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Buonasera Persone,

e' la prima volta che scrivo di cio' che mi affligge, forse il "virtuale" aiuta.

Sono una ragazza di 26 anni ed ho una gran voglia di diventare una Donna.
Scrivo in questa sezione perche' credo che i miei blocchi derivino dall'infanzia e adolescenza. 
Premetto che non ho mai conosciuto mio padre, ho provato diverse volte, ma missioni fallite.
Premetto che mia madre e' molto giovanile. 

Oggi ho avuto l'ennesima crisi di pianto e dolore e mi sono messa a scrivere quello che mi fa stare male:

- non so scegliere, non l'ho mai saputo fare: so quello che sono (arte, scrittura, poesia, comunicativa, brillante), ma tra quello che sono e il mettermi in scena effettivamente ci sono blocchi.


- non ho vissuto l'infanzia da bambina e l'adolescenza da adolescente, e' come se fossi sempre fuori tempo: quando ero piccola ero la "psicologa" della famiglia, in particolare di mia madre, invece che giocare con i bambini capivo le mie dinamiche familiari e, per non squilibrare, mi tenevo tutto dentro; arrivata l'adolescenza ovviamente non sapevo come fare amicizie, sono sempre stata brava a capire e consigliare gli altri, ma il divertimento puro da adolescente non lo sapevo fare, nel frattempo per rendere felice mia madre andavo contro me stessa: invece che passare i pomeriggi a sbaciucchiarmi con i ragazzi andavo a fare concorsi di bellezza (sogno di successo di mia madre), oh quant'era forte il dolore e la timidezza, ma far sorridere mia madre era piu' importante, questo per 3 anni buoni. Ricordo di una volta in cui non sorrisi durante la sfilata, non vinsi niente e mia madre mi mise il muso per un giorno intero. Nel frattempo avevo un ragazzo, o meglio stavo con lui e con mia madre gelosa ("Stai piu' con lui che con me", "stai troppo al telefono", "ma lo devi vedere cosi' spesso"... e la cosa assurda e' che se decidevo di stare a casa con lei, mia madre comunque si faceva i xxxx suoi: dallo stare al pc al pensare alle cose sue. Ma non riuscivo a dirle nulla, era come se andavo oltre, cercavo sempre di capire le sue motivazioni; quanti mal di testa inventati a lui per non uscire!)
Finito il liceo (esperienza che non ripeterei mai nella mia vita!) mi trasferisco nella Capitale, la motivazione principale era, ops mia madre, Roma come citta' del poter diventare famosi, anche in questo caso non avevo il coraggio di dirle che non me ne fregava niente. Tuttavia, Roma e' stata finalmente la mia adolescenza, Vita! Conoscenze, amicizie, vivere da sola, feste, musica etc... e quanto ero bambina, meravigliata anche dalle semplici cose, uscite... hahah Conobbi finalmente un ragazzo che mi fece capire chi sono io, e per questo lo ringraziero' sempre.  E per questo cambio, mia madre mi diceva che ero plagiata, no semplicemente le stavo facendo sentire la mia voce.


- mi sono umiliata e ho perso la dignita' per un ragazzo, il classico bastardo: dopo la fine della storia precedente incappai nella storia passionale, forse l'unica dove ho vissuto l'amore viscerale. Tanta passione, ma lui spariva, e poi tornava, e poi rispariva, era come fosse eroina, quanto mi sono umiliata! Credo di aver vissuto la depressione: voglia di stare al buio, non avevo voglia di svegliarmi, Universita' stoppata. Storia vissuta cosi' intensamente, forse anche perche' nel durante non raccontai niente a mia madre. Me la gustati totalmente. Ma dolorosa, forse mi ha fatto rivivere l'abbandono di mio padre, boh chi lo sa. 


- sono, per la maggior parte delle volte, specchietto alle allodole e trofeo per "amici" e per mia madre: vi prego di non prendermi per presuntuosa, ma so di essere una ragazza obiettivamente bella, e per questo spesso sono semplicemente un trofeo. Una volta mia madre ha voluto fingere davanti a dei ragazzi che conosceva da poco che io non ero la figlia, ma un'amica, solo cosi' loro potevano essere interessati nell'uscire, ed effetivamente cosi' fu. Io stavo male, glielo dissi, e lei con la semplicita' fastidiosa di chi non capisce mi disse "oddio, ma quanto esageri. era solo uno scherzo"; quando le parlo di ragazzi quello che lei mi dice e' "be', almeno a te scrivono" e cosette gioiose del genere.


- non concludo: in tutto questo marasma non concludo niente, sono 3 anni fuori corso con l'Universita', mi manca pochissimo e' vero ed e' vero anche che ho avuto numerose esperienze lavorative, ma ho la continua sensazione che sto girando girando, ma non arrivo da nessuna parte. 

Mi rendo conto che e' impossibile spiegare il tutto che e' collegato, e di conseguenza e' arduo capire. 

Ecco, dopo questo trionfo di informazioni, non pretendo assolutamente aiuti, ma semplicemente essere letta e magari chissa' semplici opinioni di persone che non mi conoscono. 

Auguro una buona vita a tutti.
Rum e Pera (Charles Bukowski) 

 

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Ciao Rum e Pera! La mia opinione è che tutto quello che hai fatto per tua madre e per il tuo ragazzo "bastard inside" l'hai fatto pur sempre solo per te stessa: per evitare di star male al solo pensiero di sentirti respinta da loro. Hai semplicemente scelto la via meno dolorosa che però non porta da nessuna parte...

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Ciao Led,

:) si, la paura maggiore alla base è quella. 

Ho fissato un appuntamento da una psicoterapeuta per "sentire opinioni tecniche", magari trovare degli strumenti per prendere in mano totalmente la mia vita, senza il rimuginare sul passato/il non avuto/il non fatto, ma semplicemente crescendo, senza la paura di essere respinta.

Grazie :) 


 

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