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Maltrattata da una vita, ora mi dicono che sono pazza da manicomio. Lo sono davvero? È colpa mia?


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Salve, sono Roxana e ho 21 anni.

Già dai primi anni di vita, ho ricordi non proprio belli. Sono stata picchiata da mio padre sin da piccola, avevo circa quanttro anni quando mi comprò il primo abbecedario e io fui tanto felice, ma lui mi disse che non devo esserlo perché quello sarà la mia tortura per i prossimi mesi e che prenderò tante di quelle botte che l’avrei odiato. Ricordo che mi spaventai, non molto perché già ero abituata al dolore che la cintura provocava a me è a mia sorella, mi sembrava la cosa più normale del mondo aspettare con ansia che ci passassero i lividi (erano motivo di vergogna). Mio padre mi ha voluto bene probabilmente, voleva solo che avessimo una vita diversa dalla sua, ma crescendo ho capito che non è stato proprio un genitore modello. Lui mi faceva sembrare che studiavo per non prendere botte, crescendo per non sentirmi dire che sono una puttana, non perché così era giusto. Se prendevo un brutto voto, avevo paura di lui non mi sentivo sconfitta. Se invece ne prendevo uno buono, non ero fiera di me, ma non vedevo l’ora di dirglielo. E mia madre dopo un po’ che è stata picchiata perchè si metteva in mezzo ci ha rinunciato e chiudeva la porta quando ci menava. Anzi, faceva la spia per qualsiasi cosa, non potevo dirle niente. Quando mi venne il ciclo, glielo dissi perché ero panicata, disorientata e lei lo ha detto subito a mio padre che mi ha trattato con disprezzo per giorni. Era il mio compleanno. Ma presi quella nuovità della mia vita come qualcosa di negativo, qualcosa di sbagliato, pensavo di essere una Troia perchè avevo il ciclo. 😒

Dopo aver frequentato delle Medie da ghetto, entrai al Liceo Classico perchè m’ispirava tanto. Pensavo che lì sarei riuscita a mostrare a mio padre chi sono, pensavo che se avessi avuto un qualsiasi pregio, lì sarei riuscita a scoprirlo. Ma alle medie, purtroppo, al contrario di quello che pensavamo, non mi avevano insegnato neanche le basi dell’Italiano, figuriamoci poi imparare Greco e Latino. Cominciò quindi un nuovo incubo della mia vita, a cui mi aggrappavo con tutte le mie forze perchè amavo le pareti di quella scuola, amavo l’idea di studiare lì ed ero fiera di camminare per strada con i miei dizionari di Latino e Greco. Ma non riuscivo per niente! Le ripetizioni non mi aiutavano, perchè per tutta la mia vita scolastica mio padre mi aveva imposto di studiare tutto a memoria, senza uno schema, senza neanche cambiare le parole con sinonimi. Ogni punto, ogni virgola. Tutto a memoria. Libri interi. Per 12 anni. Non mi sorprende che ora ho la testa piena d’informazioni incerte, perse di là e di qua. Rimasi bocciata. Mio padre mi tagliò tutti i capelli che amavo tanto, tecnica che aveva adottato mia madre un anno prima perché avevo indossato un reggiseno (più una bustiera ch reggiseno). 

Quell’estate andammo in vacanza a casa nostra, in Romania, e rincontrai il mio vicino che era cresciuto e mi sembrò bello. Avevamo 15 anni io, 14 lui. Mi innamorai di lui a prima vista, forse perché non mi ero mai innamorata prima. Lo vidi solo un giorno, il giorno dopo mio padre decise di ritornare, lasciandomi un vuoto immenso. Avevo trovato qualcuno che forse mi avrebbe salvato. (I RUMENI SI SPOSANO ANCORA DA PICCOLI PURTROPPO E MI SEMBRÒ UN’OCASIONE OTTIMA PER SCAPPARE DAI MIEI GENITORI)

 

Per tutto l’Anno scolastico all’Istituto tecnico fui la prima della classe. Ma a mio padre non bastava. Mi dava della puttana perchè sostituivo forse una parola nelle pagine che studiavo, oppure perché volevo farmi crescere i capelli. Aveva sempre un pretesto per darmi della Troia. Ma io non avevo mai baciato nessuno, se non a stampo al gioco della bottiglia, figuriamoci avere fatto sesso con qualcuno! Perché ero Troia?! Io amavo quel ragazzo con cui avevo parlato una sola volta e che sentivo solo al telefono. Ne ero diventata ossessionata. 

Decisi di lasciare tutto (fu difficile anche se scritto così sembra di no) e fuggii con lui a casa dei suoi così piccoli com’eravamo (quasi 17 io, quasi 16 lui). Passai per due anni le pene dell’inferno fino a quando ad un certo punto abbiamo deciso di andare in Germania a vivere lì. Siamo qui anche adesso. Fu tutto bene, non c’era più sua madre ad odiarmi e a distruggermi la vita, mi picchiava circa ogni 4/5 giorni ma mi sono abituata, mi hanno detto che una buona moglie dev’essere picchiata ogni 2 giorni per fare la brava. Ok, sono diventata vittima del loro modo di pensare e mi concentravo solo sul mio bimbo che amavo e amo come niente e nessuno al mondo. Abbiamo un rapporto bellissimo io e mio figlio. 

Ma quando ha cominciato a dirmi che io e mio cugino abbiamo fatto sesso, ad accusarmi di averlo tradito con questo e quello, a dire a tutti che sono una puttana, a premeditare la morte di mio cugiono perché niente e nessuno gli avrebbe tolto di testa ciò che pensava, successe qualcosa che mi segnò a vita. Ha distrutto completamente il mio essere. Tutti gli anni persi dietro i banchi, tutte le cinture che hanno sfasciato la mia pelle, l’Odissea, Dante e tutte le mie conoscenze non mi hanno salvata. Non erano lì ad attutire i pugni, i calci, i coltelli alla gola per qualcosa che non ho fatto. Ho cominciato a dire che è vero, perchè volevo diventare indifferente, volevo odiarmi. ERO UNA PUTTANA, E ME LO MERITAVO. Questo pensavo. Senz’aver mai fatto niente. Non potrò mai piu guardare mio cugino negli occhi. Reagisco male, urlo, piango, svengo per il nervoso, cerco di spiegare ma nessuno mi ascolta. Dicono che sono pazza, che è la conseguenza per aver fatto sesso con mio cugino, il mio castigo. Che mi porteranno via la luce dei miei occhi, il mio caro piccolo Thomas, perché io sono pazza. Ma lo sarò davvero? 

 

Scusate, ho scritto così tanto e non so se qualcuno leggerà, ma è solo un po’ di quello che mi è successo. Non ho ne tempo, né coraggio di scrivere tutto perché se si svegliasse e leggesse quello che ho scritto (così come può leggere lui fino a domani finirebbe) mi metterebbe di nuovo le mani addosso e sono già dolorante. Vi chiedo umilmente di rispondere alla mia domanda 

Modificato: da thomasispurity
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I padri e mariti padroni vanno denunciati.

Certamente in Germania ci saranno strutture d’aiuto , contattali.

Buona fortuna.

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Il 17/12/2017 at 19:51, tex- dice:

I padri e mariti padroni vanno denunciati.

Certamente in Germania ci saranno strutture d’aiuto , contattali.

Buona fortuna.

Ciao, questo lo so, ma nel mio cuore hanno sempre una scusa. Non potrei mai fare questo! Sarebbe peggio. Però la mia domanda è: sono davvero io la pazza? Perché urlo, piango, dico cose senza senso, e chi ne ha più ne metta? Grazie mille per il buon augurio, aspetto con ansia una risposta, è davvero importante 

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  • 3 weeks later...

Sono senza parole, per tutto quello che ti è successo, e mi sale anche una grande rabbia dentro.

Benvenuta nel forum.

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