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Violenza psicologica o semplice crisi matrimoniale?


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Salve,

ho bisogno di un consiglio. Mio marito ed io abbiamo molti problemi nel matrimonio e mi chiedo se ne vale la pena di cercare di salvarlo.

Ci siamo sposati molto giovani (lui aveva 25 anni ed io 21) perché aspettavamo un bambino. A dire la verità, io ero già pronta a lasciarlo ma poi ho scoperto di essere incinta. Naturalmente non ho mai preteso che rimanesse con me, anzi gli ho detto subito di andare per la sua strada se non voleva il bimbo, perché l’aborto non era un’opzione per me. Sono ben consapevole che non abbiamo iniziato il nostro matrimonio nel migliore dei modi, però ci siamo promessi fin dall’inizio che avremmo cercato di far funzionare le cose e che ci saremmo impegnati a dare una famiglia normale a nostra figlia. Tuttavia le cose non sono andate esattamente come speravamo. Il primo anno del matrimonio è stato un inferno. Noi eravamo giovani, ancora studenti, pieni di insicurezze e avevamo appena avuto una bimba che dipendeva completamente da noi, quando non eravamo ancora in grado di occuparci nemmeno di noi stessi.

Faccio una piccola digressione: mio marito è italiano ed io sono serba. Siamo entrambi laureati, lui in ingegneria ed io in interpretazione e traduzione. All’epoca (3-4 anni fa) c’era molta crisi in Italia per cui mio marito non riusciva a trovare nessun tipo di lavoro, e sono sicura che ci ha provato in tutti i modi. Io però avevo la possibilità di avere un lavoro d’ufficio in Serbia, mentre lui avrebbe fatto saltuariamente l’ingegnante d’italiano presso alcune scuole di lingue. Non saremmo stati ricchi ma avremmo potuto vivere decentemente e avremmo avuto almeno una parte della famiglia (la mia) accanto-e con loro non abbiamo mai avuto problemi. Invece abbiamo deciso di comune accordo di non rimanere in Serbia-dove stavamo fino a quel punto, poiché io volevo stare vicino a mia madre e a mia sorella quando nasceva la bambina, per cui la bimba è nata lì-in quanto mio marito non conoscendo la lingua si sentiva frustrato. Ci siamo trasferiti in Italia, nella sua città natale al Sud, a casa di sua madre, dove lui faceva un lavoro part-time presso un call-center. Là sono iniziati i nostri problemi.

Sua madre ed io non andavamo per nulla d’accordo, e lui prendeva sempre le sue difese. Quindi io mi trovavo nel suo paese, nella sua città, a casa di sua madre, parlavo la sua lingua, ero lontana 2000 km da tutti i miei cari, venivo maltrattata psicologicamente e tutto questo perché lui non era voluto restare in Serbia, per non sentirsi frustrato. Qua invece mi trattavano male tutti, a partire da sua madre, ma anche lui stesso, che insieme a lei mi accusava di fare male tutte le cose (addirittura una volta mi hanno accusato di aver avvelenato il loro pappagallo!). Mi sentivo poco apprezzata e molto confusa: avevo una bimba piccola che non riuscivo per niente a godermi, avevo bisogno di sentirmi protetta da parte di mio marito e lui invece era diventato il mio peggior nemico e volevo scappare ma mi sentivo incapace di reagire. In quel periodo ho pensato varie volte al suicidio e se non fosse stato per il mio credo religioso, se non mi fosse dispiaciuto per la bambina e se ne avessi avuto il coraggio, mi sarei tolta la vita già da tempo.

A un certo punto, dopo aver cercato di separarci in tutti i modi, sua madre mi ha buttato fuori di casa. Lui è venuto con me, ma solo per paura di perdere la figlia. Poi siamo diventati nomadi, trasferendoci da un posto all’altro in continuazione, ma comunque eravamo più tranquilli di quando stavamo con lei. Io inizialmente non volevo permettere che mia suocera vedesse mia figlia, ma siccome mio marito continuava a insistere e a pretendere che lo facessi (a ha iniziato con la pressione dal primo giorno che mi ha buttata fuori, non mi ha dato neanche un giorno di tregua per chiarirmi le idee), dopo poco tempo ho ceduto. E questo è stato un altro grosso favore che ho fatto io a lui.

Lui ha fatto altri lavori saltuari finché non ha trovato un lavoro fisso in Svizzera. A questo punto aspettavamo già un’altra figlia ed eravamo completamente soli, solo lui, io, nostra figlia e quella che stava per nascere. Quindi nessuno che potesse aiutarci minimamente, nessuno che potesse tenermi la bambina affinché mi riposassi un po’ dato che ero incinta e preparavo gli ultimi esami e la tesi di laurea. E lui continuava a mettermi bastoni fra le ruote, facendo sempre questioni quando io volevo portare mia madre a darmi una mano con la bambina mentre studiavo o quando volevo andare dai miei per scrivere in pace la tesi-è sempre stata una lotta e da parte sua non ho mai avuto alcun tipo di sostegno. Invece di lasciarmi studiare i pace, lui continuava a trovare innumerevoli errori nell’operato di mia madre, continuava a lamentarsi che non riusciva a stare senza la bambina, per cui invece di studiare, dovevo pensare sempre a lui e alle sue lamentele. Con tutto ciò che ho dovuto subire anche un intervento chirurgico per delle complicazioni dovute alla gravidanza. E per questo fatto dovevo stare a riposo, il che era impossibile, dato che lui non voleva darmi una mano in casa. Dovevo addirittura portare da sola sacchi di spazzatura che pesavano 20 kg. Quando sono tornata a casa con la nuova bimba, ho trovato la casa e tutti i vestiti della bimba sporchi, non avevo niente da metterle-e all’epoca c’era anche suo padre che era venuto a darci una mano con la figlia maggiore nei primi tempi.

Mio marito mi ha sempre criticata, non gli è mai andato bene il mio modo di crescere le bambine, ma lui non si è mai impegnato a fare nulla con loro-non le ha mai portate fuori a passeggio (in questi 3 anni e mezzo sarà successo forse 3 volte, e solo dopo tanti litigi e dopo che si è fatto pregare tanto), con il bagnetto la stessa storia, le unghie gliele devo sempre tagliare io, quando stanno male la supposta e lo sciroppo glieli devo dare io… Per non parlare del fatto che non ha mai fatto niente di creativo né educativo con loro. È sempre assente e per niente coerente. E se lasciava a me tutta l’educazione delle bimbe e lui si metteva da parte, mi poteva pure stare bene, ma lui si intromette puntualmente quando io cerco di dare loro degli insegnamenti e con poche parole riesce a rovinare tutti i miei sforzi.

È sempre nervoso e stressato, grida per ogni cavolata e critica sia le bambine che me per ogni cosa che facciamo. Diceva che si sarebbe calmato se solo io avessi fatto pace con sua madre perché questa era una cosa che gli pesava molto. E anche se non è stata per niente una cosa facile, l’ho fatto (qualche settimana fa abbiamo addirittura dormito nella stessa stanza), sempre pensando di riportare pace nella famiglia. Invece, cosa succede? Mentre andavamo a casa sua perché io facessi pace con lei, lui mi sgrida per una banalità-perché avevo casualmente sbattuto troppo forte lo sportello della macchina! Io cerco un’altra volta di venirgli incontro con una cosa grossa-perché io in quel momento stavo andando contro il mio senso di dignità e orgoglio-e lui non riesce a trattenersi nemmeno per le cose piccole e banali. E questo è uno stress continuo- “Perché hai buttato i capelli in macchina, buttali fuori!”, “ Perché non spegni le luci??”, “Perché non hai messo il giubbotto ala bambina??”, e io mi sento soffocare. Mi sta facendo le stesse cose che faceva sua madre quando stavamo a casa sua, solo che questa adesso è casa mia, è la mia macchina tanto quanto la sua, e lui invece si comporta come se fosse lui il padrone di tutto e io non avessi il diritto di decidere come comportarmi.

E così è anche con le amicizie. Io ho un’unica amica qui-che a lui, naturalmente, non piace. Ogni volta che la invito a casa nostra, lui deve fare delle sceneggiate, o si chiude nella stanza o non vuole parlare, e io mi devo inventare delle scuse. E ogni volta litighiamo, e io sono stanca perché penso che non sia normale litigare per una cosa come invitare gli amici a casa, o sbaglio?

E la stessa cosa succede per i soldi. Siccome è lui l’unico che guadagna, sono soldi suoi. Io non posso fare il lavoro per cui mi sono laureata perché qua tutti chiedono la conoscenza della lingua tedesca, che io non conosco minimamente, e se facessi un lavoro da non-laureata, non sarebbe giusto, e lui comunque guadagnerebbe sempre più di me, facendo il lavoro da ingegnere. Io non disprezzo i lavori manovali, li ho già fatti e li farei cantando se solo sapessi che dall’altra parte c’è qualcuno che lo apprezza, ma sono sicura che non c’è. Ripeto ancora che lui non voleva accettare che lavorassi solo io, e che se ci troviamo qui è perché lui non voleva sentirsi frustrato.

Onestamente mi aspettavo molta più comprensione e molto più supporto da parte sua per tutto quello a cui ho rinunciato finora per la famiglia. Invece niente. Anche quando ho deciso di dimagrire-perché ero obesa-non mi ha mai appoggiata. E quando ho perso 20 kg, e dato che i suoi genitori avevano buttato nella spazzatura tutti i miei vestiti del periodo prima delle gravidanze-avevo bisogno di vestiti nuovi, che compravo sempre ai saldi, lui non ha perso una occasione per criticarmi perché stavo spendendo soldi. E non vi dico quante cavolate inutili ha comprato lui, quanti soldi ha buttato a multe perché non voleva rispettare i limiti, e quanti vestiti mi ha comprato lui, sempre con l’intento di controllare anche come mi vestivo. Non ha mai pensato di dirmi “brava” per il mio successo-e perdere 20 kg è un successone-ma mi ha sempre lanciato critiche e prese in giro. Secondo me, aveva paura che ricominciassi ad attirare sguardi di altri uomini. E non ha neanche mai apprezzato il fatto che sono sempre io a parlare la sua lingua, perché per lui è una cosa naturale, ma io quando mi emoziono, quando litighiamo, pur parlando molto bene l’italiano, in quei casi non riesco ad esprimermi come vorrei, e questo è molto brutto, credetemi.

Tirando le somme, in questi 4 anni di matrimonio, abbiamo avuto i nostri alti e bassi-molti più bassi direi, ed io ho passato molto più tempo a piangere che a ridere. Ho sempre dato tanto senza ricevere nulla in cambio, mentre lui ha sempre preteso che si facesse come piaceva a lui, e non si è mai disturbato di tenere a bada il suo “carattere di me*da”, come lui stesso lo chiama. A questo punto io non mi sento più padrona di niente, e non capisco come sono arrivata a questo, visto che considero lui meno intelligente, capace e generalmente inferiore a me. Sicuramente non è una cosa bella da dire, e sono quasi sicura che sia ricambiata. Vorrei davvero tanto che questa mia visione di lui cambiasse, vorrei credere che noi due riusciamo a salvare il nostro matrimonio, ma nel modo giusto-cominciando ad apprezzare l’un l’altra e dando un esempio di un sano rapporto fra due persone alle nostre figlie, e non come stiamo facendo adesso-che litighiamo tanto, poi per esasperazione facciamo pace, una pace fittizia che dura poche settimane e poi si ricomincia con le discussioni e con l’aggressività verbale, per cui le nostre bimbe soffrono. Gli ho proposto di fare terapia di coppia e lui l’ha accettato, ma purtroppo qua non siamo riusciti a trovate nessun dottore che parli l’italiano… Alla fine, è per questo che ho scritto questo messaggio lunghissimo, scusatemi… è che quando ho provato a parlarne con qualcuno, nessuno mi prendeva sul serio, forse perché io sono una persona sempre sorridente, sempre pronta a ridere e a scherzare per cui gli altri non pensano che dentro di me mi possa sentire così male, e io quando vedevo che non mi credevano, non insistevo, perché mi sembra un po’ brutto parlare dei miei problemi psicologici a chi non sa se domani avrà da mangiare… So che ho scritto troppo e non mi aspetto risposte, forse sono anche stata troppo cattiva nei confronti di mio marito perché in fondo io non penso che lui sia una persona cattiva, ma sono le condizioni in cui ci troviamo a far sì che ci sentiamo molto stanchi ed esauriti e forse ho avuto solo bisogno di sfogarmi un po’…

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  • 3 months later...

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devono essere realizzati gli effetti di luce. ma non riesco a capire a volte. Allora prendo Frome aiutare qualcuno. ma mi scelgo da me. perché non vi è un certo parlando del sistema.

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OMG! E 'un lungo lungo post lungo. Sarà sicuramente prendere la mia notte piena di leggere. Ma informativo!

Salve,


È sempre nervoso e stressato, grida per ogni cavolata e critica sia le bambine che me per ogni cosa che facciamo. Diceva che si sarebbe calmato se solo io avessi fatto pace con sua madre perché questa era una cosa che gli pesava molto. E anche se non è stata per niente una cosa facile, l’ho fatto (qualche settimana fa abbiamo addirittura dormito nella stessa stanza), sempre pensando di riportare pace nella famiglia. Invece, cosa succede? Mentre andavamo a casa sua perché io facessi pace con lei, lui mi sgrida per una banalità-perché avevo casualmente sbattuto troppo forte lo sportello della macchina! Io cerco un’altra volta di venirgli incontro con una cosa grossa-perché io in quel momento stavo andando contro il mio senso di dignità e orgoglio-e lui non riesce a trattenersi nemmeno per le cose piccole e banali. E questo è uno stress continuo- “Perché hai buttato i capelli in macchina, buttali fuori!”, “ Perché non spegni le luci??”, “Perché non hai messo il giubbotto ala bambina??”, e io mi sento soffocare. Mi sta facendo le stesse cose che faceva sua madre quando stavamo a casa sua, solo che questa adesso è casa mia, è la mia macchina tanto quanto la sua, e lui invece si comporta come se fosse lui il padrone di tutto e io non avessi il diritto di decidere come comportarmi.

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