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Il passato e le vite degli altri


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Salve a tutti,

come quasi tutti vorrei raccontarvi la mia storia e raccogliere i vostri pareri.

Quindi, se volete continuare, allora mettetevi comodi.

 

Sto con una ragazza da quasi nove anni. L’ho conosciuta sul lavoro.

Persona davvero in gamba. Solare, sorridente, bellissima.

Me ne sono innamorato da subito e ne sono molto innamorato tuttora.

E’ stato un rapporto un po turbolento il nostro. Io ero sposato e lei la mia amante.

Alla fine per lei ho lasciato mia moglie, dalla quale mi sto separando. Ho cambiato città.

Le ho chiesto di sposarmi questo dicembre (e lei ha detto “si”).

 

Tutto il problema riguarda una parte del suo passato che ho scoperto molto di recente.

Immaginavo che avesse ovviamente avuto altre storie e sapevo che era stata fidanzata prima di me con un nostro collega.

Mi aveva racconto all’inizio di lui dicendo “sono stata con lui cinque mesi e poi (come capita in qualche caso) ci siamo visti qualche altra volta dopo esserci lasciati”.

Io non avevo battuto ciglio, era prima di noi. Nessun problema (o quasi). Stop.

Ho anche sempre avuto la sensazione che ci fosse stata una storia tra di lei ed anche un altro, sempre un collega.

Le chiesi di lui un paio di volte ricevendo come risposta sempre un “no” secco. 

OK, sempre nessun problema. Passa il tempo…

 

Recentemente, in pochi giorni, sono venuto a conoscenza di alcune cose che mi hanno turbato molto. Molto.

Ho saputo che aveva continuato a vedere il collega col quale era stata prima di noi per altri due anni (questo era il suo “qualche volta”) dopo che si erano lasciati.

Mi ha detto che era continuata come una storia solo di letto aggiungendo altri particolari (quello che scrivo l’ho saputo da lei, che non ha lesinato dettagli quando ne abbiamo parlato).

Lui la chiamava (oppure accettava di vederla dietro richiesta di lei).

Lei arrivava a casa sua, citofonava, saliva, scopava (termine usato proprio da lei durante un nostro litigio scatenato da questa cosa), scendeva e tornava a casa sua.

Mai una cena fuori, un pensiero, un fiore da parte di lui. Nulla.

Le serate quindi erano più o meno tutte cosi, con qualche variante. Si poteva aggiungere una cena a casa insieme al fratello di lui o un film.

Dopodiché il fratello restava a vedere la TV e loro si spostavano dalla sala alla camera da letto del monolocale.

Immagino che il fratello sentisse tutto essendoci solo una porticina nel mezzo e immagino anche i discorsi tra loro dopo che lei se ne andava.

Lei durante una discussione (sempre in un esagerata e tremenda trasparenza) mi ha descritto cosa facevano i due (tanto sesso orale, poche penetrazioni, pochi orgasmi da parte di lei, sesso mediocre)…

Lei (parole sue) si sentiva sola, cercava affetto e il sesso era l’unica cosa che poteva darle. A lui interessava solo quello.

Alcune cose che mi hanno turbato le ho sapute in altro modo (non mi chiedete come)… Tipo che lui neanche la guardava in faccia mentre scopavano.

Altra immagine shock.

E’ andata avanti così fino a poco prima che iniziassimo a frequentarci.

Ho anche saputo che lui, sul lavoro e coi colleghi, parlava male di lei in ufficio e che davanti la macchinetta del caffè la annoverava tra le sue conquiste…

E ovviamente, per non farci mancare nulla, lui le ha chiesto di rivedersi anche mentre lei ormai stava insieme a me.

 

 

Pochissimo tempo dopo vengo a sapere (da una persona a lavoro… Immaginate che desolazione per me) che lei aveva frequentato anche l’altro collega (per il quale aveva negato qualsiasi relazione) per quasi un anno.

Stesse modalità, stesso pattern. Lui non voleva rotture di scatole. A lei lui piaceva ed avrebbe voluto costruirci qualcosa di più.

Per cui, anche in questo caso, il sesso era l’elemento in comune. Di trait d'union.

Lei arrivava nel seminterrato dove lui abitava, dopo aver fatto sesso, andavano magari al cinema o a mangiare qualcosa.

Anche qua dettagli che avrei evitato conoscere (lei mi parla di queste cose come se fossi la sorella, senza realizzare che sono il suo compagno)…

In una decina di volte che si sono viste lei non è mai riuscita ad avere un orgasmo.

E la cosa più brutale che ho capito è che lui una sera improvvisamente mentre scopavano l’ha penetrata analmente, brutalmente.

Serata finita (sempre racconti di lei ovviamente), qualche scusa di rito da parte di lui e tutti a casa con un bel trauma per il quale questo è rimasto per anni e anni un tabù.

Adesso lui (bisex ma fondamentalmente omosessuale secondo me) ha una compagna a Milano colla quale ha avuto una bimba ma allo stesso tempo è definito dai colleghi “il più grande maiale che abbia messo piede da noi a lavoro”.

Ha tuttora frequenti periodiche avventure di cui si vanta a lavoro…

 

 

Lei mi ha spiegato che in quegli anni non stava bene e che mai rifarebbe la stessa vita.

Io invece lo sto attraversando adesso un periodo difficile.

La separazione, cambio di città, profondo cambio di abitudini ed ovviamente qualche problema a lavoro.

E queste cose che ho saputo mi hanno fatto letteralmente uscire fuori di cervello.

Si, lo so cosa direte voi: sono cose che appartengono al passato. Fregatene.

Ed io vi risponderò che è facile dispensare consigli cosi, al di fuori delle situazioni.

Adesso dormo 3-4 ore per notte, ho perso diversi chili e mi è venuto un disturbo ossessivo compulsivo dove diverse volte durante la giornata me la immagino dove viene ad esempio penetrata e sodomizzata da uno oppure mentre è impegnata con un pompino con l’altro. Ho queste immagini quasi sempre anche quando scopiamo (e non mi piacciono).

E’ un disastro totale. Prima la tenevo sul palmo di mano mentre adesso non riesco quasi a guardala in faccia accusandola di non essere stata onesta con me fin da subito.

Proprio lei che tra l’altro ha sempre voluto sincerità, trasparenza e schiettezza nel nostro rapporto.

Lei per me era come l’attrice di cui tieni il poster in camera, appeso.

Io invece per lei sono quello che (parole sue) le ha ridato la vita.

 

 

Sono passati cinque mesi (e una quarantena) da quando ho saputo queste cose.

Ci sono stati litigi continui, pensanti accuse da parte mia e pochissimi miglioramenti.

Non riesco ad accettare quello che ho saputo.

Una delle domande più frequenti che ho posto è stata “come hai fatto a fare una vita cosi per quattro anni fino a che non avevi 32 anni” ?

Siamo entrambi esausti. Non so se lasciarla, se prendermi una pausa o cosa…

Ora tutti direte nuovamente che non so perdonare, che il sentimento alla base del nostro rapporto allora non è così importante, che si tratta del passato e tutta una serie che solo quelli che non ci sono davvero passati possono tirare fuori.

Mi piacerebbe trovare invece qualcuno che ci è passato veramente e sentire il suo parere…

Oppure quello di un terapeuta.

 

 

Grazie a tutti.

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Ciao,

Innanzitutto mi dispiace molto per la tua situazione, non sono una terapeuta e fortunatamente non ho avuto esperienze simili ma credo che quando ci si sente come ti senti tu ora l'opinione di chiunque potrebbe aiutare. 

Io di norma non sono per il perdono, credo che tu abbia dato tutto te stesso a una persona che evidentemente non sa cosa vuole visto che il tipo di affetto che ha cercato dagli altri colleghi credo non si possa neanche definire affetto.

Se poi la ricerca di questo affetto malsano è continuata anche mentre stava con te chi te lo fa fare di continuare a subire una presa in giro del genere? Che le hai ridato la vita è chiaramente una bugia altrimenti da quando avete iniziato a frequentarvi ci saresti stato solo tu. Questo senza nulla togliere a quello che tu hai fatto per lei perché si sente che sei davvero innamorato e che devi averla idolatrata e adorata. 

La sua storia sembra quasi quella di una persona che ha subito qualche trauma precedente, altrimenti perché considerare il sesso occasionale affetto? È vero che il sesso può essere una forma di affetto, ma se questo avviene con una persona a cui tieni e che tiene a te, qualcuno che ti guarda negli occhi mentre lo fate e da cui non fuggi subito dopo. Ma letta in questi termini sembra che lei abbia bisogno di sentirsi 'desiderata' più che amata. Allora fossi in te mi chiederei, o chiederei a lei, se c'è qualcosa che manca nel vostro rapporto e che la spinge a cercarlo in altri uomini...

Capisco la tua confusione ma per quanto doloroso io lascerei perdere, o perlomeno mi prenderei una pausa per permettere sopratutto a lei di fare ordine nella sua testa e capire cosa cerca in un compagno, ma non ha senso che questa riflessione abbia luogo mentre sta con te, magari continuando a ferirti. 

Questa è la mia modesta opinione, spero possa aiutarti in qualche modo. Ti auguro comunque di trovare la felicità perché tutti la meritiamo, che sia con lei o con un'altra persona.

Buona giornata

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