Vai al contenuto

Doc? Anarchia nella mia mente. qualcuno come me?


LaLalla

Messaggi consigliati

Salve a tutti. Mi sono appena iscritta al forum. Forse con la speranza di sentirmi meno sola in questo momento di sconforto. Oggi avrò il mio primo incontro con uno psicologo. (Non so ancora se sia la scelta piu giusta o se debba rivolgermi ad uno psicoterapeuta o ad uno psichiatra. Accetto consigli). Mi sembra di star male da tutta una vita. Questo malessere è rimasto latente dentro me da sempre. A volte apriva la porta e si manifestava come un mostro dal mantello nero ed io con tutte le mie forze lo richiudevo dentro fino alla prossima esplosione. Qualcosa da qualche giorno è cambiata. La mia mente, come se fosse staccata dal mio corpo, ha preso vita da se, sotterrando ogni mia capacita di gestione sui miei pensieri, dai piu tristi ai piu folli a quelli piu assurdi legati al sesso o alla paura di poter fare del male a me o a qlcn intorno a me.... pensieri inesistenti magari fino ad un istante prima e dal nulla sbucano fuori creando ossessioni... come meccanismo di difesa si è instaurata la compulsione... i piu disparati rituali da eseguire quando la mia testa decide che la luce va accesa e spenta 3 volte, ed i fornelli controllati  per lo stesso numero di volte o ancora le ciabatte posizionate esattamente lungo la linea disegnata sul parquet e potrei continuare ma credo basti cosi .... Cosa sta succedendo alla mia testa... sono triste, delusa dall idea che la mia unica vita debba essere vissuta con cosi tanta sofferenza interiore... Ho paura di me stessa, ho avuto momenti di crisi e terrore con pianti strazianti... Mi sento cosi sola che ho pensato potesse portarmi un po di conforto confrontarmi con qlcn che vive come me o in modalitá simili alla mia...

Spero di ricevere risposte. 

Link al commento
Condividi su altri siti

 

Pubblicità


Cara LaLalla,

anche io soffro di un problema simile al tuo: pensieri che nascono senza che io voglia, idee che mi passano per la mente ma non vorrei, così sono costretto a fare cose di natura compulsiva che possano "calmare" il mio inconscio, facendomi sentire più tranquillo.

Io non ho avuto momenti di crisi e terrore, ma avvenimenti simili con dolori lancinanti e senso di svenimento dovuti anche al non poter soddisfare queste compulsioni perché in quel tal momento mi era impossibile. Beh, più o meno ci siamo.

Anche io mi sento solo, perché vorrei trovare qualcuno che possa capirmi.

Ad ogni modo, finita la premessa, questi sono i miei consigli. Sono solo consigli e non granitiche verità, raccomando, per cui per te potrebbero andare bene solo in parte oppure per nulla. Vorrei solo fornirti qualche spunto.

Le compulsioni, per quanto a te possano sembrare cose un po' "maniache", in realtà sono un meccanismo automatico di difesa che il tuo cervello crea in ricerca del benessere. Quindi, almeno per ora, ti suggerisco di non prenderle come qualcosa che ti opprime pensando "oh ma perché sono obbligata a fare questa cosa che mi sembra di essere matta" ma "meno male che questa cosa mi calma. È un po' strana, ma meglio di niente".

Questo perché -presuppongo- il problema di fondo non siano le tue compulsioni, ma il malessere di fondo che ti attanaglia.

Ora, ti do un altro consiglio. Un letterato del novecento (in questo momento purtroppo mi sfugge il nome) disse che dal male di vivere si sfugge in due modi: col sogno e con la follia.

Io dunque ti soggerisco di non continuare a rimuginare sui tuoi problemi "ma come mai li ho, ma se ne andranno, ma cosa mi tocca fare, oh no, ecc" ma piuttosto evadere in altre maniere: leggi un libro, guarda un film, ascolta musica... sono tutti distrattori che possono "soffocare" la tua tristezza. Anche le compulsioni hanno questo scopo.

Talvolta la soluzione è combattere questo malessere, anche se io -per la mia esperienza- ho trovato maggiori benefici distraendomi. Perché continuare a rimanere lì su quelle cose le ingigantiva. Era come buttare benzina sul fuoco. Certo, non sparivano, erano sempre lì, ma perlomeno se ne stavano più in disparte.

E se proprio non dovesse andare, ricorda che ci sono sempre dei farmaci che possono aiutare, li può prescrivere anche il medico di base.

Spero di averti fornito un piccolo aiuto.

Link al commento
Condividi su altri siti

 

Ah un'altra cosa. Ti consiglio di guardare allo psicologo senza paura, come ad un amico, ad un consulente che ti può aiutare a superare il tuo problema. Talvolta c'è chi ha paura di andare da questa figura professionale perché "oh no sono malato". In realtà tutti ci circondiamo di aiutanti: se ho male al piede vado dal medico, se mi è arrivata una cartella esattoriale vado dal commercialista, se devo cambiare piano telefonico guardo su internet o chiedo in negozio... e se ho bisogno di aiuto per la psiche chiedo allo psicologo.

E poi, considera che il comportamento ossessivo-compulsivo non è poi così innaturale nell'animo umano. Praticamente tutti vogliamo che le cose siano fatte "a modo nostro". Capita che alcune persone dicano "ah questo lavoro fatto da quello lì è proprio fatto male" e lo rifacciano a modo loro, poi se lo vede la prima persona pensa "ah quello come ha imbruttito il mio lavoro! Prima era molto più bello!". Questo perché sono diverse le opinioni personali di ciascuno. Quando andavo a scuola ho incontrato professori di italiano che correggevano alcune espressioni dei miei temi non tanto perché fossero errate, ma perché "potevano essere scritte meglio". Se il tema l'avesse corretto un'altra persona avrebbe corretto altre frasi e non quelle. Se ne deduce che ognuno di noi ha i suoi propri schemi mentali e vorrebbe che le cose fossero fatte a modo suo. Le compulsioni sono solo un'accentuazione di questo status, dovute alla tua situazione di malessere, quindi non sono nulla di tremendamente anormale o pazzo, ma una reazione istintiva del tuo cervello.

Spero di averti fornito altri consigli utili.

Link al commento
Condividi su altri siti

 
20 minuti fa, ShawnFroste dice:

Cara LaLalla,

anche io soffro di un problema simile al tuo: pensieri che nascono senza che io voglia, idee che mi passano per la mente ma non vorrei, così sono costretto a fare cose di natura compulsiva che possano "calmare" il mio inconscio, facendomi sentire più tranquillo.

Io non ho avuto momenti di crisi e terrore, ma avvenimenti simili con dolori lancinanti e senso di svenimento dovuti anche al non poter soddisfare queste compulsioni perché in quel tal momento mi era impossibile. Beh, più o meno ci siamo.

Anche io mi sento solo, perché vorrei trovare qualcuno che possa capirmi.

Ad ogni modo, finita la premessa, questi sono i miei consigli. Sono solo consigli e non granitiche verità, raccomando, per cui per te potrebbero andare bene solo in parte oppure per nulla. Vorrei solo fornirti qualche spunto.

Le compulsioni, per quanto a te possano sembrare cose un po' "maniache", in realtà sono un meccanismo automatico di difesa che il tuo cervello crea in ricerca del benessere. Quindi, almeno per ora, ti suggerisco di non prenderle come qualcosa che ti opprime pensando "oh ma perché sono obbligata a fare questa cosa che mi sembra di essere matta" ma "meno male che questa cosa mi calma. È un po' strana, ma meglio di niente".

Questo perché -presuppongo- il problema di fondo non siano le tue compulsioni, ma il malessere di fondo che ti attanaglia.

Ora, ti do un altro consiglio. Un letterato del novecento (in questo momento purtroppo mi sfugge il nome) disse che dal male di vivere si sfugge in due modi: col sogno e con la follia.

Io dunque ti soggerisco di non continuare a rimuginare sui tuoi problemi "ma come mai li ho, ma se ne andranno, ma cosa mi tocca fare, oh no, ecc" ma piuttosto evadere in altre maniere: leggi un libro, guarda un film, ascolta musica... sono tutti distrattori che possono "soffocare" la tua tristezza. Anche le compulsioni hanno questo scopo.

Talvolta la soluzione è combattere questo malessere, anche se io -per la mia esperienza- ho trovato maggiori benefici distraendomi. Perché continuare a rimanere lì su quelle cose le ingigantiva. Era come buttare benzina sul fuoco. Certo, non sparivano, erano sempre lì, ma perlomeno se ne stavano più in disparte.

E se proprio non dovesse andare, ricorda che ci sono sempre dei farmaci che possono aiutare, li può prescrivere anche il medico di base.

Spero di averti fornito un piccolo aiuto.

Piu che piccolo aiuto in questo preciso istante direi "indispensabile" ... Grazie! so gia che la positività del tuo supporto svanirà come il sole al tramonto alla prossima crisi ma la conserverò come l'inizio di una realta... " non sono l'unica al mondo" e per quanto mi dispiaccia per te ed i tuoi disagi, dal mio canto per un istante mi son sentita un po meno sola ... Vorrei poter avere una valvola di sfogo valida come una cura che mi permetta di essere cio che vorrei essere in qst mia vita e di fare cio che desidero fare. In questo preciso istante vivo questa "patologia" come invalidante ... Cavolo, senza un arto posso essere cio che desidero essere ma la mia mente? Senza quella che vita cupa mi aspetta..... posso chiederti se questo tipo di disturbo , nel tuo caso specifico, o in altri casi generici che tu sappia, è scatenato da una vicenda particolare? Da un accaduto? Un trauma? 

Mi piacerebbe avere modo di parlarne un po di piu ... non voglio crearti disturbo ma se ti va ...

Link al commento
Condividi su altri siti

 

Cara LaLalla,

Non mi crei assolutamente alcun disturbo! Sono felice di poter confrontarmi con te.

Non sono uno psicologo di professione, per cui mi permetto di dare solo dei consigli. Forse la tua visita di oggi potrà essere più esaustiva.

Penso che questo tipo di disturbo possa sì essere causato da uno shock/trauma/altro, che ingenera confusione nel cervello. Penso ad esempio a tanti soldati delle guerre mondiali che tornarono in patria pieni di problemi psichici (ben più gravi).

In altri casi vedo possibile anche una sorta di predisposizione (persone che hanno problemi senza alcuna causa scatenante apparente). Motivazioni genetiche, di educazione, eccetera.

Ma in tutto questo ventaglio di opzioni una cosa rimane certa: che si può sempre migliorare.

Magari una persona pensa "oh nooo non guarirò mai da questo disturbo noooo" ma io credo che si debba guardare ad altro. Primo, che se il disturbo è stato generato da una causa scatenante, allora non è "insito" nell'organismo e quindi vi è la speranza di farlo regredire fino alla scomparsa. Secondo, anche se il fastidio fosse di natura genetica e quindi "implicito", nulla vieta che si possa minimizzare.

In sintesi, qualunque ne sia la causa la speranza della regressione del disturbo non ce la potranno mai rubare.

Magari non scomparirà del tutto; pazienza, già farlo affievolire è qualcosa. E non è detto neanche che sia un bene disintegrarlo. Come ho giá affermato nei post precedenti, può darsi che questi problemi siano solo esagerazioni di tendenze psichiche naturalmente presenti nell'animo umano. Farle sparire significherebbe diventare persone fredde, atone. Senza voglia. Direi che ridurre la tendenza mi sembra più accettabile.

Di fatto tutti hanno le "vocine nella testa". Forse tu le senti un po' troppo e l'obiettivo più che disintegrarle è quello di silenziarle un po'. Mi pare già più raggiungibile.

Una terza considerazione. Può darsi che questi disturbi siano legati ad una fase della vita, come la crescita, l'inizio dell'invecchiamento, eccetera e quindi potrebbero anche scomparire da soli un domani.

Anche io vivo in parte questa patologia come invalidante (come faccio a lavorare se mi viene una crisi?) e nonostante questo non mi danno nessuna pensione di invalidità purtroppo. Anche se... sei sicura che senza un braccio una persona possa inseguire i suoi sogni lo stesso ma con il tuo disturbo no? Prova a fare le cose che fai tutti i giorni col braccio destro legato dietro la schiena!

Ad ogni modo, esiste -secondo me- una possibile soluzione.

D'accordo: questo disturbo mi impedisce di essere come vorrei essere. Se riesco ad eliminarlo/minimizzarlo bene. Ma se non ci riesco? Qui allora mi si apre un'altra strada: modificare il mio desiderio.

Mi rimane la possibilità di accettare questa situazione e di "rassegnarmi". D'altronde, chi non vorrebbe essere diverso da come è? Chi non vorrebbe essere così, cosà, avere più soldi, una villa al mare, essere circondato da persone simpatiche, amici sinceri? Tutti. Ma nessuno lo è. Nessuno è l'uomo perfetto che ha tutto ciò che vuole. Ognuno di noi è sempre in ricerca di qualcosa. Anche i ricchi vogliono, vogliono, anche se sono nella loro tenuta miliardaria. Anche se sono Presidente degli Stati Uniti. Presuppongo che in questo momento (25/5/2017) Donald Trump non sia l'uomo senza desideri, direi che vorrebbe assolutamente non avere tutti questi problemi con la Russia oppure di opposizione interna...

E allora, cosa possiamo fare? La risposta è: accontentarci. Modificare noi stessi per non puntare troppo in alto. Se non riusciamo a scalare la montagna, possiamo sempre fermarci ad ammirare la vallata. Se riusciamo a modificare i nostri desideri e ad accontentarci di più possiamo ridurre il fastidio.

Naturalmente questo non spegne la speranza della guarigione.

Spero di averti dato qualche spunto in più. 

Link al commento
Condividi su altri siti

 
1 ora fa, ShawnFroste dice:

Cara LaLalla,

Non mi crei assolutamente alcun disturbo! Sono felice di poter confrontarmi con te.

Per un attimo sento di parlare una lingua conosciuta da qualcun altro in un paese di stranieri.... Forse il tuo processo di "guarigione" ha avuto inizio un pelo prima del mio e forse da li trai la forza per essere positivo e qst mi fa sperare che anch io "domani" potrò guardare al buono che c è o quanto meno guardare le cose da un altro punto di vista... non so se siano tutti fattori collegati ad un unica patologia o un insieme di cose che formano il mio essere ma cerchero di spiegarti che tipo di persona c è qui dietro allo schermo dal quale leggi le mie parole. Vengo da una famiglia semplice e numerosa, nessuna particolare ricchezza, nessuna particolare pretesa. Un rapporto un po burrascoso con mio padre, generatore di ansie per me quand ero piu piccola, un uomo buono ma con un carattere che per me è stato motivo di molti momenti di sconforto. Nata parecchio tardi. Ancora molto giovane e con i genitori in età un po avanzata. Cosa ci sarà di male ti chiederai, nulla, ma questo mi fa vivere il terrore continuo di poter perdere mia madre, la persona che amo di piu al mondo, troppo presto. Lei è la persona che piu vorrei al mio fianco in tutto questo ma è la persona a cui piu di tutte nascondo quest assurda situazione per paura di deluderla o ancor di piu per paura di vederla soffrire per un senso d impotenza. Poco accettata dai miei coetanei in età adolescenziale, forse un po bullizzata "verbalmente", a volte tornavo a casa piangendo, altre volte evitavo anche di raccontare gli accaduti. Da li ho compreso quanto i bambini/ragazzi possano essere cattivi senza rendersi conto del danno che causano ad altri bambini/ragazzi ... Quand ero piccola ho vissuto una vicenda legata alla sfera sessuale che non mi va di riportare qui nero su bianco, questo mi ha segnata molto. Da tutto questo son venuta fuori io. Una ragazza molto sensibile che vive al 110% tutte le sensazioni, le emozioni, le delusioni, i dolori della propria vita piu di quanto io veda fare a qualsiasi altra persona che conosca. Sempre pronta per gli altri, un po meno per me stessa. Mi è stata diagnosticata una cefalea tensiva all'età di 15 anni circa, me la porto dietro con me come la mia peggior nemica da allora. A volte diventa quasi un handicap che mi rende impossibile tutto il resto ma ho scoperto che evitando il fumo il problema si è quasi dimezzato.... che aggiungere... soffro di un ansia cronica che spesso mi si scaglia come un peso sullo stomaco che a volte genera dei brevi attacchi di "panico" .... tutto questo ho sempre cercato di tenerlo nascosto nel retroscena della mia vita apparendo al prossimo il piu normale e sorridente possibile.... vorrei scalare le vette della mia vita e mi sento gia troppo indietro per poter raggiungere gli obiettivi che speravo e l idea di non poter avere il pieno controllo della mia mente per me è una sconfitta contro la vita .... spero di poter scorgere prima possibile la positivita che le tue parole mi hanno trasmesso... scusami per qst testo cosi lungo ma lo sfogo è necessario... 

Link al commento
Condividi su altri siti

 

Cara LaLalla,

mi fa piacere che tu abbia potuto sfogarti ed almeno per un attimo il tuo dolore si sia alleviato.

Come ti ho già detto più volte, non sono uno psicologo professionista per cui quello che dico sono solo consigli.

Mi hai raccontato la storia della tua vita cercando di scavare per comprendere l'origine della tua ansia e dei tuoi malesseri.

Ci sono persone che di fronte alle asperità della vita le affrontano, altre che tendono a spaventarsi. Quando queste due tendenze si accentuano, cadiamo in due baratri paralleli: il delirio di onnipotenza (modello Hitler) e, dall'altro lato, un senso di sconfitta.

Sono felice che abbandonando la sigaretta il tuo mal di testa si sia ridotto così drasticamente e ti auguro che in futuro possa addirittura scomparire.

Per scalare le vette della vita non è necessario sentirsi troppo indietro. Anche io molte volte vorrei dire, fare, arrivare in quel posto sociale. Ma so che ad oggi è impossibile, bisognerà aspettare... e magari, tra un po' di tempo, anche anni, tutto accadrà quasi per caso e quella posizione che volevo sarà mia. In questi casi il tempo è un gran medico.

Non avere il pieno controllo della tua mente è una sconfitta contro la vita? Forse no. Ripeto, i pensieri fastidiosi ce li avremo sempre. Dobbiamo solo cercare di far sì che non prendano il sopravvento su di noi. Forse per le persone "normali" vivere è fare questo, quello ecc. Anche io ho provato in passato a lamentarmi con me stesso perché avrei voluto essere così, cosà, ma non riuscivo a causa dei miei disturbi. Poi mi è venuta una idea. Ho capito che spetta agli altri costruire i grattacieli, io devo solo costruire la mia casetta.

Non è necessario che io faccia e disfi, che io diventi l'uomo numero uno. Basta che io viva la mia vita, nel mio piccolo, al meglio. Forse per me la grande missione della mia vita non è realizzare qualche opera, ma realizzare me stesso. Forse la mia vita serve proprio a trovare un equilibrio. Nel senso che ho questo tempo a disposizione per cercare di sanare la ferita dentro di me.

Può darsi che sbagli, ma momentaneamente queste sono le mie conclusioni.

Penso che una persona possa sentirsi realizzata solo quando è in pace con se stessa, dentro di sé. In fondo tutti vorrebbero fare delle cose che non riescono a fare. Devo accontentarmi di ciò che mi è stato dato e ciò a cui posso arrivare.

I tuoi disturbi possono essere stati provocati da una causa scatenante, da una serie di concause, da fattori genetici, da tutto messo assieme. C'è chi reagisce divenendo aggressivo ed impugnando il coltello, c'è chi cade in depressione, c'è chi soffre.

Tu reagisci in questo modo. Mi fa piacere che tu abbia trovato in me una persona che per un breve lasso di tempo ti abbia fornito un po' di conforto, almeno per sopportare la tua sofferenza e che abbia voluto confidarti con me, ti ringrazio per la fiducia.

Link al commento
Condividi su altri siti

 

Unisciti alla conversazione

Adesso puoi postare e registrarti più tardi. Se hai un account, registrati adesso per inserire messaggi con il tuo account.

Ospite
Rispondi

×   Incolla come testo formattato.   Incolla invece come testo normale

  Sono permesse un massimo di 75 faccine.

×   Il tuo link è stato inserito automaticamente.   Visualizza invece come link

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato.   Editor trasparente

×   Non puoi incollare le immagini direttamente. Carica o inserisci immagini dall'URL.

  • Navigazione recente   0 utenti

    • Non ci sono utenti registrati da visualizzare in questa pagina.
×
×
  • Crea nuovo/a...

Informazione importante

Navigando questo sito accetti le nostre politiche di Politica sulla Privacy.