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Suicidio imminente


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Sì, ma dovevi andare prima dal tuo e poi dal suo avresti saputo cosa dire all'avvocato di tua moglie, cmq non ti preoccupare non è successo niente di grave, però ora mettiamoci in carreggiata. .risolviamo questo tuo problema. .devi essere forte se giochiamo le carte giuste ed applichiamo una giusta strategia si risolve tutto. .appena andrai da tuo avvocato capirai perché era meglio andare prima dal tuo e poi da suo..

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Angelo, i tuoi suggerimenti sono preziosi, ma tra tante sfighe che mi sono capitate ultimamente... stavolta casualmente ci ho azzeccato.

Il mio amico avvocato conosce benissimo la pessima fama della collega e il suo modo di agire.

Le informazioni che ho captato sono state utili.

E forse, con il mio modo di fare, l'ho depistata, e poi dirò perchè.

Intanto c'è da dire che mia moglie si è trovata una emerita incapace che gli spillerà solo un mucchio di soldi.

Incapace ma - attenzione - pericolosa come tutti gli incapaci! Anche per lui le velate minacce di tirar fuori "qualcos'altro" erano un bluff, ma sarebbe capacissima di suggerire di calunniarmi! In tal caso non ci sarebbero esitazioni: quereleremmo a tutto spiano.

Prima mossa: lui telefonerà alla collega, per incontrarla una mattina in tribunale.

Secondo: mi ha suggerito di accettare la separazione consensuale MA OVVIAMENTE a condizioni non penalizzanti per me e soprattutto per le figlie. Si parte da questa base, tanto per andare avanti. Poi se io e mia moglie ci rappacifichiamo (senza fargli da zerbino) tanto meglio, la separazione per il momento non è un divorzio. Bisogna fare così perchè se la vuole la vuole, non ci sono santi e non si può impedire ad un coniuge di separarsi.

Ovviamente - e qui c'è la BUONA NOTIZIA (buona, vabbè, è comunque una brutta storia) - la vicenda dell'abbandono di casa con la "detenzione" unilaterale delle figlie è un reato penale di una gravità inaudita. Me lo ha dato come assolutamente e banalmente scontato. Siccome non ci sono termini di scadenza per la denuncia, ora questa storia la usiamo come arma definitiva, e lui glielo dirà fra qualche giorno (ho saputo proprio mentre scrivo che hanno appuntamento).

Ragion per cui dovranno darsi una calmata e ponderare le cose.

Se non accettano di concedermi condizioni di mio gradimento... c'è una successiva mossa importante e devastante. Scusatemi se non ne parlo, ma ormai ho dato talmente tanti elementi che chiunque della mia zona dovesse leggere capirebbe di chi e di che si tratta, e non vorrei giocarmi tutto se per colmo di sfortuna l'informazione dovesse arrivare alla signora avvocato!

Un'altra cosa. Angelo, andresti d'accordo con il mio amico. Mi ha dato i tuoi stessi identici consigli. Ora spiazzeremo mia moglie, dopo tanti miei piagnistei, con la mia accettazione di separazione. E poi mostrerò ancora più menefreghismo concentrandomi sul lavoro ed eventualmente con le successive pesanti mosse dell'avvocato. Nel frattempo ricominciano le scuole, dovrò stare a contatto PER FORZA con le figlie, ci sarà (speriamo!) un clima un pò più leggero con il matrimonio della mia cognata (una specie di mia terza figlia, quando ho conosciuto quella che sarebbe diventata moglie lei era nel grembo di mia suocera).. e poi si vedrà... speriamo che questa cappa malefica che ci ha avvolto si dissolva quel tanto che basta per intravvedere spiragli... ma non voglio peccare di ottimismo.

Ah... Il mio avvocato, che in passato aveva conosciuto mia moglie, è più che convinto che qualche influenza esterna, qualcuno in malafede che gli abbia dato la spinta finale, ci dev'essere stato. E secondo lui - AMMMESSO che si torni insieme - certi suoi traumi (l'aborto, il mobbing con successiva ansia depressiva) andrebbero comunque trattati, perchè sperare che passino da soli ha prodotto solo gli effetti nefasti che ora abbiamo davanti gli occhi.

Gli ho anche detto di un certo forum che per il momento mi sta tenendo lontano dal viadotto, forum senza il quale lui a quest'ora avrebbe già assistito alle mie esequie... e non scherzo...

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le descrizioni che stai facendo con dovizia di particolari sono degne di un grande romanziere:ma scrivere,raccontarti,confidarti con noi ti scarica la tensione,ti rilassa alla stregua di una catarsi?come strategia x uscire dal tunnel mi associo a ransie e non voglio ripetermi,diventerei prolisso e pedante:aiutando gli altri aiuto me stesso e poi avendo la passione x lo scrivere almeno partecipando alle discussioni posso essere utile a qualcuno!grazie aspetto notizie migliori:coraggio la vittoria è vicina!

rufuge

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Rileggendomi mi sono accorto che sto appesantendo la discussione con interventi troppo lunghi. Chiedo scusa.

Tranquillo... il topic è tuo e puoi scriverci quanto vuoi ;)

Sul mobbing, non so quale sia stata la fattispecie di mobbing che ha subito tua moglie, quanto sia durato, come ne sia uscita ecc,

però in effetti è (in genere) una di quelle esperienze che possono segnare profondamente anche i rapporti con le persone che non

c'entrano niente (nel senso di esterne all'ambiente mobbizzante).

E' molto difficile da spiegare a chi non c'è passato o non ci sta passando... molto difficile da comprendere per chi ha accanto una

persona che ci sta passando o l'ha attraversato... e forse è proprio per questo che è facile che segni i rapporti extra-lavorativi...

Non so se ti ricordi quanto ti parlavo dei 'fili che legano le persone'.... ecco, il mobbing è spesso l'equivalente di un bombardamento

aereo alle linee di comunicazione di quella 'città' che è la vita relazionale di una persona.

(Leggendo i tuoi ultimi interventi m'era venuta subito in mente una canzone dei Led Zeppelin che sicuramente conosci....).

Se poi si aggiunge tutto il resto (aborto, difficoltà economiche ecc)... beh... da un lato siete nelle fasi iniziali di una guerra che giustamente

non desideri, ma oggettivamente la situazione sembra anche un po' post-bellica...

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Intendi nel senso che ci sono solo... macerie?

Sembrerebbe di sì... ma tra quelle macerie ci sono dei fiori rigogliosi, le nostre figlie. E il terreno da cui sgombrarle si chiama 'famiglia'.

Ps: sulla dolorosa vicenda del mobbing scriverò qualcosa domani. Ora sono con i miei due angeli (non con il terzo, purtroppo). Buonanotte a tutti... e grazie ancora.

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No, macché solo macerie.... per fortuna gli edifici si direbbero ancora tutti intatti ;-)

Buonanotte anche a te.

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La discussione si sta spostando dai miei problemi (che rimangono, ahimè) a quelli di mia moglie, che ha subìto due batoste importanti e ora crede che tranciando l'ultimo legame con la sua vita recente - ultimo ad eccezione delle figlie, ovvio - si rimetterà "in pace" con sè stessa, con il mondo, come se poi non dovessero più esserci difficoltà quotidiane...

Della prima vi ho detto, il suo aborto (da lei convintamente voluto), che scopro ora da sue confidenze in famiglia che l'ha segnata duramente.

La seconda è una brutta vicenda di mobbing.

Il responsabile della sua precedente unità operativa (parliamo dell'ambito medico pubblico) è uno psicopatico che ha ridotto la moglie a vari tentativi di suicidio. Negli anni ha perseguitato con atteggiamenti che spaziavano dal morboso al violento tutte le sue sottoposte (tutte le donne, chiaro). Ci sono state varie denuncie, risolte poi con la fuga di varie dottoresse presso altre sedi di lavoro.

Immancabilmente ha poi messo gli occhi su mia moglie, che è una di quelle che "si nota" (preciso che si trucca e si veste con buon gusto, non è una di quelle che si addobbano da z.occole e poi si lamentano di essere molestate).

La sua tattica è stata quella di dargli una mansione non operativa ma di coordinatrice, una specie di suo "braccio destro". Ha cominciato a coinvolgerla in riunioni lunghe e inutili, anche fuori orario di lavoro, se la portava in giro tra le varie sedi della Asl come una sorta di segretaria con la scusa di farla impratichire.

Con lei voleva redarre una sorta di piano organizzativo, una di quelle scemate che servono solo a compilare organigrammi, previsioni, fattibilità, tabelle, grafici...e tutto quello che è agli antipodi dello scopo di un medico e paramedico, che dovrebbe trattare con scrupolo i pazienti, e non pensare ad avanzamenti e scritte sulle porte degli uffici.

Io avevo messo in guardia mia moglie, ma da un lato la capivo, perchè l'alternativa era subire non "attenzioni" (che comunque non erano ancora mai state moleste in senso stretto) bensì urla, rimproveri e difficoltà di vario genere.

Purtroppo non c'era modo di andarsene da lì, perchè era già stata una fortuna aver vinto un bel concorso pubblico per un posto a due chilometri da casa, ed anzi lei un pochino si lamentava del fatto che io - visti i tempi - la invitavo a sopportare perchè le alternative non c'erano: spostarsi da lì richiedeva raccomandazioni fortissime che tra l'altro io non è che per mia natura amo molto. E poi - parlo per esperienza personale - in ogni lavoro c'è sempre qualcosa che non va, purtroppo, perchè hai sempre a che fare con altre persone.

In conclusione: arrivati al dunque, mia moglie ha detto al tizio che non se la sentiva di cambiare incarico. Glielo ha detto con molta sincerità e onestà: lei è una terapista e gli piace fare quello (e lo fa bene!), non ha capacità manageriali.

Diciamo che l'effetto per il balordo è stato lo stesso di un marito che come in un film rientra a casa e trova la moglie a letto che se la spassa con un altro. Un autentico tradimento, il crollo del perverso giochetto che lui si era costruito nella mente.

Tralascio la descrizione di quello che mia moglie ha subìto nei mesi successivi.

Abbiamo tentato la carta del sindacato, facendo scrivere una lettera denuncia di mobbing alla direzione generale della Asl, ma abbiamo ottenuto solo di essere ricevuti dal capo del personale che abbiamo saputo essere grande amico del farabutto, ed anzi forse ammanicato in una losca faccenda di certificazioni. Ovviamente nulla è stato fatto per sottrarla a quella situazione

Io volevo andare dai carabinieri, ma non ne ho avuto il tempo perchè la somatizzazione del problema ha avuto un decorso violentemente rapido, serviva qualcosa di concreto, visto che le precedenti denunce fatte da altri si erano risolte in un nulla di fatto.

Lei ha dovuto cominciare ad assumere farmaci, a prendere giorni di "malattia", ma serviva altro. La certificazione di quello stato ansioso- depressivo doveva avvenire in una idonea struttura... e così è stato.

Alla fine siamo riusciti, dalla direzione di distretto, ad avere un trasferimento temporaneo (trimestrale) in una bella struttura ospedaliera. Non molto più distante, e tra l'altro anche più soddisfacente come qualità del lavoro, non solo come rapporti con il personale.

Piano piano le cose sono migliorate, a livello psico fisico (doveva però continuare a prendere certi farmaci, perchè non erano aspirine, richiedevano un minimo ciclo temporale ben preciso).

Naturalmente ogni tre mesi io (che gli ho sempre fatto da supporto per certe cose) gli riscrivevo domanda di proroga di quel traferimento interno temporaneo, con una motivazione semplicissima: nella sua originaria sede di lavoro le condizioni non erano mutate, il "problema" c'era ancora, e quindi rispedire lì mia moglie equivaleva a sottoporla addirittura a "vendette".

Tutto bene per oltre un anno, poi quest'estate (quindi un mese prima del tracollo della nostra relazione) la ricaduta nell'inferno!

Il vecchio responsabile di mia moglie evidentemente ha sempre cercato di rifarsi dello smacco subito, con tutta l'influenza che purtroppo hanno certi loschi funzionari, e siccome il direttore di distretto stava per essere trasferito... ebbene, quest'ultimo, nel suo ultimo giorno di incarico, ha disposto il reintegro di mia moglie nella precedente unità operativa!!

Ripeto, mia moglie, evidentemente ancora sanguinante nell'inconscio, è ripiombata nell'inferno di uno stato ansioso, scostante, astioso verso chi (me) gli stava vicino...

La nuova direttrice di distretto, che ovviamente doveva cercare di capirci qualcosa, di fronte alle sue rimostranze l'ha invitata a prendersi una ventina di giorni di ferie, giorni durante i quali abbiamo vagliato varie ipotesi. Naturalmente lei ne ha approfittato per andare qualche volta al mare con le figlie e con qualche amica (distiamo a meno di un'ora di auto) E FORSE LI' C'E' STATO IL MIO "FATAL ERROR"... ho avuto modo di andarci una sola volta insieme, di domenica. Era il mese di luglio! Tutti i negozi aperti, io mi stavo trascinando fuori dalle mie solite paludi, avevo in ballo la ricerca di un nuovo locale commerciale... insomma, come facevo ad abbandonare tutto?

Alla fine ci siamo giocati una carta importante, quella di un noto avvocato che a suo tempo era legale proprio per conto della Asl, ma da cui poi si era allontanato non lasciandosi tanto bene. Evidentemente lui conosce bene le persone lì dentro, chissà, forse è al corrente di argomenti scottanti, fatto sta che con qualche fax, l'immancabile lettera che io ho redatto, e un suo intervento telefonico... la situazione si è sistemata. Mia moglie ha riottenuto la sua bella nuova destinazione, a tempo indeterminato salvo disposizioni, senza più la spada trimestrale della proroga da chiedere.

Ma quella nuova scossa elettrica evidentemente aveva fatto nuovi irreparabili danni.

Ed eccomi (eccoci) qui.

Attenzione: non sto costruendo un castello narrativo per sottrarmi a mie responsabilità. Voglio solo dire che su banali problematiche che ci sono all'interno di ogni famiglia ci sono stati avvenimenti che hanno riversato cisterne di benzina.

Magari su un altra persona non avrebbero sortito effetti gravi, ma evidentemente mia moglie ha sensibilità e fragilità differenti.

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la travagliata vicenda del mobbing(non mi stupisce affatto che in strutture come le asl sia all'ordine del giorno,ma in certi casi gli intoccabili non sempre riescono a farla franca)ha lasciato tracce psicologiche negative in tua moglie? e se sì quali secondo te?grazie x aver descritto in modo così particolareggiato ciò che ha dovuto subire nel campo lavorativo la tua consorte:ma lei lo sa?anch'io di farabutti protetti dalla legge con responsabilità civili e sociali ne ho incontrati;purtroppo è un malcostume tutto italiano!cmq mi sembri sempre più cosciente e padrone della situazione.

rufuge

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Magari su un altra persona non avrebbero sortito effetti gravi, ma evidentemente mia moglie ha sensibilità e fragilità differenti.

Su altre ancora magari le avrebbe portate al suicidio, che del mobbing è un esito non raro...

Sì, è possibile che tua moglie stia cercando di liberarsi del passato, più che di te.

Che i danni siano irreparabili, chi lo sa? Forse potrebbe essere utile provare a curare quel passato non solo su di lei ma su

entrambi, insieme. In fin dei conti il mobbing ha colpito anche te, di riflesso, e il vostro rapporto (guarda che capita sempre così...).

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il consiglio di ste lo condivido pienamente:se non riuscite a venirne fuori con le vostre(e i nostri sforzi)forze l'unica possibilità risolutiva è la terapia di coppia con un professionista serio in cui entrambi riponiate piena fiducia.

rufuge

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Ste, Rufuge...

Ho parlato con il mio avvocato dei vostri preziosi e pertinenti suggerimenti... come del resto lo sono quelli di Angelo, Ransie e tutti gli altri.

Anche secondo lui un mediatore/terapeuta farebbe del bene a entrambi... ma per intanto c'è da sistemare in maniera soddisfacente la questione della separazione... poi si cercheranno tempi e modi per ragionarci...

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Scusami ma leggendo non ho capito quale mobbing è stato applicato a tua moglie. .forse non vuoi entrare nei particolari e ti capisco. .me da quel che hai scritto, riunioni inutili, braccio destro, escursioni in varie ASL. .ma il mobbing dov'è? ?cmq se davvero c'è stato l'unica cosa che ha potuto portare come conseguenza nel tuo rapporto per me è che la tua assenza abbia per lei pesato più del normale, chi soffre di qualcosa a bisogno di una persona accanto e presente più di una persona normale. .

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Ciao. Poco più avanti del passaggio che citavi, spiego brevemente che dopo le attenzioni e le riunioni pretestuose è arrivato il rifiuto, da parte di mia moglie, di vedersi costretta a cambiare il proprio incarico e diventare "stretta" collaboratrice del tizio. E' A QUEL PUNTO che è partita la persecuzione, sotto varie forme.

Per quanto riguarda la mia "assenza"... l'ho sempre ammesso...

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Però non ero assente per menefreghismo, ma perchè "costretto". E quando ero presente mi dannavo per compensare.

Ho certamente sbagliato qualcosa, ma mi sento punito in maniera eccessiva...

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Di fronte al mobbing qualsiasi cosa si fa, si sbaglia, quindi non arrovellartici troppo...

Tua moglie è stata probabilmente fortunata ad avere te a fianco... tante vittime di mobbing si ritrovano spesso l'onere aggiuntivo

di dover spiegare a chi hanno a fianco che ciò che stanno passando non sono "le normali cose che accadono sul lavoro"...

(come prese una ad una potrebbero sembrare). Un onere aggiuntivo che di per sé è un'impresa quasi impossibile...

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il mobbing,quando viene dall'alto capo o superiore,viene definito bossing e purtroppo è uno dei tanti malcostumi del nostro belpaese:anche mia nipote l'ha subito ma ne è uscita indenne.bisogna valutare però caso x caso l'entità,pressione e i modi di come viene esercitato sulla vittima di turno che può avere anche psicotraumi permanenti o cmq difficili da cancellare.in qualche caso le denunce hanno funzionato e attraverso i sindacati i danneggiati sono stati risarciti e i malfattori,più raramente,rimossi o puniti.ma non crearti rimorsi o complessi di colpa se non sei stato vicino a tua moglie nel periodo in cui soffriva del mobbing(pensi che ti possa rinfacciare anche/proprio questo?):vedo che ora sei tu ad avere saldamente in mano il timone della nave in mezzo al fortunale,tieni duro l'approdo è vicino!

rufuge

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Scusami se insisto ancora, quali forme di mobbing ha subito tua mogli, se non ti va di raccontarcelo non ti preoccupare magari sono cose personali, te lo domando perché è importante capire se alcuni problemi psicologici riscontrati in tua moglie non siano collegati ad altro e non al posto di lavoro. .ho visto persone frustrate solo ed esclusivamente perché lavorano, poi tutti nel lavoro dobbiamo dare anche cose che non ci piacciono. .dobbiamo capire se effettivamente ha subito un mobbing tua moglie, ciò che hai citato per me non è un mobbing, forse manca altro, magari anche cose che tua moglie non ha confidato neanche a te..cmq da ciò che hai scritto sembra più una cosa normale che avviene in tutti i posti di lavoro più che mobbing..

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Guarda che ci sono persone che non hanno mai accettato di prendere comandi nonostante siano dipendenti..forse vorrebbero comandare loro il capo, il capo è normale che dica cosa si deve fare è cosa non si deve fare..ma alcuni questo non lo accettano, probabilmente questo non è il caso di tua moglie ma è importante capire se effettivamente si tratti di mobbing..

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Altrimenti andiamo a cercare un problema dove un problema in realtà non c'è e magari il suo problema deriva da un episodio subito da piccola che non ha a che fare con il lavoro. .è importante capire questo passaggio..

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Scusami se insisto ancora, . .ho visto persone frustrate solo ed esclusivamente perché lavorano, poi tutti nel lavoro dobbiamo dare anche cose che non ci piacciono. .dobbiamo capire se effettivamente ha subito un mobbing tua moglie, ciò che hai citato per me non è un mobbing, forse manca altro, magari anche cose che tua moglie non ha confidato neanche a te..cmq da ciò che hai scritto sembra più una cosa normale che avviene in tutti i posti di lavoro più che mobbing..

Beh, no, dai, ho sentito con le mie orecchie una dottoressa di base che dopo nove anni ricordava quel posto come invivibile, e poi un'altra che aveva curato la pratica di una collega (molto avvenente, toh) che era arrivata allo scontro con quel responsabile. E ricorda: la famiglia di quel balordo è nel caos, con la moglie esaurita con vari tentativi di suicidio... Anche ultimamente un ricovero..

Gli episodi di "mobbing" erano: disapprovazione e dileggio di fronte ad altre persone, urla, disposizioni illogiche che rendevano complicato lavorare, ripicche futili, permessi che spettavano di diritto che venivano negati.. e poi l'umiliazione di aver scelto un'altra tizia "ciuccia e presuntuosa" (come diciamo qui) a darle disposizioni nonostante NON NE AVESSE TITOLO... etc etc etc... anche cose grottesche, tipo non parlargli direttamente pur essendo nella stessa stanza e dicendo alla collega affianco di riferirgli informazioni di servizio... e poi soprattutto gli veniva impedito di fatto di assolvere a tutti i compiti giornalieri salvo poi rimproverarla.... insomma, uno stillicidio continuo...

Attenzione: con minor frequenza, queste cose erano avvenute già prima del periodo in cui il tizio gli aveva dato "attenzioni"... insomma, lei era stata un pò logorata già prima, poi gli aveva dato corda per tenerlo calmo, poi di fronte al suo rifiuto di fargli da "favorita"... l'inferno.

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Altrimenti andiamo a cercare un problema dove un problema in realtà non c'è e magari il suo problema deriva da un episodio subito da piccola che non ha a che fare con il lavoro. .è importante capire questo passaggio..

Questo non è nemmeno escluso (lo dico solo per non escluderlo, io in realtà non so nulla).

Anch'io ho sempre parlato di cumulo nefasto di avvenimenti.

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Il mio avatar manda a dire che secondo lui ce n'è più che abbastanza per evitare di andare a scavare il passato in

cerca del trauma infantile (dice anche che, volendo, se ne trova sempre almeno uno...).

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sono d'accordo con ste:è inutile andare a scandagliare sul mobbing che ha subito tua moglie.da come lo hai descritto era da denuncia:mettiamoci una pietra sopra;ciò che ti interessa è recuperare il rapporto con tua moglie evitando ricatti,schermaglie inutili perditempo e soprattutto gli avvocati.aspettiamo prox puntata:xlomeno da aspirante suicida ti sei/abbiamo prolungato la vita e mi sembra che l'insano proposito l'abbia spamizzato!

rufuge

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Sto per essere ricevuto dal mio avvocato (cosa importante: vecchio amico, dai tempi del servizio militare)

Mi relazionerà sul colloquio avvenuto con la controparte. L'unica cosa che mi ha anticipato è che non ha trovato un atteggiamento ostile.

A più tardi. Grazie ancora a tutti per la vicinanza.

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