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L'utopia della Libertà....


vdgcs

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Lo stesso Freud piu di un secolo fa nel Disagio della Civiltà moderna, descriveva la civiltà come un insieme di Bellezza e di Ordine....l'ordine è considerata una CO-AZIONE proprio perchè ha intrinseco la limitazione e la regola.... bene...immaginiamo di essere in auto, strada statale, doppio senso di marcia, e di avere fretta....davanti a noi abbiamo uno che percorre la stessa strada precedendoci e con una voglia smisurata di andare piano piano per farsi una passeggiata.....io sono dietro di lui che ansimo e chiedo strada ma non posso sorpassarlo......ad un certo punto decide di svoltare a sinistra e quindi sono costretto ad attendere che compia la manovra e perdere ulteriormente tempo.....analizziamo quindi gli eventi......io ho fretta....avrei il diritto di percorrere la strada alla velocità consona che mi permetterebbe di risolvere il mio problema di tempo...quello davanti invece ha tutto il diritto di percorrere la strada in modo mooolto softly....e questo perchè anche lui è un utente come me con i miei stessi diritti solo con diverse necessità...e allora cosa ci siamo inventati....LE REGOLE....la velocità massima percorribile su quel tipo di strada...una regola inventata da qualche "cretino" che ritiene che stando sotto un certo limite non può succedere nulla....oppure la regola per i sorpassi o quella della svolta a sinistra.....in pratica.....siamo nell'ambito del perverso......usiamo una regola e quindi una limitazione per essere CONVINTI di essere tutti liberi.....rispettando le regole, limitandoci, ci riteniamo tutti liberi.....una sorta di mal comune mezzo gaudio..... questa secondo me è perversione.

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Ehhhh già, aggiungerei l'utopia del bene/male giusto/sbagliato

Se un 18 enne di Monaco di Baviera avesse pestato a morte uno sconosciuto 16enne austriaco agli inizi del 900 per futili motivi sarebbe stato considerato solo un violento sbruffone cattivo...

Però quel 16enne austriaco se fosse sopravvissuto sarebbe diventato famoso come fhurer...

Bene/male vattela a pesca

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Le regole sono una limitazione della libertà, ma sono anche il mezzo per la convivenza, la libertà riguarda il singolo individuo, le regole la comunità, dove il bene del singolo viene meno, per il bene comune..non esiste libertà comune in realtà, ma solo libertà condivisa da un etica comune..cmq di regole non esistono solo quelle inventate da noi, le regole fanno parte della vita..se vuoi vivere devi mangiare è una regola, devi bere è una regola, ti devi muovere è una regola, devi riparati dal freddo o caldo è una regola ecc ecc. La libertà è a portata di tutti, ma meglio sottostare alle regole inventate da noi o a quelle naturali, meglio aspettare che il tizio svolti con la macchina per andare a lavoro, o meglio andarsi a procurare il cibo con freccia e arco?? Le regole naturali sono di gran lunga più dure di quelle nostre ecco perché alla fine tutti scelgono di rimanere dove stanno. ..

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Beh, forse sbaglio, ma molte sono le interferenze "umane" che "ammorbidiscono" qui e induriscono altrove.

È un bel dilemma, certo la stessa tecnologia per moltissimi versi vale il disturbo, ed è certamente una regola inventata da noi, ma non è tutto oro quello che luccica.

È vero che nelle società tribali non c'è traccia di disturbi come depressione e ansia?

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orfeo grazie x aver riproposto l'argomento libertà che con angelo abbiamo già trattato ne "le chiavi della gabbia":sono d'accordo con te,nelle società tribali l'uomo a contatto diretto con madre natura e con i suoi simili si sentiva più a suo agio e incondizionato.ma non serve andare così a ritroso nel tempo x trovare spazi e scenari simili:basta andare fuori dalle metropoli ipercementificate x ritrovare condizioni di vita + umane e salutari.con mia moglie appena si può ci rechiamo anche solo x un giorno in val d'aosta e riemtrando a genova ci sembra retrogada e sottosviluppata x non parlare del divario che c'è rispetto a trentino,provenza,le valli del basso Piemonte e,senza andare troppo lontano,le meravigliose riviere liguri di ponente e levante.ma ritorniamo a bomba:l'utopia della libertà.oggi nella società high tech dominata dai media è sempre più difficile trovare una propria identità e uno spazio interiore perché gli psico-condizionamenti sono pesanti e abilmente mascherati.hai letto 1984 di george Orwell?oggi la società è dominata da molti GRANDI FRATELLI che volgiono la nostra anima e la nostra mente.e allora come difenderci e liberarci da queste catene invisibili ma altrettando schiavizzanti?

rufuge

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orfeo grazie x aver riproposto l'argomento libertà che con angelo abbiamo già trattato ne "le chiavi della gabbia":sono d'accordo con te,nelle società tribali l'uomo a contatto diretto con madre natura e con i suoi simili si sentiva più a suo agio e incondizionato.ma non serve andare così a ritroso nel tempo x trovare spazi e scenari simili:basta andare fuori dalle metropoli ipercementificate x ritrovare condizioni di vita + umane e salutari.con mia moglie appena si può ci rechiamo anche solo x un giorno in val d'aosta e riemtrando a genova ci sembra retrogada e sottosviluppata x non parlare del divario che c'è rispetto a trentino,provenza,le valli del basso Piemonte e,senza andare troppo lontano,le meravigliose riviere liguri di ponente e levante.ma ritorniamo a bomba:l'utopia della libertà.oggi nella società high tech dominata dai media è sempre più difficile trovare una propria identità e uno spazio interiore perché gli psico-condizionamenti sono pesanti e abilmente mascherati.hai letto 1984 di george Orwell?oggi la società è dominata da molti GRANDI FRATELLI che volgiono la nostra anima e la nostra mente.e allora come difenderci e liberarci da queste catene invisibili ma altrettando schiavizzanti?

rufuge

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