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spesso penso che non sia un problema


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ciao..

sono una ragazza, ho 24 anni appena compiuti e un carattere particolare.

non ho disagi familiari, niente di traumatico che mi abbia sconvolto la vita, ho quasi finito l'università e ho un ragazzo. Apparentemente una giovane donna normale..eppure non sono felice e non sono mai serena.

Sono cresciuta letteralmente in una campana di vetro, come mia sorella, alla quale abbiamo reagito diversamente: lei, nonostante più grande di me, non è indipendente, ama essere servita e stare a casa..io soffro le regole imposte, voglio fare tutto da sola e dimostrare quanto valgo, amo stare da sola e organizzarmi per conto mio, tuttavia in cuor mio riconosco il mio estremo bisogno di approvazione da parte di chi mi circonda, di apparire al meglio non solo a chi mi conosce, ma anche agli estranei..da due anni ho problemi di salute..sono golosa ma non ho mai avuto problemi di peso, dai 17/18 anni ho sempre avuto un peso intorno ai 52 chili.(Sono alta 1.68 e adesso peso 47/48 chili)

Tuttavia, negli ultimi tre anni la relazione con i miei familiari si è fatta complessa, soprattutto con mio papà. Ho cominciato a voler mangiare solo quello che volevo e che mi sentivo, e non tutto quello che mangiava la mia famiglia.

sono controllata da tutti, devo chiedere il permesso e rendere conto di ogni mio spostamento e ritardo, mio padre non mi ha parlato per un anno, oltre ad insultarmi quando per sbaglio si rivolgeva a me, perchè non condivideva alcune mie scelte..anche se i miei genitori non mi hanno mai fatto mancare nulla e mi hanno concesso scuole validissime.

a volte mi vedo carina, spesso no..vorrei essere migliore, sempre migliore, sempre più bella, più sicura di me..oppure invisibile.

Mi sono sempre chiesta come fosse possibile vomitare,e neanche provando ero mai riuscita..tuttavia da alcuni mesi ho cominciato a dare sempre più peso al cibo..a vomitare tutti i giorni..e sentirmi terribilmente in colpa dopo aver mangiato, soprattutto perchè mangio per gola più che per vera fame..so che non è proprio corretto, ma in fondo penso..probabilmente per essere così magre molte lo fanno. è una cosa comune..ma non so se mento a me stessa o se davvero non sia poi un problema..

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Se fossi più magra pensi cambierebbe qualcosa nella tua vita?

Se si, che cosa in particolare?

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di preciso non lo so..vedo anch'io che non sono belle figure le ragazze scheletriche,ma avere una figura un po'più snella e delicata non penso sia una cosa brutta. Ce le propongono in tutte le salse dappertutto. Penso che mi sentirei più sicura di me stessa. E poi più di tutto non mi piace la sensazione di essere "piena" nel senso di sazia, appesantita, gonfia, perchè se comincio ad assaggiare qualcosa che mi piace, come una fetta di torta che ho preparato, faccio fatica a smettere.

In effetti penso anche io che cercare di migliorarsi sia una cosa positiva, l'importante è capire fin dove si può arrivare per non ottenere poi l'effetto contrario.

Se è vero che perdere qualche chilo ci fa sentire meno gonfie e più agili è altrettanto vero che perderne troppi ci porta a peggiorare, a sembrare vecchie anzitempo.

Hai mai praticato sport?

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Qualsiasi cosa ci provochi disagio, fosse anche un capello fuori posto, va affrontata e considerata un problema da risolvere.

I disturbi alimentari non sono mai cose da sottovalutare e spesso nascondono altri problemi che peraltro tu dici di conoscere.

Sei una ragazza intelligente quindi saprai anche quando è il momento di chiedere aiuto.

Già stare qui a parlarne è una cosa positiva, ben venuta sul forum :):

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Lis a te è mai capitato di trovarti in una situazione del genere?

Mi è capitato e continua a capitarmi...

I miei genitori hanno sempre avuto un rapporto conflittuale e dopo la mia nascita hanno riversato su di me tutte le loro "manie".

Mio padre era gelosissimo di me fin da piccola, non tollereva mimimamente che un uomo di qualsiasi età fosse potesse guardami anche solo per curiosità.

Mia madre mi ha costretto a stare rinchiusa in casa, uscivo solo per andare a scuola...non sono mai andata ad una festa di compleanno oppure ad una gita.

Da piccola il mio passatempo era nascondermi in luoghi dove non potessero trovarmi, da grande studiavo o ascolatavo musica...

Verso i 18 anni ho iniziato a ribellarmi, poi man mano loro sono diventati vecchi e io grande, ora credo che abbiamo un po paura di me...ma a me di loro non importa più nulla, viviamo insieme perchè sono vecchi e hanno bisogno di assistenza e nonostante tutto quello che mi hanno fatto sono i soli familiari che ho.

Del passato mi porto dietro gli anni di isolamento, i gesti di autolesionismo, gli attacchi di ira incontrollata che certe volte fa paura persino a me, la diffidenza verso le persone, il fastidio a stare in mezzo alla gente...

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Lis, non ti conosco, ma sei l'unica persona con cui sto parlando di tutto quello che mi frulla nella testa e ti ringrazio; vorrei fare qualcosa anch'io per te, anche se è come se uno che sta annegando cerchi di insegnare a nuotare a qualcun altro.

Sei una ragazza buona, forse troppo, e forse troppo altruista.

Quando ti arrabbi fai del male a te stessa anziché a chi ti ha fatto arrabbiare.

Io all'inizio ero così, ora sono un poco cambiata.

Invece di rinchiuderti in bagno a vomitare avresti dovuto dire alla tua amica quello che pensavi, tanto le persone o sono sensibili e allora soffrono o non lo sono e allora non gliene frega nulla. Lei avrebbe dormito e digerito lo stesso e tu ti saresti tolta un peso e riversato la tua rabbia al di fuori.

Hai paura di perderla? e a che serve un'amica che non ricambia nemmeno il regalo di compleanno?

Io nemmeno riesco a parlare del mio passato se non attraverso l'anonimato...del resto almeno Internet ci viene in aiuto. Un abbraccio :friends:

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nella tua vita vera, con chi parli tu?

Praticamente con nessuno...non del mio passato e comunque non per intero, anche qui riesco a farlo solo perché non conosco nessuno di persona.

In passato ho provato a raccontare qualcosa a chi credevo mio amico ma non ne ho tratto giovamento...la gente normale, quella che crede di esserlo perlomeno, quella del pranzo della domenica tutti in famiglia, non capisce ne potrebbe farlo d'altronde, altri pensano che ti stia inventando qualcosa per far colpo...

Non voler parlare del proprio passato e della propria famiglia però ha anche dei vantaggi, soprattutto con gli uomini, all'inizio pensano che tu voglia fare la donna misteriosa e allora sono attratti, poi però iniziano a pensare che sei stata sposata e madre di 5 figli e allora si spaventano :Just Kidding:

Immagino che qualche parente, in effetti ne ho ma non li frequento, sappia qualcosa ma non si sono mai immischiati più di tanto e io alcuni praticamente non li conosco...i miei si sono isolati loro stessi prima di isolare me.

Ci sono alcune zie che chiamo ogni tanto ma non ho mai raccontato loro più di tanto, del resto che avrebbero potuto fare?

Forse avrei dovuto ribellarmi prima...ma non è facile, sarà anche questione di carattere...mia madre mi ha sempre ricattato psicologicamente, mi ha raccontato che mio padre la picchiava, in effetti qualche schiaffo l'ho visto volare, e che non lo faceva davanti a me quindi avevo paura di uscire...comunque sono dell'opinione che chi non ha vissuto certe cose non può capire.

Anche ora se una ragazza di 14 anni mi raccontasse di vivere una situazione simile alla mia non saprei esattamente cosa dirle...di scappare? per andare dove? di chiedere aiuto? a chi? di fregarsene? e come?

Io dipendevo dai miei economicamente, non volevo andare a vivere sotto i ponti ne a fare la puttana...nessuno ti prende a lavorare a 14 anni se solo minimamente intuisce che sei scappato di casa, sempre ammesso che la polizia non ti trovi prima, volevo studiare, quel tanto da potermi permettere un lavoro e un poco di autonomia.

Ora potrei andarmene ma non ne ho il coraggio...sono vecchi e, seppure incredibile, mi sento legata a loro...certamente più dall'odio che dall'amore.

Nel tuo caso mi sembra che sei circondata da persone che non ti capiscono...ma che cosa potresti fare? isolarti non ti porterà da nessuna parte...diverso è il discorso sul farsi rispettare invece, quello se impari a farlo ti porterà ad avere meno problemi.

Ti posso consigliare di andare avanti negli studi, di cercarti un lavoro e di iniziare a "scegliere" i tuoi amici e i tuoi ragazzi, non devi accontentarti, non devi stare con un ragazzo solo per non stare sola ma devi cercare quello che più ti capisce e lo stesso vale per gli amici.

Forse dovresti andarci in quella palestra, magari li trovi qualcuno che la frequenta per il benessere fisico e non per fare il fico ^_^

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cara lis, forse tua mamma ti ha tenuto in casa perchè aveva paura di restare sola con tuo papà se tu avessi scoperto (e apprezzato) il mondo "là fuori"..il fattore economico è sicuramente decisivo nelle scelte esistenziali; ora che sei adulta che cosa ti trattiene? avresti un senso di colpa se li lasciassi soli? se dovessi sposarti pensi che non riuscirebbero ad andare avanti senza il tuo aiuto?

io non ho avuto grande fortuna con le amiche, ma tu? nessuna ragazza poteva capire quello che vivevi?

Francamente non so cosa mi lega ancora ai miei...non passa giorno senza che me lo chieda...

Da piccola non mi rendevo conto nemmeno io di quanto fosse anomala la mia situazione familiare, da adolescente invece mi vergognavo e non ne parlavo quasi mai...

e nel viaggio di ritorno ho realizzato che veramente tutte le persone prima o poi ci deludono

E' vero e anche io generalmente la penso così...bisogna però distinguere le delusioni che derivano dal comportamento meschino delle persone e quelle che derivano dalle nostre aspettative, non sempre si tratta della stessa cosa.

Sono anormale lo so.

La normalità di per se non esiste, tutto è relativo al metro di paragone che attuiamo.

Un fenomeno scientifico può essere valutato e considerato normale ma il carattere di una persona no.

Per cosa è normale piangere e per cosa non lo è? Per cosa è normale arrabbiarsi e per cosa non lo è?

Comunque sia, il piacere che mi dà una coppa di gelato o una fetta di torta non è separabile dalla voglia di risputarli fuori, perchè la voce nella mia testa che mi dice di farlo è la stessa che si complimenta con me quando riesco a liberarmi e sentirmi leggera, o a indossare vestiti più "piccoli", e la voglia di sputare tutto aumenta proporzionalmente quando mangio qualcosa che invece non mi fa impazzire, giusto perchè devo essendo in compagnia di altri..e questa voce è l'unica amica vera che posso avere (a parte il mio cagnolino di cui sai già..) perchè è sincera, perchè è prevedibile, logica e lineare come un'equazione e non può tradirmi. Anche se io per forza di cose talvolta lo faccio, e poi mi sento in colpa.

Credo che una vera amica, nel momento in cui le chiediamo un consiglio, debba trascendere da quelli che possono essere i suoi vantaggi per concentrarsi esclusivamente sui nostri...questo è secondo me il banco di prova dell'amicizia.

La tua voce amica ti consiglia di liberarti di quello che hai mangiato, secondo te perché lo fa?

Secondo me lo fa perché ti conosce e sa quello che TU vuoi, di conseguenza sa che facendoti sentire leggera e poi adulandoti tu non la manderai mai via.

Se questa voce di punto in bianco iniziasse a dirti: Cookie smetti di vomitare quello mangi, non è così che risolverai i tuoi problemi, è rischioso, è un labirinto e tante ragazze che ci sono entrate non ci sono più uscite, tu sei ancora a pochi passi dall'entrata, puoi ancora tornare indietro senza gravi perdite...ecco se questa voce ti dicesse così tu cosa faresti? continueresti ad ascoltarla come hai fatto finora perché ormai è tua amica oppure la scacceresti via dicendo che anche lei ti ha deluso?

Spesso ascoltiamo solo quello che vogliamo ascoltare, la tua voce interiore altro non è che la tua coscienza e credo che abbia molto da dirti ma tu devi ascoltare tutto non solo quello che ti fa piacere.

La tua coscienza ti dice che devi alleggerirti, in effetti è così, devi alleggerirti delle persone che hai intorno, devi liberarti da ciò che ti opprime, il cibo è una metafora, il peso che senti sullo stomaco è dovuto ad altro.

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lis..come potrei fare a liberarmi della mia famiglia?

Non intendo liberarti in senso letterale...quello non è facile e poi una volta che sei stata condizionata dal loro modo di pensare anche a miglia di distanza staresti male, e poi sono e restano comunque la tua famiglia, nel bene e nel male...

Devi cercare di liberarti dai condizionamenti che ti hanno imposto, tu stessa sai che agisci in un certo modo per un certo motivo...

Se fossi certa che perdendo due o cinque o dici chili otterresti il riconoscimento e l'affetto che desideri io per prima ti direi fallo, in fin dei conti il prezzo da pagare non sarebbe poi così alto...ma è veramente così? Perdendo dieci chili forse otterresti un poco di attenzione, perdendone quindici forse ti ammaleresti e allora avresti ancora attenzione e poi cosa? compassione? altri rimproveri? altro dolore?

Devi indirizzare la tua rabbia, la tua voglia di perfezione o qualsiasi cosa ti spinga a vomitare nella direzione giusta. Che sia lo studio o il lavoro o un tuo hobby, anche la cura del corpo certo, ma parliamo di cura non di distruzione.

Riguardo il possesso della propria vita...non è facile come sembra e credo che siano tante le persone a non averlo.

Purtroppo siamo costretti a scendere a compromessi, tante delle cose che facciamo altro non sono che scelte imposte, stiamo soli o usciamo con l'amica che ci sta antipatica? andiamo a vivere sotto i ponti o accettiamo il denaro di chi ci fa star male? restiamo single o sopportiamo un ragazzo che ha qualche difetto? Per me è un continuo, compromessi ovunque, sul lavoro, in famiglia, nelle relazioni sociali...

Sapere di avere un problema è un enorme passo avanti, metterlo per iscritto e fondamentale per iniziare a capire come risolverlo, se io avessi messo per iscritto certe cose tanti anni fa ora mi porterei dietro meno pesi...

Un abbraccio :)

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mi fa sempre piacere leggere le tue parole..se non altro anche perchè mi fanno sentire meno sola: leggi i miei sfoghi e ti prendi l'impegno di rispondere e scrivere cose intelligenti, non semplicemente a caso.

Anche a me fa piacere parlare con te. ^_^

A prima vista potrei avere tutto per essere felice..ma nel profondo non riesco a non "invidiare" gli altri e accontentarmi, e so che è un difetto immenso che intralcia la mia serenità.

Non sono del tutto convinta che chi si accontenta gode, credo che alle volte chi si accontenta sprechi il suo potenziale. Inoltre penso che l'invidia costruttiva, quella cioè che ci spinge a migliorarci, sia una buona cosa.

io ho una malattia, non gravissima, ma ce l'ho ed è un peso.

Ti riferisci al vomitare dopo mangiato o ad altro?...se non sono troppo indiscreta...

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  • 3 weeks later...

Se fossi più magra pensi cambierebbe qualcosa nella tua vita?

Se si, che cosa in particolare?

(Se posso esprimere la mia su di me...)

Penso che la gente...almeno 1%...ma che dico??

A me basterebbe lo 0,00000000001% che mi prendesse in considerazione!

Faccio schifo...

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