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Non so scegliere tra fidanzato e amante


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Buongiorno,

vi scrivo perché sono in una condizione disperata. Ho 33 anni e sono fidanzata da 4. Dall'inizio dell'estate ho iniziato a provare una forte attrazione per un mio collega di lavoro. Lui si è lasciato dopo 8 anni di fidanzamento ed è venuto a stare nella sua casa al mare, vicino alla mia. Ci siamo visti spesso, per un aperitivo post lockdown, per passeggiare in spiaggia, per andare al mare, per fare cene tra colleghi. Alla fine qualcosa è scattato. Entrambi abbiamo iniziato a sentirci fortemente attratti l'uno dall'altra, un'attrazione nata nella mente e dalla comunicazione profonda. Abbiamo iniziato a dirci tutto, a raccontarci tutti i nostri problemi, e alla fine ci siamo anche confessati a vicenda questa attrazione. All'inizio pensavo fosse una scappatoia dal mio rapporto, che era in crisi da un po' perché lui a 35 anni non ha ancora concretizzato nulla nella vita (fa il musicista ma a tratti lavora, a tratti no; vive ancora con i suoi, ha spesso un approccio passivo alla vita che mi ha conferito in più occasioni un ruolo materno nei suoi confronti; da un po' non avevo più voglia di fare l'amore con lui, anche se a letto abbiamo una grande chimica). Fatto sta che ho aspettato un mese, sperando che questa attrazione scemasse via. Invece niente. Alla fine avevo deciso di parlarci per dirgli che non dovevamo più sentirci per un po' se non per lavoro, che io volevo stare con il mio fidanzato per capire cosa non andasse e che lui non doveva aspettarmi, ma vivere la sua vita. Quella stessa sera ci siamo baciati e siamo finiti a letto insieme, in un turbine folle. Io non mi sono sentita bene con lui la prima volta, pensavo al mio ragazzo e non mi sentivo coinvolta. Non mi è piaciuto affatto. Dopo questa esperienza decido comunque di prendere una pausa con il mio fidanzato, perché non riuscivo più ed essere lucida. Alla fine avevo deciso, con l'amante era chiusa. Invece dopo pochi giorni ci rivediamo per una cena di lavoro, con tutti i colleghi, e scatta di nuovo qualcosa. Finiamo di nuovo a letto insieme senza neppure rendercene conto. Scopro lati di lui che non immaginavo, una profonda sensibilità. Scrive, e anche io scrivo (siamo giornalisti) e cominciamo a scrivere una specie di libro insieme, frammenti in cui raccontiamo proprio le nostre sensazioni, ciò che stiamo vivendo insieme (una cosa apparentemente folle, ma che ci ha legato in modo indissolubile). Adesso non so più casa fare. Il mio fidanzato l'ho visto poco durante tutta l'estate (è stato in tour a suonare, poi la pausa) e adesso non riesco più a capire cosa provo per lui. A tratti penso che sia l'unica persona per me, vedo il mio futuro con lui, mi fa stare bene, mi calma restare al suo fianco, è la persona migliore che abbia mai incontrato; a tratti penso all'altro, e mi invade una marea, mi sento il cuore a mille e ho quella sensazione che hanno gli innamorati all'inizio di una storia. Eppure penso che io e il mio collega siamo tanto diversi, che tutto potrebbe finire male. A volte penso di lasciare il mio fidanzato, ma poi non ci riesco e non so più se è assenza di coraggio, dispiacere o amore. Non so che fare. Ho bisogno del mio fidanzato, sento di amarlo, sento che lui è la persona giusta per me, ma poi mi ricredo e penso che non lo amo più. Mi sento in colpa per tutte le bugie che sto raccontando, bugie che lui non merita. Mi ama come nessuno mi ha mai amato. E' una persona buona, pura, cristallina, bella. Non voglio perderlo. Ho chiesto all'altro del tempo, per capire, per uccidere questa confusione che ho dentro, ma gli ho anche detto che non è giusto che lui mi aspetti. Però lui non molla. Crea occasioni per vedermi, mi scrive, mi vuole sua. Lui è una persona molto intelligente e mi piace davvero parlare con lui, di tutto. I nostri scambi dialettici mi riempiono e mi sembra di leggergli dentro la testa, così come lui legge nella mia. Però siamo anche molto diversi per passioni e caratteri. Fatto sta che qualcosa ci unisce, una chimica molto forte. La situazione gli è sfuggita di mano e ora io mi sento in colpa per entrambi. Mi sento una persona orribile e non so come uscirne. Inoltre questo è un periodo molto delicato per me, perché a giorni avrò un nuovo lavoro (insegnamento), non so ancora dove e mi sento la terra che mi crolla sotto ai piedi. Non so proprio cosa fare. Vi chiedo aiuto e mi scuso per la lunghezza di questo racconto, forse anche sconnesso, ma scritto di getto in un momento buio.

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