Ste 0 Share Inserita: 4 settembre 2012 Anche lì dipende da chi trovi...a volte basta essere in due e se uno dei due è un softskillaro e magari pure tuo superiore... ah, beh... un softskillaro lo trovi anche se rimani a casa e ti nascondi sotto il letto... ... il vero problema coi softskillati è quello di non farsi trovare da loro! Intendevo che con quell'atteggiamento, in realtà molto piccole hai qualche speranza di poter gestire la cosa (lì è anzi spesso un atteggiamento adeguato) mentre in realtà più grandi diventa tutto rapidamente ingestibile. Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Lis 0 Autore Share Inserita: 4 settembre 2012 Intendevo che con quell'atteggiamento, in realtà molto piccole hai qualche speranza di poter gestire la cosa (lì è anzi spesso un atteggiamento adeguato) mentre in realtà più grandi diventa tutto rapidamente ingestibile. Ma sai...sarà pure adeguato però alla lunga è fastidioso, soprattutto per chi si trova a vedersi i problemi precipitare sopra e daltronde a me non è che piaccia cercare di risolverli eh, solo che se ti trovi davanti alla strada un albero di traverso e, per un motivo o per un altro, in quel momento sei l'unico a percorrere quella strada non hai altra scelta che rimboccarti le maniche (resta da capire perchè sei l'unico quando magari eravate partiti in quattro, ma poco cambia se gli altri si sono imboscati...) Come ti dicevo non ho esperienza di aziende più grandi, ma ho sempre creduto che lì fosse più facile perchè ho sempre pensato che lì i ruoli (e di conseguenza le incombenze) fossero meglio definiti, ora tu mi insegni che non è così...anzi. Forse l'unica non è tanto lavorare in proprio ma lavorare da soli, a patto poi di non venire a scontro con la parte di noi stessi che nelle precedenti esperienze lavorative nel frattempo si era softskillizzata Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Ste 0 Share Inserita: 4 settembre 2012 non hai altra scelta che rimboccarti le maniche (resta da capire perchè sei l'unico quando magari eravate partiti in quattro, ma poco cambia se gli altri si sono imboscati...) ... e ti tirano le pietre In effetti la cosa può diventare schiacciante già con dimensioni contenute... Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Egocentrum 0 Share Inserita: 7 settembre 2012 Anche tu? Sono sempre miei ma condizionati, questo senza dubbio anche io che? cmq più che condizionati, il mio intervento era volto a far porre l'attenzione sul fatto che vengono proprio manipolati: decido io (chi?) quando tu devi desiderare certe cose, e lo faccio rendendoti disponibili solo determinate risorse. un pò come gli animali di allevamento... ora che ci penso mi sembra un pò tanto "orwelliano" questo pensiero, ma vabè Semplicemente non possiamo più chiamarli desideri, diventano opportunità, possibilità e sinonimi vari, ma non sono più desideri, tutto quì.Immagino la tua fosse una domanda retorica, comunque le risorse ci vengono rese disponibili dalla vita, dal destino, dalla fortuna, da Dio, mettila come vuoi...io ho risorse diverse rispetto ad un altra persona che vive in Africa, ad una che è nata senza gambe, ad una che vive con 100 euro al mese o ad una che vive con 100.000 euro al mese, sarebbe ipocrita da parte mia dire che tutti abbiamo le stesse possibilità... io penso che le proprie (vere) risorse, risiedano nelle nostre capacità di identificare queste possibilità nel nostro ambiente (interno o esterno che sia); il fatto è che per me la cosa non è lineare, nel senso di risorsa >> desiderio, o se cmq lo è, non lo è in questa direzione Si e no...nel senso che se ti accontenti, se riesci ad ingannarti, allora quello può essere un metodo per non incorrere in delusioni, faccio ciò che posso e me lo faccio bastare, anzi mi dico pure che mi piace farlo, ma alla fine con me non ha funzionato... e che cosa ti piacerebbe fare allora, indipendentemente dalle risorse che al momento ritieni disponibili? Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Egocentrum 0 Share Inserita: 7 settembre 2012 Ma sai almeno cosa si intende per "punto materiale" nei princìpi gnutognani o devo metterti un link? Boh, immagino qualcosa costituito di materia, probabilmente dotato di una massa (visto che si parlava di Fisica) se non è cosi, al solito, piuttosto che i link, preferisco che mi spieghi le cose a parole tue (anche perchè questa è una nostra discussione, e non una lezione sul genere) Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Egocentrum 0 Share Inserita: 7 settembre 2012 Oh, io ho fatto delle cose a scuola che è un rischio anche a parlarne in anonimo, ne ho parlato al mio analista, lui le sa, e anche un'altra analista le sa, che mi venne la febbre a quaranta, una sera, che ne parlai in chat. sono cose per le quali non ho mai pagato conseguenze,grazie al fatto che sono intelligente abbastanza, ma popolano i miei incubi notturni. Beh, ora non so che cosa hai fatto, ma anche se tu non ne hai mai pagato le conseguenze, non significa che non ne abbiano pagate anche i destinatari di tali gesti, o cmq le persone/alunni coinvolti. La figura del professore, soprattutto nella prima fase dell'adolescenza (scuole medie e primi anni delle superiori), svolge un ruolo abbastanza rilevante nella formazione dei pensieri e dell'identità nei suoi alunni (in misura direttamente proporzionale a quella che è la sua rilevanza/significatività per questi ultimi, naturalmente). Ad esempio, io c'ho ancora il "trauma" del mio prof di italiano delle medie, senza dubbio la persona più comunista che abbia mai conosciuto in vita mia, ma che ancora stimo tutt'ora; ebbene, questo qui una volta ci spiego il "perchè nel mondo ci sono più donne che uomini", e lo fece tirando in ballo la genetica: siccome la donna ha i cromosomi XX, e l'uomo XY, quando si ricombinano le probabilità sono maggiori per il fatto che il figlio sia femmina (XX). ... questa qui è una gigantesca ed enorme stronxata! Ed io lo so, lo so che ora il reale motivo di tale fenomeno sia da attribuire al testosterone, e so anche che ricombinando i geni con la tabellina fatta apposta, le probabilità sono assolutamente identiche! ma... quando ripenso a queste cose, la prima cosa, la prima risposta che mi viene in mente, è proprio quella di quel testa di caxxo (con affetto) Poi vabè, inutile dire che ho passato i miei primi anni adolescenziali a fare il "Compagno", ma è irrilevante Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Egocentrum 0 Share Inserita: 7 settembre 2012 . Lol, ma che ti cancelli i messaggi se tanto sono quotati da sea? cmq non si dovrebbero mai rinfacciare le cose, soprattutto alle persone che riteniamo/abbiamo ritenuto importanti Anche se ti posso capire, prima di essere uomini feriti, ricorda che siamo pur sempre, e per sempre dovremmo essere, Uomini. Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
sea 0 Share Inserita: 7 settembre 2012 Beh, ora non so che cosa hai fatto, ma anche se tu non ne hai mai pagato le conseguenze, non significa che non ne abbiano pagate anche i destinatari di tali gesti, o cmq le persone/alunni coinvolti. La figura del professore, soprattutto nella prima fase dell'adolescenza (scuole medie e primi anni delle superiori), svolge un ruolo abbastanza rilevante nella formazione dei pensieri e dell'identità nei suoi alunni (in misura direttamente proporzionale a quella che è la sua rilevanza/significatività per questi ultimi, naturalmente). Ad esempio, io c'ho ancora il "trauma" del mio prof di italiano delle medie, senza dubbio la persona più comunista che abbia mai conosciuto in vita mia, ma che ancora stimo tutt'ora; ebbene, questo qui una volta ci spiego il "perchè nel mondo ci sono più donne che uomini", e lo fece tirando in ballo la genetica: siccome la donna ha i cromosomi XX, e l'uomo XY, quando si ricombinano le probabilità sono maggiori per il fatto che il figlio sia femmina (XX). ... questa qui è una gigantesca ed enorme stronxata! Ed io lo so, lo so che ora il reale motivo di tale fenomeno sia da attribuire al testosterone, e so anche che ricombinando i geni con la tabellina fatta apposta, le probabilità sono assolutamente identiche! ma... quando ripenso a queste cose, la prima cosa, la prima risposta che mi viene in mente, è proprio quella di quel testa di caxxo (con affetto) Poi vabè, inutile dire che ho passato i miei primi anni adolescenziali a fare il "Compagno", ma è irrilevante bel messaggio, mi consola molto, nel senso che vorrei che certi alunni mi dimenticassero, veramente.. Io mi vergogno di come ero, e mi tornano gli incubi sotto forma di senso di inadeguatezza, i sensi di colpa. Una volta però, ho ritrovato una mia ex alunna, grande, matura, mi disse, da collega: "Guarda, quel poco che so di inglese, l'ho imparato da te, alle elementari" e io a pensarci ancora mi commuovo, èun pensiero felice alla Peter Pan:)) Credo che inconsapevolmente mi abbia fatto un grande dono per la mia autostima, lei la ebbi quando avevo ventisette anni ed ero nel pieno dell'immaturità mentale. Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
sea 0 Share Inserita: 7 settembre 2012 che cosa ho fatto? La più grave colpa possa avere un'insegnante: mettersi sul livello dei propri alunni, essere uguale a loro, essere bambina. Questa è la più grave colpa di un'insegnante, essere figlia in cattedra, incaxxarsi contro i genitori, essere una ribelle, un'adolescente. e io ero figlia di professori, la scuola la avevo a casa, colpa ancora più grave, le colleghe erano mia madre e mio padre, insegnanti di Liceo entrambi, è difficile capire per voi che non avete avuto genitori insegnanti. io ero un'alunna laureata a pieni voti, ma un'alunna, non un'insegnante. Il grandissimo lavoro che ha fatto il mio terapeuta è stato quello di trasformarmi in un 'adulta, in un genitore, in un'insegnante, in senso metaforico, naturalmente, vale a dire in una persona consapevole. E ancora lotto, ogni giorno, il lavoro non è finito, lotto tra la mia persona e il ruolo che ricopro a scuola. E a casa, madre di una figlia di vent'anni e di un figlio di undici, lotto per essere genitore e coniuge. Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Ste 0 Share Inserita: 7 settembre 2012 Boh, immagino qualcosa costituito di materia, probabilmente dotato di una massa (visto che si parlava di Fisica) se non è cosi, al solito, piuttosto che i link, preferisco che mi spieghi le cose a parole tue (anche perchè questa è una nostra discussione, e non una lezione sul genere) Che tu lo preferisca è fuori di dubbio, ma non rientra tra le mie aspirazioni istruire le persone con cui chiacchiero... mi accontento di capire se quando dottoreggiano di qualcosa conoscono ciò di cui dottoreggiano Ma quando giri la manetta della motoretta, produci una reazione uguale e contraria alla tua azione? Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
sea 0 Share Inserita: 7 settembre 2012 Che tu lo preferisca è fuori di dubbio, ma non rientra tra le mie aspirazioni istruire le persone con cui chiacchiero... mi accontento di capire se quando dottoreggiano di qualcosa conoscono ciò di cui dottoreggiano Ma quando giri la manetta della motoretta, produci una reazione uguale e contraria alla tua azione? vedo che l'anima dello scienziato cerca l'anima dello scienziato. lo psicologo deve toccare le corde dell'Altro, per farsi rispondere, e dunque parlare le lingue straniere di ognuno di noi. Ste parla in una lingua sconosciuta, ed ego è chiamato a tradurre. Vi è una lingua dell'inconscio... Ciò spiega alcuni fenomeni, come il parlare lingue sconosciute negli indemoniati,,:)))) Non so se uno psicologo italiano possa comunicare in inghilterra, boh?:) lalangue et la parole, criticavate Lacan? Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Ste 0 Share Inserita: 7 settembre 2012 vedo che l'anima dello scienziato cerca l'anima dello scienziato. lo psicologo deve toccare le corde dell'Altro, per farsi rispondere, e dunque parlare le lingue straniere di ognuno di noi. Ste parla in una lingua sconosciuta, ed ego è chiamato a tradurre. Guarda che io ho fatto quella domanda perché Ego parlava la lingua dello scienziato E poi lui è un geometra, e io non sono uno scienziato e men che meno un'arpa... Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Ste 0 Share Inserita: 7 settembre 2012 Comunque secondo me se uno psicologo vuole toccare le corde di un'arpa, e non è in grado di parlare come fanno i comuni mortali (cosa frequente tra i parolai), la prima cosa che dovrebbe fare dopo essersi fatto un'idea di qual'è il linguaggio dell'arpa non è quella di scimmiottarlo, ma quella di evitare di usarlo. Se, metti, l'arpa è un idraulico, e tu psicologo pensi di toccare le sue corde parlando a tubi senza capirne uno, l'arpa idraulica ti sgama subito. Molto più furbo insegnarle il tuo gergo, come fanno i pissicanalisti... Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
sea 0 Share Inserita: 7 settembre 2012 Comunque secondo me se uno psicologo vuole toccare le corde di un'arpa, e non è in grado di parlare come fanno i comuni mortali (cosa frequente tra i parolai), la prima cosa che dovrebbe fare dopo essersi fatto un'idea di qual'è il linguaggio dell'arpa non è quella di scimmiottarlo, ma quella di evitare di usarlo. Se, metti, l'arpa è un idraulico, e tu psicologo pensi di toccare le sue corde parlando a tubi senza capirne uno, l'arpa idraulica ti sgama subito. Molto più furbo insegnarle il tuo gergo, come fanno i pissicanalisti... sicchè te saresti un'idra'uli'o e no un ingegnere? ma perchè reagisci come una vipera al mio linguaggio poetico? io cercavo d'esse profonda, e te mi smonti, vile meccanico Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Ste 0 Share Inserita: 7 settembre 2012 ho usato il termine "arpa", non "io"... Nel post precedente, chiosavo sull'essere in grado di parlare come i comuni mortali... Una delle cose che rendono quasi impossibile ai psico-parolai l'attività del comunicare come i comuni mortali è che spesso maturano una sorta di deformazione professionale per cui, quando parlano con qualcuno, sostituiscono automaticamente i soggetti delle sue frasi con "io". Poi finisce che non capiscono una fava, ovviamente... perché se uno ti dice "The book is on the table" credendo di parlarti del book e il tuo correttore di bozze interno (impostato in modalità mono-soggetto=io) sostituisce automaticamente con "I am on the table", capisci altro da quello che ti sta dicendo. Poi da lì iniziano tutte le pratiche di costruzione di un mur.. pardon, di un "senso", sempre più alto. Parola di aspie. Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
sea 0 Share Inserita: 7 settembre 2012 dunque, io ho il mio analista come parametro, e poi ho letto diversi psicoanalisti nei forum, e poi ho parlato con un paio di psicoanalisti in chat. Per quanto riguarda il mio analista, lui è con me quello che è, è lui stesso. Per farti un esempio, proprio l'altro giorno parlò di "bugiardino", e io "EeeH?" insomma dopo un po' ci siamo capiti, e io giù risate, pare che il "bugiardino" sia il foglietto illustrativo delle medicine per lui e io subito gli ho detto: "aaah, ma il bugiardino è leiii" e lui "ecco, non avevo dubbi che per lei fosse così" Per quanto riguarda gli altri, hanno il linguaggio della cultura quando rispondono sui forum con i colleghi, per cui noi diremmo "Ma senti che parolai" Hanno il linguaggio degli amici quando parlano con te:) Non ricercano un senso più alto, non provocano rimuginamenti, come si potrebbe pensare e come qualcuno ha scritto persino su dei libri:))) Se qualcuno fa delle elucubrazioni su significati nascosti, è un problema suo:) Il linguaggio degli uomini:))) Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
sea 0 Share Inserita: 7 settembre 2012 ho usato il termine "arpa", non "io"... Nel post precedente, chiosavo sull'essere in grado di parlare come i comuni mortali... Una delle cose che rendono quasi impossibile ai psico-parolai l'attività del comunicare come i comuni mortali è che spesso maturano una sorta di deformazione professionale per cui, quando parlano con qualcuno, sostituiscono automaticamente i soggetti delle sue frasi con "io". Poi finisce che non capiscono una fava, ovviamente... perché se uno ti dice "The book is on the table" credendo di parlarti del book e il tuo correttore di bozze interno (impostato in modalità mono-soggetto=io) sostituisce automaticamente con "I am on the table", capisci altro da quello che ti sta dicendo. Poi da lì iniziano tutte le pratiche di costruzione di un mur.. pardon, di un "senso", sempre più alto. Parola di aspie. dunque, the book is on the table non lo usiamo più per fortuna,perchè è una stronxata non c'è gap linguistico, se io rispondo a where's the book? è perchè un altro il libro lo sta cercando:)))ahahah O dico: facciamo un gioco, nascondo il libro, chiudete gli occhi e poi qualcuno mi dice dov'è, o sennò sono una deficienteee:)))) Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Ste 0 Share Inserita: 7 settembre 2012 Anche per me il "bugiardino" è il foglietto delle pìrole. Se "the book is on the table" non va bene, sostituisci pure con qualche altra frase, chessò tipo "oh, c'è un problema: qua si era partiti in quattro e gli altri tre non si capisce bene dove siano finiti", oppure: "oh, c'è un problema: le persone hanno una certa ritrosia a parlare con i loro responsabili e vengono a rompere il catzo a me per chiedermi cose che non posso dar loro senza fare ingerenze e casini". Così evitiamo anche di attribuire agli psico-parolai un monopolio parolaio che non hanno... Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Ste 0 Share Inserita: 7 settembre 2012 (o più modernamente: un monopolio di "soft skills" che non hanno ) Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Lis 0 Autore Share Inserita: 8 settembre 2012 anche io che? Non me lo ricordo più ma era riferito a qualcosa che mi dicevi tu e che mi avevano già detto altri in precedenza... cmq più che condizionati, il mio intervento era volto a far porre l'attenzione sul fatto che vengono proprio manipolati: decido io (chi?) quando tu devi desiderare certe cose, e lo faccio rendendoti disponibili solo determinate risorse. un pò come gli animali di allevamento... ora che ci penso mi sembra un pò tanto "orwelliano" questo pensiero, ma vabè Ah ecco...me lo sono ricordato era il fatto che non fossi io a decidere...si anche manipolati rende l'idea ma sempre da me visto che alla fin fine sono pensieri miei La differenza tra noi e gli animali non sta proprio nel modo di ragionare? infatti mi sembra che loro (gli animali) vivano più sereni... io penso che le proprie (vere) risorse, risiedano nelle nostre capacità di identificare queste possibilità nel nostro ambiente (interno o esterno che sia); il fatto è che per me la cosa non è lineare, nel senso di risorsa >> desiderio, o se cmq lo è, non lo è in questa direzione Sono d'accordo nell'identificare le possibilità che abbiamo, è un buon modo per razionalizzare e non andare incontro a problemi di vario genere...come dicevo la mia era una teoria, una sorta di prova, ma alla lunga (1 settimana più o meno) non ha funzionato, non si può imbrigliare più di tanto la fantasia e i desideri anche se irrealizzabili servono comunque per andare avanti... Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
anastasja 0 Share Inserita: 8 settembre 2012 vedo che l'anima dello scienziato cerca l'anima dello scienziato. lo psicologo deve toccare le corde dell'Altro, per farsi rispondere, e dunque parlare le lingue straniere di ognuno di noi. Ste parla in una lingua sconosciuta, ed ego è chiamato a tradurre. Vi è una lingua dell'inconscio... Ciò spiega alcuni fenomeni, come il parlare lingue sconosciute negli indemoniati,,:)))) Non so se uno psicologo italiano possa comunicare in inghilterra, boh?:) lalangue et la parole, criticavate Lacan? E' l'Altro che deve toccare le corde dello psicologo, per non essere tradotto/tradito, per trascinare lo psicolatra oltre ogni risposta, non nella cura ma nella Verità (sempre Lacan)dell'impossibile ricomposizione tra Io e Me. Speriamo di non esserci ca®piti.... Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
sea 0 Share Inserita: 9 settembre 2012 E' l'Altro che deve toccare le corde dello psicologo, per non essere tradotto/tradito, per trascinare lo psicolatra oltre ogni risposta, non nella cura ma nella Verità (sempre Lacan)dell'impossibile ricomposizione tra Io e Me. Speriamo di non esserci ca®piti.... Ah, che casino,non c'ho carpito nulla però è interessante! Grazie! Ma tu chi sei, come mai sai tutte queste cose? ( non sto ironizzando, specifico, sono curiosa, qua non si sa mai, a volte non si capisce il tono) Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Ste 0 Share Inserita: 9 settembre 2012 Who are you, who are so wise in the ways of science? (questa è alta letteratura!) Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
sea 0 Share Inserita: 9 settembre 2012 Who are you, who are so wise in the ways of science? (questa è alta letteratura!) Fantastico! Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Ste 0 Share Inserita: 9 settembre 2012 Siamo quasi ai livelli di "What's in a name?" Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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