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problemi di nervoso e insicurezza nel mangiare con altre persone


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Ciao a tutti sono un ragazzo di 21 anni,il mio problema è il mangiare con le altre persone,tutto ciò è iniziato quando sono stato male e portato all'ospedale perché rimettevo e avevo un grosso bruciore allo stomaco,così forte che sembrava che stavo morendo...rimasi ricoverato lì un giorno con i valori un po' sballati perché mangiavo male in quel periodo,mi avevano dato il gaviscon da prendere.
Nei mesi successivi ogni tanto rimetto chiedendomi quale fosse il motivo,siamo andati dal medico di base e mi ha detto che era gastrite nervosa...e mi dà lucien di mattina,valpinax mattina e sera con dosaggio leggero(solo 6 gocce) e gaviscon tutto se non ricordo male per 15 giorni.
Da quel giorno in poi è andato meglio non ho più rigettato,però c'è un problema che ogni tanto soprattutto sotto stress,mi viene un oppressione toracica all'altezza della bocca dello stomaco che mi fa passare la fame,molto probabilmente è la gastrite nervosa e quindi mangio di meno quando mi si presenta,inoltre ho dovuto evitare molti cibi tipo le cose piccanti,fritti,gelati,pizze(anche se ho notato che dipende da come la fanno lievitare,altrimenti la digerisco).

Ora arriva il mio vero problema psicologico che non riesco a mangiare con gli altri ovvero questo succede solo la sera(molto probabilmente perché è dove mangio di meno e sto più attento ad andare leggero a letto e perchè poi mi sono sempre sentito male di sera)mi comincio a sentire nervoso e dico cavolo non ho fame per niente e mi comiceranno a dire ma non mangi niente,perchè non mangi,come fai a reggerti in piedi già sei magro...bhe per me è una vera tortura psicologica,però ho notato che questo succede con le persone che mi mettono ansia tipo mio nonno e sono costretto a prendere il valpinax,inoltre mi capita di vederlo il 24 a natale e il 24 cucinano tutte cose fritte che io non posso mangiare,inoltre il nervoso mi fa venire quel senso di oppressione e ciao bella serata,anzi non vedo l'ora di andarmene e neanche mi andava di andarci,anche perché è una persona che non posso vedere.Ma è possibile che sono così suscettibile e se non mangio sembra che faccio il dispetto a qualche d'uno,è così grave?
Perchè non riesco a fregarmene e dire no io sto bene così punto,però sempre con il sorriso!Invece di rimanere oscurato per tutta la serata?Comunque non solo con mio nonno succede ciò divento nervoso anche con persone con cui non sono abituato a mangiare,proprio per il fatto che possono dire qualcosa,del tipo ma non mangi nulla,ma perchè?
Poi un'altra cosa che mi porta questa ansia è il fatto che se devo andare a mangiare da qualcuno e non so cosa cucina mi manda al manicomio e comincio a dire che non ci voglio andare perchè io faccio fatica ad assaggiare i cibi e mi dico e se trovo tutte cose che non ho mai assaggiato e che non mi garbano?questo è un problema che devo superare quello di assaggiare altri cibi ma faccio fatica,secondo voi cosa devo fare?come si diventa menefreghisti del giudizio altrui?

Sicuramente questo è dato dal fatto che non sono abituato a mangiare con le altre persone al di là dei miei genitori...perchè difficimente andiamo a mangiare da qualche d'uno,inoltre mi creo problemi se la persona non la conosco proprio.Poi il fatto che mangio poco,dipende dalla situazione se non questa oppressione riesco a mangiare e fare una cena completa perchè mi viene fame.
Scusate per il tema ma spero che qualcuno di buona volontà mi possa aiutare in questo problema che è stupido perchè è stupido,sento di essere vicino alla soluzione ma non è facile sono troppo sensibile e suscettibile che me la prendo facilmente.

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  • 2 months later...

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IMPARARE A DELIMITARE I CONFINI AIUTA A CRESCERE

Buonasera, questi sintomi di origine nervosa possono essere causati dal fatto che é fondamentale nella vita di tutti i giorni imparare a dire ''no'' alle cose che non sentiamo nostre.

I no aiutano a crescere e a delimitare i propri spazi.

Il sentirsi oppressi nei confronti delle figure genitoriali potrebbe essere sintomo di una mancata auoaffermazione di sè.

Lei sà cosa é giusto e cosa no per sè stesso, dovrebbe iniziare a lavorare su di sè per trovare la forza a dire ''no'' alle cose che non sente appartenere alla propria personalità.

La mia non è una diagnosi tengo a precisarlo!

Mi sento di consigliarle questo da quello che posso aver percepito dalle sue parole.

Se la situazione persiste potrebbe essere utile rivolgersi a un esperto del settore per una terapia (anche strategica breve).

Saluti.

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