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transfert?


Ospite Laura

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Ospite Laura
Buonasera,
mi trovo qui a scrivere perché sto passando l'inferno.
Ho iniziato una psicoterapia in un centro antiviolenza per problemi pesanti per una separazione da un NP. (psicoterapia psicoanalitica)
Da mesi ho dovuto interromperla perché, sin dal primo momento in cui ho visto il terapeuta, mi sono sentita fortemente attratta da lui.
Iniziando le sedute ho fermamente creduto che questa cosa si potesse affievolire perché lui era solo il mio medico e per di più portava la fede al dito.
Purtroppo non è accaduto e più allontanavo da me l'idea di un possibile coinvolgimento e più mi restava in testa, anche con sogni che solo dopo ho elaborato esser collegati a lui.
Ho dovuto dirglielo e lasciare la terapia. Lui diceva di non essersi accorto di nulla, ma io peso che sia improbabile (benché io non l'abbia fatto intendere mai durante la terapia).
Ha letto quel che gli ho scritto ed ha detto che io l'ho fatto emozionare, che l'ho letto e questa cosa mi ha lasciato un segno.
Gli ho scritto svariate lettere dove all'inizio, in 10 pagine, gli spiegavo tutto e lo ringraziavo, ma nell'ultima, gli ho chiesto aiuto, non rientrando in terapia, ma al livello umano, per poterne uscire, per potermi fornire degli strumenti per eliminare questo carico di emozioni che sento. Ma lui non mi ha risposto.
Ho letto di tutto, da articoli scritti da psicoterapeuti al libro "violazioni del setting", mi sono informata ed ho parlato con una conoscente psichiatra e molte cose mi sono state chiarite, ma comunque non riesco a "lasciarlo andare" dentro di me. Le sensazioni provate sono troppo forti e belle, non riesco a lasciarle andare via.
Sono passati 6 mesi e mezzo dalla fine della terapia e, ad oggi, mi trovo a non riuscire più a stabilire rapporti profondi con uomini o a fidarmi di nuovo della categoria.
Mi sento tradita e quando esco con un uomo non riesco più ad innamorarmi.
So che tutto questo voi psicoterapeuti lo chiamate transfert, ma per me non lo è, almeno non quello del solo setting.
Dunque vi chiedo di potermi chiarire questa situazione, perché la mia vita è bloccata e non posso andare avanti così. Ho due bambini che meritano una mamma serena, che già ne ha troppi di pensieri per avere anche questo fardello da portare.
Vi ringrazio qualora mi darete una risposta, sincera e che esula da una posizione di "difesa a prescindere" della professione o che mi dica solo un "è transfert, è utile ai fini terapeutici" perché è stato più deleterio che terapeutico.
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