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Tradimenti e vecchi (o nuovi?) amori


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Ciao a tutti,

mi dispiace se questa sembrerà la solita storiella squallida di un tradimento, purtroppo probabilmente è così. Ma non ne sono sicura. Sono confusa e piena di dubbi, so che molta gente sta peggio di me, ma io ho bisogno di aiuto per capire, da sola proprio non riesco.

Ho 25 anni, convivo con il mio ragazzo (34), con cui sto da due anni, da un anno. Le cose tra di noi, come sempre in questi casi, non vanno bene; lui è sempre stato nervoso, ossessivo, violento a livello psicologico; spesso mi insulta e mi dice cose che ora vorrei evitare di ripetere, anche perché non voglio far pensare che io mi stia giustificando, perché non è così. Nonostante tutto però, è la storia più importante che io abbia mai avuto, e il mio affetto per lui (non so più se chiamarlo amore) è immenso e impagabile, così come tutto quello che abbiamo costruito.

Un po' di tempo fa ho cominciato a risentirmi casualmente con un ragazzo della mia zona (che chiamerò A.), e non uno qualsiasi, bensì il mio primissimo amore (non corrisposto, ovviamente!), risalente ai tredici anni e durata fino all'adolescenza inoltrata, ovviamente mai confessato, nonostante lo frequentassi assiduamente, in quanto questa persona mi appariva all'epoca troppo grande, troppo bello, troppo... troppo tutto per me, ecco. Ad ogni modo, questo ragazzo poco tempo fa mi ha detto, con simpatia, che anche lui era cotto di me, all'epoca, ma che è sempre stato troppo imbarazzato per confessarmelo. Ho pensato soltanto "Ah, ma che carini, che coincidenza", e la cosa è finita lì; non ho mai, e dico MAI, pensato nemmeno alla lontanissima eventualità di tradire il mio ragazzo, tantomeno di arrivare alla conclusione che seguirà.

Dopo un po' di tempo da che ci scrivevamo, la mia curiosità comincia a salire, e comincio a pensare all'eventualità di rivederlo, per scambiare quattro chiacchiere e sentire cos'avesse combinato lui dopo quasi dieci anni di silenzio. Non badavo molto al fatto che lui mi scrivesse cose del tipo "Ah, all'epoca avrei voluto farti questo e quest'altro...", alla fine sono maschi, se non sono allupati non sono normali.

Dopo varie vicessitudini, alla fine ci mettiamo d'accordo per incontrarci prima di un suo concerto; abbiamo semplicemente chiacchierato, e dopo il concerto l'ho accompagnato a casa per scaricare gli strumenti; abbiamo bevuto un caffé e chiacchierato ancora, poi sono andata a casa. Ovviamente, l'imbarazzo era totale, sia per lui che per me.
Ci vediamo un paio di giorni dopo, sempre di notte, sempre a casa sua; ancora, parliamo e parliamo e parliamo, e lui comincia a fare discorsi strani; dice che è confuso, perché si è accorto che gli piaccio ancora, e che non vuole inoltrare la cosa perché io sono fidanzata e non sapeva a cosa sarebbe andato incontro. Siamo andati avanti a parlare per tutta la notte, senza capire o concludere nulla; alla fine, prima di andarmene, ha cercato di baciarmi, ma io l'ho fermato. Mi ha chiesto poi di non vederci più, ma la sera dopo di nuovo mi ha chiesto di vederci per salutarci, prima che io ripartissi per la città in cui abito. Dopo una giornata passata nella più totale depressione, sono corsa da lui; non potevo lontanamente pensare di non vederlo più, ma non capivo le mie intenzioni.

Non so se la sua fosse una strategia, o se alla fine fosse quello che volevo anche io, ma dopo aver parlato ancora per diverse ore della situazione mi ha baciata. Io non ho opposto resistenza, non voglio fare false ipocrisie; è stato esattamente come me l'ero immaginata per tutti quegli anni. Unico, pieno di nostalgia e ricordi; lui mi piaceva esattamente come dieci anni prima, anzi, forse di più.

Dopo questo episodio, continuammo ovviamente a sentirci, e più ci sentivamo mi si insinuava IL dubbio; non era stato solo un bacio?
Più parlavamo, più ci sentivamo affini. Ora, non saprei dire se tutto questo sia idealizzato, sia da me che da lui. Da parte mia, ero estremamente confusa, non sapevo cosa fare con il mio fidanzato, che continuava con i suoi malumori, e cosa pensare di tutto quello che era successo.
Quando ci siamo rivisti, i discorsi strani sono continuati; lui ha cominciato a dire che sapeva che saremmo stati benissimo insieme. Probabilmente ha ragione.

Poi, è successo quello che doveva succedere; tanto, bacio o tutto il resto, sempre tradimento è. Non c'era più spazio per le ipocrisie o le autoconvinzioni...

Dopo la mia partenza, le cose sono cambiate; lui si faceva sentire sempre meno, e io ho cominciato a pensare il classico "Ha avuto quello che voleva, e ora è finita". Sinceramente, un po' la cosa mi consolava, ma non riuscivo a pensare di poter fare a meno di rivederlo, di parlare con lui, di sentire il suo profumo.

Quando l'ho rivisto, pochi giorni fa, gli ho chiesto perché mi evitasse; gli ho esposto la mia teoria, e si è arrabbiato.
Mi ha detto che mi evitava perché sapermi con un altro lo fa soffrire, che non sa cosa fare perché quella che abbiamo "Non è una vera relazione", al contrario di quello che vorrebbe da me, e si è sostanzialmente dichiarato.

Ora, più passa il tempo e più penso a lui, penso che vorrei recuperare tutto il tempo che ci siamo giocati in passato da bravi imbranati. Ma penso anche che forse, sia io che lui, stiamo troppo idealizzando la cosa; forse siamo entrambi dei romanticoni sotto la scorza da cinici, e quello che pensiamo possa essere quello che vogliamo, potremmo capire troppo tardi che non è quello che pensavamo.

Il rapporto con il mio fidanzato oscilla tra il fraterno e il litigioso; non c'è più passione, c'è solo affetto. Ma non so se voglio davvero mettere in gioco tutto quello che abbiamo costruito, per qualcosa che ancora non so cosa sia.

Mi sta prendendo in giro, o è possibile che esista una persona così romantica da innamorarsi veramente di una persona di cui era innamorato da giovane?

E se è vero, quanto voglio davvero sacrificare? La mia storia con il mio fidanzato non va benissimo, ma può migliorare, e niente sarà mai più importante di tutto quello che c'è stato con lui, come posso metterla in gioco per qualcosa che forse è solo un abbandono alle nostalgie in mancanza di attenzioni?

Io non riesco a capire, sono solo un'ipocrita che non ha il coraggio di mollare la propria vita per qualcuno di cui comunque sta iniziando a provare qualcosa?

Il problema è che non riesco a sentirmi in colpa. E non credo totalmente nelle parole di A., mi sembra troppo poco plausibile come eventualità.

Vi prego, aiutatemi a fare chiarezza, Non so se sentirmi una persona orrenda o una rinnovata adolescente.
Non c'è bisogno di chiedere di evitare commenti tipo "Troia, non ami il tuo ragazzo se hai fatto tutto questo, quindi lascialo"; sono sicura che molti di voi sanno che l'equazione non è così semplice.

Vi ringrazio, scusate per il papiro.

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Prendi la mia opinione con le pinze, professionalmente non ha valore.

Penso che la definizione che più ti si addice sia "una ragazza in stallo tra due scelte".

Inutili le classiche frasi "studia la situazione" ed "esamina ogni eventualità" perchè mi auguro tu sia una persona ragionevole e abbia già tenuto conto della situazione effettiva in cui ti trovi (che, se mi permetti, rappresenta un caso relativamente comune).

Prima di tutto metti in chiaro le cose con il tuo ragazzo, e questa penso sia la parte più difficile da iniziare e da affrontare.
Il problema non è decidere chi ti piace di più tra i due o con chi saresti più felice, e neanche se provi ancora qualcosa per A., almeno non ora come ora.
Risolvi prima la situazione con il tuo attuale compagno, parlaci e decidete insieme se continuare o farla finita; trascinarti tutto ancora per molto non ti farà bene.

Dopo di che agisci di conseguenza e, nel caso la storia con il tuo attuale ragazzo finisca e una volta passato un po' di tempo (non perchè sia da "troia" passare da un uomo ad un altro in poco tempo, ma per assicurarti di non essere troppo avventata e di rifletterci bene su) valuta cosa fare con A.

Comunque già il fatto che ne abbia parlato qui, in forma anonima, vuol dire molto :)
Buona fortuna!

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Forse sto per fare quello che tu hai detto di evitare, però leggendo la tua storia mi sono soffermata molto su quello che hai scritto all'inizio: "lui è violento a livello psicologico e ti insulta"...forse sto per dire una cavolata, ma secondo me il nocciole della questione sta proprio qui, io non credo che tu non ami il tuo ragazzo, ma credo che hai trovato nel tuo primo amore, forse quello che non riesce a darti adesso il tuo compagno, magari un po' di dolcezza invece che insulti.

Non so, comunque non ritengo giusta questa sua forma di comportamento...

In Bocca al lupo per tutto, spero che tu riesca a fare chiarezza nel tuo cuore...

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  • 4 weeks later...

Personalmente credo che la questione non sia se A. è sincero o meno... la decisione è solo tua. Cerco di spiegarmi meglio: se tu avessi la certezza dell'amore di A. (cosa che naturalmente non potrai mai avere) lasceresti il tuo fidanzato? Se è così la scelta è già fatta.

La decisione di continuare la storia con il tuo attuale fidanzato deve basarsi su solide basi (le cose fatte insieme, i progetti, il rapporto tra di voi, la capacità di far crescere il rapporto, la fiducia, etc. etc.) non sul fatto che non ci sia nessun altro ti ami o desideri.

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