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Aiuto !!! Ditemi se ho sbagliato !!!


Tonio

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Salve sono Antonio ed ho 35 anni. Per chiedervi una mano raccontarvi il mio passato. Nasco dopo un aborto spontaneo e forse sarebbe stato meglio non nascere. Mia madre ha fortemente voluto una famiglia per scappare da una vita da eterna schiava senza avere il consenso da parte dei suoi di fidanzarsi. Così dei conoscenti le presentano mio padre, fa la classica fuitina e bho senza un vero sentimento dopo due settimane si sposano, affittano una casa,  mettono al mondo mia sorella e poi me. Premetto che la famiglia paterna non l'ho mai conosciuta. Invece il vero disastro arriva con la famiglia materna. I suoi genitori non avevano accettato la scelta di mia madre e così inizia un vero e proprio bullismo su di noi da parte di tutti. Loro erano persone "fuorilegge". Mio padre un eterno bambino capriccioso che non si è mai rimboccato le maniche. Quando avevo 6 anni perde quel misero lavoro che aveva. I parenti di mia madre cominciano ad aiutarci economicamente quindi ancor più benzina sul fuoco. Un giorno mio zio shiaffeggia mio padre che ha preferito questo scempio invece di tagliare i ponti con tutti. Così rifiutava ogni proposta di lavoro o se accettava trovava sempre il pelo nell'uovo. Mia madre non voleva dare altro dispiacere ai suoi andando via e così passano gli anni tra liti e discussioni e 2 volte a settimana per 20 anni dovevamo sempre recarci per giornate intere a casa dei nonni. Era quasi un obbligo più che una visita di piacere. I parenti abitano tutti nello stesso quartiere. Non conosco nemmeno un giorno di affetto o amore. Nella mia vita ho sempre vissuto con urla, discussioni ecc. Cresco con la convinzione che essere bullizzato era normale e così mi lascio bullizzare anche a acuola, timidezza alle stelle, bassa autostima. La figura maschile di mio padre non è mai stata un appiglio per me anzi se volevo uscire, andare ad una gita o una festa, la risposta era sempre no. Non conosco nemmeno un viaggio, una cena al ristorante, niente. Mia madre a causa di un insieme di cose vive per anni con crisi di pianto. I continui no da parte di mio padre, sono convinto, erano dovuti al fatto che  non voleva avere i classici impicci dei figli adolescenti.  Insomma non ho mai sentito amore viscerale da parte sua ma solo come persona che mi ha concepito. Divento maggiorenne senza nessuna esperienza. Finisce la scuola e mi ritrovo a casa senza ne arte e ne parte. Mia sorella, che ha sempre elogiato la famiglia di mia madre a causa degli aiuti economici, comincia anch'essa a disprezzare me, mia madre e mio padre. Lavora come cameriera e preferisce i colleghi a noi. Mia madre ne risente tanto e la vizia in tutti i modi per accattivarsi il suo bene ma è peggio. Io invece solo soletto senza nessuno accanto a me mi cerco lavoretti "senza pubblico" perchè non volevo mettermi in mostra a causa di bassa autostima quindi evito bar, ristoranti ecc. Un giorno prendo coraggio e vado a lavoro con mia sorella e lei invece di trattarmi con i guanti, mi fa diventare lo zimbello del ristorante. La morte totale. Smetto di cercare lavoro e mi chiudo in casa per 2 anni. Depressione. Aumento di peso. Autostima morta e sepolta. Insomma 24 anni da ragazzo nulla tenente. Dimagrisco e cerco di andare via. Voglio cambiare vita e non fare la stessa fine dei miei ma soprattutto di mio padre. I miei dicono che se vado via significa che li volessi abbandonare. Insomma altre discussioni. Nella loro mente da persone ignoranti e prive di esperienze, il mio voler cambiare era come una cosa nuova e irraggiungibile. Per vendetta dico no a tutto  e anche io rifiuto anche i lavori ma non per mancanza di voglia di lavorare al contrario di mio padre che con una famiglia a carico avrebbe dovuto farlo. Odiavo le mura di casa, odiavo svegliarmi la mattina e passano gli anni. Veniamo ai giorni nostri. Mia madre ora è in cielo purtroppo. Mi ritrovo a casa con mio padre che è sempre pronto a puntare il dito e mi vede come una sfida quotidiana forse perchè sa di non aver mai fatto nulla per me e non lo sopporto più che sta li sempre a parlare da solo e se provo a dargli un consiglio lo rifiuta sempre ma preferisce i consigli deli estranei. Mi sorella finalmente è andata via di casa. Amici !!! la mia richiesta è la seguente: Ho sbagliato a non reagire in passato? Faccio bene a pensare ancora oggi di andare via da casa mia per cercare futuro migliore e lasciando mio padre solo? Cosa devo fare? Sono giovane e in salute e fin che posso vorrei tanto "rinascere" e fare quello per cui sono venuto al mondo e cioè vivere. Aiutatemi.

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