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11 minuti fa, Gazza dice:

1- adottare un figlio non è come partorirlo, non sarà mai figlio tuo. 

2- Ma hai idea di quanto costi adottare un figlio tramite adozioni internazionali? E per quanto riguarda le adozioni nazionali c'è tanta di quella burocrazia e i tempi di attesa sono così lunghi che non vale la pena nemmeno tentare. Aggiungerebbero un calvario a quello che già stanno passando.

Utente129, non voglio entrare nel merito dei problemi di fertilità della tua compagna, ma non vi hanno proposto un congelamento degli ovociti? Come intervento è meno invasivo di quello che sembra, e potrebbe essere una soluzione per avere più tempo e non dovere necessariamente prendere decisioni affrettate.

Se ne è parlato ma purtroppo, stante la situazione, non ci sono i presupposti.

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31 minuti fa, Gazza dice:

 Un figlio è più importante.

Perdonami, non riesco a comprendere il tuo modo di vedere le cose...

Quel figlio "più importante di tutto" un giorno crescerà e diventerà un altro essere umano che si troverà ad affrontare il mondo per come glielo abbiamo lasciato.

Se il messaggio che passa è quello di inseguire i propri desideri a costo di abbandonare le persone care quando non possono darceli si troverà a sua volta ad essere colui che abbandona o colui che viene abbandonato...

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36 minuti fa, Lis dice:

Quel figlio "più importante di tutto" un giorno crescerà e diventerà un altro essere umano che si troverà ad affrontare il mondo per come glielo abbiamo lasciato.

Appunto proprio questo è il compito per il quale siamo venuti al mondo: dare alla luce altri esseri umani che cresceranno e affronteranno il mondo, avendo figli a loro volta.

Il desiderio di avere un figlio, poi, è l'unico legittimo. L'unico per cui, a mio parere, è concesso e giusto anche abbandonare le persone che amiamo se con loro non abbiamo la possibilità di procreare. O dobbiamo sempre nasconderci dietro a ragionamenti del tipo "non sono adatta a fare la madre/il padre" o "non voglio avere figli perché il mondo che gli lasciamo è troppo brutto"? 

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2 ore fa, utente129 dice:

Puoi spiegarti meglio per favore?

Nel senso che tu affermi di aver paura sia di non averlo che di averlo, nonchè di perdere lei.  

Lei, da ciò che dici tu, crede che se lo cercaste e ciò non produrrebbe risultati, la lasceresti "per non chiuderti una porta". 

Questo sentimento di paura è amplificato/determinato dal fatto che la situazione clinica degli ultimi due mese della tua compagna sia peggiorata. 

 

Vista esternamente, senza conoscere null'altro della vostra vita, questo è ciò che appare a me.

Ovviamente non è detto che sia corretta la mia visione, esprimo sol un parere personale. 

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1 ora fa, Gazza dice:

 L'unico per cui, a mio parere, è concesso e giusto anche abbandonare le persone che amiamo se con loro non abbiamo la possibilità di procreare. O dobbiamo sempre nasconderci dietro a ragionamenti del tipo "non sono adatta a fare la madre/il padre" o "non voglio avere figli perché il mondo che gli lasciamo è troppo brutto"? 

Dal mio umile parere ritengo che il nostro unico scopo sia vivere la vita al meglio, in maniera serena e consapevole per se stessi

Poi, se raggiunto questo traguardo che assicuro non essere così scontato, il secondo potrebbe essere quello di condividere la propria meraviglia interiore con un altro Essere, il quale potrà certamente essere un figlio. Non si dovrebbe vivere in funzione di avere un bambino, non si dovrebbe pensare a se stessi come un'incubatrice vivente pronta ad azionarsi al momento giusto stabilito da convenzioni sociali. Non tutti sono spinti unicamente dal bisogno di fare figli, ed essere in grado di ammettere "non sono in grado di fare la madre/padre", "non voglio avere figli perchè il mondo che lasciamo è troppo brutto" lo trovo molto più nobile di chi fa figli per accontentare qualcuno/qualche convenzione sociale per la quale è nostro compito procreare. A volte è meglio dichiararsi inadatti/non pronti/non desiderosi, che contribuire a crescere una futura persona in un ambiente insano. Ma questo è sempre un parere personale...

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2 ore fa, Gazza dice:

1- adottare un figlio non è come partorirlo, non sarà mai figlio tuo

Secondo me una vera madre è colei che cresce un figlio non chi lo ha "semplicemente" partorito

2 ore fa, Gazza dice:

O dobbiamo sempre nasconderci dietro a ragionamenti del tipo "non sono adatta a fare la madre/il padre" o "non voglio avere figli perché il mondo che gli lasciamo è troppo brutto"? 

Alle volte non si tratta di nascondersi ma di scoprirsi e, se guardando dentro me, io ho scoperto che non sono in grado di fare la madre da un punto di vista psicologico è giusto che mi tiri indietro, che scenda dalla ruota del nascere-per-procreare e mi adoperi per fare altro visto che, per fortuna, non siamo a rischio estinzione come i panda...

Resta fermo il comprendere la sofferenza di chi non può procreare pur sentendosi desiderosa di farlo

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1 ora fa, kinapsy91 dice:

Dal mio umile parere ritengo che il nostro unico scopo sia vivere la vita al meglio, in maniera serena e consapevole per se stessi

Poi, se raggiunto questo traguardo che assicuro non essere così scontato, il secondo potrebbe essere quello di condividere la propria meraviglia interiore con un altro Essere, il quale potrà certamente essere un figlio. Non si dovrebbe vivere in funzione di avere un bambino, non si dovrebbe pensare a se stessi come un'incubatrice vivente pronta ad azionarsi al momento giusto stabilito da convenzioni sociali. Non tutti sono spinti unicamente dal bisogno di fare figli, ed essere in grado di ammettere "non sono in grado di fare la madre/padre", "non voglio avere figli perchè il mondo che lasciamo è troppo brutto" lo trovo molto più nobile di chi fa figli per accontentare qualcuno/qualche convenzione sociale per la quale è nostro compito procreare. A volte è meglio dichiararsi inadatti/non pronti/non desiderosi, che contribuire a crescere una futura persona in un ambiente insano. Ma questo è sempre un parere personale...

In questa fase il problema è proprio questo. Capire cosa si vuole realmente in mezzo a mille stimoli.

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31 minuti fa, utente129 dice:

In questa fase il problema è proprio questo. Capire cosa si vuole realmente in mezzo a mille stimoli.

Magari prova a chiederti (e risponderti) cosa non vuoi

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