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Cosa sto facendo...?


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Salve,

Mi chiamo Giorgio, non vi scrivo quanti anni ho perché altrimenti non leggereste neanche il perché della domanda e sono di Torino...

Ho tre fratelli, uno di 20 anni, l'altro di 30 e l'altro ancora di 36 (sposato); l'ultimo di questi, il più grande, ha due figli (piccoli, uno di 3 anni e l'altra di quattro mesi).

Ho parlato con una psicologa online e oggi stesso con uno psicologo in un consultorio, tornerò ovviamente, in un'ora nessuno può riuscire ad aiutarti, ma avrei una domanda, la verità è sempre la scelta migliore?

Tanti miei compagni (coloro che sapevano che oggi sarei andato dallo psicologo) mi hanno consigliato di dirgli ogni cosa, usando come scusa che lui avesse il segreto professionale e fosse tenuto a mantenerlo ecc... ho scritto loro che non gli avrei mentito a meno che non ne fossi stato costretto, ovviamente non l'ho fatto.

Il prossimo appuntamento è molto avanti (il 24 gennaio) e praticamente oggi non gli ho detto nulla, ma mi chiedo, devo davvero farlo?

Lui stesso mi ha chiesto se ritenessi il non parlare di nulla con la mia famiglia una cosa negativa, risposi "Prima di dirlo a mio fratello la ritenevo una cosa negativa, ora capisco che non lo era tanto", perché effettivamente tutto andava meglio quando vivevo nella più totale finzione.

Vale quindi davvero la pena parlare di tutto con lo psicologo, o in generale con qualcuno?

Secondo me no, e probabilmente nessuno sa dare una spiegazione al perché la risposta dovrebbe essere sì... quando mio fratello dice a suo figlio che non deve dire bugie (quando lo fa) e io chiedo "Perché dovrebbe smettere?" risponde che la verità trionfa sempre e che anche se alcune volte è difficile da accettare è meglio della finzione, ma a mio parere non è vero.

Parecchie persone mi parlano affermando che secondo loro dovrei cambiare scuola perché mi vedono come psicologo, ma questo perché io ragiono in maniera diversa dall'opinione comune, se una persona vuole mentire lo fa, non è che se glielo impedisci magicamente si pente e la smette.

Io fino a un anno fa non solo mentivo, avevo creato un personaggio, e volevo ricostruirlo.

Per personaggio intendo un'identità alternativa a quella reale su qualunque cosa, e dopo un anno mi ero quasi abituato a pensare che quella fosse la realtà, lo speravo, ma non è così, a settembre ho conosciuto una persona che mi ha fatto capire quanto io stessi sbagliando, ma non l'ha fatto dicendomi che è sbagliato mentire; mi ha semplicemente detto che così nessuno poteva aiutarmi, perché nessuno mi conosceva.

Ho scritto un tema, era sull'amicizia, parecchie persone l'hanno letto e la mia prof. probabilmente gli ha dato un'occhiata e ne abbiamo parlato anche prima che lo leggesse, tutti hanno affermato "sembra una richiesta d'aiuto, anche se è molto bello...", ho risposto che non lo era, ma in realtà, ora che ci penso davvero, quel tema è esattamente un "faccia qualcosa", ma un professore non può fare assolutamente niente.

Ci sono almeno quattro motivi per cui sono andato dallo psicologo oggi e ho parlato con lui solo di uno di essi, tra l'altro con superficialità, perché gli altri sarebbero stati su un filo, fra verità e menzogna.

Non potevo dire allo psicologo quello che volevo, perché io non credo nel segreto professionale, quindi dovevo stare attento a ogni parola che dicevo, ha fatto molte domande, giustamente, e gli ho risposto in modo superficiale ma veritiero, gli ho parlato di "Dipendenza da internet", che è la cosa che sinceramente mi preoccupa meno.

La psicologa online mi ha detto che dovrei smettere di affrontare tutto da solo, di affidarmi agli amici qualche volta, e ho dato una risposta che non pensavo avrei mai dato... "Non so se ho degli amici".

Un'ultima cosa poi smetto di annoiarvi, io chatto molto e diciamo che c'è una cosa che non dico a chiunque, ma succede spesso online, e una persona mi ha chiesto "Ma perché l'hai detto a così tante persone? che motivo c'era?", "Non lo so, sinceramente sto aspettando qualcuno che la prenda male, perché io voglio credere che è una cosa negativa, e se tutti la prendete bene come faccio?".

Spero qualcuno abbia voglia di rispondere e dare un suo parere, Grazie,

Giorgio

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