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Io e gli psicofarmaci.


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Salve,
Vi scrivo perché da quasi 3 anni assumo 3 tipi di psicofarmaci e mi hanno rovinato ulteriormente la vita.
Mi chiamo Samantha ed ho 23 anni quest'anno..fin da quando avevo 11 anni soffrivo di ansia molto profonda, non comune diciamo, soffrivo di autolesionismo, ho avuto anche a che fare con un ambiente malato intorno a me e quindi in quegli anni non riuscivo a capirmi. Mi è molto difficile scrivere ciò ma sento che è la cosa più giusta. Ho affrontato anche la bulimia, in seguito a una violenza sessuale a 16 anni... da lì è  arrivata anche la mia dipendenza da sostanze stupefacenti..stavo toccando il fondo perché non avevo nessun ascolto e ogni volta che camminavo sola (tuttora mi capita) avevo il timore di una presenza o poi presenze dietro di me... così mi rivolsi a uno psicologo che ad un bel momento mi propose uno psichiatra della zona. Mi è stata fatta una diagnosi di dipendenza da sostanze stupefacenti e di ansia cronica...da lì iniziai ad assumere 3 tipi di psicofarmaci..assumevo circa 16 pastiglie al giorno di antidepressivi, ansiolitici E via dicendo...credevo che questi mi avrebbero alleggerito e in qualche modo aiutato ad affrontare i miei problemi ma così non è stato, tutt'altro. Apparte l'assunzione di peso che mi portò ancora di più alla depressione , ero una larva praticamente...Le piccole cose come lavate un semplice piatto o fare una lavatrice per me era un problema immenso, rimanevo a letto per molte ore, come se la mia mente mi costringesse a starmene bloccata a letto...È  una sensazione difficile da spiegare se non ci si trova dentro ahimè..Ho tentato il suicidio perché mi sentivo una psicopatica, un peso per tutti quanti..Ma i miei tentativi fortunatamente sono falliti..Ho incontrato ,ad un certo punto della mia vita ,questa persona,il mio compagno... Mi ha salvata da me stessa... Mi ha fatto provare a capire che quello che vedevo di me non era così nella realtà...ed è stata una cosa molto difficile..da qualche mese ho cominciato la dismissione da psicofarmaci, ahimè senza consulto medico..(NON SONO UN MEDICO E NON VOGLIO TRASMETTERE UN MESSAGGIO SBAGLIATO, FATEVI SEMPRE AIUTARE DAL MEDICO, NE VA DELLA VOSTRA SALUTE)... Ho cominciato a toglierne una grande quantità da sola e, non lo nego è molto ma molto dura dal punto di vista fisico e psicologico, perché il mio psichiatra come gli accennavo di provare quantomeno a toglierne, disdegnava la mia domanda ed anzi dovevo aumentare la mia terapia...Quindi quando ho deciso IO lo scalaggio , dove si può rischiare molto per la propria salute, ero esasperata da questi farmaci , lo sono tutt'ora...diarrea quotidiana, nausea fortissima, alle volte vomito, tremore degli arti...e via dicendo...a livello psicologico, lo devo dire,  è altrettanto complicata la faccenda perché oltre ad avere crisi forti di asitnenza , ho mancanza quasi totale di sonno, le mie difese immunitarie sono azzerate a causa degli psicofarmaci assunti, una volta mi successe uno spiacevole episodio di dissociazione , sempre dovuto ad astinenza dai farmaci...sono stata molto male ed altrettanto forte da andare comunque per la mia strada...perché come ho letto anche da altre persone ma lo sento io dentro di me, lo psicofarmaco ti ammutolisce i sensi, i sentimenti, tutto quanto dipende da quei principi attivi e quella no, non è assolutamente vita. Ora sono a pochissime pastiglie ma sto cercando anche di capire me stessa per superare anche tutto questo. Non nego di avere paura delle conseguenze, anzi ne ho molte di paure, di malesseri fisici, ma ora come ora posso dire che voglio anche io, come altre persone nella mia situazione, voglio imparare a vivere per davvero.

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  • 3 years later...

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Ciao Samantha, mi chiamo Davide e sto leggendo il tuo scritto solo oggi e, a distanza di tempo, spero innanzitutto che tu stia bene e che sia riuscita a trovare un equilibrio. Cosa che sto cercando io in questo periodo, dopo aver assunto per 25 anni un antidepressivo prescrittomi da uno psichiatra nel 1997 per curare ansia e attacchi di panico. Ma la " ricetta " non era quella giusta così come la diagnosi del medico, che a volte pecca di leggerezza e subito ti propina medicine senza farti capire a cosa stai andando incontro. Fatto sta che per anni sono stato meglio. Poi nel 2014 alcuni episodi che non ho saputo gestire bene mi hanno fatto ripiombare indietro nel tempo...negli ultimi 7 anni non ho vissuto ma sopravvissuto. Gli attacchi di panico e tutti i disturbi da crisi di ansia ( come te ne soffro fin da piccolo ma all' epoca i disturbi psicosomatici non erano all' ordine del giorno come adesso e vennero trattati come capricci...) soprattutto fisici sono riapparsi in massa. Mi è stato detto lo scorso novembre che il farmaco che assumevo da una vita non faceva più effetto e quindi andava sostituito con uno più moderno. Un altro psichiatra me ne ha quindi fatto la prescrizione. Senza però dirmi cosa mi aspettava: dopo 2 mesi sono iniziati sintomi da disintossicazione... Da 3 giorni sono chiuso in casa. Lo psichiatra dice che non è possibile ma ho letto che ci sono diversi studi che invece parlano di sindrome da sospensione da psicofarmaci! Non so se leggerai le mie parole, non so poi se in caso potrai rispondere a questa domanda: la " crisi di astinenza " finisce prima o poi? Tu ne sei uscita? 

 

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A Death Note,

È vero, esiste la possibilità che l'interruzione di un dato farmaco comporti una sintomatologia, ma sono cose da vedere caso per caso e comunque un altro farmaco ti è stato fornito al posto del primo: in genere, il problema è che le sostanze non curano le dinamiche individuali, si limitano solo a ridurre le reazioni avverse che il nostro corpo produce a causa della patologia mentale; è un po' come fossero antinfiammatori, pensati non per riparare l'osso rotto od il braccio contuso ma solo per ridurre le conseguenze di quel danno nell'augurio che prima o poi si risolva da sé, il ché con le contusioni succede pure, ma purtroppo non con la malattia mentale. Hai bisogno di affrontare un percorso con uno psicologo.

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