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Ansia sociale e problemi familiari


Kredolf

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Premetto che ho una  famiglia  senza particolari problemi economici con reddito medio ben stimata dalla comunità locale.  Ho 34 anni, lavoro, e vivo con i miei genitori,  con due fratelli ed una sorella più piccoli di qualche anno.  Io personalmente ho un problema di  fobia sociale, per cui esco raramente o soltanto per motivi di lavoro, non ho amici ed amiche, ma solo conoscenti, spesso la mia ansia è tale da apparire incapace, impacciato, imbalsamato, e di conseguenza sono oggetto di presa in giro con commenti della gente del tipo " guarda che cretino." Per la verità ormai dopo tanti anni mi sono anche rassegnato a questa bruttissima  situazione è una croce che mi porto addosso e ormai spesso sono convinto anche io di essere veramente uno stupido o un  ritardato nonostante mi sia laureato brillantemente. Alla mia famiglia con grosso sforzo sono riuscito ad esternare  finalmente la mia sofferenza e le mie difficoltà nei rapporti sociali, ma non ho mai consultato uno specialista. Questo problema di fatto, è mi vergogno un pò a dirlo a fatto sì, che nella mia vita a 34 anni non ho mai avuto un rapporto sessuale. Non riuscendo a socializzare e non ho avendo una ragazza la gente tra l'altro mi crede gay. Premetto che io non ci vede nulla di male se due persone dello stesso sesso vivono insieme e si  vogliono bene. Io non nego di avere maggiori difficoltà a interagire con le donne anche perchè con loro ho meno esperienze socio-comunicative e non so come devo comportarmi, il pensiero di un appuntamento per esempio mi crea spesso tanta ansia anche se in fondo sono contento, l’ansia, l’insicurezza e la timidezza però mi paralizzano e la paura di fare brutte figure o di non essere all’altezza della situazione spesso mi impedisce di fare nuove conoscenze, di iniziare o portare avanti un rapporto. Orbene, anziché aiutarmi, oggi anche i miei in aggiunta mi credono omosessuale, nonostante io non lo sia assolutamente.  Comunque è opportuno ribadire con fermezza che a me piacciano le donne e  questa è l'unica cosa di cui sono sicuro. Ho provato a chiedere loro spiegazioni, a fargli capire che se non ho rapporti con le donne, (ma neanche al contrario per l’appunto con gli uomini), è dovuto soprattutto al fatto che non riesco a socializzare come gli altri. Al mio immenso problema nel gestire i rapporti interpersonali si aggiunge ora  anche questa vessazione che mi sta davvero uccidendo.  Io ho provato a pensare che forse la ragione di tutto questo è dovuta all’eccessivo stress a l’ansia che accumulo ogni giorno che in alcuni casi forse potrebbe farmi apparire gesticolare o parlare in modo strano, potrebbe essere partito da una leggenda metropolitana, maldicenza, oppure si sono lasciati condizionare suggestionare dalla tv o da modelli che oggi la nostra società ci impone fino al punto di non credere nemmeno al proprio figlio quando mette in chiaro la propria sessualità ovvero di essere eterosessuale. Cerco di capire, giorno e notte,  ma non ci riesco e non so il motivo del perché mi considerano omosessuale e allo stesso tempo di un così forte accanimento nei miei riguardi. In ogni momento della giornata, devo sopportare le parole dette alla mie spalle, alcune volte sottovoce, di scherno dal resto della famiglia, un violenza psicologica senza fine, che non posso neanche provare o difendermi. Vivo costantemente con rabbia e dolore nel cuore, rabbia perché non comprendo il motivo appunto di queste false affermazioni, dolore perché sono dette proprio dai miei cari.  Non so più che fare, vorrei andarmene di casa ma non ne ho la possibilità attualmente.  Da parte mia gli ho detto se volete che me ne vada ditemelo, senza ricevere risposta, poi quando provo a dialogarci  trovo una totale chiusura, non mi danno alcuna spiegazione, anzi negano il tutto,  mi rispondono, no ma che cosa vai a pensare, noi non diciamo niente, e subito dopo ricominciano.

Io non c’è la faccio più non so cosa fare, non ho una ragazza, vivo sempre più isolato, non posso più continuare così, ritengo che ormai sia quasi impossibile avere una compagna con la quale vivere e fare poi dei figli. Fondamentalmente io riesco a controllarmi ma non so ancora fino a quando riuscirò a resistere.   Cosa faccio......

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Hei ciao. Anche io ho il tuo stesso problema. Ansia sociale. A differenza tua io non ho mai avuto un lavoro, è quello il mio MURO. E in famiglia mi sono sempre sentita dire :"LAVATIVA" "VERGOGNATI" Ecc ecc. Uguale a te, solo per un altro argomento.

Io ho 36 anni e non hoancora una soluzione al mio problema. Probabilmente, finiti i soldi, mi spareró...con la pistola che non ho.

Non scandalizzarti, amavo i miei genitori, ma quando sono morti mi sono sentita meglio..perché non mi sentivo più oppressa dal loro giudizio ("VERGOGNATI")... però comunque, non ho ancora risolto nulla, e sono passati 5 anni. Questo per dirti che il giudizio dei tuoi familiari sicuramente peggiora il tuo stato d'animo, ma il problema che esponi tu (la difficoltà di relazionarti, nello specifico con l'altro sesso) non smetterebbe di esistere se loro non pensassero quello che pensano.

Non saprei quindi che consiglio darti, perdonami...ma mi sono così identificata con te quando hai detto che mentre parli sembri uno scemo...Anche io se mi relaziono a qualcuno in stato d'ansia mi sento una cogliona.

Forse dirò un'ovviettà, ma hai provato gli ansiolitici? A me aiutano molto, e nelle occasioni più impegnative raddoppio la dose. Potresti usarli se hai incontri programmati con una ragazza...ti senti in pace con te stesso e tutto è più facile. Ovviamente senza abusarne, solo per quei momenti iniziali in cui non conosci bene qualcuno.

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1 ora fa, Genoveffa dice:

Hei ciao. Anche io ho il tuo stesso problema. Ansia sociale. A differenza tua io non ho mai avuto un lavoro, è quello il mio MURO. E in famiglia mi sono sempre sentita dire :"LAVATIVA" "VERGOGNATI" Ecc ecc. Uguale a te, solo per un altro argomento.

Io ho 36 anni e non hoancora una soluzione al mio problema. Probabilmente, finiti i soldi, mi spareró...con la pistola che non ho.

Non scandalizzarti, amavo i miei genitori, ma quando sono morti mi sono sentita meglio..perché non mi sentivo più oppressa dal loro giudizio ("VERGOGNATI")... però comunque, non ho ancora risolto nulla, e sono passati 5 anni. Questo per dirti che il giudizio dei tuoi familiari sicuramente peggiora il tuo stato d'animo, ma il problema che esponi tu (la difficoltà di relazionarti, nello specifico con l'altro sesso) non smetterebbe di esistere se loro non pensassero quello che pensano.

Non saprei quindi che consiglio darti, perdonami...ma mi sono così identificata con te quando hai detto che mentre parli sembri uno scemo...Anche io se mi relaziono a qualcuno in stato d'ansia mi sento una cogliona.

Forse dirò un'ovviettà, ma hai provato gli ansiolitici? A me aiutano molto, e nelle occasioni più impegnative raddoppio la dose. Potresti usarli se hai incontri programmati con una ragazza...ti senti in pace con te stesso e tutto è più facile. Ovviamente senza abusarne, solo per quei momenti iniziali in cui non conosci bene qualcuno.

Ciao, posso capire la tua difficile situazione che ha qualcosa in comune con la mia.

Intanto Grazie per la risposta anche se non mi è molto di aiuto e ti spiego il motivo.

- E' vero che io lavoro ma non ho uno stipendio fisso - quindi i guadagni sono saltuari e del resto influenzati sia dalla crisi ma anche proprio dalla mie scarse capacità sociali..

- Per l'ansia ho pensato anche io che i farmaci potrebbero essermi di aiuto, ma voglio evitarli perché con il lavoro che faccio gli ansiolitici mi renderebbero la cosa difficile.

- Ormai sono diversi anni che sono conscio di avere problemi di ansia sociale e anche i miei lo sanno, e soffro giorno e notte per questo. I miei genitori pensano che io debba risolvere il problema frequentando più persone e uscendo sempre. Ma in realtà non appeno ci provo peggioro la situazione perché c'è tanta gente malvagia in giro pronta ad  umiliarti ed io non riesco a superare questa cosa. Quando sono costretto ad uscire con colleghi, parenti, a anche per prendere un caffe al bar sto tanto male, perchè mi ridono alle spalle, non so fare una battuta, non so scherzare, non so ridere, non ho senso dell'umorismo, ed ora anche si aggiunge questa un ulteriore insulto che colpisce la mia sfera sessuale e ciò mi sta devastando. Nella vita me ne hanno detto di tutto ma ora siamo arrivati alla frutta.

- A questa situazione se ne aggiunge un'altra, il problema con la mia famiglia. Il fatto  è che loro non mi dicono niente in faccia direttamente, e ne tantomeno cercano un dialogo in modo da potermi spiegare, chiarire e confrontarsi, anche per capirsi ecc..... Per fargli capire che io sono un uomo a tutti gli effetti a cui piacciano le donne... e che il mio unico problema è la mancanza di competenze sociali..... la loro è una tortora fine, subdola, perversa, insulti silenziosi, bisbigli a volte percepiti chiaramente, a volte anche semplici gestii.........ad esempio mentre sto facendo qualche cosa, mio fratello e mia sorella dicono "che gay" ecc. . Quando chiedo loro cosa hai detto mi dicono .....no niente... e così si va avanti all'infinito…..

 

 

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Mi dispiace non esserti d'aiuto... 

P.s. se c'è davvero ansia  gli ansiolitici ti rendono normale, quindi, qualsiasi lavoro tu faccia, non vedo perché dovrebbero essere un problema, anzi! A me m'hanno salvata

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  • 2 years later...

Ciao , in questo momento sto proprio creando un forum dedicato alla tematica famiglia , è ancora neonato però spero che cresca molto e spero che aiuti persone con problemi familiari , perché dobbiamo ricordarci che la famiglia è sacra e dobbiamo preservarla. In più avremo esperti ed allegata comunità.

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