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Marito depresso o crisi 40-50? io disperata


Roseline

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Salve a tutti.

Cerchero di essere sintetica e spiegarvi cosa mi sta capitando.

Sposata da 20 anni, con figli, famiglia tranquilla con alti e bassi ovviamente, ma tutto sommato una famiglia tranquilla, io e mio marito carriere riuscitissime, nessun problema maggiore.

Da qualche tempo mio marito parla pochissimo in famiglia. SI limita allo stretto indispensabile. E' sempre stanco e incavolato. Tiene il muso appena lo si contraddice. Cosi la settimana scorsa gli ho parlato e gli ho chiesto cosa c'é che non va, perche fa cosi. Lui scoppia e mi dice che non ce la fa piu, che non puo piu vivere cosi, che non sopporta piu me né i bambini...e soprattutto che lui vuole dimostrare che il problema sono io e vuole dimostrarmelo e pensa che per farlo abbiamo bisogno di una terapia di coppia. L'indomani mi dice che ha preso apputnamento e dobbiamo andare da una psicoterapeuta di coppia.

Abbiamo avuto un incontro di un'ora e mezza. Lui ne ha dette di tutti i colori su di me, sui figli, su lavoro...dice che non sopprota piu nessuno e mi accusa. La psicologa fa le domande anche a me ovviamente...io dico che lui è aggressivo con tutti, non ha pazienza con i bambini, urla e rimprovera tutti in continuazione. Lui perde la pzienza e dice che se veramente penso che lui sia ggressivo deve denunciarlo alla polizia, sbatte i pugni sul tavolo...

Per farla breve, vede tutto nero. Non lo si pu contraddire perche urla e scalpita, Se si vogliono evitare scenate, bisogna solo dargli ragione.

Lui aggiunge che vuole una persona con cui condividere i propri interessi, che non vuoel aver eil problema dei figli, vuoel avere del tempo per se stesso, che l'éta avanza e lui sente che è sempre ultimo delle lista nelle priorita di famiglia...

La psicologa alla fine della seduta dice che non si puo fare terapia di coppia perche lui non è pronto a negoziare. Che lui vive un evidente momento di difficolta e che probabilmente è depresso. Gli consiglia una terapia individuale e solo DOPO, se ancora lo desideriamo, una terapia di coppia.

Ho sentito la psicologa due giorni dopo, per sapere se lui avesse preso apputnamento per la terapia individuale e per sapere COME secondo lei potevo aiutare mio marito.

LEi mi ha detto che la notizia positiva è che mio marito ha preso apputnamento e vuole provare la terapia individuale ma che ovviamente lei non puo piu seguirci in coppia e quindi lei deve solo comunicare con lui. Ha aggiunto che io non devo esitare a prendere qualsiasi decisione per proteggere me e i bambini e che mi consiglia di farmi sostenere da un terapeuta perch eil percorso sara lungo, che capisce la mia situatuazione e che sa che in famiglia è difficile ma che (ovviamente) lei non puo piu avere contatti con me ma mi consiglia farmi sostenere da uno psy perche ne avro bisogno.

L'indomani mio marito mi chiede che ne penso della psy. Io resto vaga e dico che non so, che mi sembra comptente ma che non so dire esattamente ma che è lui che deve decidere. Mi dice che lui ci andra e fara terapia.

Per qualche giorno resta calmo. Ieri mi chiede diu andare a cena noi due soli. Usciamo, semrba tranquillo. A un certo punto mi richiede che ne penso della psicologa. Poi aggiunge 'peccato che sia femmina'. Poi alza i toni e dice che lui vuole andarsene. Lo ripete... dopo 7 volte...non ce la faccio piu e rispondo. Gli dico che se proprio lui pensa di essere piu felice altrove io non lo tratterro. Che io cerco di ascoltarlo essere paziente, ma che anche io sono un essere umano e non riesco a incassare quando mi si ripete che lui vuole andare via, che non ci sopporta piu...

Lui rincara la dose. Dice che non sopporta i bambini, che non se la sente piu di seguirli, che io sono pesante, che lo contraddico sempre, che gli tolgo l'autorità parentale... E qui devo precisare che lui è aggressivo, a volte violento verbalmente e qualche ceffone è pure volato per cose minime. Cosi io intervengo...non posso lasciare che tratti cosi in continuazione i bambini. Come si fa???

Sempre a cena, dice che lui se ne vuole tornare da sua madre, al suo paese natale. CHe lui non vede piu niente di positivo qui...che i colleghi fannos chifo, che il lavoro gli fa schifo...

Poi ricomincia a offendermi e a parlare di episodi e dirmi che io sono cosi e cosi...

Interrompo la conversazione e gli dico che visto che ha deciso di fare terapia individuale, e che la psicologa ha detto di aspettare per fare la terapia di coppia, io penso debba fare come ha deciso. Dovremmo parlare di queste cose dopo che lui ha preso del tempo per se, per veder cio che vuole, come sta. Inutile che siamo li a litigare e rinfangare episoldi e insultarci.

LA cosa che piu mi fa male è che tornati a casa, lui russava dopo 5 minuti, io soono stata tutta la notte sveglia. Non riesco a immaginare come un padre possa dire cose terribili sui figli, desiderare di non occuparsene, di parltire e abbandonarli...queste parole sono come coltelli nel cuore. Non posso farcela...Non posso incassare.

Adesso mi tiene il broncio. E' intrattabile. Si limita alle comunicazioni di servizio, coi bambini è duro, rimprovera, urla...è sempre addosso a loro appena si permettono di guardare la TV o fare cose diverse dai compiti... Poi fa il simpatico...poi ritorna duro.

La situazione è terribile per me... Non so quanto i bambini se ne rendano conto, ma suppongo anche loro lo vedano.

Da un lato mi dico ceh visto che pare sia depresso, che sta male, io devo starlgi vicina, devo capirlo, evitare di aizzarlo e farlo incavolare...dargli tempo.

Ma poi mi rendo conto che non ce la faccio, che è dura ripensare a cio che ha detto, che vederlo sempre xxxxxxxxxxx fa male, che sentirlo urlare fa male...

SO che magari qualcuno pensera che lui ha un'altra, ma lo escludo categoricamente. Non ha amici, e i suoi colleghi sono solo maschi. Non esce mai, non usa il telefono.

Non so che fare, sono distrutta e confusa.

Vi prego, ditemi che ne pensate.

Roseline

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Salve a tutti.

Cerchero di essere sintetica e spiegarvi cosa mi sta capitando.

Sposata da 20 anni, con figli, famiglia tranquilla con alti e bassi ovviamente, ma tutto sommato una famiglia tranquilla, io e mio marito carriere riuscitissime, nessun problema maggiore.

Da qualche tempo mio marito parla pochissimo in famiglia. SI limita allo stretto indispensabile. E' sempre stanco e incavolato. Tiene il muso appena lo si contraddice. Cosi la settimana scorsa gli ho parlato e gli ho chiesto cosa c'é che non va, perche fa cosi. Lui scoppia e mi dice che non ce la fa piu, che non puo piu vivere cosi, che non sopporta piu me né i bambini...e soprattutto che lui vuole dimostrare che il problema sono io e vuole dimostrarmelo e pensa che per farlo abbiamo bisogno di una terapia di coppia. L'indomani mi dice che ha preso apputnamento e dobbiamo andare da una psicoterapeuta di coppia.

Abbiamo avuto un incontro di un'ora e mezza. Lui ne ha dette di tutti i colori su di me, sui figli, su lavoro...dice che non sopprota piu nessuno e mi accusa. La psicologa fa le domande anche a me ovviamente...io dico che lui è aggressivo con tutti, non ha pazienza con i bambini, urla e rimprovera tutti in continuazione. Lui perde la pzienza e dice che se veramente penso che lui sia ggressivo deve denunciarlo alla polizia, sbatte i pugni sul tavolo...

Per farla breve, vede tutto nero. Non lo si pu contraddire perche urla e scalpita, Se si vogliono evitare scenate, bisogna solo dargli ragione.

Lui aggiunge che vuole una persona con cui condividere i propri interessi, che non vuoel aver eil problema dei figli, vuoel avere del tempo per se stesso, che l'éta avanza e lui sente che è sempre ultimo delle lista nelle priorita di famiglia...

La psicologa alla fine della seduta dice che non si puo fare terapia di coppia perche lui non è pronto a negoziare. Che lui vive un evidente momento di difficolta e che probabilmente è depresso. Gli consiglia una terapia individuale e solo DOPO, se ancora lo desideriamo, una terapia di coppia.

Ho sentito la psicologa due giorni dopo, per sapere se lui avesse preso apputnamento per la terapia individuale e per sapere COME secondo lei potevo aiutare mio marito.

LEi mi ha detto che la notizia positiva è che mio marito ha preso apputnamento e vuole provare la terapia individuale ma che ovviamente lei non puo piu seguirci in coppia e quindi lei deve solo comunicare con lui. Ha aggiunto che io non devo esitare a prendere qualsiasi decisione per proteggere me e i bambini e che mi consiglia di farmi sostenere da un terapeuta perch eil percorso sara lungo, che capisce la mia situatuazione e che sa che in famiglia è difficile ma che (ovviamente) lei non puo piu avere contatti con me ma mi consiglia farmi sostenere da uno psy perche ne avro bisogno.

L'indomani mio marito mi chiede che ne penso della psy. Io resto vaga e dico che non so, che mi sembra comptente ma che non so dire esattamente ma che è lui che deve decidere. Mi dice che lui ci andra e fara terapia.

Per qualche giorno resta calmo. Ieri mi chiede diu andare a cena noi due soli. Usciamo, semrba tranquillo. A un certo punto mi richiede che ne penso della psicologa. Poi aggiunge 'peccato che sia femmina'. Poi alza i toni e dice che lui vuole andarsene. Lo ripete... dopo 7 volte...non ce la faccio piu e rispondo. Gli dico che se proprio lui pensa di essere piu felice altrove io non lo tratterro. Che io cerco di ascoltarlo essere paziente, ma che anche io sono un essere umano e non riesco a incassare quando mi si ripete che lui vuole andare via, che non ci sopporta piu...

Lui rincara la dose. Dice che non sopporta i bambini, che non se la sente piu di seguirli, che io sono pesante, che lo contraddico sempre, che gli tolgo l'autorità parentale... E qui devo precisare che lui è aggressivo, a volte violento verbalmente e qualche ceffone è pure volato per cose minime. Cosi io intervengo...non posso lasciare che tratti cosi in continuazione i bambini. Come si fa???

Sempre a cena, dice che lui se ne vuole tornare da sua madre, al suo paese natale. CHe lui non vede piu niente di positivo qui...che i colleghi fannos chifo, che il lavoro gli fa schifo...

Poi ricomincia a offendermi e a parlare di episodi e dirmi che io sono cosi e cosi...

Interrompo la conversazione e gli dico che visto che ha deciso di fare terapia individuale, e che la psicologa ha detto di aspettare per fare la terapia di coppia, io penso debba fare come ha deciso. Dovremmo parlare di queste cose dopo che lui ha preso del tempo per se, per veder cio che vuole, come sta. Inutile che siamo li a litigare e rinfangare episoldi e insultarci.

LA cosa che piu mi fa male è che tornati a casa, lui russava dopo 5 minuti, io soono stata tutta la notte sveglia. Non riesco a immaginare come un padre possa dire cose terribili sui figli, desiderare di non occuparsene, di parltire e abbandonarli...queste parole sono come coltelli nel cuore. Non posso farcela...Non posso incassare.

Adesso mi tiene il broncio. E' intrattabile. Si limita alle comunicazioni di servizio, coi bambini è duro, rimprovera, urla...è sempre addosso a loro appena si permettono di guardare la TV o fare cose diverse dai compiti... Poi fa il simpatico...poi ritorna duro.

La situazione è terribile per me... Non so quanto i bambini se ne rendano conto, ma suppongo anche loro lo vedano.

Da un lato mi dico ceh visto che pare sia depresso, che sta male, io devo starlgi vicina, devo capirlo, evitare di aizzarlo e farlo incavolare...dargli tempo.

Ma poi mi rendo conto che non ce la faccio, che è dura ripensare a cio che ha detto, che vederlo sempre xxxxxxxxxxx fa male, che sentirlo urlare fa male...

SO che magari qualcuno pensera che lui ha un'altra, ma lo escludo categoricamente. Non ha amici, e i suoi colleghi sono solo maschi. Non esce mai, non usa il telefono.

Non so che fare, sono distrutta e confusa.

Vi prego, ditemi che ne pensate.

Roseline

E' veramente complicata la tua situazione, ho letto con dolore e rabbia...parlandoti dal mio punto di vista non psicologico, ti dico che DEVE andarsene, per il bene di tutti voi.

spero bene tutto....

Lorella

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  • 2 weeks later...

Secondo me hai gia' fatto tanto.sei stata comprensiva e gli sei stata vicina..ora sta a lui scegliere...e se andasse via sarebbe meglio cosi' potrebbe capire meglio cosa vuole,cosa lo fa stare male.

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  • 1 month later...

Salve a tutti.

innanzitutto grazie per il vostro aiuto e per avermi letta.

Ritorno dopo qualche settimana a darvi notizie...e scrivendo, faccio il punto della situazione con me stessa.

É difficile...

Ho lasciato passare il tempo, gli ho dato del tempo. Ho cercato di non rivangare e non dare ultimatum. Abbiamo fatto delle cose assieme...ci siamo concessi del tempo. Non vi nascondo che non é stato semplice per me mettere da parte le parole dure tipo "voglio andarmene...non ho gratificazioni da questo tipo di vita...". Ma mi sono detta che dovevo aiutarlo...che lui non é cosi e quelle parole non erano le sue ma il suo stato temporaneo...

Le cose sono andate piu o meno bene. Mi ha anche detto una sera "sai io ero come assente quando ho fatto cosi. Come de fossi altrove". L ho interpretato come "scusami".

Tutto passato. Un mese piu o meno calmo.

Due giorni fa torna alla carica. "Senti roseline, voglio fare terapia di coppia. Troviamo una terapeuta che ci permetta di regolare (?????) I conti. Ci permettera di andare avanti forse...o piu probabilmente ci lasceremo. Io me ne andro. Forse finira. Ti preparo alla cosa. Vuoi?"

Io ero incazzata nera...prepararmi a che? Regolare i conti? Ma siamo al supermercato?  Ma parte gia da un'ottica distruttiva e non costruttiva. Ma di nuovo una terapeuta? 

Non gli ho detto questo...ma gli ho detto "ok....se pero non ricominci a vomitare insulti e accuse. Se vuoi parlare ok".  Lui: scrivimi due righe cosi lo dico alla mia terapeuta che metti queste condizioni.

Ma..non ce la faccio.piu. devo scrivere??? Ma ne ho abbatanza. Sono scoppiata. Senza urlare...ma con pianto disperato gli ho detto che non scrivero nulla. Che non faro nessuna terapia di coppia perche questo "regolare i conti" non mi garba. Che lui ha gia deciso e vuole solo legittimare la sua partenza distruggendo tutto e tutti. Che se la sua terapeuta vuole vedermi ok, le diro cio che penso...ma basta sono esasperata. Non mi puo propinare  minacce di partire o terapie ogni 3 settimane. Gli é gia stato detto dalla sua terapeuta in mia presenza che non é la terapia di coppia che serve...ma terapia indiviuale. Non vedo come il contesto cambi in 3 settimane! E quel suo "regolare i conti' mi ha fatto subito capire che non cambia niente e sara di nuovo solo una sfilza di bugie, accuse, insulti.

Gli ho detto di andare via. Gli ho detto che secondo me lui ha gia deciso ma non capisco perche la tira tanto e vuole continuare a massacrarmi. Devo essere lucida e pensare ai miei figli. Gli ho proposto Di farsi le valige, non permettero che distrugga me e i miei figli. Ha espresso piu volte il bisogno di andarsene...che vada. Ho concluso dicendo che se mi dice di nuovo "voglio andare via", trovera la sua valigia davanti alla porta. Sono pronta a incontrare la sua psi per dirle quanto sono esasperata ma non voglio ripassare da un ennesimo terapeuta per ri ascoltare le accuse e gli insulti che lui racchiude in "regoliamo i conti".

Sono al limite. Non ce ma faccio piu....fisicamente non ce la faccio. Non ce la posso fare.

che ne pensate? Vi prego ditemi se sono completamente fuori...mi sembra di vivere in un incubo. Passa al.sorriso alle gentilezze a frasi orribili tipo "i miei figli non mi danno soddifsazioni vogli tornare a vivere dai miei" . "Tu mi assilli voglio andarmene" "questa vita non la accetto mi sento male".

Uff...

aiutatemi a capire

Roseline

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Bisogna vedere se tu non hai fatto cose troppo gravi che lui in questo periodo non riesce a superare.

E mi riferisco al fatto che ogni volta che lui 'ricade' nel giro, torna sempre a parlare di 'regoliamo i conti', 'me ne voglio andare', quindi fa intendere che il problema sei tu.

Ci sono persone molto 'gelose' che non riescono a superare le vicende.. Lui dimostra di avere la necessità di chiarire, di dimostrare che è successo X e vuole che tu lo ammetta, è chiaro.

Molte donne rifiutano e soltanto per orgoglio e testardaggine non ammettono mai i propri errori anche se sanno benissimo di averli commessi, e questo per molti uomini alla lunga diventa frustrante, perchè anche se un giorno ti dice: 'ok, è superata, non ne parliamo più', se lui ha un carattere di quel tipo, ci ripenserà, non oggi, ma domani, dopodomani, ci penserà e ripenserà e si comincerà a fare complessi mentali del tipo: 'con che genere di persona sono sposato? Perchè vivo con una persona che FORSE mi ha tradito?'

E' chiara la sua necessità di chiarire, visto che vuole la terapia di coppia. Evitare l'ostacolo non risolverà niente.

Dico questo perchè quì la discussione che hai creato non è oggettiva, è unilaterale, stiamo ascoltando soltanto il tuo punto di vista e ciò che tu stai raccontando, ma è evidente e traspare che avete avuto dei problemi di coppia che lui decisamente NON ha ne superato e ne digerito.

Se ci sono stati tradimenti, o episodi che lo sfiduciano su di te, o episodi di 'quasi tradimenti', cose del genere insomma, è evidente che parla di questo quando dice 'regoliamo i conti'..

Perchè appunto bisogna vedere se le sue ossessioni siano fondate o meno, se è davvero un 'suo' problema o un vostro problema che lo sta ossessionando e portando lentamente verso il baratro.

Se è come dico io, è il classico 'ti odio ma ti amo troppo e non ce la faccio a mollare tutti, spalo merda continuamente perchè ti odio ma alla fine non me ne vado mai'.

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  • 3 years later...

Roseline, com'è andata avanti la storia? Sono finita per caso su questo tuo messaggio del 2016 perché sto affrontando un problema simile. Partner aggressivo nei miei confronti, sempre scontento, autoritario, cerca di controllare tutto, i figli non soddifano mai abbastanza... Sono convinta che sia una forma di depressione, che lui non riesce ad affrontare, intanto il tempo passa e diventa sempre peggio. Sono molto preoccupata, se non riesce ad arginare questa cosa, la sua esistenza ne sarà avvelenata fino all'ultimo giorno. Che esperienza hai fatto tu, dopo i messaggi di 3 anni fa?

Grazie,

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Scusate, ma a me sembra che la Depressione sia una Giustificazione, un ripiego, per spiegarsi una reazione che è più facile da comprendere di quanto si pensi. Quando un Individuo non ha alcuna gratificazione, nessuna valvola di sfogo, niente che lo appaga, ma solo DOVERI, è chiaro che alla fine scoppia nonostante cerchi con la Ragione, di controllare la situazione.

Magari tu, nella Famiglia e nel Tuo Lavoro, ti senti realizzata. Lui no....infatti ha parlato di "Interessi".... Interessi che non riesce a coltivare.

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Non saprei. Ho una storia profondamente diversa dalla sua/vostra. Eppure, se mi guardo in giro, se ascolto i racconti delle amiche, se metto a fuoco quante persone (e ne sono davvero tante, direi troppe... indifferentemente uomini e donne) tra i 35 e i 55 anni si iscrivono su chat virtuali di incontri... faccio 1+1+1 e realizzo di quanto sia terribilmente "normale", oggigiorno, trovarsi in una situazione come la tua... perché purtroppo, ornai, le eccezioni sono costituite dalle coppie che durano...

Non posso sapere come siano stati questi venti anni di vita di coppia, né è mio compito attribuire colpe o dare giudizi su cose che non conosco. Su un piano generale a me pare di cogliere in tuo marito quella che ormai definisco la "malattia generazionale degli ultimi vent'anni", specie per quanto riguarda il genere maschile. E la inquadro in un discorso di "crisi esistenziale" più che di stato depressivo, anche se è evidente che la prima spesso ingenera la seconda. La crisi di mezza età è un po' un classico universalmente riconosciuto dalla psicologia... anzi, le statistiche vogliono che siano soprattutto le donne ad esserne colpite. Ma per come la vedo io la donna ha un modo di reagire diverso, più maturo, ed uno spirito di adattamento maggiore... l'uomo tende a reagire scappando, tirandosi fuori dalle responsabilità ed estraniandosi dalla realtà. Nell'atteggiamento di lui mi sembra di cogliere soprattutto questo: irresponsabilità, voglia di evasione da una routine collaudata e frustrazione per non capire che direzione prendere. Come se eventuali bilanci che sta traendo e riflessioni esistenziali, anche sull'età che avanza, gli abbiano fatto perdere la bussola... generalmente sono fasi inevitabili che capitano a tutti, a cambiare è solo la reazione dovuta ad una maggiore o minore armonia interiore, consapevolezza e maturità emotiva. E anche qui gli uomini sono un gradino sotto. Proprio a causa di queste ansie e riflessioni il sottoscritto ha preferito non avere progetti relazionali e rimanere single, tanto per fare un esempio.

La terapia di coppia può servire, ma se i problemi derivano da un solo componente è chiaro che l'altro vi si senta trascinato dentro controvoglia e si senta sfiduciato. Buona parte della letteratura psicologica dice che in una coppia, però, i problemi non sono MAI soltanto di un solo componente, ma sempre di entrambi... per il resto, sembra evidente che gli occorra anche un supporto individuale.

Un abbraccio 

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