Angoscia. Non ne posso più.

[Franci 0]

Buongiorno,

sono un nuova iscritta, e sono qui perché ho un problema che mi affligge.

Mi spiego, due anni fa ho trovato un lavoro con contratto a tempo indeterminato, e da quel momento la mia psiche ha subito un tracollo mai avuto prima.
Premetto di non aver mai consultato uno specialista, ma ora mi sento come se fossi intrappolata in un dedalo di emozioni negative.
Lavoro in un negozio come venditrice full-time, ma non avete idea del carico di stress e tensione che subisco quotidianamente.
Il capo chiama più volte al giorno per sapere quante persone sono entrate, che cosa ho venduto e mai una volta che risparmiasse commenti o paternali.

 Tutto normale, direte, peccato che quando le cose non girano per il verso giusto partono ripicche (orari massacranti SEMPRE in turno da sola) pause inesistenti e giochetti infimi mirati a far
perdere la pazienza pure a un santo. Purtroppo, scriverlo non rende l'idea, ma quello che sento dentro mi sta mangiando viva.
Non amo questo lavoro a prescindere dall'ambiente, ma non avendo lauree e altre abilità non riesco a trovare lavoro in uffici o grosse aziende che esulino dalla vendita.
 Sono finita in pronto soccorso più di una volta con diversi disturbi gastrici e respiratori, e l'esito è sempre stato lo stesso: Ansia e stress.
Tutti mi dicono <<licenziati>> <<cerca altro>> ma la verità è che, essendo sposata da poco, mi riesce difficile mollare un tempo indeterminato e rischiare di rimanere disoccupata.
Nella vita ho sempre affrontato tutto con apprensione e ansia, mai tranquilla nelle mie decisioni; tuttavia negli ultimi mesi la situazione mi è sfuggita di mano. Sono sempre a cercare il fiato, anche di notte.
Il mio cervello non riposa mai. Anche quando esco da lavoro, non riesco a staccare perché il pensiero fisso è sempre questo <<tanto domani sono di nuovo lì>>.
Ultimamente, nemmeno i miei hobby riescono a distrarmi (sto scrivendo un romanzo e amo leggere).

Cosa posso fare? Sto mandando domande in giro, ma non ho ottenuto alcun riscontro.
E sono certa che, se dovessi ricevere risposta, sarà l'ennesimo negozio a propormi una vita fatta di week end e festività passate in negozio piuttosto che con la propria famiglia.
Non ce la faccio davvero più. Accetto qualsiasi consiglio.
Grazie.

[Lis 0]

Ciao benevenuta,

51 minuti fa, Franci dice:

Non amo questo lavoro a prescindere dall'ambiente, ma non avendo lauree e altre abilità non riesco a trovare lavoro in uffici o grosse aziende che esulino dalla vendita
 

L'ambiente lavorativo è importante tanto quanto il lavoro in se stesso e, alla fine dei conti, tu hai a che fare con un solo stronxo (pardon, capo) mentre, se finissi veramente nell'ufficio, magari proprio di una grande azienda, saresti circondata da alligatori...

Con questo non voglio dirti di non provare a cercare, anche se da quello che hai scritto:

1 ora fa, Franci dice:

Nella vita ho sempre affrontato tutto con apprensione e ansia, mai tranquilla nelle mie decisioni;

mi sembra di capire che non sia solo il tuo lavoro a crearti ansia, quindi perchè non provi a fare un elenco di tutte le altre cose che non vanno?

 

[Franci 0]

Scusa per il ritardo nella risposta.
Ho letto il tuo commento e posso dirti che ovviamente non è solo il lavoro a crearmi ansia,
ma il 90% delle sensazioni negative che sento è dovuto a questo.
Vorrei mollare tutto, ma la paura di rimanere a terra è tanta. Solo che qui è dura reggere.
Si sono già licenziate delle persone per lo stesso motivo.
Io invece sono qui che mi trascino perché ripeto di continuo <<tieni duro, hai un indeterminato.>>
Ma quanto potrò andare avanti così?
Io sono stanca di non avere week end liberi e poco tempo per me stessa. Davvero stanca.
E' difficile, perché mi sento in colpa a parlare così quando tante persone sono disoccupate, ma non posso farci niente.
Non riesco a smettere di avere pensieri negativi, e questo mi sta logorando.

[ShawnFroste 0]

Cara Franci,

Da studioso di diritto posso darti un consiglio dal punto di vista legale. Dato che sei assunta a tempo indeterminato, ti consiglio di leggerti il Titolo XXIV del CCNL Commercio (qualora la tua azienda fosse riferita al settore commercio "puro"), che disciplina l'orario di lavoro. Ti rammento che per usufruire dei benefici dei CCNL è necessario essere iscritti ad un sindacato, come stabilito dall'art. 39 della Costituzione (i sindacati registrati nell'albo nazionale stipulano contratti collettivi validi per tutti, ma siccome l'albo non esiste ancora i contratti ad oggi valgono solo per gli iscritti).

Ti ricordo inoltre che il contratto di lavoro subordinato, così come concepito dal codice civile, riguarda la messa a disposizione delle energie del lavoratore a favore dell'imprenditore; a nulla vale il raggiungimento del risultato: 

Art. 2094.

Prestatore di lavoro subordinato.

È prestatore di lavoro subordinato chi si obbliga mediante retribuzione a collaborare nell'impresa, prestando il proprio lavoro intellettuale o manuale alle dipendenze e sotto la direzione dell'imprenditore.

 

In pratica, se il tuo datore di lavoro ti sottopone a turni massacranti sempre da sola, ciò non significa che tu debba garantire risultati del 100%: tu devi fare solo ciò che è nelle tue possibilità. Se evidenzi criticità la responsabilità è dell'imprenditore, non tua. Al dipendente non spetta decidere, ma eseguire. Correre, non arrivare alla meta. Tu devi fare solo ciò che è nelle tue possibilità: sono i dirigenti, assunti quasi sempre a tempo determinato, a dover garantire risultati (es. amministratori di una società per azioni, che possono sempre essere rimossi dal loro incarico previo indennizzo), non i dipendenti.

Ti consiglio pertanto di rivolgerti ad un sindacato oppure ad un consulente del lavoro per esaminare il tuo contratto (che spesso nasconde sorprese, nel bene e nel male) e per valutare sotto il profilo legale le azioni che possono essere intraprese.

Cordiali saluti.