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Mio padre non accetta il mio ragazzo perchè è povero


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Si chiedo scusa forse sono stato troppo duro, ma nel momento in cui uno accosta amore ad economia per me non è amore ed è deprimente ritenere una povera persona che poveretto è un umile operaio, metterlo nel banco degli imputati per il lavoro che svolge, ci sono più di dieci milioni di operai in Italia e sono italiani e svolgono un lavoro importantissimo per la nostra economia, avrei minimamente capito il suo discorso se diceva che lui era senza lavoro e non voleva fare niente, ma lavora e un operaio, con posto indeterminato, si è vero il posto in cui lavora potrebbe chiedere e lui perde il posto ma può succedere a chi ha un esercizio commerciale, a un ragioniere ad un avvocato, quanti proprietari di fabbriche si sono uccisi per i debiti che avevano, può succedere a tutti, quindi non capisco questo discorso tranne che farmi pensare che ci sia del razzismo in realtà o che la ricerca di un ragazzo si debba racchiudere solo ad un ceto alto.

Carissimo, non scusarti se sei stato un severo... lo sono anche io con me stessa, non mi capacito per questa situazione.

Ad ogni modo l'amore c'è... sono i soldi che mancano ma al momento se ne preoccupa più mio padre che io

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Ciao,

Io capisco i tuoi dubbi, penso siano molto umani.

Secondo me quello su cui devi ragionare è quanto tu tenga a questo ragazzo.

Se state veramente bene insieme, se vi amate, se siete in sintonia, allora questi problemi non devono spaventarti.

Forse tua zia è infelice perchè con suo marito in fin dei conti non sta veramente bene, allora le difficoltà economiche le pesano doppiamente.

Penso a mio marito. Gli voglio molto bene e mi illumina le giornate con il suo carattere giocoso/affettuoso. Se dovessimo avere problemi economici per colpa sua, sicuramente potrei soffrirne perchè magari desidero il jeans da 100,00 Eur che non posso permettermi, ma non sarei mai pentita di averlo sposato, nè riterrei insopportabili tali "sofferenze".

Vedi, quando si sta con una persona, ci sono sempre delle rinunce da fare prima o poi (economiche e non), devi vedere tu se ne vale la pena (ossia se tieni veramente a lui).

Diverso è se quando scrivi: "il mio ragazzo da me trae moltissimi vantaggi (non siamo ricchi, siamo persone comuni ma un domani avrò delle piccole proprietà)", intendi esprimere una perplessità in merito alla sincerità dei suoi sentimenti. Pensi che lui possa star con te solo per opportunismo?

E' chiaro che in questo caso la situazione è molto diversa.....

Facci sapere

t.

Buonasera e grazie della tua risposta!

Sono scomparsa dal forum per starmene un pò da sola e riflettere.

Non credo che il mio ragazzo stia con me per interessi economici: lo si potrebbe dire per qualsiasi ragazza che stia con lui, starebbe comunque in una situazione economica migliore.

Io tengo veramente a lui ma questi pensieri mi fanno impazzire, sono costretta a dire bugie ai miei, non riesco a fare il suo nome avanti a loro e anche nei rapporti intimi stiamo avendo dei problemi.

Vorrei solo che i miei genitori mi lasciassero vivere questo rapporto senza ansie...

Vorrei fare una confessione: lui abita da solo, in un monolocale di una grande città... la zona dove abita non è molto isolata ma è davvero bruttissima. Case malridotte, vicoli sporchi, facce losche... ogni volta che

passo da quelle parti mi sento sempre a disagio. Casa sua tra l'altro non è un granchè, è un pochino malridotta, vecchiotta ecc ecc. Non è assolutamente colpa sua ma mi sale l'ansia: non vorrei mai vivere in queste condizioni un domani. :(

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Luce biancastra.

Mi piace, segno della tua consapevolezza di imperfezione, imperfetta come tutti, come me e come mia figlia.

Fino alla fine del tuo post ho avuto l’impressione che a scrivere fosse lei, mia figlia.

Ha 21 anni e da tre sta con un etiope. Visibilmente etiope. Non ha ancora la cittadinanza italiana, ma è qui da quando aveva cinque anni, è praticamente italiano, a parte il colore della pelle.

Mi sono sempre vantato, fin da ragazzo, di essere antirazzista, di essere contro tutti tipi di discriminazione (altrimenti io non mi vestirei da donna, come racconto in altri miei post), contro tutti i pregiudizi. Ed ecco che mi arriva questa prova terribile da sostenere.

Questa vicenda, parallela alla tua, ha diversi piani di lettura.

Uno è quello della ragione, nel nome della quale tuo padre (come me) sostiene che un compagno del genere non può garantirti una vita comoda e finirai comunque per soffrire, perché la sua condizione di straniero gli chiude e gli chiuderà molte porte.

Vedi, da ventisei anni i tuoi genitori (tutti i genitori lo fanno, chi più chi meno perché siamo diversi gli uni dagli altri) si sforzano di renderti la vita meno pesante possibile, e sperano (tutti i genitori) che, una volta adulti, i propri figli abbiano la capacità di vivere una vita più comoda possibile.

Questa tegola (perché è una botta forte, come lo è stata per me) vanifica tutti i loro sforzi. Perché sono sicuri, come lo sono io, che la tua non sarà una vita agiata e facile. Tutto inutile, quindi. Uno si volta indietro e vede che tutti i suoi sforzi sono stati vani, tua figlia è caduta nella rete dei sentimenti.

Eh, già, i sentimenti.

Perché non c’è soltanto la ragione, bisogna guardare anche i sentimenti.

Tre anni fa io mi sono arrabbiato molto con mia figlia (ma ancora non ci è passata del tutto), per questi motivi. Ma lei ci dice che con questo ragazzo sta bene, lui le vuole un gran bene, la tratta bene e sono innamoratissimi.

Ecco il punto. Con il tuo compagno devi stare bene. Non importa da dove venga o che faccia abbia o che lavoro faccia. La prima cosa, in una unione, è che i due stiano bene insieme, si capiscano, si amino, si aiutino a vicenda. Bisogna capirsi al volo, anche senza parole, essere sicuri l’uno dell’altra.

Con questi presupposti si possono smuovere le montagne.

Non si può andare avanti ascoltando soltanto la ragione, occorre anche ascoltare “la pancia”, l’istinto (altrimenti non mi vestirei da donna). Bisogna che i due aspetti, ragione e sentimento, siano in equilibrio, che la razionalità venga in aiuto di un amore folle e che nelle azioni quotidiane vi sia quel pizzico di follia che aiuta a vivere.

La vita è fatica, è guadagnarsi il pane quotidiano con il sudore, il pagare le bollette e il meccanico, ma è anche sognare insieme, o ballare nudi al buio (mia moglie ed io lo facciamo ancora adesso, ogni tanto, a cinquant’anni), o godersi una giornata al mare.

Ecco, “Luce”, quello che intendo dire è di riflettere bene su come immagini il tuo futuro, se il rapporto che hai con quest’uomo vale la pena di soffrire un po’ per il tuo vivere quotidiano in cambio un amore. Ma devi esserne sicura: se ti innamori di una persona è perché la consideri bella, dolce e che ti vuole bene, ma anche in gamba, forte e in grado di tirarsi su le maniche e lavorare. Un giusto mix, insomma.

Tuo padre ha ragione.

Ma hai ragione anche tu.

Devi parlare con molta franchezza con tuo padre, dirgli che lo ringrazi per tutto quello che ha fatto per te, ma che ora tocca a te dimostrargli di essere adulta, e spiegargli che vi amate, e allo stesso tempo devi avere dal tuo compagno le rassicurazioni che tuo padre cerca e pretende. E ne ha diritto.

Purtroppo per mia moglie e me, il ragazzo di mia figlia è un bravissimo ragazzo, gran lavoratore, ha un bel sorriso ed è educatissimo. Perfetto, insomma. Peccato che è nero.

Ecco il punto: il razzismo citato da qualcuno non c’entra nulla. Da una parte ci sono le convinzioni personali, dall’altra c’è la cura che noi diamo ai nostri figli. Facile confondere le due cose, in questi casi.

Questo è ciò che mi ha insegnato la mia vicenda, spero ti sia d’aiuto.

Un abbraccio.

Non potevo leggere risposta migliore...

e sono contenta che questa vicenda ti ha fatto crescere e migliorare!

Un bacio! Un bocca al lupo a te e alla splendida vita che avrà tua figlia! :)

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Allora procedi verso quella pensi sia la decisione giusta per te, il problema come dici tu non è né tuo ne del tuo ragazzo, il problema è di tuo padre probabilmente ti vuole troppo bene un bene possessivo..che ha come scusa l'aggravante..sempre per lui..e naturalmente anche con lui procedi come meglio pensi..l'importante che non te lo fai tuo questo problema. .perché non lo è. .

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Allora procedi verso quella pensi sia la decisione giusta per te, il problema come dici tu non è né tuo ne del tuo ragazzo, il problema è di tuo padre probabilmente ti vuole troppo bene un bene possessivo..che ha come scusa l'aggravante..sempre per lui..e naturalmente anche con lui procedi come meglio pensi..l'importante che non te lo fai tuo questo problema. .perché non lo è. .

Ciao Angelo! Non sapevo fossi connesso!

:)

Come dice Gabriel, ero scappata... ma non da voi :) figuratevi! Siete stati davvero preziosi! E' che la situazione pesa e dovevo cercare delle risposte che, ahimè, ancora non ho trovato!

Oggi mio padre mi ha detto: "Quando ti sposi? No, per sapere! Così uno si organizza! Te ne potevi prendere uno migliore! Vivrei con gli stracci sul sedere così come fa tua zia!"

Ma poi perchè si pensa sempre al matrimonio? E se lui non fosse l'ultimo? E se tra un paio d'anni mi lasciassi? Devo sposarmi per forza? Perchè la vedono come una situazione già compiuta?

Fortunamente ora non sono a casa e ho potuto piangere un pò...

Non so se parlare con il mio ragazzo di questo problema! Poverino lui, dolce, buono e per nulla sfaticato... piombargli addosso con questa situazione! Credo la prenderebbe malissimo... ma si darebbe anche da fare...

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Se non stai parlando o progettando il problema è che non vuole che ti vedi con lui perché è nero..per me è razzismo per altri non so..personalmente non penso sarebbe giusto dirglielo al tuo ragazzo, non sarebbe giusto proprio perché non è giusto..;-), però tu lo conosci se pensi che non si arrabbia molto da inclinare il vostro rapporto fallo e delizia lo di questi argomenti..ripeto non voglio imputare nessuno ma tuo padre non ti dovrebbe mettere in questa situazione. .

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Beh è vero che i miei vorrebbero che io stessi con un ragazzo italiano ma il problema principale, mi pare di capire dal loro comportamento, è che è povero e non potrà mai mantenermi.

Hanno paura per l'instabilità economica del mio ragazzo... Ancor di più gli preoccupà il fatto che nel frattempo mantiene anche la famiglia!

Per la precisione lui non è nero :) è di una tonalità più scura della nostra! È marroncino chiaro ;)

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Ma lui non ti deve mantenere chi è oggi che si può permettere di mantenere la sua ragazza o moglie..quasi nessuno tu ti devi automantenere, si presuppone che un domani dovreste lavorare sia tu che lui..quindi..che c'entra il mantenere..e poi come hai detto tu non vi state sposando quindi è una decisione per ora provvisoria..naturalmente tu sai meglio di me come è il discorso per me è più una questione di colore di pelle che di povertà in realtà. .e poi cos' è questo concetto del mantenere è un ragionamento degli anni 50..e finita da un po il fatto che il marito mantenga la moglie casalinga. ..

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  • 2 months later...

Angelo Crucitti, non hai capito la visione di un padre. Faresti almeno una buona cosa ad accettarlo, visto che non sei padre (mi pare di capire).

Voltan secondo me ha fatto un intervento molto utile ed inerente alla storia peccato che chi ha aperto la discussione probabilmente si sia spaventata dai primi post di riscontro... un po' cattivi.

Secondo me se non c'era il problema dei soldi ce ne sarebbe stato un altro, se non c'era il problema della nazionalità/etnia ce ne sarebbe stato un altro.

Personalmente preferisco uno spiantato straniero, ma con buona volontà (documentabile :D) rispetto ad un italiano benestante con il vizio del bere o le abitudini manesche.

I genitori fanno i genitori, tutti si preparano cercando di prevenire possibili incapacità, ma la vita ha davvero un gran senso dell'umorismo. Ormai le coppie miste sono innumerevoli. I soldi purtroppo incidono più di ogni altro fattore.

Ma voglio ancora credere che con un sentimento autentico si possa riuscire a superare tutto e quindi vivere gli aspetti belli e meno belli di questo incredibile viaggio.

Mi è piaciuto davvero molto l'intervento di Gabriel Voltan.

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  • 2 weeks later...

Lo capita benissimo la visione di suo padre, per il troppo affetto e il bene che vuole a sua figlia senza accorgersene, sta influenza pesantemente nei sentimenti e nelle scelte di sua figlia, ma ciò per quanto comprensibile non è difendibile..inoltre la ragazza dice di aver cercato più volte di fargli capire che lo ama e che cmq ha un posto fisso come operaio...dice anche che suo padre non cede e non penso che lo farà. ..da mediatrice in questa situazione tra suo padre e il suo ragazzo lo ha fatto fino adesso, io non mi sento di consigliargli, di continuare all'infinito così perché la logora questa situazione e quindi le ho consigliato di prendere una posizione e di farlo a favore del ragazzo perché ripeto per quanto comprensibile e suo padre che sbaglia.....Ma sarò io forse che non capisco..Ma voi due tu e lui, che consiglio gli state dando alla fine, qual'è il vostro consiglio, che ancora non si è capito, anche perché in realtà non gliene state dando...dirgli di cercar di capire la posizione di suo padre perché le vuole bene, in che cosa la dovrebbe aiutare?? A fare da mediazione a vita tra il suo ragazzo e suo padre?? Personalmente penso che gli state impapucchiando un sacco di stonz..te e alla fine non gli state dando nessun consiglio...

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  • 4 months later...

volevo rispondere a Gabriel messaggio del 9/10/'14.anch'io grazie all'unione e all'amore che mi legano a mia moglie ho superato momenti durissimi,drammatici anche se lei sostiene che avrei dovuto dedicarmi + alla vita di coppia che al lavoro:ma quando la barca sta per naufragare bisogna remare con tutte le proprie forze x evitare la catastrofe!ed ora ci sono riuscito:prova a contare concentrarti solo sull'amore e i sentimenti quando non hai più né soldi né lavoro!per quanto riguarda le differenze di pelle o culturali è una scelta xsonale:l'importante che ci sia la volontà di portare avanti un progetto comune e mettere passione e impegno in quello che si fa.certamente amore,sentimenti,stabile occupazione(oggi è quasi un miraggio!),casa,famiglia ,figli sono gli ingredienti x un legame duraturo e soddisfacente.xsonalmente sono risposato una seconda volta con una donna calabrese:ormai a distanza di anni posso affermare che è una donna meravigliosa e se l'avessi incontrata prima avrei evitato il fallimento del primo matrimonio.nei primi tempi però le differenze di mentalità ,educative,culturali,ambientali(lei ha sempre freddo io ho sempre caldo!) mi hanno messo in gravi difficoltà al punto che ho pensato provenisse da un altro pianeta!mia nipote 18 anni si è fidanzata con un ragazzo ecquadoriano ma dopo poco tempo ha dovuto lasciarlo non per il colore della pelle ma x differenze di cultura,tradizione,mentalità abissali.mio cugino anni fa ha adottato due bambini,maschio e femmina, peruviani ma diventati adolescenti gliene hanno combina

te di tutti i colori e sono certo che oggi non lo rifarebbe né consiglierebbe di farlo ad amici e parenti!

grazie a tutti x queste discussione!

rufuge

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  • 2 years later...
Ospite luca

Secondo me tuo padre ha ragione. Sposarsi un povero è una cosa un po'idiota. Capisco farci sesso, questa è un'altra faccenda. Ma sposarselo o comunque fidanzarcisi seriamente è un atto che non capisco. Masochistico e romantico nella maniera più patetica. Stare con un uomo povero significa peggiorare le proprie condizioni di vita. Ora una può innamorarsi di un uomo ricco e migliorarle invece. Quindi mi sembra che il ragionamento sia di un a semplicità disarmante.

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  • 7 months later...
Ospite Seba

Non c'è niente di male a stare con uno straniero però oggi i soldi(non dico essere ricco) sono importanti per una coppia. Quando ero in UK, molte donne inglesi erano sposate con neri, ma erano di seconda, terzaecc.. generazione. Quindi non stranieri, ma cittadini della loro stessa nazione. Oggi con queste manifestazioni atte al protezionismo diventa sempre più difficile per uno straniero "fresco" raggiungere un buon livello di stato sociale. Questo per dirti che nessun vuol essere razzista, ma la realtà ci dice che uno straniero "fresco" ha meno possibilità di un cittadino (italiani e stranieri di seconda, terza ... generazione) di scalare la scala sociale. Però devi pur sempre valutare, se questo ragazzo ha le capacità ed è intraprendente, i miei discorsi non valgono.

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