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Amicizia, siamo andati troppo in là?


dexter1234

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Buonasera a tutti, mi chiamo Dexter e mi sono appena registrato.

Questa che sto per raccontarvi è una storia un po' lunga e un po' complessa, almeno dal mio punto di vista.

Io e Manuel eravamo ottimi amici. Ci conosciamo da qualche anno ma negli ultimi due anni ci siamo ritrovati ad approfondire il nostro rapporto. Passavamo del tempo di qualità insieme, tant'è che si sono instaurati stima e affetto reciproco. Siamo arrivati a considerarci come fratelli. Infatti lui si è sempre molto aperto nei miei confronti, mi ha sempre raccontato tutto, anche i fatti più intimi suoi e della sua famiglia, cose che non aveva mai raccontato a nessuno. Purtroppo è un ragazzo che ha avuto sempre scarsa fiducia in sé stesso e poca autostima, causata da diversi eventi pesanti da imputare alla sua famiglia, alcuni passati, alcuni presenti. Aggiungiamo anche una vita affettiva molto travagliata (parecchi rifiuti) una vita lavorativa molto poco appagante e la scomparsa di un familiare dopo una malattia terminale. Tutte cose che secondo me non ha mai affrontato perché lui è fatto proprio così, non affronta i problemi. Dalla scomparsa del suddetto familiare si è un po' chiuso in sé stesso, sia con gli altri amici che con me, ed è una cosa che ho notato dopo un paio di mesi. Gli ho chiesto molte volte di parlare con me convinto che l'avrebbe fatto, perché così ha sempre fatto, ma diceva che non c'era nulla da dire, che stava bene. E intanto era sempre più distaccato. E io continuavo a chiedere di parlarmi perché sapevo che non stava bene. Un giorno di qualche mese fa avevo bisogno di parlare un po' con lui perché mi sentivo un po' giù e sono stato ignorato. Mi ha ferito ed ho reagito male, forse a causa della tensione che si era accumulata. In sostanza smisi di parlargli. Non ci parlammo e non ci guardammo nemmeno per mesi. Anche se sapevo che si sentiva in colpa perché quello che era successo è soprattutto colpa sua. Per un breve periodo abbiamo iniziato a parlarci ma è bastata una parola fuori da parte sua per rovinare tutto. Successe anche un altro fatto ma alla fine ha capito che era solo un equivoco, per cui non è necessario approfondire. Verso la prima parte di agosto in gruppo usciamo (frequentiamo le stesse persone) e andiamo a farci una passeggiata in un paesino. Io ce l'avevo ancora con lui anche per una serie di atteggiamenti scorretti nei confronti miei e degli altri. Per tutta quella serata se n'è stato spesso in disparte con aria triste e pensierosa. Quando quella sera è arrivato con gli altri, e quando ce ne siamo andati, ho avuto l'impressione che si aspettasse che lo salutassi (cosa che non ho fatto). Il giorno prima di ferragosto ci molla il bidone per stare in un altro gruppo, creando negli altri un sentimento più o meno condiviso di delusione e rabbia. Infatti quasi nessuno non sopporta più il suo atteggiamento: è sempre e costantemente in forte ritardo, a volte è "capriccioso" e a volte da gli ordini agli altri, cosa che non gli fa chiaramente piacere. Lunedì sera io e altri due amici ci eravamo accordati per una birretta al pub del paese e, con sorpresa, è venuto anche lui (di solito la sera non esce mai perché si sveglia molto molto presto per andare a lavorare). Cosa c'è di strano? Noi tre siamo quelli con cui aveva un rapporto più approfondito. Gli altri due hanno conversato tranquillamente, anche se con loro ha dei trascorsi, mentre io sono stato sempre un po' freddo nei suoi confronti ma non di proposito. Altra cosa che ho notato è il modo di relazionarsi con me e con gli altri due. Ad uno di loro ha proposto di andare in un posto insieme, mentre a me ha fatto delle domande più personali (come mai? com'è andata?). Insomma, dove voglio arrivare?

Teniamo conto di quanto segue: spesso mi ha sempre dimostrato affetto, anche in maniera fisica. Una volta mi ha preso per mano (così, in maniera totalmente random), una volta un buffetto dolce sul viso (era il mio compleanno, anche qui in modo random), un'altra volta un complimento, un'altra una parola dolce. Cose che sono successe, seppur di rado. Ora aggiungiamo che nella miseria che è la sua vita io sono stato l'unica cosa stabile che lo ha ascoltato, rassicurato e anche gratificato. Che lo ha compreso e che l'ha fatto stare anche bene. Che gli ha sempre dimostrato lealtà. La domanda: è possibile che, ad un certo punto, non abbia iniziato a maturare dei sentimenti più profondi nei miei confronti, che si sia successivamente spaventato e che si sia tirato progressivamente indietro?

Come mai ho pensato questo? In questi mesi ho pensato moltissimo a questa vicenda, vicenda che mi ha straziato e mi ha tolto molte energie (sono fatto così, non mi do pace finché non so la verità), e questa teoria è quella che mi ha fulminato, che mi sta dando da pensare più di tutte.

Voi che ne pensate?

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Il 2/9/2017 at 01:09, dexter1234 dice:

Buonasera a tutti, mi chiamo Dexter e mi sono appena registrato.

Questa che sto per raccontarvi è una storia un po' lunga e un po' complessa, almeno dal mio punto di vista.

Io e Manuel eravamo ottimi amici. Ci conosciamo da qualche anno ma negli ultimi due anni ci siamo ritrovati ad approfondire il nostro rapporto. Passavamo del tempo di qualità insieme, tant'è che si sono instaurati stima e affetto reciproco. Siamo arrivati a considerarci come fratelli. Infatti lui si è sempre molto aperto nei miei confronti, mi ha sempre raccontato tutto, anche i fatti più intimi suoi e della sua famiglia, cose che non aveva mai raccontato a nessuno. Purtroppo è un ragazzo che ha avuto sempre scarsa fiducia in sé stesso e poca autostima, causata da diversi eventi pesanti da imputare alla sua famiglia, alcuni passati, alcuni presenti. Aggiungiamo anche una vita affettiva molto travagliata (parecchi rifiuti) una vita lavorativa molto poco appagante e la scomparsa di un familiare dopo una malattia terminale. Tutte cose che secondo me non ha mai affrontato perché lui è fatto proprio così, non affronta i problemi. Dalla scomparsa del suddetto familiare si è un po' chiuso in sé stesso, sia con gli altri amici che con me, ed è una cosa che ho notato dopo un paio di mesi. Gli ho chiesto molte volte di parlare con me convinto che l'avrebbe fatto, perché così ha sempre fatto, ma diceva che non c'era nulla da dire, che stava bene. E intanto era sempre più distaccato. E io continuavo a chiedere di parlarmi perché sapevo che non stava bene. Un giorno di qualche mese fa avevo bisogno di parlare un po' con lui perché mi sentivo un po' giù e sono stato ignorato. Mi ha ferito ed ho reagito male, forse a causa della tensione che si era accumulata. In sostanza smisi di parlargli. Non ci parlammo e non ci guardammo nemmeno per mesi. Anche se sapevo che si sentiva in colpa perché quello che era successo è soprattutto colpa sua. Per un breve periodo abbiamo iniziato a parlarci ma è bastata una parola fuori da parte sua per rovinare tutto. Successe anche un altro fatto ma alla fine ha capito che era solo un equivoco, per cui non è necessario approfondire. Verso la prima parte di agosto in gruppo usciamo (frequentiamo le stesse persone) e andiamo a farci una passeggiata in un paesino. Io ce l'avevo ancora con lui anche per una serie di atteggiamenti scorretti nei confronti miei e degli altri. Per tutta quella serata se n'è stato spesso in disparte con aria triste e pensierosa. Quando quella sera è arrivato con gli altri, e quando ce ne siamo andati, ho avuto l'impressione che si aspettasse che lo salutassi (cosa che non ho fatto). Il giorno prima di ferragosto ci molla il bidone per stare in un altro gruppo, creando negli altri un sentimento più o meno condiviso di delusione e rabbia. Infatti quasi nessuno non sopporta più il suo atteggiamento: è sempre e costantemente in forte ritardo, a volte è "capriccioso" e a volte da gli ordini agli altri, cosa che non gli fa chiaramente piacere. Lunedì sera io e altri due amici ci eravamo accordati per una birretta al pub del paese e, con sorpresa, è venuto anche lui (di solito la sera non esce mai perché si sveglia molto molto presto per andare a lavorare). Cosa c'è di strano? Noi tre siamo quelli con cui aveva un rapporto più approfondito. Gli altri due hanno conversato tranquillamente, anche se con loro ha dei trascorsi, mentre io sono stato sempre un po' freddo nei suoi confronti ma non di proposito. Altra cosa che ho notato è il modo di relazionarsi con me e con gli altri due. Ad uno di loro ha proposto di andare in un posto insieme, mentre a me ha fatto delle domande più personali (come mai? com'è andata?). Insomma, dove voglio arrivare?

Teniamo conto di quanto segue: spesso mi ha sempre dimostrato affetto, anche in maniera fisica. Una volta mi ha preso per mano (così, in maniera totalmente random), una volta un buffetto dolce sul viso (era il mio compleanno, anche qui in modo random), un'altra volta un complimento, un'altra una parola dolce. Cose che sono successe, seppur di rado. Ora aggiungiamo che nella miseria che è la sua vita io sono stato l'unica cosa stabile che lo ha ascoltato, rassicurato e anche gratificato. Che lo ha compreso e che l'ha fatto stare anche bene. Che gli ha sempre dimostrato lealtà. La domanda: è possibile che, ad un certo punto, non abbia iniziato a maturare dei sentimenti più profondi nei miei confronti, che si sia successivamente spaventato e che si sia tirato progressivamente indietro?

Come mai ho pensato questo? In questi mesi ho pensato moltissimo a questa vicenda, vicenda che mi ha straziato e mi ha tolto molte energie (sono fatto così, non mi do pace finché non so la verità), e questa teoria è quella che mi ha fulminato, che mi sta dando da pensare più di tutte.

Voi che ne pensate?

Ciao personalmente credo che principalmente cercherei di aiutarlo nell'affrontare i problemi insieme,evitare di affrontare certe situazione delicate anche se fuori sembri felice ti mangia dentro..può essere che non parli perchè il solo il pensiero fa male..come può avere paura di farsi avanti con te (se sempre questo il caso,piu passi tempo con una persona piu ci sono legami,sentimenti che hai paura di ferire)

Da quello che hai scritto,si vede che ci tieni tanto a tuo modo...cercherei di chiarire (nel rispetto di entrambi sempre) e vedere cosa succede,il perchè di questi comportamenti..se appunto come dici tu e venuto fuori qualcosa di piu di un amicizia devi saperlo (parlagli credo che non mangi nessuno :) ) può essere una grande amicizia,come un grande amore..magari in un periodo particolare seguendo altre cose ti ha dato dei segnali che hai visto/ho percepito in modo diverso

Voglio dirti una cosa a te adesso (senza offenderti vorrei dirti la mia) al di là della ragione o meno stagli vicino se lo ritieni importante,con il tempo chiarite tutto..ma non lasciarlo da solo perdere un buon amico " per una ragione " ti farà solamente soffrire,ma l'amico lo hai perso.. buona fortuna

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Ciao ProfondoGelo. Non so se ho dimenticato di scriverlo o se non è chiaro ma.. io ho provato più di una volta a parlargli e a convincerlo a dirmi cosa ci fosse che non va: mi ha risposto che ha bisogno di stare da solo. Dimmi, come faccio ad aiutare una persona che non vuole farsi aiutare e che per giunta si allontana? Lui lo sa benissimo che io ci sono e che può fare affidamento su di me, e questo lo sa perché gliel'ho dimostrato più volte.E io lo conosco, so da come mi guarda e da come si comporta che sta annegando nel senso di colpa. Lo so che vorrebbe sistemare le cose e che ha bisogno di me perché glielo leggo in ogni cosa che fa. Lo vedo che sta male per questa situazione, così come ci sto male io. Però ora non tocca me fare un passo avanti perché ne ho già fatto più di uno. E visto che, ancora, lo conosco bene, so anche che è una persona che mette da parte qualsiasi problema perché non ha il coraggio di affrontarli. E questo è un grave problema per chi ce l'ha, perché al netto di tutti i problemi e i conflitti che ha dentro casa, al lavoro, nella vita sentimentale e con i suoi amici (che quasi non lo possono vedere per i vari atteggiamenti che ha da qualche mese a questa parte) penso che debba seriamente fare della terapia psicologica per metabolizzare gli eventi e mettere in ordine nella testa.

Infine capisco perfettamente quando qualcuno mi dice che sta attraversando un periodo difficile, io attraverso un periodo difficile da 23 anni ormai e ci ho fatto il callo, e dico una cosa: nei confronti delle persone che amiamo e a cui vogliamo bene abbiamo delle responsabilità. Perché queste persone spesso contano sul nostro supporto, sulla nostra vicinanza, sul nostro amore, così come io conto per qualcuno e come qualcuno conta per me. E al primo problema personale non dobbiamo scomparire e trascurare tutto e tutti perché così si creano solo danni e dolore. Ci sono casi a sé, ma in generale penso valga quanto appena detto.

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2 ore fa, dexter1234 dice:

Ciao ProfondoGelo. Non so se ho dimenticato di scriverlo o se non è chiaro ma.. io ho provato più di una volta a parlargli e a convincerlo a dirmi cosa ci fosse che non va: mi ha risposto che ha bisogno di stare da solo. Dimmi, come faccio ad aiutare una persona che non vuole farsi aiutare e che per giunta si allontana? Lui lo sa benissimo che io ci sono e che può fare affidamento su di me, e questo lo sa perché gliel'ho dimostrato più volte.E io lo conosco, so da come mi guarda e da come si comporta che sta annegando nel senso di colpa. Lo so che vorrebbe sistemare le cose e che ha bisogno di me perché glielo leggo in ogni cosa che fa. Lo vedo che sta male per questa situazione, così come ci sto male io. Però ora non tocca me fare un passo avanti perché ne ho già fatto più di uno. E visto che, ancora, lo conosco bene, so anche che è una persona che mette da parte qualsiasi problema perché non ha il coraggio di affrontarli. E questo è un grave problema per chi ce l'ha, perché al netto di tutti i problemi e i conflitti che ha dentro casa, al lavoro, nella vita sentimentale e con i suoi amici (che quasi non lo possono vedere per i vari atteggiamenti che ha da qualche mese a questa parte) penso che debba seriamente fare della terapia psicologica per metabolizzare gli eventi e mettere in ordine nella testa.

Infine capisco perfettamente quando qualcuno mi dice che sta attraversando un periodo difficile, io attraverso un periodo difficile da 23 anni ormai e ci ho fatto il callo, e dico una cosa: nei confronti delle persone che amiamo e a cui vogliamo bene abbiamo delle responsabilità. Perché queste persone spesso contano sul nostro supporto, sulla nostra vicinanza, sul nostro amore, così come io conto per qualcuno e come qualcuno conta per me. E al primo problema personale non dobbiamo scomparire e trascurare tutto e tutti perché così si creano solo danni e dolore. Ci sono casi a sé, ma in generale penso valga quanto appena detto.

Ciao dexter,concordo su quanto hai detto..mai abbandonare nessuno.
Si avevo letto,intendevo nel parlare faccia a faccia in modo differente nel fargli capire che tu ci sei,non lo giudichi,ne obblighi a parlare..ma ti fa piacere stargli vicino come hai sempre fatto.
Purtroppo questi problemi certe volte non nascono da soli come hai detto tu,magari gli dai tutte le attenzioni del mondo ma si sente lo stesso cosi..la terapia può far bene ma se fossi in te prima cercherei di aiutarlo diversamente (se ti darà occasione,magari a parla del percorso dopo come una cosa normalissima)
Bhe che dirti,conosci il suo cuore devi trovare il modo per rompere la barriera che se costruito isolandoti,magari con uscita,magari con vecchie parole di ricordi cercando una serata diversa tra voi,so che non tocca a te..ma capita tutti di perdere la testa per un periodo,gli amici servono a questo dai non te la prendere sento che sei offeso hai tutte le ragioni ma..ricordati quello che ho scritto prima "perdere un amico per una ragione.."
buona serata tienici informati

 

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"Si avevo letto,intendevo nel parlare faccia a faccia in modo differente nel fargli capire che tu ci sei,non lo giudichi,ne obblighi a parlare..ma ti fa piacere stargli vicino come hai sempre fatto."

Ma l'ho già fatto! E la risposta è sempre la stessa, non ne vuole parlare. Di rompere la barriera ci ho provato ma non ci sono riuscito anche con "magari con vecchie parole di ricordi cercando una serata diversa tra voi".

Quando decisi di non parlargli più (un po' per rabbia, un po' per metterlo alla prova) restammo senza guardarci in faccia per mesi, dalla sua parte molto probabilmente per il dispiacere, dalla mia per rabbia. Poi una sera di qualche tempo dopo (un paio di mesi) siamo usciti in gruppo e al momento di congedarci mi ha stretto la mano, ovviamente ho fatto lo stesso anche io. Poi non potendone più l'ho contattato facendogli vedere una foto fatta da lui, messa su un social network, intitolata "pochi come te" (riferendosi a me) e gli ho chiesto cosa fosse cambiato. La risposta? Nulla, che voleva stare da solo e che mi voleva bene. Poi abbiamo iniziato a parlarci abbastanza tranquillamente, io ero più sollevato ma la questione non era ancora risolta. Gli ho chiesto di far qualcosa insieme, di vederci una serie tv, di venire in spiaggia con me ma ha sempre rifiutato. Mentre poi un suo "nuovo amico" gli ha chiesto di andare in piscina e lui c'è andato di corsa. Poi aggiungi altre due parole fuori posto e mi sono impuntato ancora e stavolta mi sono xxxxxxxxxxx a morte, odiandolo anche. Anche qui, non ci siamo più parlati né guardati. Poi sono seguiti altri sgarbi anche al gruppo, atteggiamenti odiosi (fare sempre e costantemente ritardo, atteggiamento insofferente, capriccioso) tanto che ci ha mollato il bidone la mattina prima di ferragosto. Gli altri nutrono risentimento nei suoi confronti perché si sono stufati. Così ho fatto una cosa di cui, sinceramente, ne vado fiero. Non ho manipolato nessuno e non ho parlato mai di nessuno ma ho fatto in modo che gli altri si rendano conto di che razza di persona questa sia. Siamo usciti anche allontanandolo deliberatamente, e in più occasioni sono sicuro di averlo fatto soffrire e ho goduto nel farlo. Tu dici che è sbagliato? In fondo che ho fatto? L'ho ripagato con la stessa moneta e la colpa è solo e solamente sua, deve crescere, responsabilizzarsi e dare rispetto se vuole riceverne. E questo è un lato del mio carattere: sono capace di amare con tutto quello che ho, ma l'odio che posso provare non ha confini. A peggiorare le cose, io e altri tre un pomeriggio siamo andati a casa di un amico a vedere una puntata di una serie tv. Alla fine, mentre eravamo in strada per tornare a casa, a me e a un amico (che a sua volta è in conflitto con questa persona) è venuto in mente di berci una birra fresca (faceva caldissimo) e dietro la mia auto c'era un altro mio amico, così gli ho fatto cenno di seguirmi. La persona in oggetto era ripartita in macchina prima di noi, quindi non è stato avvisato (senza volerlo fare a posta). Poi nel mentre misi una foto su Whatsapp del gruppo, lui la vide e pochi minuti venne tutto xxxxxxxxxxx credendo che l'avessimo fatto a posta. Credeva che l'avessimo organizzato io e l'altro amico per fare uno sgarbo a lui ma poi un altra persona ha preso le nostre parti e ha detto che non era così, perché era stato tutto il tempo con noi.

La settimana scorsa è successo che io e altre due persone (noi tre siamo quelli più vicini a lui e siamo quelli che ce l'hanno maggiormente con lui, cosa che sa benissimo) siamo usciti al pub e stranamente è venuto anche lui. Nessuno dei tre se lo aspettava, è come se fosse entrato nella gabbia dei leoni. Quando se n'è andato abbiamo concordato tutti che la sua era una mossa solo per tentare di recuperare terreno su di noi. Quindi si sta rendendo conto di quello che ha fatto e quello che mi ha fatto.

Le persone, soprattutto quelle a cui dici di volere bene (e me l'ha detto tante volte di volermi bene, che ero una persona speciale che non voleva perdere) non vanno ferite, a meno che non se lo meritino, e vanno protette. Per carità non sarò perfetto, ma questa è un caposaldo su cui si basa la mia persona, il mio onore, il mio rispetto e il mio amore. E non c'è spazio per chi non la pensa così. Una mia amica è Psicologa, stavo pensando di parlargliene, magari lei vede le cose diversamente.

 

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9 minuti fa, dexter1234 dice:

"Si avevo letto,intendevo nel parlare faccia a faccia in modo differente nel fargli capire che tu ci sei,non lo giudichi,ne obblighi a parlare..ma ti fa piacere stargli vicino come hai sempre fatto."

Ma l'ho già fatto! E la risposta è sempre la stessa, non ne vuole parlare. Di rompere la barriera ci ho provato ma non ci sono riuscito anche con "magari con vecchie parole di ricordi cercando una serata diversa tra voi".

Quando decisi di non parlargli più (un po' per rabbia, un po' per metterlo alla prova) restammo senza guardarci in faccia per mesi, dalla sua parte molto probabilmente per il dispiacere, dalla mia per rabbia. Poi una sera di qualche tempo dopo (un paio di mesi) siamo usciti in gruppo e al momento di congedarci mi ha stretto la mano, ovviamente ho fatto lo stesso anche io. Poi non potendone più l'ho contattato facendogli vedere una foto fatta da lui, messa su un social network, intitolata "pochi come te" (riferendosi a me) e gli ho chiesto cosa fosse cambiato. La risposta? Nulla, che voleva stare da solo e che mi voleva bene. Poi abbiamo iniziato a parlarci abbastanza tranquillamente, io ero più sollevato ma la questione non era ancora risolta. Gli ho chiesto di far qualcosa insieme, di vederci una serie tv, di venire in spiaggia con me ma ha sempre rifiutato. Mentre poi un suo "nuovo amico" gli ha chiesto di andare in piscina e lui c'è andato di corsa. Poi aggiungi altre due parole fuori posto e mi sono impuntato ancora e stavolta mi sono xxxxxxxxxxx a morte, odiandolo anche. Anche qui, non ci siamo più parlati né guardati. Poi sono seguiti altri sgarbi anche al gruppo, atteggiamenti odiosi (fare sempre e costantemente ritardo, atteggiamento insofferente, capriccioso) tanto che ci ha mollato il bidone la mattina prima di ferragosto. Gli altri nutrono risentimento nei suoi confronti perché si sono stufati. Così ho fatto una cosa di cui, sinceramente, ne vado fiero. Non ho manipolato nessuno e non ho parlato mai di nessuno ma ho fatto in modo che gli altri si rendano conto di che razza di persona questa sia. Siamo usciti anche allontanandolo deliberatamente, e in più occasioni sono sicuro di averlo fatto soffrire e ho goduto nel farlo. Tu dici che è sbagliato? In fondo che ho fatto? L'ho ripagato con la stessa moneta e la colpa è solo e solamente sua, deve crescere, responsabilizzarsi e dare rispetto se vuole riceverne. E questo è un lato del mio carattere: sono capace di amare con tutto quello che ho, ma l'odio che posso provare non ha confini. A peggiorare le cose, io e altri tre un pomeriggio siamo andati a casa di un amico a vedere una puntata di una serie tv. Alla fine, mentre eravamo in strada per tornare a casa, a me e a un amico (che a sua volta è in conflitto con questa persona) è venuto in mente di berci una birra fresca (faceva caldissimo) e dietro la mia auto c'era un altro mio amico, così gli ho fatto cenno di seguirmi. La persona in oggetto era ripartita in macchina prima di noi, quindi non è stato avvisato (senza volerlo fare a posta). Poi nel mentre misi una foto su Whatsapp del gruppo, lui la vide e pochi minuti venne tutto xxxxxxxxxxx credendo che l'avessimo fatto a posta. Credeva che l'avessimo organizzato io e l'altro amico per fare uno sgarbo a lui ma poi un altra persona ha preso le nostre parti e ha detto che non era così, perché era stato tutto il tempo con noi.

La settimana scorsa è successo che io e altre due persone (noi tre siamo quelli più vicini a lui e siamo quelli che ce l'hanno maggiormente con lui, cosa che sa benissimo) siamo usciti al pub e stranamente è venuto anche lui. Nessuno dei tre se lo aspettava, è come se fosse entrato nella gabbia dei leoni. Quando se n'è andato abbiamo concordato tutti che la sua era una mossa solo per tentare di recuperare terreno su di noi. Quindi si sta rendendo conto di quello che ha fatto e quello che mi ha fatto.

Le persone, soprattutto quelle a cui dici di volere bene (e me l'ha detto tante volte di volermi bene, che ero una persona speciale che non voleva perdere) non vanno ferite, a meno che non se lo meritino, e vanno protette. Per carità non sarò perfetto, ma questa è un caposaldo su cui si basa la mia persona, il mio onore, il mio rispetto e il mio amore. E non c'è spazio per chi non la pensa così. Una mia amica è Psicologa, stavo pensando di parlargliene, magari lei vede le cose diversamente.

 

Ciao dexter figurati ognuno a un suo carattere,ti ho voluto dire la mia sperando che ti poteva aiutare :) (il discorso era aiutare ma far capire lo sbaglio entro un limite che ognuno tiene)
Non ti dico che stai sbagliando,ti ho semplicemente detto come avrai agito io (siamo persone diverse normale che ognuno prende la sua decisione)
Ma visto che hai gia fatto tutto il possibile,vedi come si evolve la situazione,se con il tempo si avvicina (cosa che spero per entrambi)magari le cose possono andare diversamente possiamo sbagliare tutti
Per quanto riguarda l'accader dei fatti,lui sembra stare allerta come se non lo volete..spero che capirà il bene che provate anche se adesso c'e' questa situazione..
Concordo sul fatto che non si deve ferire nessuno,soppratutto chi ti dice determinate cose ma possono capitare casi eccezionali (per come la penso io sempre) una volta feriti,si deve decidere se chiarire vale la pena,se si può realmente riavere un rapporto simile.
Non siamo perfetti ma nessuno dovrebbe calpestare i sentimenti..può capitare di ferire una persona oltre quello che crediamo di aver fatto..
Comunque devi ascoltare il tuo cuore come sempre per capire se un giorno sarà possibile il tutto(oltre il trovare la soluzione),se hai un amica psicologa parlagliene tranquillamente!piu opinioni di persone hai piu magari ascoltando diverse parole trovi la soluzione da te
buona serata

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