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Binge eating e assistenza alla madre


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Buongiorno 

Mi trovo ad affrontare una situazione difficile, mia zia si è trasferita con mia nonna da 3 anni al secondo piano di casa mia e di mio marito, dove abbiamo un appartamento indipendente.

Mia zia ha 57 anni e soffre di binge eating da quando era adolescente è in cura da uno psicologo ma i risultati sono sempre stati scarsi e provvisori tanto che negli anni ha continui effetti yo-yo da 100kg è più, per passare a 50kg  e ora è sui 90.

Il problema più grande però è che lei vive con mia nonna e la accudisce, purtroppo questo suo problema alimentare si riflette anche su mia nonna, salto dei pasti, eccessi (al sabato per colazione le da 5 plug cake così da poter saltare il pranzo e poter dormire fino al pomeriggio) spesso dormire 16\18 ore.

Queste cose io prima non le sapevo, pensavo fosse solo un problema di alimentazione, invece mia zia sembra avere vari disturbi che la portano a vivere lei è anche mia nonna in modo sregolato.

Ora mi trovo a dover sopportare queste cose potendo intervenire molto poco perchè mia zia ogni interferenza la prende molto male. Ma ultimamente non riesco a far finta di niente perché capita di sentire da sotto, mia nonna che urla.
Praticamente mia zia per far prima nel farla mangiare la imbocca, insistendo anche contro la sua volontà a tal punto da farla urlare.

Questa cosa non la reputo giusta e mia nonna vedo che ne soffre, devo tollerare anche questo? 
Chiedo un vostro aiuto o consiglio. Grazie a tutti 

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Ciao Annapam,

hai scritto cose intollerabili, per fortuna tua nonna non soffre di patologie gravi come il diabete.

Dovresti farle togliere l'accompagnamento: tua zia ha bisogno di aiuto e non può materialmente prendersi cura di un'altra persona. Far saltare il pranzo a una persona anziana per poter dormire tutto il giorno non è un comportamento sano.

Vedi tu se in maniera bonaria parlando direttamente con tua zia o se attraverso i servizi sociali.

Mi dispiace soprattutto per tua nonna, un abbraccio🫂

 

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Ciao pisi, grazie per la risposta.

Mia zia è seguita da uno psicologo dell’ASL nel reparto dei disturbi alimentari, purtroppo in questo reparto non è disponibile il servizio di consulting con i parenti, cosa che mi servirebbe per capire come poter approcciarmi nella maniera corretta con mia zia.

Non voglio arrivare al punto di far intervenire i servizi sociali, al momento sto cercando di aiutare mia zia al massimo, il problema è che anch’io ho una famiglia le ore libere non sono tante e poi lei mi mente davvero tanto e io così mi sento frustrata.

Ieri le ho parlato le ho spiegato che quello che fa lei comunque è una violenza verso mia nonna e non va bene, mi ha promesso che sarà meno pressante e darà più tempo a mia nonna, speriamo! 

 

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