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Amori sbagliati? Sono borderline?


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Buonasera a tutti,

ho 22 anni. Studio all'università e vivo fuori casa da tre anni. Apparentemente la mia vita scorre regolare: studio, lavoro in un negozio come commessa part-time. Apparentemente ho degli "amici". Il mio problema non è nell'apparenza (per parafrasare i miei genitori: sei bella, sei intelligente, che problemi hai), ma nel costante senso di disagio che provo. Sento come una maschera che devo indossare ogni volta che mi relaziono a qualcuno. Questo non porta mai i miei rapporti ad una spontaneità o sincerità...sento di essere circondata da "conoscenti" con i quali posso scambiare due parole e che posso chiamare per uscire (loro non mi chiamerebbero mai). E soprattutto sento che le persone si allontanano da me appena iniziano a conoscermi più in profondità...molto spesso sono io a non volermi avvicinare...a mantenere sempre un atteggiamento distaccato...ci sono persone che conosco da 3 anni con le quali non ho mai scambiato una parola e ci salutiamo appena...

Da poco ho chiuso una delle mie ennesime relazioni problematiche, con un ragazzo bipolare: è stata un'esperienza molto dolorosa per me perchè siamo arrivati a scoprire insieme la sua malattia, e alla luce dei suoi comportamenti che mi stavano portando all'esaurimento, ho deciso di troncare dopo un anno di relazione e tre anni di "inseguimenti". In cuor mio sapevo che ci fosse qualcosa che non andava all'inizio, poi è come se mi avessero accecata...non vedevo più la realtà...alla fine Mi sono ritrovata emotivamente distrutta. Senza un amico, senza un compagno accanto...

Ogni volta che incontro un ragazzo (la persona con cui ho avuto una relazione più "stabile" qualche anno fa aveva 17 anni più di me), gli riverso addosso la mia vita. Tendo a saltare da una relazione all'altra con una facilità impressionante.

Il mio attuale ex mi manca molto, continuiamo a vivere nella stessa città ed in teoria dovremmo frequentare gli stessi luoghi, ma non vederlo mi porta a pensare che sia ricaduto nella fase depressiva del suo disturbo...

Com'è possibile che con una relazione sentimentale riesco ad aprirmi completamente, ad essere me stessa...purtroppo, quando il "sogno" svanisce e rimane solo la realtà (in questo caso, la sofferenza), quello che rimane è il mio senso profondo di vuoto, la mancanza di senso di un'esistenza in cui senti di non essere mai te stessa fino in fondo...

Quello che vorrei che i miei genitori capissero è che non sono state le relazioni sbagliate a farmi stare male, ma che è proprio questo mio stare male che mi porta ad affrontare situazioni sempre più dolorose...e che non basta essere belli ed intelligenti per pensare di essere immuni ad un disagio mentale...

Sono confusa ed amareggiata.

Secondo voi cosa mi porta ad isolarmi e a ricercare il dolore? Ho paura di soffrire di disturbo borderline...

Vi ringrazio in anticipo per l'aiuto

Roberta

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Ciao Roberta,

ho appena letto il tuo post. Hai solo 22 anni, io 30, ma ricordo benissimo la fase degli amori sbagliati ed il perchè avvenissero. Il mio estremo bisogno d'affetto mi faceva passare da una persona all'altra come se fossero briciole che per un attimo mi facevano vedere il sole, ma poi ritornavano le briciole che erano anche perchè a questi individui non interessava mnimamente di iniziare una relazione seria con me (e forse nemmeno a me, ma non lo avrei mai ammesso). Altro problema è il troncare le relazioni: non ci riesco, ho la sindrome abbandonica e non tollero di non avere più una persona che ho frequentato nella mia vita.

A novembre mi hanno diagnosticato tratti ( non disturbo) borderline associati a tratti narcisisti.

Capisco bene la frase: mi comporto così perchè sto male....tu non ti stimi, non ti ami e cechi di rispecchiarti negli altri per trovare una tua identità. Comincia da te, è l'unica...se vuoi, ne possiamo parlare o forse ho scritto un mare di sciocchezze :)

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  • 2 weeks later...

Ho avuto un partner bipolare e devo dire che questo aspetto (che non tendo personalmente ad accomunare alla malattia, piuttosto ad una grande sensibilità interiore) è riuscito a stimolarmi nelle sue sfaccettature e complessità a ricercare il miglior modo di comprendere una persona. Credo infatti che ciò che contribuisca a formare un legame solido sia dato dalla disponibilità di condividere gli aspetti più profondi del proprio io, che nonostante le molteplici forme in cui si manifesta è pur sempre uno.

Molti bipolari sanno perfettamente quanto sia complicato afferrarsi in mezzo a questo marasma di suggestioni, nondimeno possono permettersi di non sentirsi "sbagliati" capendo che quello che confondono con inadeguatezza è semplicemente frutto di una personalità aperta e potenzialmente molto empatica.

Come semplice consiglio in amicizia, potrei suggerirti di riconoscere se c'è una causa particolare al nucleo di questo disagio, alla quale poi eventualmente fanno capo diverse altre... Non darti per vinta, mi raccomando.

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