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PRESTO LA FARO' FINITA UNA VOLTA PER TUTTE CON BEL SUICIDIO


Vico97

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Gentili lettori,

sono ragazzo di 22 anni, che ha una vita di merda piena di sofferenze psicologiche, e nessuna soddisfazione.

fin  dalla tenera età venivo considerato da mio padre e dalla sua famiglia,  "un fallito, smidollato senza futuro" perchè ero troppo timido, e all'occasione balbettavo come una mitragliatrice. 

ero outsider nelle elementari e medie, venivo bullizzato per i denti che facevano schifo(carie non curate in modo adeguato, emanavano un'odore non gradevole), di conseguenza mi isolavo non avevo amici solo come un cane. 

in terza media, i miei  genitori mi hanno iscritto ad un'istituto professionale del settore commerciale, una scuola SENZA sbocco del mondo lavorativo. io non la volevo fare, avrei voluto fare un iti o ipsia, di conseguenza mi isolai ancora di più di prima perchè questa scuola veniva considerata come un ghetto in cui ci vanno le ragazze straniere. 

un'anno dopo al diploma che non conta nulla, feci un corso di operatore meccanico 4.0 finanziato dalla regione e dall'UE, durata 6 mesi + stage di 2 mesi, equivale ad una qualifica dell'ipsia. l'unica persona del corso che non aveva trovato lavoro ero io, perchè non avevo la patente, in più padre non mi voleva darmi una mano.

feci la patente, e comprai la macchina, in debito con mio padre eh si lui vuole i soldi indietro. trovai un lavoro come manutentore jr presso ad una multinazionale tedesca, ero felice come una pasqua  ma purtroppo, il mio collega anziano manutentore mi vedeva una minaccia per suo futuro, pensava che prenderò il suo posto una volta imparato il mestiere. si troppe paranoie, nei miei confronti era cattiva  la mia avventura fini con l'avvento di un nuovo dirigente. 

la macchina comprata con i soldi in prestito mio padre voleva indietro subito, venne rubata e vandalizzata, fu ritrovata da cc. fu rubata la sera prima che io dovevo iniziare il corso di operatore cnc promossa da un'agenzia interinale. 

quando arrivai a casa dalla caserma dei cc, chiamai il mio referente dell'agenzia interinale raccontai la mia bella avventura, ma in compenso ricevetti una ramanzina lunga come se la avessi preso in giro, non aveva creduto, etichettato come uno scansafatiche  ventenne che se ne sbatte del futuro.

partecipai ad un'altro corso promosso da un'altra agenzia interinale, un'incontro tra aziende e futuri aspiranti lavoratori. partecipai ad un colloquio di lavoro, ma con grande rammarico venni "scartato" perchè non ero sicuro di se, insicuro del suo futuro. quando me l'hanno detto ero rimasto senza parole, un brivido freddo che scorreva sulla mia schiena. la sera prima mi preparai al colloquio di lavoro, la consideravo un'ottima realtà lavorativa, i referenti dell'agenzia ne ha parlato molto bene, cercavano un ragazzo giovane da investire nel futuro dell'azienda.  ai colloqui di lavoro che ho partecipato, vengo sospettato di essere insicuro perchè cambiai il mio "lavoro" dal settore amministrativo al mondo della meccanica.  

adesso  non c'e la faccio più, niente amici, niente vita sociale,  sono talmente un fallito di merda che non sono mai andato al ristorante, non ho mai comprato  vestiti alla moda, niente discoteca. vengo isolato perchè sono un fallito squattrinato senza soldi povero come la merda

in più sto diventando sempre più paranoico, avere la costante paura di invecchiare, e nel frattempo essere immobilizzato in questa situazione di merda. 

ogni giorno, sono sempre più convinto di  farla finita sono stanco non può durare per sempre. sono stanco di svegliarmi ogni giorno e non avere niente da fare. 

Grazie per la lettere, vi auguro il meglio, non la mia merda di vita sociale

 

 

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Prima di fare il salto verso un'altra dimensione, ti consiglio di valutare un piano B, considerata la tua natura cangiante, passando da un mestiere ad un altro e blah, blah, blah. Hai mai pensato mai di darti alla scrittura? Mi spiego? Ma sai che con la tua verbosità --ahah--, ci si potrebbe ricavare un bel romanzucolo? Ahah. Scherzo, e non poi tanto! Tolti alcuni errori ortografici e avendo a disposizione un correttore di bozze, non so se ne sai di 'sta robbetta qua, ma mi sembri sveglino, nell'arco di un anno potresti cominciare a scrivere, racconti, storie, certamente traendole dalle tue esperienze personali. Guarda, la forma è carente , non sono ipocrita ma hai una simpatica capacità di raccontare. Tieni sveglie le persone e si capisce che hai una dote che pochi detengono: l'umorismo. Pensaci, il mio è un suggerimento fifty-fifty ahah...un 50% te lo propongo io, l'altro 50% completalo tu! Ps: spero che tu sia ancora da questa parte, sarebbe un peccato perdere un futuro Cervantes, chi può mai dirlo! Ciao

Modificato: da LoryJus
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Ciao, ho letto il tuo post. Oggi ho perso un'amica che ha messo fine alla sua vita e se solo avesse saputo quanto valesse come persona per tante e tante persone.. lotta, non sei solo. Non si è mai soli. Cerca un'altra strada. C'è sempre un'altra strada per tutti. Ci devi credere. Cambia vita. Ricominciare è difficile ma non è mai impossibile. Trova la forza. Cercarla ovunque e dentro te. C'è sempre un modo. Non sei solo e anche se in questo momento non ci credi, fidati, arriverà la serenità e questi saranno brutti ricordi. Devi solo continuare a lottare e avere fiducia in te stesso. Ce la puoi fare. Fidati. Ce la puoi fare. Non sei solo. 

Rispondici. Noi siamo qui.

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Credo che tu debba focalizzarti sull'abbandonare l'Italia; impara l'inglese se non lo conosci ed abbi la forza di staccarti dalla tua famiglia se non lo hai già fatto.

Da quel che racconti, soprattutto di tuo padre, non dovrebbe risultarti troppo difficile.

Il punto qui è che dovresti cercare di raddrizzare la cose che più ti opprimono al momento e che non ti fanno ragionare con lucidità. Trovare un buon lavoro, prima di tutto. All'estero. È un altro mondo.Ti ci vuole una settimana.

Poi focalizzati su ciò che a te non piace di te stesso, sia fuori che dentro; ciò che pensi possa essere la causa dell'isolamento che ti viene imposto dagli altri ma che probabilmente è in parte anche colpa della tua passività, conseguenza della tua infanzia. Cerca di correggerlo lavorandoci attivamente quanto puoi, sforzandoti.

Già questo potrebbe aiutarti a prefissare un obiettivo, qualcosa su cui lavorare un passo alla volta, ottenendo dei piccoli risultati.

Credo fermamente che ognuno debba poter decidere di prendere in mano la propria vita e farne ciò che vuole, nel bene e nel male. Il problema sorge quando si lascia che le proprie decisioni vengano influenzate da fattori che possono essere corretti e controllati.

 

"non fare promesse quando sei felice; non prendere decisioni quando sei arrabbiato"

 

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