchè, è improntare la domanda sul quando. in questo modo, oltre ad avere molte più probabilità di aggirare quelle che potevano essere le sue difese (la razionalizzazione è una di queste), riesci ad avere una visione più chiara del momento in cui è avvenuto il cambiamento, da cui poi puoi partire per identificare mejo quali sono state le variabili esterne e soprattutto quelle interne, che lo hanno prodotto. n.b. il realtà il cambiamento che andresti cercando non è (quasi) mai qualcosa di nuovo, ma qualcosa che si ripete in determinate circostanze. e da qui si riparte per altre destinazioni Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Egocentrum 0 Share Inserita: 2 giugno 2012 non mi esprimo sulla questione durata della terapia, perchè alla fine anche la mia terapia dura da un tempo che già verrebbe ritenuto troppo lungo, da chi valuta in base a questi criteri. ci sono percorsi più lunghi, meno lunghi... ognuno fa le sue scelte... ma la durata non è un indice di niente, di per sè. la durata in relazione al disturbo/problema, invece, lo è. voglio di, se tu hai l'influenza la durata standard del trattamento è 4-5 gg, chessò, se hai l'appendicite (per dire), ci vuole un pochino di più, se hai l'HIV o un tumore, fino a che morte non vi separi e cosi via. in termini psicologici, se vuoi curare l'attacco di panico, sai che il tempo standard è 4-40 sedute tipo, ma se devi fare i conti con un disturbo o una ristutturazione della personalità, e beh, molto di più (naturalmente escludendo componenti organiche rilevanti). questo (anche) perchè solitamente un cambiamento della personalità della persona/soggetto, comporta di riflesso delle reazioni di cambiamento anche nel sistema e nelle persone con cui è a stretto contatto, e spesso, queste reazioni non è che sono poi tanto... positive diciamo, soprattutto nei casi dove quello andato in terapia è il classico "paziente designato" in ottica familiare, ma anche nelle relazioni di coppia, amicali, di lavoro e tutto il resto (es. una persona sempre insicura e sottomessa, come riesce a prendere una decisione, manda in crisi il partner, gli amici, i colleghi ecc). questo può comportare delle ricadute, il paziente può necessitare di particolari tipi di sostegno, e una terapia cosi fatta, sebbene non possiamo dire che sia più complicata di quell'altra sul sintomo, è sicuramente molto più lunga, anche perchè molte variabili sono assolutamente esterne e fuori controllo. questo per dire... boh, non mi ricordo, cmq il tempo della terapia di per sè non vuol dire nulla Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
juditta 0 Share Inserita: 2 giugno 2012 questo per dire... boh, non mi ricordo, cmq il tempo della terapia di per sè non vuol dire nulla esattamente quello che ho detto io Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Messaggi consigliati
Unisciti alla conversazione
Adesso puoi postare e registrarti più tardi. Se hai un account, registrati adesso per inserire messaggi con il tuo account.