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narcisismo covert


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Salve, ho 30 anni. Sono narcisista. Covert. Ma narcisista. Vivo di sensi di colpa per questo. Ho chiesto scusa alle persone che so di aver ferito (quelle più deboli, che vengono attaccate da tutti e che ho finito per attaccare anche io pur di fare branco) ma penso che nessuno mi creda. Non è che sono cattiva o godo nel fare del male agli altri, mi sento solo di valere talmente poco che tendo a isolarmi o, alternativamente, a esaltare le quattro cose che so per sentire di avere un qualcosa di buono anche io. Non mi sembra di essere insensibile o razzista, misogina o misantropa. Però entrambi gli psicologi che mi seguono hanno messo in evidenza questo narcisismo. Il primo ha voluto fare una serie di test per valutare un eventuale tratto schizoide (che, mio malgrado, so che non c'è. Io desidero le relazioni interpersonali, tantissimo. Solo che, probabilmente ponendomi male, vengo sempre rifiutata e finisco per non propormi). Il secondo lo ha affermato sicuramente, dicendo che disprezzo gli altri. Obiettivamente mi aveva chiesto di scrivere il mio vissuto, che è fatto di rifiuti e ho espresso tutta la mia rabbia, verso la stessa situazione che si è ripetuta dal secondo anno di asilo alla quinta liceo. Mi concentravo solo su chi mi rifiutava forse e ne facevo drammi. Il rifiutatore diventava la persona più importante, perché aveva un giudizio negativo di me e io avevo bisogno d'amore, di piacere, di essere accettata. In realtà non c'erano grosse differenze qualitative tra le persone che mi emarginavano e quelle che mi volevano. Eppure, la formazione di quei gruppetti da cui venivo esclusa mi faceva sentire "di serie B". Può succedere di non piacere a qualcuno. A me, però, con quei rifiuti pareva di non piacere a nessuno. Quando qualcuno mi accetta, mi commuovo, è come se mi sanguinasse il cuore. Mi stupisco che ci siano persone così buone.  Sono stata chiamata sfigata talmente tante volte che ho preso la scuola come unica ancora di salvezza. Della serie: "Bene. Mi escludete, mi sparlate dietro, mi prendete in giro, io ce la farò comunque". Non ce l'ho fatta e sono definita "narcisista intellettuale". Provo risentimento verso chi mi ha fatto del male, però, non provo gioia nel farne. Non voglio vedere la gente soffrire. Non voglio perdermi in critiche inutili. Alla fine preferirei fare pace (ecco il tratto covert). Però il fare pace presuppone che l'altro si scusi, non solo io. E questo non accade, perché chi mi bullizzava pensa che io lo meriti, anzi ha detto che: "ero abbastanza grande per ignorare". Dovevo sempre ignorare. La cosa peggiore era quel continuo bisbigliare e ridacchiare che ho sentito alle mie spalle per tutto il liceo. Il fatto che rigirassero le mie parole, di non poter dire niente. L'umiliazione di lasciare anche il posto sulla panchina per chi "contava". L'attendere un "vuoi venire anche tu?" che non arrivava mai. Una volta avevano addirittura fatto una votazione a scrutinio palese per decidere chi sarebbe venuto a cena e chi no. Ovviamente io ero Nooooooooooo. Mi sono sentita come sulla rampa di un campo di concentramento, verso la camera a gas (perdonate la similitudine, so che nessuno mi stava mandando a morire e so anche che quei posti vanno nominati solo perché NON VENGANO MAI PIU' CREATI). Il tradimento del ragazzo. Con tutte. Io purtroppo non vedevo queste ragazze. Mi sembrava fossero tutte modelle e mi sentivo brutta, tanto brutta. Volevo solo dimagrire per trovare un altro. Ce l'ho fatta, ma prima sono diventata anoressica, poi, per fame, bulimica e lo sono ancora.

Sono arrabbiata. Sono arrabbiata perché all'uni non sono riuscita a studiare bene. Sono stata licenziata una volta e sono finita in una depressione nerissima. Mi hanno dato una possibilità in un altra azienda. Sono finita tanto in basso da vergognarmi di parlare con gli ex compagni di corso. E' stato un anno orribile per me. Da un lato ero "all'altezza della situazione", finalmente riuscivo a fare il lavoro, ne sapevo abbastanza e potevo aspirare a fare qualcosa di più, dall'altro era un lavoro che richiedeva veramente uno sforzo minimo, per cui risultavo tracotante anche non volendo. L'ambiente mi era pesante. Mi attaccavano come al liceo (non ci ero più abituata, all'università non avevo avuto il problema, anzi era andata piuttosto felicemente da quel punto di vista), rigiravano le mie parole. E ci stavo male. Mi trattavano da sfigata perché non avevo mai fatto un lavoro così pratico, da povera stupida e io ho studiato e ristudiato. E sono arrivata a superarli e ora sono narcisista intellettuale di nuovo. Ho avuto una buona offerta presso un'altra azienda. Ho accettato (sfinita) e mi sento pure una traditrice, perché io sono narcisista, non so stare al mio posto, ho manie di protagonismo e forse mi sono creata una realtà negativa che non c'è. Che posso fare per cambiare? Voi cosa fareste al mio posto? Sono già in terapia. Non so più cosa sia vero e cosa no e mi sembra di essere un vaso di pandora che contiene tutti i mali del mondo. Se magari c'è una persona che ha passato la mia stessa situazione, può dirmi come ha fronteggiato la vergogna per essere così come sono?

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Sei sicura di essere narcisista? Sai perchè te lo chiedo, perchè una narcisista di solito è una persona vincente, ammirata, invidiata dagli altri. 

Mi sembra strano che ti abbiano dato della sfigata e che tu abbia dato di te un'immagine simile. 

Quindi forse per questo lo psicologo ti ha fatto fare il test per vedere se sei schizoide.

Di solito gli sfigati sono schizoidi e non narcisisti. 

Chi è narcisista è un così bravo attore da convincere tutti di essere il migliore, conquista solo con uno sguardo o una parola, manipola gli altri a suo uso e consumo, e sicuramente non ha l'aspetto di uno sfigato.

Quindi poi dici che senti di valere poco, ma un narcisista è un megalomane, si sente speciale, si sente il migliore.

Molte cose non combaciano direi. 

Perciò credo che il tuo psicologo abbia fatto bene a farti altri test. 

Credo che tu sia più schizoide che narcisista. 

Covert quindi nel senso che fai la vittima per attirare l'attenzione su di te? Fai sembrare quello che non sei?

 

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In un certo senso sì. Quando ero al liceo, fisicamente e praticamente ERO UNA SFIGATA SUL SERIO, ma "cognitivamente" apprendevo meglio di tutti (ho tanta memoria,). La stessa cosa mi è capitata a un lavoro, ma solo perché avevo una laurea e per quel lavoro bastava sapere usare un minimo il pc (quindi risultavo effettivamente "più dotata", pur riconoscendo di carire dal punto di vista pratico). Vorrei attenzione, sì. In particolare in quel lavoro. Non sono mai risultata "figa". Il mio narcisismo, è stato detto di "tipo intellettuale". Solo che mi sento incolpissima. In fondo non vorrei essere una m...a del genere. Tu come ti relazioneresti con una persona come me?

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Il 29/10/2017 at 16:36, narcissisticcovert dice:

Che posso fare per cambiare? Voi cosa fareste al mio posto?

Ciao narcissisticcovert, personalmente mi chiederei perchè "il mio vissuto è fatto di rifiuti" ma avendo subito scritto che anche tu hai "attaccato le più deboli pur di far branco" ti sei già data pure la risposta... L'unica a questo punto credo sia che ti cerchi un altro branco meno impegnativo  -_-

P.S. Benvenuta nel forum! :friends:

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  • 3 months later...
Il 29/10/2017 at 16:36, narcissisticcovert dice:

Salve, ho 30 anni. Sono narcisista. Covert. Ma narcisista. Vivo di sensi di colpa per questo. Ho chiesto scusa alle persone che so di aver ferito (quelle più deboli, che vengono attaccate da tutti e che ho finito per attaccare anche io pur di fare branco) ma penso che nessuno mi creda. Non è che sono cattiva o godo nel fare del male agli altri, mi sento solo di valere talmente poco che tendo a isolarmi o, alternativamente, a esaltare le quattro cose che so per sentire di avere un qualcosa di buono anche io. Non mi sembra di essere insensibile o razzista, misogina o misantropa. Però entrambi gli psicologi che mi seguono hanno messo in evidenza questo narcisismo. Il primo ha voluto fare una serie di test per valutare un eventuale tratto schizoide (che, mio malgrado, so che non c'è. Io desidero le relazioni interpersonali, tantissimo. Solo che, probabilmente ponendomi male, vengo sempre rifiutata e finisco per non propormi). Il secondo lo ha affermato sicuramente, dicendo che disprezzo gli altri. Obiettivamente mi aveva chiesto di scrivere il mio vissuto, che è fatto di rifiuti e ho espresso tutta la mia rabbia, verso la stessa situazione che si è ripetuta dal secondo anno di asilo alla quinta liceo. Mi concentravo solo su chi mi rifiutava forse e ne facevo drammi. Il rifiutatore diventava la persona più importante, perché aveva un giudizio negativo di me e io avevo bisogno d'amore, di piacere, di essere accettata. In realtà non c'erano grosse differenze qualitative tra le persone che mi emarginavano e quelle che mi volevano. Eppure, la formazione di quei gruppetti da cui venivo esclusa mi faceva sentire "di serie B". Può succedere di non piacere a qualcuno. A me, però, con quei rifiuti pareva di non piacere a nessuno. Quando qualcuno mi accetta, mi commuovo, è come se mi sanguinasse il cuore. Mi stupisco che ci siano persone così buone.  Sono stata chiamata sfigata talmente tante volte che ho preso la scuola come unica ancora di salvezza. Della serie: "Bene. Mi escludete, mi sparlate dietro, mi prendete in giro, io ce la farò comunque". Non ce l'ho fatta e sono definita "narcisista intellettuale". Provo risentimento verso chi mi ha fatto del male, però, non provo gioia nel farne. Non voglio vedere la gente soffrire. Non voglio perdermi in critiche inutili. Alla fine preferirei fare pace (ecco il tratto covert). Però il fare pace presuppone che l'altro si scusi, non solo io. E questo non accade, perché chi mi bullizzava pensa che io lo meriti, anzi ha detto che: "ero abbastanza grande per ignorare". Dovevo sempre ignorare. La cosa peggiore era quel continuo bisbigliare e ridacchiare che ho sentito alle mie spalle per tutto il liceo. Il fatto che rigirassero le mie parole, di non poter dire niente. L'umiliazione di lasciare anche il posto sulla panchina per chi "contava". L'attendere un "vuoi venire anche tu?" che non arrivava mai. Una volta avevano addirittura fatto una votazione a scrutinio palese per decidere chi sarebbe venuto a cena e chi no. Ovviamente io ero Nooooooooooo. Mi sono sentita come sulla rampa di un campo di concentramento, verso la camera a gas (perdonate la similitudine, so che nessuno mi stava mandando a morire e so anche che quei posti vanno nominati solo perché NON VENGANO MAI PIU' CREATI). Il tradimento del ragazzo. Con tutte. Io purtroppo non vedevo queste ragazze. Mi sembrava fossero tutte modelle e mi sentivo brutta, tanto brutta. Volevo solo dimagrire per trovare un altro. Ce l'ho fatta, ma prima sono diventata anoressica, poi, per fame, bulimica e lo sono ancora.

Sono arrabbiata. Sono arrabbiata perché all'uni non sono riuscita a studiare bene. Sono stata licenziata una volta e sono finita in una depressione nerissima. Mi hanno dato una possibilità in un altra azienda. Sono finita tanto in basso da vergognarmi di parlare con gli ex compagni di corso. E' stato un anno orribile per me. Da un lato ero "all'altezza della situazione", finalmente riuscivo a fare il lavoro, ne sapevo abbastanza e potevo aspirare a fare qualcosa di più, dall'altro era un lavoro che richiedeva veramente uno sforzo minimo, per cui risultavo tracotante anche non volendo. L'ambiente mi era pesante. Mi attaccavano come al liceo (non ci ero più abituata, all'università non avevo avuto il problema, anzi era andata piuttosto felicemente da quel punto di vista), rigiravano le mie parole. E ci stavo male. Mi trattavano da sfigata perché non avevo mai fatto un lavoro così pratico, da povera stupida e io ho studiato e ristudiato. E sono arrivata a superarli e ora sono narcisista intellettuale di nuovo. Ho avuto una buona offerta presso un'altra azienda. Ho accettato (sfinita) e mi sento pure una traditrice, perché io sono narcisista, non so stare al mio posto, ho manie di protagonismo e forse mi sono creata una realtà negativa che non c'è. Che posso fare per cambiare? Voi cosa fareste al mio posto? Sono già in terapia. Non so più cosa sia vero e cosa no e mi sembra di essere un vaso di pandora che contiene tutti i mali del mondo. Se magari c'è una persona che ha passato la mia stessa situazione, può dirmi come ha fronteggiato la vergogna per essere così come sono?

Non mi sembri affatto una narcisista ...neanche una narcisista covert...

Hai mai ipotizzato che potresti avere la Sindrome di Asperger?

 

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  • 1 month later...
Il 10/29/2017 at 16:36, narcissisticcovert dice:

Salve, ho 30 anni. Sono narcisista. Covert. Ma narcisista. Vivo di sensi di colpa per questo. Ho chiesto scusa alle persone che so di aver ferito (quelle più deboli, che vengono attaccate da tutti e che ho finito per attaccare anche io pur di fare branco) ma penso che nessuno mi creda. Non è che sono cattiva o godo nel fare del male agli altri, mi sento solo di valere talmente poco che tendo a isolarmi o, alternativamente, a esaltare le quattro cose che so per sentire di avere un qualcosa di buono anche io. Non mi sembra di essere insensibile o razzista, misogina o misantropa. Però entrambi gli psicologi che mi seguono hanno messo in evidenza questo narcisismo. Il primo ha voluto fare una serie di test per valutare un eventuale tratto schizoide (che, mio malgrado, so che non c'è. Io desidero le relazioni interpersonali, tantissimo. Solo che, probabilmente ponendomi male, vengo sempre rifiutata e finisco per non propormi). Il secondo lo ha affermato sicuramente, dicendo che disprezzo gli altri. Obiettivamente mi aveva chiesto di scrivere il mio vissuto, che è fatto di rifiuti e ho espresso tutta la mia rabbia, verso la stessa situazione che si è ripetuta dal secondo anno di asilo alla quinta liceo. Mi concentravo solo su chi mi rifiutava forse e ne facevo drammi. Il rifiutatore diventava la persona più importante, perché aveva un giudizio negativo di me e io avevo bisogno d'amore, di piacere, di essere accettata. In realtà non c'erano grosse differenze qualitative tra le persone che mi emarginavano e quelle che mi volevano. Eppure, la formazione di quei gruppetti da cui venivo esclusa mi faceva sentire "di serie B". Può succedere di non piacere a qualcuno. A me, però, con quei rifiuti pareva di non piacere a nessuno. Quando qualcuno mi accetta, mi commuovo, è come se mi sanguinasse il cuore. Mi stupisco che ci siano persone così buone.  Sono stata chiamata sfigata talmente tante volte che ho preso la scuola come unica ancora di salvezza. Della serie: "Bene. Mi escludete, mi sparlate dietro, mi prendete in giro, io ce la farò comunque". Non ce l'ho fatta e sono definita "narcisista intellettuale". Provo risentimento verso chi mi ha fatto del male, però, non provo gioia nel farne. Non voglio vedere la gente soffrire. Non voglio perdermi in critiche inutili. Alla fine preferirei fare pace (ecco il tratto covert). Però il fare pace presuppone che l'altro si scusi, non solo io. E questo non accade, perché chi mi bullizzava pensa che io lo meriti, anzi ha detto che: "ero abbastanza grande per ignorare". Dovevo sempre ignorare. La cosa peggiore era quel continuo bisbigliare e ridacchiare che ho sentito alle mie spalle per tutto il liceo. Il fatto che rigirassero le mie parole, di non poter dire niente. L'umiliazione di lasciare anche il posto sulla panchina per chi "contava". L'attendere un "vuoi venire anche tu?" che non arrivava mai. Una volta avevano addirittura fatto una votazione a scrutinio palese per decidere chi sarebbe venuto a cena e chi no. Ovviamente io ero Nooooooooooo. Mi sono sentita come sulla rampa di un campo di concentramento, verso la camera a gas (perdonate la similitudine, so che nessuno mi stava mandando a morire e so anche che quei posti vanno nominati solo perché NON VENGANO MAI PIU' CREATI). Il tradimento del ragazzo. Con tutte. Io purtroppo non vedevo queste ragazze. Mi sembrava fossero tutte modelle e mi sentivo brutta, tanto brutta. Volevo solo dimagrire per trovare un altro. Ce l'ho fatta, ma prima sono diventata anoressica, poi, per fame, bulimica e lo sono ancora.

Sono arrabbiata. Sono arrabbiata perché all'uni non sono riuscita a studiare bene. Sono stata licenziata una volta e sono finita in una depressione nerissima. Mi hanno dato una possibilità in un altra azienda. Sono finita tanto in basso da vergognarmi di parlare con gli ex compagni di corso. E' stato un anno orribile per me. Da un lato ero "all'altezza della situazione", finalmente riuscivo a fare il lavoro, ne sapevo abbastanza e potevo aspirare a fare qualcosa di più, dall'altro era un lavoro che richiedeva veramente uno sforzo minimo, per cui risultavo tracotante anche non volendo. L'ambiente mi era pesante. Mi attaccavano come al liceo (non ci ero più abituata, all'università non avevo avuto il problema, anzi era andata piuttosto felicemente da quel punto di vista), rigiravano le mie parole. E ci stavo male. Mi trattavano da sfigata perché non avevo mai fatto un lavoro così pratico, da povera stupida e io ho studiato e ristudiato. E sono arrivata a superarli e ora sono narcisista intellettuale di nuovo. Ho avuto una buona offerta presso un'altra azienda. Ho accettato (sfinita) e mi sento pure una traditrice, perché io sono narcisista, non so stare al mio posto, ho manie di protagonismo e forse mi sono creata una realtà negativa che non c'è. Che posso fare per cambiare? Voi cosa fareste al mio posto? Sono già in terapia. Non so più cosa sia vero e cosa no e mi sembra di essere un vaso di pandora che contiene tutti i mali del mondo. Se magari c'è una persona che ha passato la mia stessa situazione, può dirmi come ha fronteggiato la vergogna per essere così come sono?

ok,sono anch'io una covert.Non per dire eh..ma non mi sembra affatto che tu lo sia..di solito quel tipo di persone come me appaiono molto introversi agli altri..o per lo meno non vogliono dare l'idea di voler fare amicizia,proprio per i sensi di colpa..ma allo stesso tempo ne hanno bisogno per stare bene.Hai mai pensato di poter essere schizoide?Magari il tuo teraupeta ti fece fare quel test apposta..tutti abbiamo tratti narcisistici..ma non significa che lo siamo tutti in modo patologico solo perchè ci crediamo speciali e basta..ti consiglierei di informarti più sull'argomento..magari capisci meglio quello che ti sto dicendo dato che non so spiegare bene le cose :/

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  • 3 weeks later...

Ciao, non dovresti sentirti un mostro, la tua intelligenza e le tue capacità intellettive sono dei pregi, se ti senti in colpa perché credi di essere migliore degli altri proprio per queste tue doti, tu rovescia la medaglia, inizia ad usare le tue doti per aiutare gli altri, sfrutta la tua intelligenza per sostenere le persone che ti circondano

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  • 4 months later...

Se ben due psicologi ti hanno definita narcisista covert,anche dopo il test "schizoide"  è possibile tu lo sia ... e che la scena che fai qui sul forum di apparire come una vittima è proprio il tuo modo da narcisista covert per attrarre l'attenzione mostrando di essere una "poverella incompresa".

Ti hanno definita misantropa.Vuol dire che disprezzi le persone ed è per questo che ti rifiutano. Sei tuttavia un persona sensibile e intelligente e questo lo sai,però non ce la fai da sola,ed hai bisogno degli altri che però disprezzi profondamente.

Dovresti lavorare su questo disprezzo che senti nei confronti degli altri,e non aver paura del "bisogno" degli altri.

Se sei così c'è una motivazione.Non è colpa tua,se potessimo scegliere alla nascita cosa e come essere di certo non sceglieremo di essere "difettati",ma ricorda che hai un grande vantaggio rispetto ai narcisisti overt,tu puoi migliorare.

Nessuno al mondo è completo o migliore in assoluto di altri,si è migliori per se stessi quando si fa pace con le nostre "turbe"

Fai un po tu.

Tu sai cosa hai dentro.

Il consiglio è di continuare ad andare in terapia,e sentiti fortunata ad essere covert perchè hai speranze di guarigione.

E' dura riuscire a camminare con le proprie gambe,quando sei così sensibile. Hai talmente tanto dolore che non riesci neanche a capire il dolore degli altri e mostrare quindi empatia nei loro confronti e comprensione per la loro diversità.

Sentire empatia per le diversità degli altri e i loro modi con i quali si sono adattati alla vita,potrebbe farti capire molte cose di te e di quello che devi fare per essere meno sensibile alle critiche al rifiuto e più empatico nei confronti dell'umanità.

Se comprendi l'umanità,se impari ad amarla vedrai quanto di quel rifiuto proviene solo da te stessa.

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  • 8 months later...
Il 22/9/2018 at 20:36, anja dice:

Se ben due psicologi ti hanno definita narcisista covert,anche dopo il test "schizoide"  è possibile tu lo sia ... e che la scena che fai qui sul forum di apparire come una vittima è proprio il tuo modo da narcisista covert per attrarre l'attenzione mostrando di essere una "poverella incompresa".

Ti hanno definita misantropa.Vuol dire che disprezzi le persone ed è per questo che ti rifiutano. Sei tuttavia un persona sensibile e intelligente e questo lo sai,però non ce la fai da sola,ed hai bisogno degli altri che però disprezzi profondamente.

Dovresti lavorare su questo disprezzo che senti nei confronti degli altri,e non aver paura del "bisogno" degli altri.

Se sei così c'è una motivazione.Non è colpa tua,se potessimo scegliere alla nascita cosa e come essere di certo non sceglieremo di essere "difettati",ma ricorda che hai un grande vantaggio rispetto ai narcisisti overt,tu puoi migliorare.

Nessuno al mondo è completo o migliore in assoluto di altri,si è migliori per se stessi quando si fa pace con le nostre "turbe"

Fai un po tu.

Tu sai cosa hai dentro.

Il consiglio è di continuare ad andare in terapia,e sentiti fortunata ad essere covert perchè hai speranze di guarigione.

E' dura riuscire a camminare con le proprie gambe,quando sei così sensibile. Hai talmente tanto dolore che non riesci neanche a capire il dolore degli altri e mostrare quindi empatia nei loro confronti e comprensione per la loro diversità.

Sentire empatia per le diversità degli altri e i loro modi con i quali si sono adattati alla vita,potrebbe farti capire molte cose di te e di quello che devi fare per essere meno sensibile alle critiche al rifiuto e più empatico nei confronti dell'umanità.

Se comprendi l'umanità,se impari ad amarla vedrai quanto di quel rifiuto proviene solo da te stessa.

 

Il 29/10/2017 at 16:36, narcissisticcovert dice:

Salve, ho 30 anni. Sono narcisista. Covert. Ma narcisista. Vivo di sensi di colpa per questo. Ho chiesto scusa alle persone che so di aver ferito (quelle più deboli, che vengono attaccate da tutti e che ho finito per attaccare anche io pur di fare branco) ma penso che nessuno mi creda. Non è che sono cattiva o godo nel fare del male agli altri, mi sento solo di valere talmente poco che tendo a isolarmi o, alternativamente, a esaltare le quattro cose che so per sentire di avere un qualcosa di buono anche io. Non mi sembra di essere insensibile o razzista, misogina o misantropa. Però entrambi gli psicologi che mi seguono hanno messo in evidenza questo narcisismo. Il primo ha voluto fare una serie di test per valutare un eventuale tratto schizoide (che, mio malgrado, so che non c'è. Io desidero le relazioni interpersonali, tantissimo. Solo che, probabilmente ponendomi male, vengo sempre rifiutata e finisco per non propormi). Il secondo lo ha affermato sicuramente, dicendo che disprezzo gli altri. Obiettivamente mi aveva chiesto di scrivere il mio vissuto, che è fatto di rifiuti e ho espresso tutta la mia rabbia, verso la stessa situazione che si è ripetuta dal secondo anno di asilo alla quinta liceo. Mi concentravo solo su chi mi rifiutava forse e ne facevo drammi. Il rifiutatore diventava la persona più importante, perché aveva un giudizio negativo di me e io avevo bisogno d'amore, di piacere, di essere accettata. In realtà non c'erano grosse differenze qualitative tra le persone che mi emarginavano e quelle che mi volevano. Eppure, la formazione di quei gruppetti da cui venivo esclusa mi faceva sentire "di serie B". Può succedere di non piacere a qualcuno. A me, però, con quei rifiuti pareva di non piacere a nessuno. Quando qualcuno mi accetta, mi commuovo, è come se mi sanguinasse il cuore. Mi stupisco che ci siano persone così buone.  Sono stata chiamata sfigata talmente tante volte che ho preso la scuola come unica ancora di salvezza. Della serie: "Bene. Mi escludete, mi sparlate dietro, mi prendete in giro, io ce la farò comunque". Non ce l'ho fatta e sono definita "narcisista intellettuale". Provo risentimento verso chi mi ha fatto del male, però, non provo gioia nel farne. Non voglio vedere la gente soffrire. Non voglio perdermi in critiche inutili. Alla fine preferirei fare pace (ecco il tratto covert). Però il fare pace presuppone che l'altro si scusi, non solo io. E questo non accade, perché chi mi bullizzava pensa che io lo meriti, anzi ha detto che: "ero abbastanza grande per ignorare". Dovevo sempre ignorare. La cosa peggiore era quel continuo bisbigliare e ridacchiare che ho sentito alle mie spalle per tutto il liceo. Il fatto che rigirassero le mie parole, di non poter dire niente. L'umiliazione di lasciare anche il posto sulla panchina per chi "contava". L'attendere un "vuoi venire anche tu?" che non arrivava mai. Una volta avevano addirittura fatto una votazione a scrutinio palese per decidere chi sarebbe venuto a cena e chi no. Ovviamente io ero Nooooooooooo. Mi sono sentita come sulla rampa di un campo di concentramento, verso la camera a gas (perdonate la similitudine, so che nessuno mi stava mandando a morire e so anche che quei posti vanno nominati solo perché NON VENGANO MAI PIU' CREATI). Il tradimento del ragazzo. Con tutte. Io purtroppo non vedevo queste ragazze. Mi sembrava fossero tutte modelle e mi sentivo brutta, tanto brutta. Volevo solo dimagrire per trovare un altro. Ce l'ho fatta, ma prima sono diventata anoressica, poi, per fame, bulimica e lo sono ancora.

Sono arrabbiata. Sono arrabbiata perché all'uni non sono riuscita a studiare bene. Sono stata licenziata una volta e sono finita in una depressione nerissima. Mi hanno dato una possibilità in un altra azienda. Sono finita tanto in basso da vergognarmi di parlare con gli ex compagni di corso. E' stato un anno orribile per me. Da un lato ero "all'altezza della situazione", finalmente riuscivo a fare il lavoro, ne sapevo abbastanza e potevo aspirare a fare qualcosa di più, dall'altro era un lavoro che richiedeva veramente uno sforzo minimo, per cui risultavo tracotante anche non volendo. L'ambiente mi era pesante. Mi attaccavano come al liceo (non ci ero più abituata, all'università non avevo avuto il problema, anzi era andata piuttosto felicemente da quel punto di vista), rigiravano le mie parole. E ci stavo male. Mi trattavano da sfigata perché non avevo mai fatto un lavoro così pratico, da povera stupida e io ho studiato e ristudiato. E sono arrivata a superarli e ora sono narcisista intellettuale di nuovo. Ho avuto una buona offerta presso un'altra azienda. Ho accettato (sfinita) e mi sento pure una traditrice, perché io sono narcisista, non so stare al mio posto, ho manie di protagonismo e forse mi sono creata una realtà negativa che non c'è. Che posso fare per cambiare? Voi cosa fareste al mio posto? Sono già in terapia. Non so più cosa sia vero e cosa no e mi sembra di essere un vaso di pandora che contiene tutti i mali del mondo. Se magari c'è una persona che ha passato la mia stessa situazione, può dirmi come ha fronteggiato la vergogna per essere così come sono?

Ciao carissima, ti capisco fino in fondo, tutto quello che hai scritto. Sono esattamente così anch'io! Scrivimi via mail che se ti va ci confortiamo a distanza a vicenda, ti prego, ne ho bisogno tanto anch'io 

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  • 3 months later...
Il 29/10/2017 at 17:51, diamanda dice:

Sei sicura di essere narcisista? Sai perchè te lo chiedo, perchè una narcisista di solito è una persona vincente, ammirata, invidiata dagli altri. 

Mi sembra strano che ti abbiano dato della sfigata e che tu abbia dato di te un'immagine simile. 

Quindi forse per questo lo psicologo ti ha fatto fare il test per vedere se sei schizoide.

Di solito gli sfigati sono schizoidi e non narcisisti. 

Chi è narcisista è un così bravo attore da convincere tutti di essere il migliore, conquista solo con uno sguardo o una parola, manipola gli altri a suo uso e consumo, e sicuramente non ha l'aspetto di uno sfigato.

Quindi poi dici che senti di valere poco, ma un narcisista è un megalomane, si sente speciale, si sente il migliore.

Molte cose non combaciano direi. 

Perciò credo che il tuo psicologo abbia fatto bene a farti altri test. 

Credo che tu sia più schizoide che narcisista. 

Covert quindi nel senso che fai la vittima per attirare l'attenzione su di te? Fai sembrare quello che non sei?

 

Credo che l’autore di questo messaggio non si sia informato adeguatamente su quanto va trattando. Gli consiglio di andarsi a vedere la differenza tra narcisismo overt e covert, e scoprirà che invece le cose possono benissimo combaciare.

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L'autrice di questo messaggio ha scritto per l'ultima volta due anni fa e non ha mai risposto ai messaggi di altri utenti.

Che sia narcisista o meno, si può comunque sicuramente affermare che non è interessata a discuterne sul forum.

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