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La ricerca del Rifiuto


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Buongiorno a tutti...vorrei ricevere un consiglio..oppure delle delucidazioni in merito a una mio problema ..

Ho 26 anni , sono una bella ragazza e nn ho vergogna verso il mio corpo, sono pertanto abbastanza sicura di me.

Ho avuto una storia d 7 anni ( dai 17 ai 24).. durata molto per il fatto che il mio ex era spesso sfuggente , mi dava l'idea di doverlo continuamente conquistare.. quindi teneva vivo in me il sentimento...al momento che lui s e donato tranquillamente a me.. dopo il 4 anno, automaticamente io ero piu tranquilla... e cio creava in me , una sorta di piccolo disinnamoramento. il fatto che lui fosse riuscito in 4 anni a tenermi sulla corda, ha cmq fatto si che nascesse un sentimento.. piu o meno forte, e quindi il tutto è durato x altri 3 anni .

Ad oggi , Dopo 2 anni che c siamo lasciati , io nn riesco a trovare nessuno che possa conquistarmi , se non i classici stronzi. Se un ragazzo che m piace moltissimo,se la tira .. io resto li, mi infatuo ... se invece egli si trasforma in dolce e infatuato, a me automaticamente nn interessa, nasce come una paura dentro d me che nn riesco a spiegare . NOn so se è paura di legarmi..oppure è come se io debba assolutamnete cercare chi mi rifiuta ..

Una spiegazione potrebbe derivare dal fatto che mio padre sin da piccola m trattava male, m faceva sentire poco voluta, inadeguata.. nn m portava a spasso con lui x paura che la gente pensasse che ero la sua fidanzata dato che gia a 15 anni sembravo piu grande... ( fisime mentali sue .. infatti ad oggi è gravemente malato psicologicamente di un disturbo bipolare) quindi puo essere un disturbo mio interiore derivato da questo.. quindi ogni uomo che nn m accetta io lo " voglio "... c 'è una cura per poter finalmente vivere bene e vivermi una storia contraccambiata ?..

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"Nella guerra d'amor vince chi fugge"... Dice un vecchio proverbio. Spesso ci intriga di più proprio chi ci sfugge, perché amiamo il mistero e desideriamo la CONQUISTA difficile, per provare a noi stessi di essere in gamba. Per me c'è quindi un'insicurezza di fondo, certamente anche un bisogno di essere accettati, per cui se qualcuno ci rifiuta stiamo male e dobbiamo appunto guadagnarci tutto il suo apprezzamento. Magari invece è solo uno stronxo e non l'abbiamo capito, tutti presi dalla nostra voglia di essere accettati...

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Nell'inseguire il rifiuto ci si protegge dalla vicinanza e dal riconoscimento dell'altra persona perché é un misurarsi delle proprie forze. L'inarrivabile sfida le nostre capacità e più si allontana più cresce il desiderio di raggiungerlo perché ci fa pensare che potrà amarci perché saremo riusciti a superare degli ostacoli grandissimi. Ma se leghiamo il pensiero del nostro valore su questa capacità di superare ostacoli sempre più grossi non desidereremo mai il raggiungimento della persona perché ci mostrerebbe che il senso che abbiamo di noi è legato ad un'idealizzazione, ad un solipsismo.

Questa può essere una delle tante circostanze in cui inseguiamo chi ci rifiuta (e non è detto che sia il caso in questione). I motivi sottesi sono infiniti e difficilmente potremmo razionalizzarli su di un forum senza che quest'operazione si configuri come una difesa personale di chi la espone.

Se ci può essere una cura? Credo che sia la "presa in carico" di se stessi, che può essere fatta anche attraverso una psicoterapia. Resto dell'idea che si tratti sempre di riuscire a sperimentare l'alterità, in un gioco a due.

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Buongiorno Alessandra.

Marcel Proust diceva che qualsiasi person amata è per noi simile a Giano: se ci abbandona ci presenta la faccia che ci attrae, se invece lo sappiamo sempre a nostra disposizione ,la faccia che annoia.

Saluti.

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Buongiorno Alessandra.

Marcel Proust diceva che qualsiasi person amata è per noi simile a Giano: se ci abbandona ci presenta la faccia che ci attrae, se invece lo sappiamo sempre a nostra disposizione ,la faccia che annoia.

Saluti.

Ciao mi chiamo rossella

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