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Cibo: ossessione e affettività


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Ciao a tutti, vi scrivo con la speranza che mi aiutiate a capire cosa sta succedendo dentro di me.

Un giorno di giugno ho inspiegabilmente smesso di mangiare per 10 gg senza una causa apparente. In realtà mi tenevo in contatto da qualche mese con un ragazzo straniero che sarebbe dovuto venire nella mia città(ma il mese successivo), e che mi propose di stare con lui a pranzo o cena. Io risposi che andava bene, nonostante il mio problema nel mangiare di fronte agli uomini, forse perchè fino all'età di 13 anni(prima che i miei si separassero) mio padre mi costringeva a mangiare contro la mia volontà (ero inappetente e magrolina), mettendo in atto una vera e propria violenza psicologica e qualche volta fisica. Quindi durante questi anni non ho fatto altro che rifiutare inviti a pranzo/cena da parte dei ragazzi che da sempre mi corteggiano. Ma aggiungo che vivo l'affettività non serenamente: la vicinanza con un ragazzo mi fa bloccare emotivamente, i complimenti mi mettono in una condizione di disagio. Mi sono da sempre esclusa da cene o pranzi perchè mi passa la fame, mi viene il magone e mi vergogno a mangiare di fronte agli altri. Ma ho sempre scansato il problema.

Comunque sia ad un certo punto della mia vita, finito il liceo, il cibo cominciò a diventare un'ossessione:dovevo ingrassare. Così presi quei 4-5 kili che ormai da 4 anni cercavo di mantenere a fatica.

Tornando al malessere, dopo i 10 gg vado in vacanza e magicamente tutto scompare, il benessere ritorna. Dopo una settimana torno nella mia città, sto bene per una settimana...ma il giorno del matrimonio di mia sorella ricado nel vortice. E ancora sto qui: inappetente, demotivata, ansiosa, piena di crampi allo stomaco, angosciata, con l'idea che una vita così è senza senso, di essere un peso per mia madre. Allora mi chiedo: cosa rappresenta il cibo per me? La fobia sociale può trasformarsi in tutto questo? Come posso andare avanti e riacquistare la serenità? Sono da sempre una perfezionista, ma ora ho solo pensieri ossessivi (della serie non potrò mai mangiare con nessuno, non ce la farò, non ne uscirò mai), non riesco a pensare al mio benessere ma agli altri e a quello che loro pensano. Questa condizione mi sta gettando nell'apatia totale, cosa posso fare?

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I disturbi dell'alimentazione sono un argomento che puoi trattare con una persona competente e specializzata in questo settore. Quindi il consiglio che ti si può dare è di trovare un bravo dottore che possa dirti se effettivamente hai un disturbo di questo genere e come lo si tratterebbe. Non possiamo essere noi a dirti se il tuo legame col cibo è patologico o no, ci vuole l'analisi di una persona specialista.

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