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Mi manca una spinta emozionale


Lis

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Ultimamente ho un pensiero ricorrente, mi guardo indietro e mi rivedo bambina e provo ad immaginare cosa avrei desiderato da grande, è una stupidaggine lo so ma è anche la fonte della mia angoscia...ultimamente.

Dal momento che non serviva un genio a capire il perché di ciò ci sono arrivata da sola senza scomodare i luminari della psiche, fondamentalmente sono insoddisfatta della piega che ha preso la mia vita.

Qualche volta mi è capitato di toccare il fondo ma, nonostante sia stata un'esperienza brutta, è stata anche la spinta ad andare avanti.

Paradossalmente da qualche tempo a questa parte non ho avuto più modo di arrivare a toccare quel fondo e non avendo nemmeno modo di nuotare liberamente mi ritrovo come in un bolla d'aria a metà tra il peggio che mi possa accadere e il meglio che mi sia mai accaduto.

Questa stronzata della metafora marina è l'unico modo che mi permette di spiegarmi... <_<

Ho l'impressione di essermi adagiata in questo limbo dove non sto troppo male ma nemmeno bene come vorrei.

Sarà deformazione professionale :huh: ma sempre più spesso in questi giorni mi sono ritrovata a fare un bilancio della mia vita e francamente ho paura. Paura di lasciar passare troppo tempo, paura di non aver più il coraggio di osare, di guardarmi indietro e rendermi conto che la mia vita è stata inutile :(:

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mi guardo indietro e mi rivedo bambina e provo ad immaginare cosa avrei desiderato da grande...

Lis "bambina" cosa desiderava fare "da grande"? :Nail Biting:

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sono insoddisfatta della piega che ha preso la mia vita
Su quale piano? Lavoro? Amore? Relazioni sociali? Penso sia utile circoscrivere l'area in cui ti senti insoddisfatta, per avere le idee più chiare e quindi valutare le opzioni a tua disposizione per migliorare la situazione (procurarti soddisfazione).
mi ritrovo come in un bolla d'aria a metà tra il peggio che mi possa accadere e il meglio che mi sia mai accaduto ... essermi adagiata in questo limbo dove non sto troppo male ma nemmeno bene come vorrei
Questa condizione, che ti sembra "inopportuna", è il compromesso che hai trovato — naturalmente, cioè secondo natura — per non stare (eccessivamente) male dal momento che non sei riuscita a raggiungere quello che immagini t'avrebbe dato la gratificazione necessaria per il tuo benessere.

D'altra parte, però, ultimamente provi spesso angoscia e "spesso in questi giorni mi sono ritrovata a fare un bilancio della mia vita"; sembrerebbe, cioè, che l'equilibrio del compromesso inizi a fare acqua, per restare in ambito marino... :Batting Eyelashes:

Penso che fare un bilancio della tua vita sia un'operazione pericolosa, se fatta senza le dovute accortenze. Intendo che potresti guardare al tuo passato con una lente deformata che evidenzia gli elementi negativi ed offusca, rendendoli difficilmente visibili, quelli positivi, portandoti così ad una conclusione negativa e potenzialmente deprimente. Ravvedo tale rischio perchè formuli, seppur in termini possibilistici, un pensiero del tipo

rendermi conto che la mia vita è stata inutile
:Shame On You:

D'altra parte, mi chiedo: se ora ti senti insoddisfatta significa che c'è qualcosa che ti manca, per cui a che serve guardare al passato?

La domanda di sergio è interessante, perchè ciò che desideriamo quando siamo a contatto col nostro Bambino è proprio ciò che desideriamo veramente per noi stessi. Però, farei un piccolo distinguo: un conto è ciò che da bambino (iniziale minuscola = condizione anagrafica) pensavo avrei voluto fare da grande, e un conto è ciò che il mio Bambino (iniziale maiuscola = stato dell'Io secondo l'analisi transazionale) vuole, da mediare con ciò che il mio Adulto conosce e valuta.

Per spiegarmi meglio, quando ero piccolo mi vedevo da grande come uno scrittore. Ero davvero convinto che scrivere libri di successo sarebbe stato facile! Poi, da grande, ho capito che quello non è per me un obiettivo raggiungibile.

In effetti, è importante individuare aree di interesse in cui possiamo trovare degli obiettivi desiderati e raggiungibili. E' fondamentale che entrambe le caratteristiche di tali obiettivi siano vagliate a fondo.

In parole povere, senza disperdere energie in pensieri di confronto con elementi pseudo-ideali, trova qualcosa di concreto che ti piacerebbe fare e falla!

Imparare a ballare? A suonare uno strumento? A cucinare? Fare sport?

Penso che attività "fisiche" sarebbero per te più benefiche di attività "intellettuali".

Spero di non aver fatto confusione :wacko: Facci sapere :good:

PS

E' una vita che sono decisamente insoddisfatto della piega che la mia vita ha preso... :8P:

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Dovresti ridurre l'attività lavorativa e fare del Volontariato. Io personalmente detesto le donne che non si dedicano ad attività benefiche o di volontariato. Nel quartiere dove abito, le abbiamo individuate e abbiamo messo in atto una cosa molto simpatica , affinchè capiscano che non possono continuare a vivere pensando solo al loro lavoro. E' il tuo stesso problema, SIETE RIDICOLE, dovreste occuparvi delle ragazze madri, dei bambini soli e maltrattati, dei bambini poveri e ammalati......Dovreste lavorare solo part time. E' una ruota che gira: non siete più giovani e, in fondo, siete anche nate per procreare. Dovreste pensare agli altri.

Trovo orribile che non liberiate i posti di lavoro per i giovani: ci si deve occupare di volontariato: mense per i poveri, raccolta tappi per finanziare le autombulanze, adozione di bimbi.

Marco Ma

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Ha ragione Marco Ma... Dovresti lavorare solo part-time e fare del volontariato! :Just Kidding:

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Lis "bambina" cosa desiderava fare "da grande"? :Nail Biting:

L'attrice :Batting Eyelashes: per un certo periodo, poi il medico :Nerd:, infine l'investigatrice :B):

Non ho ben chiaro nemmeno adesso cosa avessero in comune queste professioni, sia investigatore che medico cercano qualcosa e sia investigatore che attrice si travestono...ma per il resto :unknw:

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Su quale piano? Lavoro? Amore? Relazioni sociali? Penso sia utile circoscrivere l'area in cui ti senti insoddisfatta, per avere le idee più chiare e quindi valutare le opzioni a tua disposizione per migliorare la situazione (procurarti soddisfazione).

Su tutti e tre temo... :huh:

l'equilibrio del compromesso inizi a fare acqua, per restare in ambito marino... :Batting Eyelashes:

In effetti è proprio quello che penso io e credo anche di meritarlo, se si sceglie la strada in discesa spesso si finisce per ruzzolare, l'ho sempre saputo eppure...

D'altra parte, mi chiedo: se ora ti senti insoddisfatta significa che c'è qualcosa che ti manca, per cui a che serve guardare al passato?

E' senz'altro più facile lagnarsi del passato che cercare di cambiare il presente ^_^

In effetti, è importante individuare aree di interesse in cui possiamo trovare degli obiettivi desiderati e raggiungibili. E' fondamentale che entrambe le caratteristiche di tali obiettivi siano vagliate a fondo.

In parole povere, senza disperdere energie in pensieri di confronto con elementi pseudo-ideali, trova qualcosa di concreto che ti piacerebbe fare e falla!

Per tanti anni l'unica spinta emozionale che ho avuto è stata la rabbia...poi un giorno mi sono innamorata e allora per un intero anno ho vissuto intensamente sotto quell'altra spinta...ora non ho un moroso, e questo ci può anche stare, ma quello che mi spaventa è che non riesco nemmeno ad arrabbiarmi più :o: è come se fossi disinteressata a quello che mi accade intorno...sono attiva, faccio ciò che devo, ma poi accada quel che accada...ecco io non sono mai stata così, alla fine quel che doveva accadere è sempre accaduto ma perlomeno io facevo qualcosa per evitarlo :(:

Tu giustamente mi dici di trovare qualcosa che mi piace fare...beh ci proverò...il problema è solo trovare la parte dalla quale iniziare a cercare :unsure:

Imparare a ballare? A suonare uno strumento? A cucinare? Fare sport?

Penso che attività "fisiche" sarebbero per te più benefiche di attività "intellettuali".

Immagino di si...

PS

E' una vita che sono decisamente insoddisfatto della piega che la mia vita ha preso... :8P:

Mal comune... :D:

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Dovresti ridurre l'attività lavorativa e fare del Volontariato. Io personalmente detesto le donne che non si dedicano ad attività benefiche o di volontariato. Nel quartiere dove abito, le abbiamo individuate e abbiamo messo in atto una cosa molto simpatica , affinchè capiscano che non possono continuare a vivere pensando solo al loro lavoro. E' il tuo stesso problema, SIETE RIDICOLE, dovreste occuparvi delle ragazze madri, dei bambini soli e maltrattati, dei bambini poveri e ammalati......Dovreste lavorare solo part time. E' una ruota che gira: non siete più giovani e, in fondo, siete anche nate per procreare. Dovreste pensare agli altri.

Trovo orribile che non liberiate i posti di lavoro per i giovani: ci si deve occupare di volontariato: mense per i poveri, raccolta tappi per finanziare le autombulanze, adozione di bimbi.

Marco Ma

Daiiii Marco...sembri un disco incantato :coccio:

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Ha ragione Marco Ma... Dovresti lavorare solo part-time e fare del volontariato! :Just Kidding:

Il problema è che c'è sempre un ma :Just Kidding:

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Ma dove sta scritto che una donna adulta che lavora ed è soddisfatta del proprio lavoro che riesce a conciliare con la famiglia ed il sociale debba fare per forza volontariato? :icon_surprised: Il volontariato si fa perchè si sente di volerlo fare, non perchè lo prescrive il medico o per sentirsi "buoni" o per lasciare posti di lavoro ai giovani (ma chè Lis, una vecchia??? :icon_surprised: ).

Su una sola cosa concordo: la donna "dovrebbe" (neanche questo è un obbligo) procreare, e quindi deve trovare il modo x allevare bene la prole.

Per il resto, Marco, nel tuo ragionamento vedo solo miope discriminazione... :Shame On You:

Come se una donna adulta avesse meno diritto di lavorare di un giovane (maschio, magari)...

credo anche di meritarlo, se si sceglie la strada in discesa spesso si finisce per ruzzolare
Ti dai colpe che non hai: sono molteplici i fattori che concocorrono a determinare la nostra strada e non tutti sono controllabili.
E' senz'altro più facile lagnarsi del passato che cercare di cambiare il presente
Non c'è dubbio. Visto che ne sei consapevole, quando penserai di aver raggiunto una dose soddisfacente di lagna :Hmmmph: , AGISCI.
è come se fossi disinteressata a quello che mi accade intorno...sono attiva, faccio ciò che devo, ma poi accada quel che accada
Capita sempre un periodo di apatia. L'importante è che non duri troppo.
mi dici di trovare qualcosa che mi piace fare...beh ci proverò...il problema è solo trovare la parte dalla quale iniziare a cercare
Dovrebbe essere molto più semplice di quanto tu possa pensare. Rifletti: cosa c'è di più facile che trovare/riconoscere una cosa che ci piace? Permettiti di sentirti libera e non ti porre limiti! Vuoi volare col deltaplano? Fallo! Un corso di cucito? Fallo! Boxe? Perchè non ti compri un aquilone e te ne vai in campagna a farlo volare? E' probabile che nel momento in cui stai per acchiappare una cosa che ti piace subentri l'azione censoria e castrante del tuo Genitore (ipertrofico) che sommessamente/inconsciamente di dice: "Noooo, ma che devi fare? Non è per te? E' una perdita di tempo! Non riusciresti! Che figura faresti? Sei ridicola!" e via così...

Se ti accorgi della presenza di questi pensieri genitoriali, adotta una tecnica che funziona sempre: fottitene! Cioè, ignorali. I pensieri sono transitori e dargli troppo credito può far danni. Comprarti un cane? Un coniglio? Una cavia? Un criceto? Un acquario? Fare del volontariato?! :rflmao:

Scegli una cosa, basta che scegli. E falla.

La spinta emozionale arriverà in corso d'opera :good:

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L'attrice :Batting Eyelashes: per un certo periodo, poi il medico :Nerd:, infine l'investigatrice :B):

Non ho ben chiaro nemmeno adesso cosa avessero in comune queste professioni, sia investigatore che medico cercano qualcosa e sia investigatore che attrice si travestono...ma per il resto :unknw:

:Thinking:

la desiderabilità sociale, forse? :unsure:

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Permettiti di sentirti libera e non ti porre limiti!

Ti ringrazio di cuore per l'incoraggiamento ma non sempre è così facile...purtroppo alle volte i limiti ce li pone la vita, il nascere in un determinato posto, la situazione economica, la situazione familiare...

Con questo non voglio cercare attenuanti, parte dei miei fallimenti sono senza dubbio colpa mia, alcune cose poi bisogna accettarle e ringraziare che non vada peggio, solo che certi giorni è più difficile di altri :):

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:Thinking:

la desiderabilità sociale, forse? :unsure:

Non saprei...cosa renderebbe desiderabile un investigatore? :unsure:

Piuttosto forse il cercare/riuscire a pensare come gli altri. Riflettendoci l'attore per essere bravo deve immedesimarsi nel personaggio, un buon medico spesso è empatico (se tralasciamo il dottore House ovvio <_< ), un buon investigatore deve ragionare come colui che sta cercando...

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Non saprei...cosa renderebbe desiderabile un investigatore? :unsure:

Piuttosto forse il cercare/riuscire a pensare come gli altri. Riflettendoci l'attore per essere bravo deve immedesimarsi nel personaggio, un buon medico spesso è empatico (se tralasciamo il dottore House ovvio <_< ), un buon investigatore deve ragionare come colui che sta cercando...

secondo me quello che hai detto è na stronxata, come "spiegazione" quantomeno (perchè non voler fare lo psicologo sennò, per dire, o il politico, che deve promettere agli elettori quello che vogliono, o al fornaio, che deve fare il pane come piace ai clienti, o il parucchiere, ecc ecc).

tuttavia sono usciti degli ulteriori elementi importanti (quelli sottolineati) che potrebbero essere facilmente ricollegati alla desiderabilitàò di cui sopra :ola (4):

per quanto riguarda il percorso dall'attrice all'investigarore, da come ne hai parlato mi è sembrato che le professioni che desideravi fare siano andati di pari passo coi periodi evolutivi (da più piccoletta a grandicella), e di conseguenza possono essere stati influenzati e ridimensionati dal tipo di esperienze che hai vissuto.

se vuoi avere una probabile spiegazione di "che brazzo c'entra l'investigatore con la desiderabilità sociale", potrebbe essere collegato alla figura del buono che caccia e punisce i cattivi, che tra l'altro mo se non sbajo proprio tu tempo addietro avevi aperto un topic sull'argomento (se invece sbajo, sarà giusto sul piano "mnemonico", ma non su quello del "processo") :Big Grin:

ora a proposito di House, me lo vado a guardare :-P

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Ultimamente ho un pensiero ricorrente, mi guardo indietro e mi rivedo bambina e provo ad immaginare cosa avrei desiderato da grande, è una stupidaggine lo so ma è anche la fonte della mia angoscia...ultimamente.

Dal momento che non serviva un genio a capire il perché di ciò ci sono arrivata da sola senza scomodare i luminari della psiche, fondamentalmente sono insoddisfatta della piega che ha preso la mia vita.

Qualche volta mi è capitato di toccare il fondo ma, nonostante sia stata un'esperienza brutta, è stata anche la spinta ad andare avanti.

Paradossalmente da qualche tempo a questa parte non ho avuto più modo di arrivare a toccare quel fondo e non avendo nemmeno modo di nuotare liberamente mi ritrovo come in un bolla d'aria a metà tra il peggio che mi possa accadere e il meglio che mi sia mai accaduto.

Questa stronzata della metafora marina è l'unico modo che mi permette di spiegarmi... <_<

Ho l'impressione di essermi adagiata in questo limbo dove non sto troppo male ma nemmeno bene come vorrei.

Sarà deformazione professionale :huh: ma sempre più spesso in questi giorni mi sono ritrovata a fare un bilancio della mia vita e francamente ho paura. Paura di lasciar passare troppo tempo, paura di non aver più il coraggio di osare, di guardarmi indietro e rendermi conto che la mia vita è stata inutile :(:

i bilanci sono sempre molto importanti, sono una spinta vitale al cambiamento.

Non vi è cambiamento senza crisi.

la mia crisi è avvenuta a quarant'anni, molto tardi, ma è l'età dei bilanci.

Paura è quello che mi impressiona di questo messaggio, la parola paura è ricorrente.

Paura e coraggio, vi è anche il termine coraggio, coraggio di osare.

ecco, vi può essere contrasto tra i due opposti, voglia di provare una spinta eemozionale forte, un cambiamento radicale, e al tempo stesso paura di cambiare qualcosa in noi.

dare un senso e una direzione a questa voglia di nuovi orizzonti, non può che portare a nuovi, fertili equilibri.

In bocca al lupo.

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Ultimamente ho un pensiero ricorrente, mi guardo indietro e mi rivedo bambina e provo ad immaginare cosa avrei desiderato da grande, è una stupidaggine lo so ma è anche la fonte della mia angoscia...ultimamente.

Dal momento che non serviva un genio a capire il perché di ciò ci sono arrivata da sola senza scomodare i luminari della psiche, fondamentalmente sono insoddisfatta della piega che ha preso la mia vita.

Qualche volta mi è capitato di toccare il fondo ma, nonostante sia stata un'esperienza brutta, è stata anche la spinta ad andare avanti.

Paradossalmente da qualche tempo a questa parte non ho avuto più modo di arrivare a toccare quel fondo e non avendo nemmeno modo di nuotare liberamente mi ritrovo come in un bolla d'aria a metà tra il peggio che mi possa accadere e il meglio che mi sia mai accaduto.

Questa stronzata della metafora marina è l'unico modo che mi permette di spiegarmi... <_<

Ho l'impressione di essermi adagiata in questo limbo dove non sto troppo male ma nemmeno bene come vorrei.

Sarà deformazione professionale :huh: ma sempre più spesso in questi giorni mi sono ritrovata a fare un bilancio della mia vita e francamente ho paura. Paura di lasciar passare troppo tempo, paura di non aver più il coraggio di osare, di guardarmi indietro e rendermi conto che la mia vita è stata inutile :(:

i bilanci sono sempre molto importanti, sono una spinta vitale al cambiamento.

Non vi è cambiamento senza crisi.

la mia crisi è avvenuta a quarant'anni, molto tardi, ma è l'età dei bilanci.

Paura è quello che mi impressiona di questo messaggio, la parola paura è ricorrente.

Paura e coraggio, vi è anche il termine coraggio, coraggio di osare.

ecco, vi può essere contrasto tra i due opposti, voglia di provare una spinta emozionale forte, un cambiamento radicale, e al tempo stesso paura di cambiare qualcosa in noi.

dare un senso e una direzione a questa voglia di nuovi orizzonti, non può che portare a nuovi, fertili equilibri.

In bocca al lupo.

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Lis bambina di sicuro ragionava poco e volava alto con la fantasia come su una mongolfiera! Ma le delusioni sono come zavorra e ad accumularne troppe la mongolfiera non s'alza più... Come fare per riprender quota in questi casi? Io invece volevo fare "l'inventore" :D:

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secondo me quello che hai detto è na stronxata, come "spiegazione" quantomeno (perchè non voler fare lo psicologo sennò, per dire, o il politico, che deve promettere agli elettori quello che vogliono, o al fornaio, che deve fare il pane come piace ai clienti, o il parucchiere, ecc ecc).

E lo stesso dicasi per decine di altri mestieri...e lo stesso dicasi per la desiderabilità sociale (che poi scusa ma che sarebbe?) :huh:

tuttavia sono usciti degli ulteriori elementi importanti (quelli sottolineati) che potrebbero essere facilmente ricollegati alla desiderabilitàò di cui sopra :ola (4):

per quanto riguarda il percorso dall'attrice all'investigarore, da come ne hai parlato mi è sembrato che le professioni che desideravi fare siano andati di pari passo coi periodi evolutivi (da più piccoletta a grandicella), e di conseguenza possono essere stati influenzati e ridimensionati dal tipo di esperienze che hai vissuto.

se vuoi avere una probabile spiegazione di "che brazzo c'entra l'investigatore con la desiderabilità sociale", potrebbe essere collegato alla figura del buono che caccia e punisce i cattivi, che tra l'altro mo se non sbajo proprio tu tempo addietro avevi aperto un topic sull'argomento (se invece sbajo, sarà giusto sul piano "mnemonico", ma non su quello del "processo") :Big Grin:

ora a proposito di House, me lo vado a guardare :-P

Veramente cacciare e punire i cattivi lo può fare (e pure in misura modesta) chi lavora come rappresentante di un organizzazione riconosciuta a livello statale (l'arma, l'esercito, la sicurezza di stato) l'investigatore deve pure stare attento che sennò gli ritirano la licenza :p:

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i bilanci sono sempre molto importanti, sono una spinta vitale al cambiamento.

Non vi è cambiamento senza crisi.

la mia crisi è avvenuta a quarant'anni, molto tardi, ma è l'età dei bilanci.

Paura è quello che mi impressiona di questo messaggio, la parola paura è ricorrente.

Paura e coraggio, vi è anche il termine coraggio, coraggio di osare.

ecco, vi può essere contrasto tra i due opposti, voglia di provare una spinta emozionale forte, un cambiamento radicale, e al tempo stesso paura di cambiare qualcosa in noi.

dare un senso e una direzione a questa voglia di nuovi orizzonti, non può che portare a nuovi, fertili equilibri.

In bocca al lupo.

Credo che tu abbia centrato il punto, soprattutto nella frase non vi è cambiamento senza crisi

Ti ringrazio per l'augurio :):

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Lis bambina di sicuro ragionava poco e volava alto con la fantasia come su una mongolfiera! Ma le delusioni sono come zavorra e ad accumularne troppe la mongolfiera non s'alza più... Come fare per riprender quota in questi casi? Io invece volevo fare "l'inventore" :D:

Chiamare le pagine gialle e noleggiare un elicottero? :p:

L'inventore lo vedo come un mestiere difficile ai tempi d'oggi...con la concorrenza dei cinesi ^_^

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E lo stesso dicasi per decine di altri mestieri...e lo stesso dicasi per la desiderabilità sociale (che poi scusa ma che sarebbe?) :huh:

e infatti era questo che ti stavo dicendo :Frustrated:

la tua "spiegazione" è troppo generalizzabile per essere considerata valida; tuttavia ci ha fornito altri spunti (oltre a quelli delle altre nostre conversazioni), quindi non è stata intuile :;):

"tecnicamente" la desiderabilità sociale è una scala/variabile di controllo che si usa in alcuni test/questionari, ma noi la possiamo intendere come il desiderio/bisogno di essere accettati, di piacere, o di contro, di non essere rifiutati o puniti... :Thinking:

Veramente cacciare e punire i cattivi lo può fare (e pure in misura modesta) chi lavora come rappresentante di un organizzazione riconosciuta a livello statale (l'arma, l'esercito, la sicurezza di stato) l'investigatore deve pure stare attento che sennò gli ritirano la licenza :p:

a maggior raggione, visto che l'investigatore non c'ha l'articolo 18 e i sindacati che gli garantiscono il posto, deve stare attento a seguire le regole, a fare le cose per bene, ad essere un bravo bam... investigatore :ola (4):

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"tecnicamente" la desiderabilità sociale è una scala/variabile di controllo che si usa in alcuni test/questionari, ma noi la possiamo intendere come il desiderio/bisogno di essere accettati, di piacere, o di contro, di non essere rifiutati o puniti... :Thinking:

Una discussione simile l'avevamo già fatta...

Ma per me resta così. Il mio comportamento è sempre stato quello, certo ora mi ritrovo zitella (pardon single ) ma sono in pace con me stessa e soprattutto autentica, non mi sono omologata ne esteticamente ne mentalmente al volere di qualcuno che non fossi io stessa ne l'ho mai preteso dal compagno del momento.

...ed eravamo giunti a

sai che la parte in neretto si potrebbe leggere anche, volendo: non mi sono relazionata con nessuno (partner, in questo caso)

ovviamente con "relazionata" non si intende semplicemente stare con una persona, parlarci, uscirci, scoparci ecc, ma tutto quello che ne consegue.

le interazioni con le persone ci cambiano, noi cambiamo a seconda delle persone con cui interagiamo; se tu non lo hai mai fatto (ma sarà vero poi?), vuol dire quello che ho scritto all'inizio

Dal canto mio non è cambiato nulla ^_^

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  • 4 weeks later...

Chiamare le pagine gialle e noleggiare un elicottero? :p:

L'inventore lo vedo come un mestiere difficile ai tempi d'oggi...con la concorrenza dei cinesi ^_^

No no.. i cinesi non sono bravi ad inventare... sono troppo abituati a copiare....................

Dovremmo credere di piu in noi stessi e nelle ns.capacita'... anche se siamo in situazioni difficili rispetto ad altri, siamo allo stesso modo piu avvantaggiati rispetto ad altri........ facciamo forza su quello........................... :)

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No no.. i cinesi non sono bravi ad inventare... sono troppo abituati a copiare....................

Dovremmo credere di piu in noi stessi e nelle ns.capacita'... anche se siamo in situazioni difficili rispetto ad altri, siamo allo stesso modo piu avvantaggiati rispetto ad altri........ facciamo forza su quello........................... :)

Un po come vedere il bicchiere mezzo pieno anziché mezzo vuoto :):

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Una discussione simile l'avevamo già fatta...

...ed eravamo giunti a

Dal canto mio non è cambiato nulla ^_^

e che cosa ebbimo concluso? :huh:

ma dove la abbiamo fatta poi? perchè a me sembrerebbe na mezza discussione "paradossale" eh... :Thinking:

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