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sono l'altra,lo sono da un anno e mezzo.Un periodo da incubo,lui con gravi problemi psicologici e matrimoniali.Dopo una vita di danni tra cui una ex-moglie con figlia di 5anni lasciate quando aveva 25 anni,sposa a 45 l'attuale moglie per "trovare un equilibrio" e si ritrova all'inferno.Lei gli fa pesare tutta la gravidanza del loro bambino che attualmente ha 5 anni,tiene la casa un porcile,ad ogni rimostranza lo lascia solo e fugge col bimbo da sua madre.Naturalmente lui cerca altrove comprensione.Fin qui niente di non risolvibile.Lo scorso anno ci incontriamo e comincia una relazione fatta di tante parole e pochissimi incontri,abitiamo a 400km.All'inizio quando lui ogni tanto passa una giornata o due fuori,la moglie scopre me e comincia a reagire facendo finalmente la moglie,lui torna e trova decine di camicie stirate e appese(prima le lavava e stirava la suocera e la moglie le lasciava per terra in buste di plastica come tutto il resto)Poi il dramma assoluto:lei gli porta via i bancomat e il controllo dei due conti comuni che gestisce da sola,lui rimane senza denaro tranne una paghetta per benzina e sigarette.Io non lo credevo possibile,ma ho dovuto ricredermi. Da quel momento è cominciato il crollo psicologico aggravato dal fatto che la moglie lo minacciava di non fargli piu vedere il bambino.Tra angherie assurde e minacce,lei lo costringe a novembre ad andare da una psicologa e cominciano una cosidetta terapia.Dico cosidetta perche la dottoressa in questione ha solo una laurea in psicologia,nessuna specializzazione e non credo troppa esperienza essendo scritta all'albo da soli due anni.I risultati sono disastrosi.la moglie comincia anche a picchiare il bambino non accontentandosi piu delle violenze verbali e lui sempre piu terrorizzato si chiude in se stesso e cerca di espellermi dalla quando sua vita.Non che fossi troppo presente data la distanza,ma da qui quando la situazione era al limite riuscivo a entrare in contatto con la sua mente fragile e a dargli degli stimoli e degli interessi che lo distraessero.Non ci siamo visti da dicembre fino alla scorsa settimana,mi aveva detto che si curava,che frequentava una psicologa,io per due volte gli ho creduto e mi sono tenuta a distanza per questo,la terza volta,visto che le cose peggioravano sempre di piu,gli ho detto di non mentire.Mi ha dato il numero della dottoressa,l'ho chiamata,lei mi ha detto che non poteva dirmi nulla, se lo conosceva o meno,pero mi ha ascoltata,salvo poi riferire alla moglie di questa comunicazione!Io sono rimasta basita.Lui all'ultimo litigio folle con la moglie, le ha riferito delle violenze di questa sul bambino,non è cambiato nulla.Adesso lui mente alla moglie dicendo che io non esisto piu,la moglie mi ha scritto che finalmente a casa è tornata la pace senza di me.Ma lei non sa che lui è venuto da me,non invitatoperche avevo deciso di chiudere,mi ha detto che mi ama,che sono la sua vita,ma che deve rinunciare restare a casa e subire le angherie per proteggere il bambino.Questo mi ha fatto ritornare sui miei passi,gli ho chiesto solo due cose:continuare a parlare con me e andare finalmente da uno psichiatra,perche in 10 mesi di frequentazione di questa psicologa non è cambiato nulla,le cose sono solo peggiorate.

Note a margine,sono una donna terribilmente razionale,all'inizio pensavo mi mentisse,invece ho avuto modo di controllare diverse sue affermazioni,l'unica cosa che mi ha nascosta è la sua frequentazione di prostitute,cominciata a gennaio,molto sporadica,data la cronica mancanza di denaro.

Sono disperata per le sue condizioni estreme,ha rinunciato a vivere,e anche per il bambino,ma io non posso fare nulla se non continuare a parlare con lui,restando invisibile.

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Ehm...sei proprio sicura, di questo?

da dove deduci la mia irrazionalità?

non si e irrazionali perche si cerca una storia fuori dal matrimonio

Non sto cercando di risolvere il mio rapporto con quest'uomo,ma di trovare il modo perchè questa storia di violenza venga alla luce,vorrei che lui trovasse la forza di andare da uno psichiatra.Purtroppo la violenza sugli uomini non trova ascolto da nessuna parte.Se si considera poi che parlo di un uomo con forte sentimento dell'essere maschio,che ha perso la sua condizione a causa di un forte disagio mentale,anche la vergogna che prova gli impedisce di cercare un aiuto esterno.Ha accettato angherie infamanti e violenze assurde,ad un certo punto sua moglie lo ha anche affamato,in questo delirio di onnipotenza che l'ha presa.

Se non fossi razionale sarei già andata a prenderla per i capelli.Invece in questi mesi ho cercato di sostenerlo come potevo,con le parole,dandogli interessi, ma anche col denaro,nel frattempo ho interpellato avvocati,carabinieri,psichiatri.Non esiste in questo paese nessun aiuto per una violenza del genere e non esiste denuncia d'ufficio a meno che il bimbo non arrivi in ospedale con segni di percosse,cosa che succederà prima o poi data la violenza degli ultimi mesi.L'unica che avrebbe potuto fare qualcosa e cioè indirizzare questa coppia ad un sostegno psichiatrico,era la psicologa,che ha fatto finta di nulla continuando in quella che lei chiama terapia di coppia.

qui riporta esattamente quello che sta succedendo,solo che la vittima non è una donna:

http://www.carabinieri.it/Internet/Cittadino/Consigli/Tematici/Questioni+di+vita/Violenza/Violenza+domestica.htm

ho aperto questa discussione non per parlare di una storia tra amanti,ma per cercare aiuto per lui e per il bimbo.Resta comunque una storia d'amore,talmente forte da poter lasciare spazio ad altre priorità.

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ho vissuto con una madre anaffettiva che non mi voleva,mi ci sono voluti 18 anni per metabolizzare che un genitore puo anche non amarti e lei non mi picchiava almeno,anche se denigrava e insultava continuamente mio padre e mi faceva sentire in colpa per essere nata,esattamente come fa la madre in questione.

Al momento io mi sento di fronte ad una situazione di violenza ai danni di un bambino e di un adulto,il resto passa in secondo piano.Per questo sto cercando aiuto,Ma non sono un parente e mi trovo nella condizione sbagliata,sono andata alla polizia,mi hanno praticamente riso in faccia,dicendomi che non si disturba la quiete di una famiglia.

Sembra che conti piu la morale piuttosto che un bimbo malmenato e vessato.Io speravo che qui ci fosse qualcuno che potesse indicarmi una associazione che si occupi di uomini oggetto di violenza,perche francamente quelle che ho visto finora sembrano farne piu una guerra alle donne che al reato vero e proprio.

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Opinione personale:

Lui non sa gestire la propria vita e si affianca a persone che la gestiscano per lui.

Da quando tu sei entrata nella sua vita le cose sono peggiorate nel suo menage familiare.

Non sei tu che devi "salvarlo", anzi, sei la persona meno indicata.

Tu credi che la psicologa non faccia niente solo perché non vedi risultati a tuo favore.

Consiglio: Lascialo in mani più competenti e tu rivolgiti a un terapeuta per te stessa.

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Opinione personale:

Lui non sa gestire la propria vita e si affianca a persone che la gestiscano per lui.

Da quando tu sei entrata nella sua vita le cose sono peggiorate nel suo menage familiare.

Non sei tu che devi "salvarlo", anzi, sei la persona meno indicata.

Tu credi che la psicologa non faccia niente solo perché non vedi risultati a tuo favore.

Consiglio: Lascialo in mani più competenti e tu rivolgiti a un terapeuta per te stessa.

Grazie per il consiglio ,ma io non ho una storia da gestire.Comunque ho trovato aiuto per loro presso un nucleo dei carabinieri che si occupa di violenza domestica.

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sono l'altra,lo sono da un anno e mezzo.Un periodo da incubo,lui con gravi problemi psicologici e matrimoniali.Dopo una vita di danni tra cui una ex-moglie con figlia di 5anni lasciate quando aveva 25 anni,sposa a 45 l'attuale moglie per "trovare un equilibrio" e si ritrova all'inferno.Lei gli fa pesare tutta la gravidanza del loro bambino che attualmente ha 5 anni,tiene la casa un porcile,ad ogni rimostranza lo lascia solo e fugge col bimbo da sua madre.Naturalmente lui cerca altrove comprensione.Fin qui niente di non risolvibile.Lo scorso anno ci incontriamo e comincia una relazione fatta di tante parole e pochissimi incontri,abitiamo a 400km.All'inizio quando lui ogni tanto passa una giornata o due fuori,la moglie scopre me e comincia a reagire facendo finalmente la moglie,lui torna e trova decine di camicie stirate e appese(prima le lavava e stirava la suocera e la moglie le lasciava per terra in buste di plastica come tutto il resto)Poi il dramma assoluto:lei gli porta via i bancomat e il controllo dei due conti comuni che gestisce da sola,lui rimane senza denaro tranne una paghetta per benzina e sigarette.Io non lo credevo possibile,ma ho dovuto ricredermi. Da quel momento è cominciato il crollo psicologico aggravato dal fatto che la moglie lo minacciava di non fargli piu vedere il bambino.Tra angherie assurde e minacce,lei lo costringe a novembre ad andare da una psicologa e cominciano una cosidetta terapia.Dico cosidetta perche la dottoressa in questione ha solo una laurea in psicologia,nessuna specializzazione e non credo troppa esperienza essendo scritta all'albo da soli due anni.I risultati sono disastrosi.la moglie comincia anche a picchiare il bambino non accontentandosi piu delle violenze verbali e lui sempre piu terrorizzato si chiude in se stesso e cerca di espellermi dalla quando sua vita.Non che fossi troppo presente data la distanza,ma da qui quando la situazione era al limite riuscivo a entrare in contatto con la sua mente fragile e a dargli degli stimoli e degli interessi che lo distraessero.Non ci siamo visti da dicembre fino alla scorsa settimana,mi aveva detto che si curava,che frequentava una psicologa,io per due volte gli ho creduto e mi sono tenuta a distanza per questo,la terza volta,visto che le cose peggioravano sempre di piu,gli ho detto di non mentire.Mi ha dato il numero della dottoressa,l'ho chiamata,lei mi ha detto che non poteva dirmi nulla, se lo conosceva o meno,pero mi ha ascoltata,salvo poi riferire alla moglie di questa comunicazione!Io sono rimasta basita.Lui all'ultimo litigio folle con la moglie, le ha riferito delle violenze di questa sul bambino,non è cambiato nulla.Adesso lui mente alla moglie dicendo che io non esisto piu,la moglie mi ha scritto che finalmente a casa è tornata la pace senza di me.Ma lei non sa che lui è venuto da me,non invitatoperche avevo deciso di chiudere,mi ha detto che mi ama,che sono la sua vita,ma che deve rinunciare restare a casa e subire le angherie per proteggere il bambino.Questo mi ha fatto ritornare sui miei passi,gli ho chiesto solo due cose:continuare a parlare con me e andare finalmente da uno psichiatra,perche in 10 mesi di frequentazione di questa psicologa non è cambiato nulla,le cose sono solo peggiorate.

Note a margine,sono una donna terribilmente razionale,all'inizio pensavo mi mentisse,invece ho avuto modo di controllare diverse sue affermazioni,l'unica cosa che mi ha nascosta è la sua frequentazione di prostitute,cominciata a gennaio,molto sporadica,data la cronica mancanza di denaro.

Sono disperata per le sue condizioni estreme,ha rinunciato a vivere,e anche per il bambino,ma io non posso fare nulla se non continuare a parlare con lui,restando invisibile.

Se si escludono fatti di violenza fisica comprovati da documentazione medica (referti, ricoveri, ecc...) - che non sembrano emergere da questa testimonianza - si può parlare di violenza domestica riferendosi a forme di manipolazione psicologica continuata nel tempo. Nel caso descritto, però - che ricordiamo essere riportato da un terzo estraneo alle dinamiche familiari e dunque coinvolto in maniera diversa riguardo ai protagonisti - la figura del vessato (il marito) contrasta fortemente con il tradimento che ha agito nei confronti del vessatore (la moglie). In maniera del tutto ipotetica (non avendo sufficienti elementi, né mezzi per poter valutare la situazione), si può dire che la violenza psicologica perpetrata da una persona nei confronti di un'altra si manifesta con un'azione continuata di atti tesi ad indebolire la volontà e l'identità personale dell'altro, il quale si ritrova in uno stato confusionale e fortemente ansiogeno, che rende difficile la distinzione di ciò che accade. E' molto difficile che una persona psicologicamente violentata si risolva ad iniziare o continuare una relazione extra-coniugale, perché ciò dimostrerebbe la capacità di volere qualcosa al di fuori di quel ciclo vizioso in cui si è ipoteticamente realizzata la violenza. Dunque, il marito sarebbe capace di esprimere una propria volontà. E se gli riconosciamo la capacità di volere una relazione con un'amante, gli dobbiamo anche riconoscere la volontà di stare con la moglie in un matrimonio che può essere problematico, ma che non ritengo possa essere violento.

Dubito che se non ci sono prove oggettive di violenze fisiche, il nucleo dei Carabinieri possa fare qualcosa, tranne accogliere eventuali denunce da parte di persone che poi è bene che si ricordino di assumersi la responsabilità di ciò che dichiarano, onde evitare di ritrovarsi oggetto di legittime controquerele di calunnia.

Credo che la presenza dell'altro sia la prova più evidente che non esiste violenza psicologica perpetrata su chi intrattiene il ménage extraconiugale, più di quanto lo possa essere la trascuratezza della conduzione di una casa (che é bene ricordare possa essere fatta in due e non solo dalla donna) o dal non stirare le camicie al marito, che può pure stirarsele da solo, dimostrando di aver raggiunto la maturità di potersi prendere cura di sé da solo.

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per errore ho cancellato questa risposata credendo di aver corretto gli errori di sintassi

la riscriverò appena ne avrò il tempo

rispondo velocemente

la risposta qui sopra mi sembra offensiva nei miei confronti,ma passi.Quello a cui non sono disposta a passar sopra è il fatto che si minimizzino atti di violenza su un bimbo,nessun genitore ha il diritto di picchiare un figlio e farlo poer colpire un adulto io lo trovo mostruoso.

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