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Potrebbe trattarsi di violenza psicologica?


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Salve a tutti.

Ho quasi 18 anni, il mio ragazzo 17 e stiamo insieme da circa due anni. Le cose andrebbero benissimo, tra noi due, se non fosse per sua madre. Inizialmente lei era molto gentile con me, ma dopo qualche mese ha cambiato atteggiamento nei miei confronti (e nei confronti di suo figlio) senza apparente motivo.

Ci insultava dicendo che facevamo una "vita da vecchi", sempre chiusi in casa, quando sapeva benissimo che io soffrivo e soffro di una forma di fobia sociale da cui sto, lentamente e con un po' di aiuto, uscendo solo ora.

Chiamava lui "verme", gli rinfacciava il fatto di non avere più un amico, ma era stata proprio lei a chiedergli più volte di troncare i rapporti con le persone che frequentava.

Quando il mio ragazzo tentava, in modo pacato, di farla ragionare lei evitava il confronto insultandolo e/o urlandogli contro.

Beveva ogni sera (ora, per fortuna, credo abbia smesso) e, a volte, tornava a casa così ubriaca che sbatteva contro porte/armadi. La cosa terribile è che, dopo aver bevuto, se la prendeva con chiunque. A volte è arrivata a tentare di mettere le mani addosso al mio ragazzo, che essendo molto più "grosso" di lei, è riuscito QUASI sempre ad evitarlo.

Io avevo molta paura di lei, soprattutto in quei momenti, e ho smesso di andare a casa del mio ragazzo. Anche solo sentirla urlare al telefono contro di lui mi faceva star male, mi sentivo così impotente. Impediva al mio ragazzo di vedermi, anche per settimane, dicendo che finché non sarei tornata a casa loro lui non sarebbe dovuto venire da me. Una sera mi ha anche chiamata, ubriaca, per convincermi (non con le buone, ovviamente) a tornare da loro; ero così spaventata che dopo poco ho chiuso la telefonata, per poi riceverne un'altra, a cui ha risposto mio fratello. Lei se l'è presa anche con lui, che ha attaccato subito. Ha continuato a chiamare, siamo stati costretti a staccare il telefono quella sera. Io non ce la facevo più, ho chiesto al mio ragazzo di parlare con suo padre della situazione perché stava diventando insostenibile. Suo padre ha tentato di parlare con la madre, ma lei ha negato tutto, anche il fatto di bere. Così ho proposto al mio fidanzato di parlare con uno psicologo, per cercare di capire meglio la situazione. Lui ha acconsentito, contento di potersi finalmente sfogare, ma sua madre glielo ha impedito. Ha cominciato a comportarsi come se fosse lei la vittima della situazione, e io mi sono sentita talmente in colpa che ho ricominciato ad andare a casa sua. Le cose sembravano finalmente sistemate, ma dopo poco tempo è tornato tutto come prima. Io mi sono rifiutata, per la seconda volta, di tornare in quella casa e ovviamente lei ha impedito a suo figlio di vedermi. Dopo poco tempo, stessa storia. Lei riusciva sempre a sembrare "la santa della situazione", diceva al mio ragazzo "sei un ingrato! dopo tutto quello che io ho fatto per te", e sia io che lui ci sentivamo così in colpa che facevamo di tutto per sistemare le cose. Ho cercato di capirla, pensavo fosse, magari, gelosa; una madre disperata che ha paura che qualcuno possa portarle via suo figlio. Ma poi mi sono resa conto che non è così, che sua madre dice/fa determinate cose solo per sembrare "buona", quando non è così. La stessa storia si è ripetuta un'altra volta, quando lei mi ha insultata perché suo figlio era stato bocciato. Io ho perso un anno di scuola per aiutare lui, studiavo le sue cose e non le mie (per poi spiegarle a lui, semplificandole come potevo), perché ci tenevo che passasse l'anno, ma a casa sua il clima non era dei migliori. Le continue litigate, gli insulti, gli impedivano di concentrarsi davvero, di dedicarsi allo studio, anche se comunque ci ha provato molto. Dopo questo episodio io ho chiuso ogni tipo di rapporto con lei. Lei gli ha impedito, inizialmente, di vedermi, ma poi ha accettato la cosa. Io ho cominciato a star meglio, ho cominciato a mangiare bene, niente più disturbi del sonno, ho cominciato ad uscire e a lavorare, e a Settembre tornerò anche a scuola. Da circa una settimana, però, lei ha cominciato a dire al mio ragazzo che, dato che sono mesi che non vado da loro, DEVO tornare, altrimenti lei non lo fa uscire di casa. Infatti è una settimana che lui non esce e che, di conseguenza, non ci vediamo. Io mi sono buttata giù, sono facilmente irritabile e non mi sento bene. Sento il mio ragazzo star male, e non ce la faccio più. Vorrei che questa situazione cambiasse, ma lei non è aperta al confronto e penso sia perché sappia di star commettendo degli errori, ma essendo molto orgogliosa non riesce ad ammetterlo. Il mio ragazzo ha minacciato più volte di togliersi la vita, dicendomi che non ce la fa più, che non sopporta più gli insulti e le continue litigate. Abbiamo letto qualcosa sulla violenza psicologica, e siamo quasi sicuri che si tratti proprio di quello, ma non sappiamo cosa fare e a chi rivolgerci. Grazie in anticipo per le risposte.

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Buongiorno Joy, io sono una Psicologa Clinica ma non ancora iscritta all'albo, il consiglio che posso darti è quello di rivolgerti a qualche consultorio della zona; in modo tale che loro possano indirizzarti e farti capire com'è meglio agire in determinate situazioni.

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