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reincarnazione


turbociclo

cosa pensate dell'argomento REINCARNAZIONE?  

12 utenti hanno votato

  1. 1.

    • 2) è possibile;
      10
    • 3) credo nella reincarnazione
      2


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il titolo del topic è "reincarnazione", quindi si presta a tutte le interpretazioni simboliche del termine, non solo a quella classica buddista...

per esempio, mio padre si è reincarnato in me...

ovvero più in generale quel legame "intenso" che unisce tutte le cose...noi e gli altri...il passato ed il futuro...

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aioblu' io credo piuttosto che tu hai introiettato la sua figura ..

poi se ti piace chiamarla reincarnazione..

è comunque un meccanismo psicologico ben noto che peraltro ha un aserie di risvolti personali interessanti da analizzare.

in genere il padre è il nemico numero 1.

cio' nonostante il bambino ci si identifica..

in quanto uomo.

ma poi prende la terza via... donna mamma - uomo papa' -- io .

e in questo io il papa' viene scaricato e superato come modello .

il fatto di usare il concetto di reincarnazione vuol dire assumere lo spirito di papà dentro il nostro corpo ..

quindi un annullamento dell' esigenza dell' io di differenziarsi e contemporaneamente il cibarsi del padre in forma cannibalistica.

il travestiri in lui ..

per arrivare poi a cosa ??... alla madre ?.

ti sto usando come modello pe run raggionamento .. non pensare che voglia scavare nella tua psiche, non ne sarei capace e non mi permetterei mai .

:LOL:

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no,no fai pure, tutto può essere interessante...

il fatto è che io in quel caso alludevo al mero dato biologico...

senza nulla togliere alle tue osservazioni psicanalitiche... :D

certo che tra Freud e Budda...

come dire tra il pensare ed il sentire...

curare la malattia con la "malattia psicanalitica" è quello che si individua come limite della psicanalisi...

come fare per riportarci al vissuto ed abbandonare un pò l'interpretazione del vissuto?

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ognuno di noi filtra la realtà con i propri strumenti percettivi che sono le emozioni.

se toto' riina vede un uomo sparato . si accende un asigaretta e sputa a terra..

io credo che resterei scioccato per la vita..

i nonstri filtri ci consegnano due percezioni dell arealtà diverse.

cosi come ci insegnano van gogh e gouguin.

è vero che esiste il nucleo di noi ch eè bianco vuoto e immenso e che è l anostra dimensione divina . ok .. va bene..

ma noi in quanto noi .,, siamo il nostro filtro.

anche il piu' santo dei buddisti esprime l apropri apersonalità in modo chiaro e netto.

esempio nella cultura zen la scrittura è un modo di esprimere se stessi .

quindi l' ego è fondamentale perchè se potessimo cancellare l' ego resterebbe solo la fisionomia a carattreizzarci.

sostituire la frase " penso dunque sono " con la frase "respiro dunque vivo"

significa deresponsabilizzarsi .

il fato che penso e che " sono " mi obbliga ad avere una mia idea e a portarla avanti .

in questo l' idea della reincarnazione si avvicina anche li non siamo noi ma qualcun' altro dentro di noi..

deresponsabbilizzazione.

invece io sono penso e mi prendo la responsabbilità del mio pensare e del mio essere.. e del mio percepire.

la relatà è legata solo al concetto di percezione.

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Insomma a che cosa mi serve tutta questa responsabilizzazione se poi mi porta ad essere depresso...

responsabilità è vivere serenamente, non da depressi...

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questo è vero ma se sei depresso non lo decidi tu.

ti ci trovi..

e per uscirne esiste un solo modo al mondo .. : l' analisi .

se ce ne fosse un altro ti giuro che lo praticherei all' istante. e s ene conosci un altro diccelo .. grassie.

purche' per particarlo non si debba rinunciare all' ego, al piacere della sofferenza , alla speculazione astratta, all' arte intesa come dramma percettivo, ai propri valori , all eproprie aspirazioni .. etc etc.

cioè buddismo escluso e altre religioni annesse e connesse.

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in questo l' idea della reincarnazione si avvicina anche li non siamo noi ma qualcun' altro dentro di noi..

deresponsabilizzazione.

invece io sono penso e mi prendo la responsabbilità del mio pensare e del mio essere.. e del mio percepire.

la relatà è legata solo al concetto di percezione.

Perchè mai, caro Cuore, l'idea di reincarnazione deve essere deresponsabilizzante? Noi siamo sempre responsabili delle nostre azioni, tanto che esse ci tornano all'infinito come modo di comprendere e superare gli "errori" commessi. Non è che qualcuno può darmi una coltellata se io in un passato non ne ho dato una a mia volta, affermare il contrario equivarrebbe al non credere in Dio (cosa del tutto legittima) o peggio, credere in un Dio totalmente ingiusto che gioca a dadi con gli esseri umani. Certo, questo è detto in modo del tutto grossolano, non è che la legge del karma risponde ad un criterio così freddamente matematico, la portata del principio di azione-reazione è dovuta anche alla misura dei nostri cambiamenti, alla nostra comprensione, all'amore che riusciamo a portare.

Inoltre, tu parli di zen, io ho aperto un topic sull'argomento...lo zen non è filosofia, forse si potrebbe definire PRATICA SPIRITUALE, ma già definirlo è una cavolata. Però si può affermare il principio di inconsistenza degli "io", come vestiti creati da noi che ricoprono una realtà vuota. In questo senso la mia guida spirituale disse che la reincarnazione non esiste, in quanto non esiste un "io" che si reincarna. A un certo livello esiste un...diciamo un "punto di coscienza" unico e distinto nella forma, che ha accumulato nell'infinito tempo determinate esperienze e determinate azioni-reazioni sue proprie. Questo patrimonio personale oggettivo muove il mondo soggettivo della persona, la porta ad ulteriori esperienze, ne determina il carattere. Nulla viene cancellato del proprio passato, tutti i dati sono immessi in quella specie di computer di bordo che si può chiamare INTELLETTO. Quando moriremo avremo la possibilità di rivedere tutta quanta la nostra vita in un attimo, ma rivederla nel suo significato più profondo e vero, al di là dell'interpretazione che ne abbiamo dato. Questo costituirà un passo importante per poi ripartire.

E questo è anche quello che penso soggettivamente, di fatto ci sono miliardi di persone che la questione la vedono in modo simile al mio. Non è neanche una fede la mia, magari potessi mettere la mano sul fuoco su quanto affermo, è solo che i miei studi e la mia esperienza, ma soprattutto un mio sentore interiore, mi suggeriscono che le cose stiano in un modo non lontano da quello che sento (se esiste una logica nella vita). Un caro saluto a tutti Maurizio :wink:

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scusate se mi sono fatto prendere d aquesto argomento .. in relatà se si parla di religione e di maestri ..

io me la svicolo ..

vi la scio ai vostri cilici medioevali o giappomedioevali .. e mi vado a proiettare nel magico futuro socialista e democratico .. in cui il problema principale non è il mio stare bene ma l' inquinamenbto del pianeta.

io l' individualismo estremo delle religioni non lo amo partricolarmente.

ciononostante amo la cultura zen solo che amo anche quella nostrana..

in termini culinari .. e come s emi proponi di mangiare solo riso e sushi pe ril resto dei miei giorni..

io propongo inventiamo le cozze al gratè con riso al vapore e sushi .

accompgnate da falanghina ghiacciata.

mi spaventa sentir parlare di maestri .. questo piacere nell annientarsi .. il nichilismo non mi piace.

non mi piace chi abbassa la testa .. .e aimè i giapponesi hanno questa bruttissima abitudine.

a mio figli insegnero' sempre a guardare negli occhi e a tenere la testa alta..

ha lo stesso diritto di qualsiasi maestro ad essere rispettato come individuo nel bene o nel male.

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L'errore classico che si fa, quando si parla di certi argomenti, è confondere il Vuoto in cui ti può proiettare lo zen (Vuoto che contiene ogni cosa) col vuoto nichilista- dostojevskjano...

Per quanto riguarda l'argomento guida spirituale...se tu riesci a chiarirti delle idee tramite qualche bel libro, ci trovi qualcosa di distorto? E allora, se anziché il libro si tratta di una persona? Non è una cosa anche più viva (per quanto rara ad accadere?). L'importante (così per essere banali) è non fissarsi sul dito che ti indica la Luna, ma proprio sulla Luna... :wink:

Anch'io detesto l'individualismo delle religioni, per questo amo lo zen.

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questo è vero ma se sei depresso non lo decidi tu.

ti ci trovi..

e per uscirne esiste un solo modo al mondo .. : l' analisi .

se ce ne fosse un altro ti giuro che lo praticherei all' istante. e s ene conosci un altro diccelo .. grassie.

purche' per particarlo non si debba rinunciare all' ego, al piacere della sofferenza , alla speculazione astratta, all' arte intesa come dramma percettivo, ai propri valori , all eproprie aspirazioni .. etc etc.

cioè buddismo escluso e altre religioni annesse e connesse.

esiste un percorso che si chiama di "psicoterapia integrata" che è molto diverso dal tuo percorso ottennale di psicanalisi freudiana. Il suddetto percorso potrebbe alla fine , se lo desiderassi, approdare ad un percorso ancora più approfondito che è quello legato alla psicologia transpersonale, per giungere infine ad un approfondimento sui temi della psicologia olografica.

Tutto questo finirebbe col farti dare un significato diverso al termine religione oppure zen oppure buddismo oppure reincarnazione...oppure ego, etc. etc.

Comunque, a ora di adesso la depressione era solo un ricordo...prego.

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si ne hai già parlato altre volte ed è sicuramente una strada intererssante.

ma sempre analisi è .se si basa sempre su resistenze e transfer..

cioè se la fai con uno psicoterapeuta .

poi il resto cioè diventare un budd apenso che risolta la depressione scegli con calma..

io non ho nulla contro il magico oriente , affascina anche me ovviamente.

solo che odio l' autorità sempre e comunque.

odio i maestri e odio i capi chini.

odio il proselitismo e i fedeli.

odio i paraocchi e quindi le regole imposte .

mi dispiace .. sono cosi' .. irriverente e maleducato .. non mi metto il saio e nemmeno il completino da judo..

non giungo le mani ne per pregare ne per salutare.

abbiamo tanto da comprendere del nostro mondo ..

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