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Sono deluso dal mio rendimento universitario, ho bisogno di consigli


Meruem97

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Salve a tutti, è la prima volta che scrivo su questo forum e vorrei dei consigli/suggerimenti su determinati eventi che coinvolgono la mia carriera universitaria. La farò molto lunga e dettagliata quindi chi non se la sente di leggere questo "poema" può smettere sin da subito...

Prima di ciò premetto che dalla terza superiore è nata in me una passione per lo studio e quindi da 4 anni a questa parte ho sempre cercato di dare il massimo e di impegnarmi. Ho frequentato il Liceo Artistico e mi sono diplomato con il massimo dei voti (100/100), probabilmente ora qualcuno di voi penserà a torto che sia stato un gioco da ragazzi ottenere quel punteggio solo perché la scuola in questione è reputata "mediocre" ma vi assicuro che non è stato così, perlomeno riguardo la mia esperienza personale.

Adesso frequento il primo anno della facoltà di Scienze biologiche (ho scelto questo cambio di rotta così drastico perché due anni fa mi resi conto della mia passione per la biologia), e ahimè le cose non stanno andando per il meglio nonostante i miei ripetuti sforzi... Premetto inoltre che per recuperare le mie mancanze tecnico-scientifiche ho fatto il possibile gli ultimi due anni di liceo (tra ripetizioni e quant'altro).

Detto questo, i primi tre esami sono stati uno schifo: 22, 18, 24.

Il 22 l'ho ottenuto all'esame di zoologia per il quale mi sentivo, non dico super preparato ma abbastanza sicuro di me stesso e delle mie conoscenze, ma è andato male non tanto (credo) per la mia preparazione, quanto per il fatto che è venuto ad esaminarci il professore che avremmo dovuto avere durante l'anno e che per motivi di salute è stato assente, così mi sono ritrovato a dover rispondere a domande su argomenti tralasciati o addirittura non trattati durante il corso dall'altro professore (tra l'altro provai a farglielo presente con garbo ma non ha funzionato tant'era grande la sua presunzione/arroganza). Diciamo che senza esagerare troppo ho avuto sfiga come altri miei colleghi.

Degli altri due voti non mi lamento troppo dato che ho dovuto preparare quegli esami in poco tempo e a pochi giorni di distanza l'uno dall'altro.. Ciò nonostante non sono stato per niente soddisfatto di questi risultati.

Il bello comunque viene ora. Adesso da circa un mese è iniziata la seconda sessione e per il primo esame sono stato contentissimo, ho preso il mio primo 30. Diciamo che per me è stato come uno spiraglio di sole dopo un brutto temporale che non sembrava finire mai. Purtroppo però mi sono dovuto subito ricredere dato che al secondo esame di fisica mi sono guadagnato un bel 18. Devo però raccontarvi cosa è successo: tralasciando che mi sono fatto il mazzo per preparare l'esame, non è che sono dispiaciuto tanto per il voto preso, ma per l'incoerenza del professore. Di tre domande fatte ho risposto bene a due mentre (non sò se per simpatia o quant'altro) altri miei colleghi sbagliando domande ben più gravi delle mie e addirittura facendo scena muta si sono portati a casa un bel 24 o 28. Questi eventi non riesco a togliermeli più dalla testa e iniziano a logorarmi dentro.

Io non sò più che pesci prendere, non capisco se sono io che sono sbagliato e forse non c'ho capito niente di come funziona, oppure ho sbagliato ad avventurarmi in questo percorso seguendo le mie passioni. Mi faccio ogni volta il mazzo e i risultati non li vedo mai, mi sto demoralizzando sempre più, però non voglio lasciare, voglio comunque continuare a crederci, ma se il mio rendimento non migliora inizio a credere di essere solamente un illuso.

Perché vado così male nonostante io studi quanto gli altri? Sò che chi viene da uno Scientifico ha basi più solide delle mie ma anche quando si tratta di toccare argomenti sconosciuti ad entrambi nei quali le basi di provenienza contano poco comunque resto fra gli ultimi... 

Aiutatemi... In teoria non vorrei rifiutare i voti dato che vorrei restare in pari con gli anni...

p.s: ringrazio chiunque abbia letto fino in fondo

 

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Ciao, non dare troppo peso ai voti. Sembra una pillola di saggezza da bar, ma davvero, non hanno tutta quell'importanza che sembrano avere quando si studia. Sono importanti solo nel caso in cui costituiscono uno sbarramento, per esempio se è richiesta una determinata media per accedere, chessò, ad un dottorato o a una determinata posizione lavorativa, o per mantenere una borsa di studio, cose così, ma a parte questo alla lunga (cioè col passare del tempo dopo che avrai finito gli studi) realizzerai che un 18 aveva lo stesso valore di un 30 e guardandoti indietro ti dirai "ma perché ci davo tanto peso?!".

Come sicuramente avrai già capito, da quel che racconti, l'esito di un esame dipende oltre che dalla tua preparazione e dalle tue capacità espositive anche da tante cose che sono rilevanti solo il giorno dell'esame ma che passato quel giorno non contano più niente, tipo la luna con cui vi siete alzati tu e l'esaminatore, la fortuna (o sfortuna) di beccare una domanda su un argomento che sai meglio (o peggio) eccetera. Quello che conta davvero è imparare ragionevolmente la materia, e superare l'esame per andare avanti.

Se ti può aiutare, al mio primo anno di università il prof di chimica ci fece un discorsetto che ancora oggi trovo essere molto saggio. Ci disse che l'università non è una gara di salto in alto, bensì una corsa ad ostacoli. Nel primo caso lo scopo è superare bene l'ostacolo (l'asticella messa sempre più in alto) senza farlo cadere, mentre nel secondo lo scopo è arrivare alla linea del traguardo superando gli ostacoli, possibilmente saltandoli ma se necessario anche abbattendoli. Se li si supera saltandoli con bello stile e senza toccarli, tanto meglio perché si va più veloci, si guadagna in confidenza, si fa bella figura e così via, ma se ogni tanto uno lo si abbatte maldestramente, poco male... l'importante non è tanto come si supera l'ostacolo, ma che questo non ti blocchi impedendoti di proseguire verso il traguardo (che poi è la linea di partenza verso altre mete).

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Sei stato preciso e conciso, sembra che hai capito perfettamente come mi stia sentendo, non potevo aspettarmi una risposta più rincuorante. Ti ringrazio, davvero, seguirò il tuo consiglio e cercherò di pormi come obbiettivo principale "l'andare avanti senza troppi indugi". Grazie ancora!

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