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Ho 51 anni e mi sento un relitto, ma procediamo con ordine.

Le cose funzionano e non funzionano, dopo un po' ti chiedi se dipende da te o dal mondo. Ma non è una guerra ad armi pari, va a finire che con te stesso sei sempre più severo che col mondo. Il chè è paradossale, conoscendo il mondo. Però è vero che in questo benedetto mondo ci sono anche persone sensate e che ti conoscono. Dai oggi e dai domani ti tocca capitolare: gran parte del disastro non puoi imputarla che a te stesso.

Cosa resta da fare? Scegliere la categoria che meglio ti descrive, nel mio caso dovrebbe essere il caro, vecchio narcisismo e ammettere che non è un difetto, ma un disturbo.

Ma no, non mi disturba affatto... quand'ero giovane, forse. Ora ho 51 anni e mi sento un relitto. E' ovvio che non sono un vero relitto, però mi ci sento. Ma soprattutto non sono più in grado di sostenere il peso come una volta; il peso di vivere da soli, ricominciare daccapo ogni 2 anni, non parlare la stessa lingua delle persone che ho intorno a me... et cetera.

L'idea sarebbe che più teste ragionano meglio di una (della mia di sicuro). Magari se trovassi un'altro paio di sospetti o conclamati naricisisti potrei farmi un'idea più precisa circa il mio caso. E dopo?

Dopo mi sono rotto di essere me stesso. Almeno qualcosina bisogna che cambi, possibilmente qualcosina che migliori sensibilmente la mia capacità di vivere e convivere con gli altri esseri umani.

Più speranzoso che fiducioso vi saluto.

paolo

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  • 1 month later...

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caro Paolo.

In nome di quale insensata idea immagini di poter cambiare conoscendo altri come te, invece che rivolgendoti ad un professionista che sappia (almeno si spera sappia) darti gli strumenti idonei? 

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carissimo Loner,
hai ragione, per come deduci i fatti fai bene a parlare di insensatezza.
Quel msg veniva pochi giorni dopo la mia "epifania". Accadde un banale incidente fra sconosciuti in un social (io e un altro). Mi sono arrabbiato, sono andato in ansia, in angoscia addirittura per qualche minuto. Poi è tornata la calma, ho riflettutto e mi sono xxxxxxxxxxx con me stesso (perchè oggettivamente trattavasi di fesserie). L'epilogo di tutto ciò fù riprendere in considerazione le parole di non uno, ma due professionisti, che 8 anni prima ascoltarono ore e ore delle mie cose interiori. Poi vennero 48 ore di panico. Poi mi sono abituato all'idea di aver sempre avuto un certo disturbo.

Questo msg veniva in un momento di non panico, ma forte preoccupazione. Certe cose le avevo comprese. Per altre volevo delle conferme. Un po' cinicamente ho pensato: "proviamo a parlare con altri come me, magari troviamo delle cose in comune e io ho le coferme che cerco".

Per fortuna nessuno ha risposto. Ad ogni modo il mio "processo" è meravigliosamente (e talvolta molto tristemente) in atto, quindi ... tutto bene.

:-)

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