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I genitori peggiori? Quelli che amano troppo - articolo


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RITPORTO QUI L'ARTICOLO (http://life.wired.it/news/salute/2013/03/01/i-genitori-peggiori-quelli-che-amano-troppo.html)

Li chiamano “helicopter parents” e non possono fare a meno di sorvolare in tondo sopra i loro figli, anche quando iniziano a essere grandi. Adesso, uno studio pubblicato sul Journal of Child and Family Studies lo dice ufficialmente: interessarsi troppo della vita dei figli fa male ai genitori e fa male ai figli, che rischiano di diventare adulti insicuri e depressi. Se un precedente studio, condotto dallo stesso gruppo di ricercatori, aveva già mostrato che le madri e i padri molto attenti a stimolare i loro bambini (di 0-6 anni) - portandoli al cinema e a teatro, leggendo tutto sulle teorie educative - sono a rischio depressione (e dunque infine compromettono anche la serenità dei loro figli), questo nuovo studio ribadisce il concetto anche per i figli più grandi. Anche quando i risultati a scuola iniziano davvero a preoccupare, le amicizie creano dubbi e le uscite si fanno sempre più frequenti, è bene fare un passo indietro.

Ad esempio, telefonare ai suoi professori per avere chiarimenti su un voto, cercarlo al cellulare o spedirgli sms più volte al giorno, farselo amico su Facebook sono tutti comportamenti che compromettono la capacità dei giovani di affrontare i problemi e di cavarsela da soli. Insomma, lasciarli uscire dal nido ma poi pretendere controlli quotidiani non è il comportamento più adatto per crescere una generazione sicura di sé. “ I genitori mandano involontariamente un messaggio ai loro figli: non sei in grado”, commenta Holly Schiffrin a Time, capo del gruppo di ricerca all'Università di Washington. “ Le abilità di problem-solving si maturano con la pratica, a partire dalle piccole cose”.

Durante lo studio sono stati analizzati 297 ragazzi sopra i 18 anni, con domande tipo: i tuoi genitori si interessano della scelta dei tuoi corsi? Hanno mai contattato i tuoi docenti? (Sembra assurdo per ragazzi di questa età, ma, ha spiegato la Schiffrin: “ A me è successo diverse volte”), oppure, intervengono nelle questioni tra te e i tuoi compagni? In parallelo, gli studenti dovevano rispondere a domande sul grado di soddisfazione della loro vita e su quante volte capita loro di sentirsi depressi o ansiosi. Altre domande hanno riguardato la “self-determination theory,” che si basa sul principio che ogni persona abbia tre necessità fondamentali per sentirsi felice: a) sentirsi autonomi, b) sentirsi competenti c) intrattenere rapporti con gli altri. Tutte le risposte hanno confermato che all'aumentare dell'interessamento dei genitori nelle loro vite, diminuiva proporzionalmente il loro senso di autonomia, di competenza e di relazione. Di conseguenza, era più probabile per loro cadere in episodi di depressione.

PARLANDO DA FIGLIA "NON PROTETTA", NON SONO D'ACCORDO CON QUESTA ANALISI CONCLUSIVA. VOI?

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Se questi comportamenti iper protettivi scatenino depressione o altro non lo so...ma ti posso dire sono deleteri.

Ho sotto gli occhi un esempio lampante (non il mio stavolta :icon_mrgreen: ) di una madre completamente inserita nella vita di sua figlia da conoscere tutto (tutto) dei suoi compagni di classe, professori, amici...la ragazza, è diventata a mio avviso un'ameba, non pensa più con il suo cervello ma con quello della madre...e la madre vive completamente la vita della figlia...insomma proteggere ok ma certe volte si va oltre...

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Beh mi sembra di aver espresso da anni cosa c'è non va nei genitori di oggi, che vogliono fare gli amici dei figli, i genitori devono fare i genitori e lo schiaffo non guasta, mi sembra anche di aver espresso il mio parere su cosa è cambiato soprattutto, cioè il sentimentalismo femminile, che sta prevalendo e che gli uomini si stanno infrocendo. .una volta esistevano due figure quella maschile più fredda e rozza che era il capostipite, e quella femminile più tenera ed empatica, creando un giusto equilibrio, oggi la figura paterna e simile a quella dei froci, e prevale quella femminile, sentimentale, essendo essa il capostipite della famiglia, quindi abbiamo sostituito lo schiaffo, col parlare al proprio figlio..aspettiamo un articolo che parli di questo, per ora mi riprenderò le critiche di essere maschilista..:-))..continuo anche ad affermare che la differenza dei ruoli sia indispensabile e non possono essere gli stessi, e che le donne stanno conducendo una battaglia a testa bassa, fregandosene delle conseguenze societarie e familiari che si stanno creando..per prendere un ruolo che non gli compete, ma non per incapacità o mancanza di intelligenza, perché in natura siamo stati creati così, con ruoli diversi, ruolo che la donna stessa ha definito discriminatorio, ma per quanto mi riguarda il ruolo, più difficile ed importante è quello della donna di casa..infatti la donna essendo più intelligente riuscendo ad usare entrambe gli emisferi del cervello, può svolgere un ruolo che l'uomo non potrà mai fare, in pratica le donne saprebbero fare tutto, mentre gli uomini saprebbero fare tutto tranne la madre, ma oggi la madre non vuole fare la madre ma carriera e non ci possiamo permettere di dirgli niente..

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Allora vi dico cosa per me c'e stato di sbagliato, le donne non dovevano lottare per avere gli stessi ruoli degli uomini, ma mantenere i ruoli diversi per come erano, ma lottare per poter percepire un indipendenza economica in quanto madre, in un certo qual senso, dovete lottare per far leggi, visto che c'è stato un momento in cui la vostra parola era forte, per far leggi in cui si stabiliva che l'uomo avrebbe continuato a lavorare, naturalmente percepiva uno stipendio più alto, ma lo doveva dividere con la moglie, per dare una sua indipendenza economica,o per cose simili, percepire uno stipendio da madre, non per prendere i nostri ruoli, non c'entra niente questo ed è sbagliato..

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Ma senza guardare i bimbi di oggi ad esempio. Ma paragonando voi ai Vs . coetanei. .. ci sono situazioni dove i genitori sono onnipresenti e come ha contributo oggi alla loro vita?

Per quanto mi riguarda. laddove ho visto che i genitori erano presenti al 100p100pe100per100... vedo coetanei piu con autostima rispetto alla sottoscritta.

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Io ho conosciuto persone molto diverse tra di loro pur avendo gli stessi genitori...

Non voglio dire che i genitori non contino, anzi, semmai che un determinato modo di porsi di una persona verso un'altra

(in questo caso di un genitore verso un figlio, ma anche in generale) può avere effetti talmente diversi da caso a caso

da rendere inutile la ricerca di un 'modo giusto' generalizzabile

Quanto all'autostima, beh... quella secondo me dipende molto di più dalle condizioni presenti di una persona che dalla

sua storia passata, che invece si tende a rivedere di volta in volta in positivo o in negativo a seconda del presente

E' un po' come il gioco dell'Othello... o Reversi o come diavolo si chiama: metti oggi una pedina nera, e tutte quelle bianche

tra questa e un'altra nera di anni fa diventano nere... domani ne metti una bianca, e tutte quelle nere tra questa e una

bianca remota diventano bianche...

(The bottom line is: l'importante è mettere giù una pedina bianca, almeno ogni tanto...)

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Per quanto mi riguarda. laddove ho visto che i genitori erano presenti al 100p100pe100per100... vedo coetanei piu con autostima rispetto alla sottoscritta.

Essere presenti è una cosa...la condizione descritta nell'articolo un'altra...

Io credo che la presenza dei genitori debba essere discreta, ferma ma discreta...e, soprattutto, a discrezione dei figli e non propria :)

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Quanto all'autostima, beh... quella secondo me dipende molto di più dalle condizioni presenti di una persona che dalla

sua storia passata

Si ma...la storia passata, secondo me, può anch'essa contribuire alle condizioni presenti, non trovi?

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Si ma...la storia passata, secondo me, può anch'essa contribuire alle condizioni presenti, non trovi?

senza dubbio... la storia passata, combinata con le cose che ti accadono oggi

(di campioni mondiali di autostima passati alla bottiglia o addirittura al cappio da un giorno all'altro ne è piena la storia dell'umanità...)

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Se un figlio ti rimprovera a distanza di tempo per avergli dato uno schiaffo 15 anni fa, vuol dire che glielo hai dato troppo piano e uno era poco..;-)

Ma infatti, meglio una bella mazzata così, con la commozione cerebrale, di certo non ricorderà nulla :icon_mrgreen:

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Oppure gli potresti dire che tu avevi la mano tesa, lui è inciampato e ha sbattuto con la guancia sulla tua mano...e in più lo rimproveri anche di stare più attento la prossima volta a dove mette i piedi..:-).

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Oppure gli potresti dire che tu avevi la mano tesa, lui è inciampato e ha sbattuto con la guancia sulla tua mano...e in più lo rimproveri anche di stare più attento la prossima volta a dove mette i piedi..:-).

Tu si che saresti un buon padre :D:

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Beh, vogliamo parlare delle madri quelle sane di una volta, che ti lanciavano la ciabatta, ho visto fare a mia madre cose paranormali, riusciva a farla curvare in aria, oppure usava le sponde, cmq ti potevi nascondere dove volevi tanto ti prendeva..:-))..questi sono bei ricordi..tuo padre che ti rincorreva con la cinghia e tu che ti arrampicavi sui lampadari..queste erano belle cose..bei ricordi..e soprattutto non cu deprivavamo e non ci sentivamo vittime..io ho bei ricordi di quando me li davano..

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E soprattutto quando un professore ti rimprovera va i tuoi di certo non andavano a sgridare il professore ma sgridavano te..ci facevo crescere molto più tosti di come li fanno crescere ora..mio padre è andato solo ad un colloquio in 3 superiore entra dalla prima professoressa e gli dice vostro figlio invece di studiare mi guarda le mutandine. .dopo di che logicamente se ne è andato..gli ho chiesto come è andato il colloquio. .mi ha risposto, mi hanno detto che stai attento in classe, soprattutto quando c'è quella di scienze..

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Angelo, è ovvio che le "punizioni corporali" che ti davano i tuoi non erano tali, probabilmente erano un'estensione di manifestazioni d'affetto. I rimproveri poi, se fatti in maniera sapiente, sono più utili degli incoraggiamenti.

Questo significa fare il mestiere di genitore e, visto come ne parli, credo che i tuoi l'abbiamo fatto bene.

Un po' ti invidio...debbo ammetterlo :)

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Certo che lo facevano per affetto non è che si alzavano la mattina e mi picchiava no, io ero una peste da piccolo me le davano quando me li meritavo, infatti per questo ho sempre detto che ogni tanto uno schiaffo non guasta..anzi..cmq Lis se vuoi te la lancio io la ciabatta..non so fare il lancio ad effetto, ma in linea retta dovrei centrarti. .:-))

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Ma grazie, che pensiero gentile :)

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  • 6 months later...

Avete presente quella vignetta dove c'è un pesce che si arrampica?

“Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi, lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido” Albert Einstein

Se facciamo credere ai Nostri figli di essere dei geni, credo abbiano molte possibilità di diventarlo se non lo sono per davvero.

CAPITE QUELLO CHE VOGLIO DIRE?

Infatti, RIPETO, vedo che chi è stato trattato come un tesoro dai genitori oggi è molto piu sicuro di se stessso.... (a me risulta anche arrogante, ma oggi è una qualità esserlo, indi...)

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CAPITE QUELLO CHE VOGLIO DIRE?

c'è anche il risvolto della medaglia: quando il figlio, che in famiglia tutti considerano un genio, si trova alle prese con il mondo reale e scopre di non essere poi tanto genio, quanto più persona normale, la reazione può essere bruttina...

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Ma Einstein l'ha detta per davvero quella frase? A volte si leggono degli aforismi attribuiti a lui che sembrano inverosimili...

Uno su tutti è quello sulla follia, che sarebbe "fare sempre la stessa cosa ed aspettarsi risultati diversi"... cioé... se uno fa

a 80 anni le stesse cose che faceva a 20 sarebbe un folle ad aspettarsi risultati diversi?!?

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A volte si leggono degli aforismi attribuiti a lui che sembrano inverosimili...

Capita quando si è morti...alle volte poi capita pure quando si è vivi e le persone interpretano a modo loro quello che dici (o non dici...)

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