Evapsiche80 0 Share Inserito: 23 novembre 2015 Apro questo topic da paziente e mi piacerebbe confrontarmi con chi ha fatto una terapia ma anche con chi studia psicologia, tirocinanti e/o terapeuti se presenti nel forum.Forse non posso porvi domande specifiche riferite a me stessa, su quella che è la mia situazione nel dettaglio , ma ho questo urgenza interiore, di capire , anche solo in termini generali, cosa fa si che una persona che inizia un percorso terapeutico con molto zelo e ottimismo, fiducia assoluta, combattività e determinazione, ad un certo punto, quando prende coscienza dei suoi veri problemi, qualcosa va storto e molla. Si ricrede e rimane insabbiato e intrappolato in quel percorso che credeva che l'avrebbe redento a una vita migliore e che invece lo condanna a una sofferenza sorda e immutabile.Durante un percorso di terapia, si apprende , e si vine anche lusingati e incoraggiati , che si è dei bambini dotati, come direbbe ila grande A. Miller,che ci si è ammalati proprio per quella sensibilità particolare che ci rendeva diversi e "vedenti" in una ambiente famigliare malsano, non in sintonia con il nostro vero io, con la visione della nostra esistenza, dei nostri sogni e delle nistre potenzialità.Mi chiedo incessantemente perché quel bambino dotato, ora che è adulto e che ne ha la possibilità, invece di afferrare al volo l'opportunità di salvarsi, di" guarire", di diventare felice, si rifiuta?Che fine ha fatto quel bambino dotato?Era dotato ma non era davvero coraggioso? Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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